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Responsabilità del topografo |

geomarco
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Salve a tutti, un quesito sulla responsabilità professionale, nella fattispecie del topografo o comunque del professionista che si occupa di rilievi topografici e pratiche catastali in genere PER CONTO DI ALTRI PROFESSIONISTI. In sostanza: caso 1: un geometra che fa il rilievo topografico, elabora i dati, prepare il file per la consegna in catasto del TM o FRAZ, oppure anche un docfa ecc.., e questo elaborato prodotto viene solo firmato da un altro tecnico (geom. ing. arch), nel caso in futuro il cliente finale contesti degli errori (a chi ha firmato la pratica ovviamente), il tecnico che ha firmato può far rivalsa nei confronti di chi gli ha fatto il lavoro?? Oppure chi firma si assume in toto tutte le responsabilità del caso??? caso 2: per conto di un tecnico progettista, un geometra fa un rilievo topografico di un'area sulla quale sorgerà una casa nuova, chearà progettata da un altro tecnico appunto. Salta fuori, che il topografo ha consegnato al progettista un rilievo errato, e la casa non ci sta più, percui al progettista, il committente chiede i danni. A questo punto però, essendo la tavola progettuale delle planimetrie presentata in comune contentente il rilievo del lotto é a firma del progettista stesso, costui può far rivarlsa nei confronti del topografo che gli ha sbagliato il rilievo, anche se il topografo non ha firmato nulla? Praticamente, vorrei capire bene se un professionista ha responsabilità solo quando pone la sua firma su un documento, su un elaborato ecc.. o comunque lo é per il suo operato in quanto appunto é un professionista, e la firma ha valenza ai fini legali.. ??? Al di la di capire come funziona la cosa, anche se in realtà ho già un'idea, qusto mi serve anche per valutare i compensi nel lavoro conto terzi... Se qualcuno mi da un chiarimento in merito.. Ringrazio anticipatamente.
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SIMBA64
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Salve Secondo me la responsabilità è sempre e solo di chi firma, certo è che se mi avvalgo di un collega per farmi delle misurazioni, e le stesse risultano errate e il collega non ne vuole sapere, io lo cancello dalla lista dei preferiti. Saluti cordiali
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totonno
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Confermo. E' tutto, e dico tutto, a carico di chi firma. Il Tecnico firmatario responsabile può pure avere dieci collaboratori che gli redicono un documento sbagliato ma se appone la sua firma si presuppone che lo abbia controllato e verificato come lo avesse fatto lui stesso e dato per buono e quindi le responsabilità dell'errore, ma pure i meriti del lavoro fatto bene, nei confronti dell'amministrazione o del cliente che riceve il documento, sono tutte a carico del firmatario dell'intera pratica. Se si vuol dividere le responsabilità allora dobbiamo produrre documenti distinti firmati dai tecnici intervenuti distintamente: Rilievo firmato da Tizio e Progetto firmato da Caio sulla base del rilievo firmato da Tizio. Ovvio che se pure Tizio è responsabile insieme a Caio riceverà un compenso adeguato alla responsabilità derivante dall'apposizione della propria firma. Il compenso di Tizio sarà minore nel caso esegua il rilievo per conto di Caio senza apporre firma e senza responsabilità alcuna, tranne ovviamente quella che c'è sulla base degli accordi di impegno, fiducia e amicizia che vengono intrapresi tacitamente tra i due tecnici. Saluti.
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EFFEGI
f.g.
