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perché azzerare una stazione totale e rilievo con teodolite |

aryory90
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Salve tra pochi giorni ho un esame di rilievo...e non mi è ben chiaro perchè azzerare una stazione totale e come effettuare un rilievo con teodolite. Cioè ho capito la messa in stazione ma i passaggi successivi non mi sono ben chiari. Per favore potreste spiegarmelo molto semplicemente non vi chiedo di perdere molto tempo.
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rubino
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darkpantera
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l'azzeramento della stazione totale...o piu precisamente l'azzeramento del cerchio orizzontale della stazione e' una procedura non piu utilizzata...necessaria solo nel caso in cui fai un rilievo utilizzando un solo punto di staizonamento, in quel caso e consigliato puntare un oggetto lontano (tipo campanile) e impostare l'angolo azimutale a zero su quell'oggetto, questa procedura viene utilizzata per avere un riferimento di orientamento nel caso durante il rilievo la tua stazione dovesse muoversi....e quindi hai la necessita di riorientarti....ammesso che tu abbia materializzato il punto a terra, la stessa procedura puo essere valida anche nel caso tu debba tornare sullo stesso punto a continuare il rilievo nei giorni successivi......ma come ti dicevo e una prcedura ormai in disuso, oggi si tende piu a lasciare dei capisaldi attorno all'area di rilievo nel caso dovessi tornare a rilevare di nuovo, e comunque pochi ormai utilizzano un punto fisso stazionabile per fare il rilievo, ormai la procedura piu utilizzata e l-intersezione inversa su piu capisaldi per orientare la staizone....procedura piu veloce semplice e che soprattutto ti consente di posizionare lo strumento dove vuoi tu. il rilievo una volta orientato e' smeplice.....la staizone punta il prisma della canneggiatore.....e misura distanza inclianta ed angoli aimutale (orizzontale) e zenitale(verticale) con le formule dei seni puoi rudurre il tutto alla distanza verticale e partendo dalle coordinate di stazione note puoi ricavarti le coordinate dei punti rilevati. cosa che tralatro oggi fanno tutte le stazioni automaticamente ed i software da pc o da st tot. non so se puo servirti questa informazione tecnica.....ma la distanza tra st tot e prisma viene misurata normalmente tramite un raggio infrarosso a piu frequenze ed in brave la st emanda questo infrarosso che riflette sul prisma e torna in dietro......il tempo che il raggio va e viente consente in funzione della sua velocita nota di stabilire la distanza, ora molte stazioni utilizzano anche il raggio laser, il sistema e' lo stesso solo che il raggio lasera non ha bisogno di un prisma per riflettersi.....ma rimbalza facilmente su quasi qualsiasi tipo di superficie. se hai altri dubbi scrivi pure
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rubino
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"darkpantera" ha scritto: l'azzeramento della stazione totale...o piu precisamente l'azzeramento del cerchio orizzontale della stazione e' una procedura non piu utilizzata...necessaria solo nel caso in cui fai un rilievo utilizzando un solo punto di staizonamento, in quel caso e consigliato puntare un oggetto lontano (tipo campanile) e impostare l'angolo azimutale a zero su quell'oggetto, questa procedura viene utilizzata per avere un riferimento di orientamento nel caso durante il rilievo la tua stazione dovesse muoversi....e quindi hai la necessita di riorientarti....ammesso che tu abbia materializzato il punto a terra, la stessa procedura puo essere valida anche nel caso tu debba tornare sullo stesso punto a continuare il rilievo nei giorni successivi......ma come ti dicevo e una prcedura ormai in disuso, oggi si tende piu a lasciare dei capisaldi attorno all'area di rilievo nel caso dovessi tornare a rilevare di nuovo, e comunque pochi ormai utilizzano un punto fisso stazionabile per fare il rilievo, ormai la procedura piu utilizzata e l-intersezione inversa su piu capisaldi per orientare la staizone....procedura piu veloce semplice e che soprattutto ti consente di posizionare lo strumento dove vuoi tu. il rilievo una volta orientato e' smeplice.....la staizone punta il prisma della canneggiatore.....e misura distanza inclianta ed angoli aimutale (orizzontale) e zenitale(verticale) con le formule dei seni puoi rudurre il tutto alla distanza verticale e partendo dalle coordinate di stazione note puoi ricavarti le coordinate dei punti rilevati. cosa che tralatro oggi fanno tutte le stazioni automaticamente ed i software da pc o da st tot. non so se puo servirti questa informazione tecnica.....ma la distanza tra st tot e prisma viene misurata normalmente tramite un raggio infrarosso a piu frequenze ed in brave la st emanda questo infrarosso che riflette sul prisma e torna in dietro......il tempo che il raggio va e viente consente in funzione della sua velocita nota di stabilire la distanza, ora molte stazioni utilizzano anche il raggio laser, il sistema e' lo stesso solo che il raggio lasera non ha bisogno di un prisma per riflettersi.....ma rimbalza facilmente su quasi qualsiasi tipo di superficie. se hai altri dubbi scrivi pure Alcune precisazioni: è noto che, in topografia, ogni misura sia una delle infinite che possiono compiersi sull'entità da determinare e che ogni misura è affetta da inevitabili errori dovuti alla molteplici componenti che concorrono alla formazione del dato (strumentale, umana, ambientale ecc.), il compito del topografo consiste nell'ottenere la misura più attendibile mediante la riduzione delle anomalie che ne possono inficiare la certezza; in questo ambito è opportuno considerare quanto sia importante determinare gli angoli per differenza di letture al C.O. e quanto sia inopportuno fissare l'inizio della graduazione del goniometro (azzeramento) lungo una delle semirette che delimitano la porzione di piano di cui si vuole determinare l'ampiezza: pur esegunedo correttamente tutte le procedure di messa in stazione, centramento sul vertice delle semirette ecc., la disposizone dello 0 strumentale sarà più un concetto che una effettiva condizione. Quindi, qualora non si debba tracciare una direzione - è ovvio che in tal caso è indispensabile un orientamento del C.O. - è consigliabile eseguire il rilievo sempre nell'ottica dell'autocontrollo mediante la misurazione di dati, anche angolari, sovrabbondanti. Una secondo precisazione riguarda la misura della distanza: essa avviene mediante il conteggio dei campi interi e la misura delle frazioni di frequenza emessa dalla fonte (diodo ecc.). La misura del tempo intercorrente fra l'emissione e la ricezione del segnale rifratto dal prisma comporterebbe una "precisione" che è possibile ottenere solo utilizzando orologi che, se montati a bordo degli strumenti ordinariamente da noi utlizzati, ne farebbero aumentare il costo in maniera sproporzionata.
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darkpantera
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