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STRANE DICITURE IN VISURA.... |

silly
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09 Gennaio 2015 alle ore 10:17
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Buongiorno a tutti! ecco il mio problema.... facendo una visura storica di un immoblie mi compare della sezione "dati derivanti da" questa dicitura: "variazione del 22/03/1994 in atti dal 20/02/1999 frazionamento-diversa distribuzione spazi interni-PROG. FIN.98 - classamento"... qualcuno sa che significa? vedendo come data di variazione 1994 ho pensato ad un condono... possibile? Grazie in anticipo a chi scioglierà questo dubbio amletico e buon lavoro a tutti!!! Silly
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it9gvo
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trappeto
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L'Ufficio ha semplicemente attribuito il classamento a tutte quelle U.I. prive di rendita, derivate soprattutto da denuncie di Variazione Docfa. Questi lavori sono stati eseguiti mediante lavori straordinari da parte degli impiegati dell'Ufficio, aderendo ad appositi "Progetti Finalizzati". Se ben ricordo ad ogni impiegato veniva assegnata una particolare chiave di accesso alla banca dati al fine di verificarne la produzione. Buon lavoro
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silly
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09 Gennaio 2015 alle ore 10:17
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grazie mille per la risposta, iy9gvo! trattandosi di una porzione di villetta bifamiliare degli anni 50 è possibile che sia rimasta fino ad allora senza rendita? o è "successo qualcosa" con la variazione del 94?... non so se è possibile rispondere a questa domanda.... senza una palla di vetro... ;)
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cavariccardo
Geom. Cavaterra
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"silly" ha scritto: grazie mille per la risposta, iy9gvo! trattandosi di una porzione di villetta bifamiliare degli anni 50 è possibile che sia rimasta fino ad allora senza rendita? o è "successo qualcosa" con la variazione del 94?... non so se è possibile rispondere a questa domanda.... senza una palla di vetro... ;) Fai un accesso alla busta d impianto e verifica
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Salvatore_B.
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Juneau
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"silly" ha scritto: "dati derivanti da" questa dicitura: "variazione del 22/03/1994 in atti dal 20/02/1999 frazionamento-diversa distribuzione spazi interni-PROG. FIN.98 - classamento" ma quale condono. è più semplice a dirsi che a pensarlo. quella è una variazione presentata il 22/03/1994 e che l'ufficio ha registrato il 20/02/1999. oggi se presenti una variazione, se non la respingono ti compare subito in visura. nel 1994 tutto era cartaceo; presentavi una variazione e ti rilasciavano il protocollo in una seconda fotocopia del modello D. la pratica veniva registrata (compariva in visura) o dopo due anni o anche dopo vent'anni. in quel periodo (verso il 1997-1998) capirono che non si poteva stare ad accumulare arretrato su arretrato e si inventarono dei "progetti finalizzati" per registrare tutto l'arretrato... questo lavoro di allineamento durò diversi anni e c'è ancora roba persa (pratiche introvabili) o rimasta indietro.
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silly
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09 Gennaio 2015 alle ore 10:17
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"Salvatore_B." ha scritto: "silly" ha scritto: "dati derivanti da" questa dicitura: "variazione del 22/03/1994 in atti dal 20/02/1999 frazionamento-diversa distribuzione spazi interni-PROG. FIN.98 - classamento" ma quale condono. è più semplice a dirsi che a pensarlo. quella è una variazione presentata il 22/03/1994 e che l'ufficio ha registrato il 20/02/1999. oggi se presenti una variazione, se non la respingono ti compare subito in visura. nel 1994 tutto era cartaceo; presentavi una variazione e ti rilasciavano il protocollo in una seconda fotocopia del modello D. la pratica veniva registrata (compariva in visura) o dopo due anni o anche dopo vent'anni. in quel periodo (verso il 1997-1998) capirono che non si poteva stare ad accumulare arretrato su arretrato e si inventarono dei "progetti finalizzati" per registrare tutto l'arretrato... questo lavoro di allineamento durò diversi anni e c'è ancora roba persa (pratiche introvabili) o rimasta indietro. grazie mille salvatore B. della tua risposta puntuale e precisa! (io nel 94 facevo ancora le elementari quindi non ne avevo proprio idea!) ;) visto che ci sono faccio un altra domanda:a quella variazione catastale doveva sempre e cmq corrispondere una pratica comunale, come adesso giusto? la pratica credo consistesse nel frazionamento di un'unità costituita alloggio con sottotetto per creare un alloggio e un ufficio nel sottotetto appunto... che tipo di pratica avrebbero dovuto consegnare? io in comune non ho trovato alcuna traccia e ora dovendo presentare una nuova scia per opere interne e rifacimento della copertura non so come comportarmi... anche perchè i lavori che andremmo a fare ora ricostituirebbero lo stato originale il sottotetto tornerebbe sottotetto..... oltretutto i vari passaggi li ho ricostruiti dall catasto perche in comune non si trova la concessione edilizia originaria per cui non si può nemmeno stabilire con certezza quale fosse lo stato originario.... avete qualche consiglio???? grazie mille!!!!
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Salvatore_B.