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Irpinia
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"totonno" ha scritto: Confermo. E' tutto, e dico tutto, a carico di chi firma. Il Tecnico firmatario responsabile può pure avere dieci collaboratori che gli redicono un documento sbagliato ma se appone la sua firma si presuppone che lo abbia controllato e verificato come lo avesse fatto lui stesso e dato per buono e quindi le responsabilità dell'errore, ma pure i meriti del lavoro fatto bene, nei confronti dell'amministrazione o del cliente che riceve il documento, sono tutte a carico del firmatario dell'intera pratica. Se si vuol dividere le responsabilità allora dobbiamo produrre documenti distinti firmati dai tecnici intervenuti distintamente: Rilievo firmato da Tizio e Progetto firmato da Caio sulla base del rilievo firmato da Tizio. Ovvio che se pure Tizio è responsabile insieme a Caio riceverà un compenso adeguato alla responsabilità derivante dall'apposizione della propria firma. Il compenso di Tizio sarà minore nel caso esegua il rilievo per conto di Caio senza apporre firma e senza responsabilità alcuna, tranne ovviamente quella che c'è sulla base degli accordi di impegno, fiducia e amicizia che vengono intrapresi tacitamente tra i due tecnici. Saluti. Quoto totonno senza aggiungere altro in quanto non necessario. Saluti e buona giornata
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anonimo_leccese
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Buon giorno, devo dire che geomarco ha posto il quesito in modo veramente "inteliggente" in quanto non è ben chiano, o volutamente non lo è, se lui è quello che esegue i rilievi e/o elabora pratiche catastali per conto terzi, oppure è colui che firma e si fà fare le pratiche da altri,.. bravo !!! Comunque secondo me il responsabile è sempre e solo quello che firma materialmente le pratiche, anche perchè il cliente " vede ed ha a che fare, con colui che firma" e non l'aiutante, anche perchè, se vede un'altra persona che effettua le misurazioni, quest'ultimo viene, nella maggior parte dei casi, visto dal cliente, come il garzone di bottega, ... per cui il cliente se la prenderà sempre e solo con chi ha firmato, in quanto, giustamente, è anche sua cura e responsabilità accertare e seguire il lavoro svolto dal topografo, e non fidarsi al 100 % ma diciamo al 99,99 % - che ne dite ? - nel mio caso non mi ritengo un garzone, o almeno chi cerca di trattarmi in tal modo ha poca vita collaborativa con me, ..io collaboro non servo !!!!
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robertopi
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Intervengo per darvi un ulteriore spunto. E se il tecnico firmatario, in un qualsiasi giudizio istauratosi nei suoi confornti, o magari in un giudizio che lui ha promosso nei confronti del tecnico a cui ha affidato un incarico, dimostra che per talune attività si è rivolto ad altro professionista, poichè il suo studio non possiede l'organizzazione necessaria? Pensate sempre che tutte le responsabilità siano di chi firma? Io un pochino mi preoccuperei,la giustizia funziona un po' come il catasto, ogni ufficio può interpretare diversamente la norma. saluti
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anonimo_leccese
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dimostra che per talune attività etc... bene, ma come ? A questo punto ci vuole se non una lettera d'incarico almeno una fattura inerente la prestazione effettuata da parte di questo topografo,..o sbaglio ? La fanno tutti ? E da qui può iniziare un perxorso tortuoso di controlli vari da parte della benemerita G.di F. Oppure,..scherzando, dovrebbe farsi fare una perizia calligrafica sul libretto delle misure scritta a mano, almeno che non usi esclusivamente uno scaricatore dati - Se io vado da un artigiano, poniamo un falegname, per un lavoro un pò complicato, e quest'ultimo senza dirmi nulla, si rivolge a sua volta ad un collega con attrezzature più sofisticate, io committente, con chi me la prendo sempre, in caso che il lavoro non soddisfi le mie esigenze, con il falegname a cui mi son rivolto, oppure al suo amico che non sò nemmeno che esiste ???? Non è un discorso semplice, è vero !!!!
