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orestevidal
029371038
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Lainate MI
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Scusate l'intromissione, penso che uno strumento debba dare tutte tutte le possibilità al topografo in termini di fruidibilità dei dati. Preciso : per quanto riguarda l'orientamento tra stazione attuale e precedente i nostri strumenti FOIF ( e non solo i nostri ad onore della Topografia ) permettono le seguenti opzioni : - 1 Richiamo dalla memoria della stazione precedente, collimazione della stessa e quindi conferma ( l'azimuth non viene riportato sullo stesso nord fittizio ) - 2 Inserimento manuale delle coordinate cartesiane N ed E della stazione precedente rispetto alla attuale ( l'azimuth non viene riportato sullo stesso nord fittizio ). - 3 Inserimento manuale dell'azimuth della stazione attuale + 200c ( l'azimuth viene riportato sullo stesso nord fittizio ). Con massima umiltà dico che fare proprie queste modalità d'impiego è da considerarsi un pregio per strumento ed operatore . . . Cordiali saluti. Geom. Oreste Vidal vidaLaser
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ale81
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"orestevidal" ha scritto: Scusate l'intromissione, penso che uno strumento debba dare tutte tutte le possibilità al topografo in termini di fruidibilità dei dati. Preciso : per quanto riguarda l'orientamento tra stazione attuale e precedente i nostri strumenti FOIF ( e non solo i nostri ad onore della Topografia ) permettono le seguenti opzioni : - 1 Richiamo dalla memoria della stazione precedente, collimazione della stessa e quindi conferma ( l'azimuth non viene riportato sullo stesso nord fittizio ) - 2 Inserimento manuale delle coordinate cartesiane N ed E della stazione precedente rispetto alla attuale ( l'azimuth non viene riportato sullo stesso nord fittizio ). - 3 Inserimento manuale dell'azimuth della stazione attuale + 200c ( l'azimuth viene riportato sullo stesso nord fittizio ). Con massima umiltà dico che fare proprie queste modalità d'impiego è da considerarsi un pregio per strumento ed operatore . . . Cordiali saluti. Geom. Oreste Vidal vidaLaser Io per esempio come metodo utilizzo sempre il primo; mi sembra il più immediato e sicuro.
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gianco78
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"ale81" ha scritto: "orestevidal" ha scritto: Scusate l'intromissione, penso che uno strumento debba dare tutte tutte le possibilità al topografo in termini di fruidibilità dei dati. Preciso : per quanto riguarda l'orientamento tra stazione attuale e precedente i nostri strumenti FOIF ( e non solo i nostri ad onore della Topografia ) permettono le seguenti opzioni : - 1 Richiamo dalla memoria della stazione precedente, collimazione della stessa e quindi conferma ( l'azimuth non viene riportato sullo stesso nord fittizio ) - 2 Inserimento manuale delle coordinate cartesiane N ed E della stazione precedente rispetto alla attuale ( l'azimuth non viene riportato sullo stesso nord fittizio ). - 3 Inserimento manuale dell'azimuth della stazione attuale + 200c ( l'azimuth viene riportato sullo stesso nord fittizio ). Con massima umiltà dico che fare proprie queste modalità d'impiego è da considerarsi un pregio per strumento ed operatore . . . Cordiali saluti. Geom. Oreste Vidal vidaLaser Io per esempio come metodo utilizzo sempre il primo; mi sembra il più immediato e sicuro. ti quoto in pieno visto che così le possibilità di errore sono uguali a 0, visto che non rischiamo di scrivere un numero per un altro nel momento della digitazione...
