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Argomento: Successione terreno diviso in porzioni con qualità diverse
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CESKO
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Agro Nocerino Sarnese
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"kalos75" ha scritto: Grazie a tutti per le risposte. Riassumendo, credo di aver capito che: - i fabbricati rurali devono essere passati al Catasto fabbricati; - il FU d accer deve essere regolarizzato; mi rimane il dubbio sul reddito dei terreni con due colture diverse: totonno suggerisce: "Se il terreno non è fabbricable rendita dominicale più alta tra le porzioni moltiplicata per la superficie totale della particella e per il coeff.112,50." invece cesco dice che deve essere calcolato con il valore al mq quale delle due soluzioni è più corretta? onde evitare probabili accertamenti da parte dell'Ufficio, meglio pagare qualcosina in più e stare sicuri(almeno come la vedo io)
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kalos75
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Per quanto riguarda i fabbricati rurali ho trovato una risoluzione dell'ADE ( http://www.nuovofiscooggi.it/normativa-e...) che dice che per essi deve considerarsi imponibile pari a zero. Questa risoluzione è ancora attuale oppure è stata superata da qualche modifica? Per i terreni agricoli con due qualità oggi in ADE mi è stato detto di inserire in successione in maniera distinta ogni porzione (es. part 10-A mandorleto e part 10-B Seminativo con rispettive estenzioni e RD). Cosa ne pensate?
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dado48
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Terzo pianeta del Sistema Solare
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"Kalos75" ha scritto: Per quanto riguarda i fabbricati rurali ho trovato una risoluzione dell'ADE che dice che per essi deve considerarsi imponibile pari a zero. Va innanzi tutto osservata questa condizione: " La rendita catastale è ricompresa nel reddito dominicale se l'immobile è asservito al fondo agricolo. ... In particolare, nella risoluzione 207/E, l'Agenzia richiama l'attenzione sull'espressa previsione dell'articolo 9 del decreto legge n. 553/1997, ai sensi del quale l'iscrizione in Catasto dei fabbricati rurali non determina la perdita del carattere di ruralità ai fini fiscali, purché, ovviamente, continuino a sussistere tutte le condizioni soggettive e oggettive previste dal medesimo articolo 9. ... Al riguardo, l'Agenzia evidenzia che, affinché la rendita catastale dei fabbricati rurali non rilevi autonomamente, ma sia considerata ricompresa nel reddito dominicale dei terreni sui quali insistono, è, tuttavia, necessario che gli immobili in questione, oltre a presentare tutti i requisiti sopra descritti, risultino effettivamente asserviti e strumentali al fondo agricolo e vengano, altresì, trasferiti unitamente al fondo stesso. Ciao, buon lavoro.
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kalos75
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"dado48" ha scritto: "Kalos75" ha scritto: Per quanto riguarda i fabbricati rurali ho trovato una risoluzione dell'ADE che dice che per essi deve considerarsi imponibile pari a zero. Va innanzi tutto osservata questa condizione: " La rendita catastale è ricompresa nel reddito dominicale se l'immobile è asservito al fondo agricolo. ... In particolare, nella risoluzione 207/E, l'Agenzia richiama l'attenzione sull'espressa previsione dell'articolo 9 del decreto legge n. 553/1997, ai sensi del quale l'iscrizione in Catasto dei fabbricati rurali non determina la perdita del carattere di ruralità ai fini fiscali, purché, ovviamente, continuino a sussistere tutte le condizioni soggettive e oggettive previste dal medesimo articolo 9. ... Al riguardo, l'Agenzia evidenzia che, affinché la rendita catastale dei fabbricati rurali non rilevi autonomamente, ma sia considerata ricompresa nel reddito dominicale dei terreni sui quali insistono, è, tuttavia, necessario che gli immobili in questione, oltre a presentare tutti i requisiti sopra descritti, risultino effettivamente asserviti e strumentali al fondo agricolo e vengano, altresì, trasferiti unitamente al fondo stesso. Ciao, buon lavoro. Pertanto dovrei verificare se la condizione sopra riportata è verificata. Forse sarebbe anche opportuno riportare nelle osservazioni del mod. 4 il riferimento alla risoluzione per motivare l'attribuzione dell'imponibile uguale a zero. Per gli immobili in corso di definizione, mi è stato detto che devo attribuire il valore commerciale dell'area edificabile. Altre fonti (web) dicono che si deve procedere ad una perizia. Quale è il procedimento corretto?
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totonno
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"kalos75" ha scritto: Forse sarebbe anche opportuno riportare nel mod. 4 il riferimento alla risoluzione per motivare l'attribuzione dell'imponibile uguale a zero. Per gli immobili in corso di definizione, mi è stato detto che devo attribuire il valore commerciale dell'area edificabile. Altre fonti (web) dicono che si deve procedere ad una perizia. Quale è il procedimento corretto? - No, Kalos75. Te ti devi preoccupare e allegare tutti gli elementi che dimostrino la destinazione rurale dell'immobile a tutti gli effetti anche di quelli dei soggetti che utilizzano lo stesso. - In questo post non si è mai parlato credo di immobili in corso di definizione. Per questi è giusto determinare il prezzo commerciale dell'area edificabile e di quello di costruito che c'è già sopra, il quale però non deve essere necessariamente, a mio parere, quello stimato da una perizia, comunque di parte. Saluti.