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SIMBA64
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"robertopi" ha scritto: Intervengo per darvi un ulteriore spunto. E se il tecnico firmatario, in un qualsiasi giudizio istauratosi nei suoi confornti, o magari in un giudizio che lui ha promosso nei confronti del tecnico a cui ha affidato un incarico, dimostra che per talune attività si è rivolto ad altro professionista, poichè il suo studio non possiede l'organizzazione necessaria? Pensate sempre che tutte le responsabilità siano di chi firma? Io un pochino mi preoccuperei,la giustizia funziona un po' come il catasto, ogni ufficio può interpretare diversamente la norma. saluti Roberto se tu sbagli un frazionamento, firmato da te, con le distanze dei fiduciali fuori tollerranza, a chi manda l'Ade_territorio da fare la rettifica?? A te?? O al tuo aiutante che ti dato una mano nelle misurazioni?? Penso ci siamo capiti cosa voglio dire. ciao
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totonno
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"robertopi" ha scritto: Intervengo per darvi un ulteriore spunto. E se il tecnico firmatario, in un qualsiasi giudizio istauratosi nei suoi confornti, o magari in un giudizio che lui ha promosso nei confronti del tecnico a cui ha affidato un incarico, dimostra che per talune attività si è rivolto ad altro professionista, poichè il suo studio non possiede l'organizzazione necessaria? Pensate sempre che tutte le responsabilità siano di chi firma? Io un pochino mi preoccuperei,la giustizia funziona un po' come il catasto, ogni ufficio può interpretare diversamente la norma. saluti Non vorrei essere il cliente di questo subdolo firmaiolo (spero non sia Geomarco!!). Quando io, privato o ente pubblico o ditta privata, stipulo un contratto di incarico professionale mi accordo con il tecnico. Nella scrittura controfirmata si stabilisce un prezzo a fronte delle prestazioni che il professionista comprende e quantifica con quell'importo. Questo professionista dichiara di avere tutti i requisiti e i mezzi per svolgere al completo il lavoro assegnato, spese di studio comprese. Se poi in un eventuale contenzioso riesce a dimostrare che non ha svolto parte del suo lavoro che si è assunto personalmente va chiaramente in contrasto con uno dei patti sostanziali che ha sottoscritto al momento dell'assegnazione dell'incarico. Pertanto è molto meglio che non si metta a scaricare responsabilità verso coloro che il professionista incaricato ha chiamato di sua personale ed esclusiva iniziativa senza informare l'ignaro cliente che ha riposto la fiducia al solo professionista a cui ha dato l'intero incarico sottoscritto! Io su questo non mi preoccuperei.. Saluti.
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geocinel
Carlo Cinelli
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Scusate se mi intrometto. Ma secondo me non si è capito bene il senso del post di geomarco (che penso di conoscere). Geomarco chiede se il topografo ha delle responsabilità quando fa lavori per conto terzi e non ci mette la firma. La risposta corretta è che ognuno ha responsabilità verso il proprio committente. Stiamo ovviamente parlando di rapporrti LEGALI e LEGITTIMI, ciòè: io topografo faccio lavoro di collaborazione, tu firmi il tipo ecc. ecc. Io Topografo sarò responsabile del mio lavoro verso di te professionista che mi hai incaricato e mi paghi dietro fattura di regolare collaborazione, tu sarai responsabile verso il tuo committente che ti paga dietro fattura di regolare prestazione. Non può passare il messaggio per il quale chi non firma non ha alcuna responsabilità. Ri-scusatemi per l'intromissione. Cordialmente Carlo Cinelli
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amastria
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12 Febbraio 2003