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enrico_p
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orestevidal
029371038
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Lainate MI
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Concordo "enrico_p" le Tue affermazioni sono ineccepibili secondo me, gli Strumenti Topografici sono "Strumenti ignoranti" che devono essere precisi e pratici da utilizzare. La Topografia è competenza del Topografo. Cordialità. Geom. Oreste Vidal vidaLaser
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technograph
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Soresina (CR)
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scusate l'ovvietà ma forse gli angoli differiscono per queste probabili cause: - quando ti posizioni sullo stazione 200 e leggi la 200 l'angolo che legge lo strumento all'accensione è diverso da quello che tu speravi di leggere, anche perchè sulla 200 non orienti più l'Hz della 100 a 0° o quello precedentemente letto più 200° - se dalla 200 leggi solo la 100 e non altri punti in comune con quella precedente non riesci ad accorgerti di eventuali errori grossolani - prova a fare l'elaborazione ti sorprenderai che pregeo/tuo SW ti farà tutte le rototraslazioni necessarie in base ai dati scaricati e gli scarti saranno come prevedevi
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enrico_p
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dioptra
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Salve Vorrei aggiungere 1 cosa che mi sembra importante. Come prevede anche la normativa pregeo, ma io aumenterei la quantità, tra 2 stazioni battere SEMPRE almeno 2-3 punti in comune. Da un lato con il trasporto d'azimut si controlla la chiusura ma dall'altro abbiamo sovrabbondanza di misure per un maggior controllo. Inoltre io farei anche una elaborazione con i punti ribattuti con nome diverso, in modo da VEDERE gli spostamenti e poter MISURARE con il cad le distanze, seppur minime, tra i punti. Ti da una sensazione fisica diversa sapere che un punto ribattuto da 2 o 3 stazioni scarta di 1 cm o di 10 cm. Potrai anche scartare i punti ribattuti con scarti troppo elevati e rifare l'elaborazione, come si fa con i dati provenienti da GPS. cordialmente
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chiara
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Piemonte
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"dioptra" ha scritto:
Inoltre io farei anche una elaborazione con i punti ribattuti con nome diverso, in modo da VEDERE gli spostamenti e poter MISURARE con il cad le distanze, seppur minime, tra i punti. Verissimo! Inoltre molti software topografici, di default, mediano i punti con nome uguale anche se battuti da stazioni diverse e pertanto non sempre è conveniente utilizzare lo stesso nome per i punti ribattuti.
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enrico_p
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technograph
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Soresina (CR)
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in parziale risposta a DIOPTRA ed agli altri sono pienamente daccordo con VOI, ed infatti nel post suggerisco di battere almeno 2 o 3 punti in comune con la stazione precedente, anche io quando passo alla stazione successiva evito di nominare nuovamente il punto battuto in precedenza ma lo rinomino cosi che il cad me lo identifica come nuovo punto e quando verifico che lo scarto rispetto a quello precedentemente battuto risulta nei limiti della tolleranza gli attribuisco gli attributi del punto precedentemente battuto al fine di iperdeterminarlo, a tal proposito è capitato anche voi che iperdeterminando un punto da più di 3 stazioni gli SQM di pregeo diventino eccessivi; mentre per quanto concerne il discorso del trasporto di Hz non lo faccio perchè molte volte mi dimentico quando devo aggiungere 200° e quando 400° quindi per non inficiare un rilievo per cercare a posteriori l'errore su centinaia di punti battuti preferisco un metodo meno rigoroso ma più produttivo scusate la sincerità
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enrico_p
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pacificog
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C.S.Lorenzo(Salerno)
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In un rilievo celerimetrico, in ogni stazione non è importante dove viene azzerato l'angolo orizzontale, tanto nel calcolo celerimetrico, viene calcolata automaticamente la correzione d'angolo. La cosa importante invece, che serve nel caso si debba ritornare sulla stazione, è settare lo strumento su un punto sufficentemente lontano, in maniera tale che con il ritorno sulla stazione, l'errore angolare di riposizionamento sia il più piccolo possibile. Ad un errore di collimazione su un punto distante 100 m corrisponde un errore angolare certamente più grande rispetto ad un punto distante 1000 metri, con lo sesso errore di collimazione. Angolo= Arco/raggio
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George
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Invece credo che il trasporto di azimut sia molto importante nel caso che hai necessità di fare dei controlli in campagna semplificandoti i calcoli. Sono pienamente daccordo sulla misurazione di orientamenti lontani per poter riorientare successivamente lo strumento. Ma ti ricordo che c'è anche la possibilità di impostare un angolo qualsiasi diverso da zero per i suddetti orientamenti e che quindi l'orientamento su punti lontani non esclude assolutamente il riporto di azimut. Buon lavoro a tutti.
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