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kalos75
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"totonno" ha scritto: - No, Kalos75. Te ti devi preoccupare e allegare tutti gli elementi che dimostrino la destinazione rurale dell'immobile a tutti gli effetti anche di quelli dei soggetti che utilizzano lo stesso. - In questo post non si è mai parlato credo di immobili in corso di definizione. Per questi è giusto determinare il prezzo commerciale, il quale non deve essere necessariamente, a mio parere quello stimato da una perizia comunque di parte. Saluti.  Hai ragione, non avevo ancora posto la questione dell'immobile in corso di definizione. Il fatto è che sono completamente nel pallone. Questa successione è un po' complicata (142 immobili) e stavo quasi per arrendermi, ma grazie ai vostri suggerimenti ho ripreso fiducia. Purtroppo, nel mio comune non sono stati determinati i valori delle aree al mq. Come determino il prezzo commerciale se non con una stima? Edit. Ritornando ai fabbricati rurali, ho dimenticato di scrivere che questi non sono stati riscontrati dall'ADE. Devo desumere che per l'ADE permangono i requisiti di ruralità?
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totonno
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"kalos75" ha scritto: "totonno" ha scritto: - No, Kalos75. Te ti devi preoccupare e allegare tutti gli elementi che dimostrino la destinazione rurale dell'immobile a tutti gli effetti anche di quelli dei soggetti che utilizzano lo stesso. - In questo post non si è mai parlato credo di immobili in corso di definizione. Per questi è giusto determinare il prezzo commerciale, il quale non deve essere necessariamente, a mio parere quello stimato da una perizia comunque di parte. Saluti.  Hai ragione, non avevo ancora posto la questione dell'immobile in corso di definizione. Il fatto è che sono completamente nel pallone. Questa successione è un po' complicata (142 immobili) e stavo quasi per arrendermi, ma grazie ai vostri suggerimenti ho ripreso fiducia. Purtroppo, nel mio comune non sono stati determinati i valori delle aree al mq. Come determino il prezzo commerciale se non con una stima? Edit. Ritornando ai fabbricati rurali, ho dimenticato di scrivere che questi non sono stati riscontrati dall'ADE. Devo desumere che per l'ADE permangono i requisiti di ruralità? Guarda, con 142 immobili l'Agenzia metterà sicuramente l'occhio e la lente di ingrandimento sulla successione quindi procedi con cautela. In questo caso, visto la mole, può essere d'aiuto all'Agenzia un documento in cui si evidenzi come siano stati stimati i valori commerciali dei terreni edificabili e dei fabbricati in corso di definizione e di quelli senza rendita. Di sicuro io doterei di rendita tutti i fabbricati in modo che posso autocalcolare le imposte con valutazione "automatica", senza però dimenticare di richiedere di avvalersi della L.154/88 Art.12 dove il catasto è tenuto a rendere le rendite catastali definitive, mentre nella successione saranno proposte. Questa procedura ovviamente non esclude l'accertamento dell'ADE che su queste denuncie con tante aree fabbricabili ci va a nozze, perchè la stima è comunque sempre discutibile. I requisiti di ruralità li devi indicare te, non li desume l'Agenzia che piuttosto tende a ritenerli assenti in mancanza di una documentazione adeguata. Saluti.
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pozzilli
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"kalos75" ha scritto: mi rimane il dubbio sul reddito dei terreni con due colture diverse scusami kalos, riesumo questo tuo vecchio post perchè anche io mi trovo a dover inserire in successione un terreno diviso in due porzioni con RD diverso. Io di primo acchitto avevo pensato di fare la somma dei due redditi, ma poi leggendo questo post non ne sono poi così sicuro. Tu alla fine come hai risolto? Grazie. Saluti.
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kalos75
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Salve. Chiedendo all'ufficio di competenza mi hanno suggerito di inserire la somma delle due rendite. Alla fine credo sia anche la soluzione più corretta perchè, nel caso specifico, la suddivisione in porzioni rappresentava la realtà dei fatti e, pertanto, qualsiasi altra soluzione avrebbe, secondo me, rappresentato una forzatura. Saluti
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pozzilli
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Grazie Kalos, infatti. Era il ragionamento che facevo io. Buon lavoro.
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checcosau
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tratto dalle istruzioni ministeriali sulla dichiarazione di successione (Dichiarazione di successione e domanda di volture catastali FASCICOLO 1) : "Superficie Indicare la superficie del terreno in ettari, are e centiare. In presenza di una particella di terreno “porzionata” (in relazione alla diversità delle colture su di essa presenti), come nell’esempio di seguito riportato: Foglio Particella 16 157 Porz Qualità Classe Superficie (m²) Reddito ha are ca dominicale agrario AA SEMINATIVO 4 30 94 Euro 17,58 Euro 3,99 AB PASCOLO ARB U 2 08 41 Euro 26,91 Euro 5,3 occorre sommare le superfici delle diverse porzioni e riportare il totale nei relativi campi. Analogamente, devono essere sommati i redditi dominicali riportandone il totale nello specifico campo."
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