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Salve, mi inserisco per dire anche la mia.... In linea di principio, qualunque prestazione , (in questo caso trattasi di prestazione professionale tra tecnico firmatario della pratica e tecnico terzo affidatario del lavoro) è regolata civilisticamente da un rapporto contrattuale, NON NECESSARIAMENTE SCRITTO. E quindi ha una sua valenza giuridica configurandosi come una obbligazione. E' ovvio che se sono il firmatario della pratica, sono io l'unico responsabile nei confronti della Committenza e solo io ne rispondo per eventuali errori, omissioni o inesattezze. E' altrettanto ovvio che anche io, successivamente, possa instaurare un contenzioso nei confronti dell'altro professionista di cui mi sono avvalso per espletare la pratica ancorchè sottoscritta da me stesso. Salvo che costui neghi in modo spudorato di aver ricevuto l'incarico. Ma questo sarebbe tutto da vedersi e/o da accertare anche con prove testimoniali. Il contratto verbale, quindi produce degli effetti concreti, tra le parti interessate, benchè questa forma di accordo, apparentemente aleatoria, abbia sempre un valore più debole rispetto ad un contratto stilato in forma scritta, quando, addirittura, la legge non preveda solo la forma scritta con registrazione per certi accordi, pena la nullità. Ormai con i contratti verbali, che rimangono pur sempre delle precise manifestazioni di volontà, è possibile attivare utenze telefoniche, locare e registrare successivamente, acquistare titoli o polizze assicurative, ingaggiare a distanza un artigiano qualificato, comprare di tutto sul web. Sono tutte forme di accordo verbale che producono effetti reali. Ricapitolando, quando la legge non prevede espressamente la forma scritta, o quella dell’atto pubblico per un accordo, il contratto verbale conserva comunque un valore giuridicamente riconosciuto. Salute e fratellanza
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robertopi
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"SIMBA64" ha scritto:
Roberto se tu sbagli un frazionamento, firmato da te, con le distanze dei fiduciali fuori tollerranza, a chi manda l'Ade_territorio da fare la rettifica?? A te?? O al tuo aiutante che ti dato una mano nelle misurazioni?? Penso ci siamo capiti cosa voglio dire. ciao Su questo non ci piove. Diciamo che io sono stato più "catastrofico" nel porre la questione, ma non credo di aver ipotizzato scenari non plausibili. Sono in piena sintonia con quanto ha scritto carlo cinelli, poichè, se mi sono rivolto ad un altro professionista per una qualsiasi prestazione, questi firmi o no l'elaborato che mi consegna, egli è responsabile del lavoro che ha svolto. Pertanto, ove mai dovessi "pagar dazio" per il suo lavoro sbagliato, certamente mi rivarrò nei suoi confronti. Non è ipotizzabile che chi esegue un lavoro ad un qualsiasi titolo non sia responsabile del proprio operato. saluti
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SIMBA64
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Allora carlo ha spiegato bene il senso della domanda del post e concordo, amastria sta parlando di rivalsa e concordo anche qui. Ho già espresso la mia, se al mio collaboratore, incaricato da me, non ne vuole sapere di responsabilità diretta o indiretta io lo elimino dalla lista dei miei preferiti. Cioè di fronte a sbagli evidenti di misure da lui fatte nega tutto e scarica tutto su di me, quel collaboratore ha vita breve professionalmente parlando, certo è che fare una rivalsa può significare anni di litigi e denaro sborsato, salvo sempre è comunque il buon fine del tutto. Saluti cordiali
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geomarco
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Innanzitutto vi ringrazio per le risposte.. Poi volevo precisare che io non mi faccio fare lavori da altri, primo perchè sono capace di farmeli ovviamente, secondo perchè per carattere personale, non firmerei mai e poi mai, elaborati fatti da altri professionisti o collaboratori. Preferisco che tutto ciò che firmo, sia frutto del mio lavoro, poco o tanto che sia. Questo non vuol dire che non mi fido dei colleghi, ma semplicemente che per carattere sono cosi. Dove rispondo io, voglio che l'eventuale errore sia mio. Inoltre mi occupo solo di lavori per i quali sono sicuro di essere in grado di farli autonomamente, non vado a firmare progetti o altro "pur di non perdere il cliente".. firmo ciò di cui sono consapevole. Infatti mi occupo solo di topografia e catasto.. Meglio poche cose ma fatte bene. Anche perchè al giorno d'oggi ci sono tante di quelle norme in continua evoluzione che sfido chiunque a starci dietro in ogni ambito della sfera professionale.. Tornando al discorso del lavoro conto terzi.. e responsabilità... beh, generalmente non lo faccio mai o raramente per i seguenti motivi: il lavoro lo faccio tutto io, uso la mia strumentazione, le mie competenze, ecc.. e poi mi trovo con un pagamento a mio avviso non congruo (se sbaglio, qualcuno mi dia qualche dritta). Esempio, se la pratica al cliente finale costa 100, il professionista che firma ma che non muove un passo e non sa nemmeno cosa firma, pretende di portarsi a casa oltre circa il 60% del totale. Ora non so se questo sia corretto o meno, però dal mio punto di vista, potrei dire che sia io che chi firma avremmo diritto a prendere la fetta più grossa, perchè io ho lavorato e ci ho messo lo stesso tempo anche se non ho firmato, mentre chi firma ha la responsabilità. Ma sono due parametri di valutazione diversi. Quindi mi chiedo, ma questa benedetta responsabilità ce l'ha solo chi firma, o anch'io nei suoi confronti in qualità di "terzista"?? Quelle poche volte che ho lavorato per altri professionisti (e parlo di gente che firma senza nemmeno sapere cosa firma e completamente all'oscuro di cosa é stato fatto!!), ho sempre fatto fattura indicando "collaborazione per redazione di fraz... ecc..", percui sicuramente c'é traccia che io ho partecipato e mi sono sempre chiesto se il professionista, può far rivalsa nei miei confronti visto che il lavoro l'ho fatto io. A mio avvio credo proprio di no, anche perchè io ho "collaborato", e il codice deontologico prevede che un professionista non può firmare elaborati redatti da altro professionista, ma può avvalersi di collaboratori ma sempre e comunque sotto la sua direzione e responsabilità. E' anche vero però che io ho comunque prestato un servizio professionale, percui anche se firma un altro, non sarei sicuro al 100% di essere esonerato da ogni responsabilità.. Quindi chiedo se qualcuno sa darmi qualche dritta per quantificare quanto spetterebbe al terzista e a chi firma. E' ovvio che incide molto il rapproto tra i due professionisti, ma mi interessa solo un ordine di grandezza. Resto comunque dell'idea che "collaborazione" significa dare una mano, aiutarsi a vicenda, e non fare tutto il lavoro che poi firma un altro, il più delle volte inconsapevole Grazie in anticipo nuovamente
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totonno
(GURU)
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"geomarco" ha scritto: Quindi mi chiedo, ma questa benedetta responsabilità ce l'ha solo chi firma, o anch'io nei suoi confronti in qualità di "terzista"?? Quelle poche volte che ho lavorato per altri professionisti (e parlo di gente che firma senza nemmeno sapere cosa firma e completamente all'oscuro di cosa é stato fatto!!), ho sempre fatto fattura indicando "collaborazione per redazione di fraz... ecc..", percui sicuramente c'é traccia che io ho partecipato e mi sono sempre chiesto se il professionista, può far rivalsa nei miei confronti visto che il lavoro l'ho fatto io. A mio avvio credo proprio di no, anche perchè io ho "collaborato", e il codice deontologico prevede che un professionista non può firmare elaborati redatti da altro professionista, ma può avvalersi di collaboratori ma sempre e comunque sotto la sua direzione e responsabilità. E' anche vero però che io ho comunque prestato un servizio professionale, percui anche se firma un altro, non sarei sicuro al 100% di essere esonerato da ogni responsabilità.. Quindi chiedo se qualcuno sa darmi qualche dritta per quantificare quanto spetterebbe al terzista e a chi firma. E' ovvio che incide molto il rapproto tra i due professionisti, ma mi interessa solo un ordine di grandezza. Resto comunque dell'idea che "collaborazione" significa dare una mano, aiutarsi a vicenda, e non fare tutto il lavoro che poi firma un altro, il più delle volte inconsapevole Se si parla di responsabilità professionale derivata da incarico questa è tutta a carico di chi firma il documento prodotto dalla attività svolta che questa sia eseguita in proprio che da terzista. Riguardo il compenso, il terzista fa il prezzo considerato se firma oppure no. I prezzi sono diversi proprio per l'assunzione della responsabilità o meno e quindi della firma o meno. Il terzista fa il suo può anche non sapere il prezzo concordato con il committente iniziale per cui l'accordo tra i tecnici può essere un subappalto oppure no e questo è molto importante anche per la definizione delle responsabiiltà derivanti. Saluti
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