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Juneau
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una bella rognetta, perché se questa villetta è degli anni '50, supponiamo tanto per fissare un anno sia del 1954, al comune dovrebbe avere la licenza edilizia, a meno che il sito nel 1954 era al di fuori del centro abitato e fuori della linea che delimitava il centro di espansione, cioè, a meno che nel 1954 il sito era in zona agricola, dove fino alla legge ponte n. 765 del 1967 per costruire al di fuori del centro abitato e delle zone di espansione urbana non ci voleva nulla al e dal comune. la pratica catastale del 1994 dice che è frazionamento e diversa distribuzione interna, ma sarà vero? sara falso? in quel periodo 1994 (ma anche prima del 1994 ed anche dopo il 1994) non si badava alla vericità delle causali docfa. e la stessa data del fine lavori nel modello D non ha senso perché di cazsate ne ho visto scritte tante. allora chi cercava di fare le cose con precisione veniva visto come un "inutile perditempo". alla fine se non trovi nulla, per la scia ti dovrai piegare a sostenere una verità e a difenderla. anche perché quei lavori si devono fare...
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silly
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"Salvatore_B." ha scritto: una bella rognetta, perché se questa villetta è degli anni '50, supponiamo tanto per fissare un anno sia del 1954, al comune dovrebbe avere la licenza edilizia, a meno che il sito nel 1954 era al di fuori del centro abitato e fuori della linea che delimitava il centro di espansione, cioè, a meno che nel 1954 il sito era in zona agricola, dove fino alla legge ponte n. 765 del 1967 per costruire non ci voleva nulla al e dal comune. in comune c'è solo l'agibilità del 52 e quella zona effettivamente ai tempi era ai margini ma non zona gricola nel vero senso della parola... quindi come faccio a sistemare la faccenda???.... il frazionamento e cambio di destinazione d'uso da sottotetto a ufficio???
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Salvatore_B.
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Juneau
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al comune dovrebbero avere (se non l'hanno perso ed hanno voglia di fartelo vedere), un foglio d'insieme del territorio comunale ove è riportato il perimetro del centro urbano e delle aree di espansione urbana, che serviva al comune a decidere se obbligare o no alla richiesta di licenza edilizia. hai visto questo foglio, questo perimetro? per capire bene se la villetta doveva o no avere la licenza edilizia. se la villetta ha una agibilità del 1952, dovrebbe significare che aveva licenza edilizia. è citata la licenza nella agibilità? potrebbe essere una agibilità per costruzione fatta senza licenza perché ritenuta la licenza non necessaria (lotto ai margini del perimetro, ma era dentro o fuori questo perimetro?). l'agibilità degli anni '50 aveva un potere, un significato molto diverso di quello di oggi. allora, per contrastare malattie etc. la gente non li facevano entrare nelle nuove case senza questo foglio di agibilità che seguiva a rigorosa visita della casa da parte dell'Ufficiale sanitario. l'agibilità aveva solo valore igienico sanitario.
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silly
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questo è molto interessante! ma se non ne venissi a capo e mi trovo con un titolo concessorio inesistente, accatastamenti vari che denunciano che di fatto questo abusi sono avvenuti come ne esco? se nel modello della scia unificato dichiaro che ora non è conforme e presento la mia pratica il cui risultato serebbe un parziale ripristino ha senso secondo te? i miei clienti rischiano delle sanzioni?
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Salvatore_B.
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non avendo una risposta teorica definitiva, per ora mi quoto e vado a spegnere tutto "Salvatore_B." ha scritto: alla fine se non trovi nulla, per la scia ti dovrai piegare a sostenere una verità e a difenderla. anche perché quei lavori si devono fare... fammi sapere se hai visto quel foglio con il perimetro. una soluzione si trova, perché se il comune ha perso la pratica della licenza edilizia (sempre che ci fosse) la colpa è solo del comune, del Capo dell'Ufficio Tecnico pro-tempore. postilla. ogni comune ha una rubrica alfabetica (quella dei telefoni) ove registrava le ditte proprietarie che chiedevano licenza ediliza. quindi non ti resta che sfogliarti questa rubrica fino al 1952 (data agibilità). la licenza deve essere scritta o a nome del marito o della moglie della famiglia allora proprietaria. (se non sono in vita o reperibili, qualche nome lo desumi nella agibilità). se nella rubrica i signori di allora non compaiono, dovrebbe significare che non è stata chiesta licenza edilizia, e sarei del parere di dire "perché non ci voleva essendo allora il lotto a confine con la zona di espansione, ma in area a verde agricolo". insomma, è una rognetta classica, ma è da sbrigare.
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silly
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i nomi dei richiedenti del tempo li ho (i genitori della mia cliente) ma a loro nome compare solo l'agibilità facendo la ricerca dal portale ..... allora domani andrò a combattere la mia battaglia.. ti aggiornerò e grazie per la pazienza!!!
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geoalfa
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Provo a dire la mia ricostruendo le parti salienti della discussione : "silly" ha scritto: ... "variazione del 22/03/1994 in atti dal 20/02/1999 frazionamento-diversa distribuzione spazi interni-PROG. FIN.98 - classamento" "Salvatore_B." ha scritto: ... nel 1994 tutto era cartaceo;.... .... e si inventarono dei "progetti finalizzati" per registrare tutto l'arretrato... questo lavoro di allineamento durò diversi anni e c'è ancora roba persa (pratiche introvabili) o rimasta indietro. "silly" ha scritto: ... visto che ci sono faccio un altra domanda: - 1) a quella variazione catastale doveva sempre e comunque corrispondere una pratica comunale, come adesso, giusto? La pratica credo consistesse: nel frazionamento di un'unità costituita da alloggio con sottotetto per creare un alloggio e un ufficio nel sottotetto appunto... - 2) che tipo di pratica avrebbero dovuto consegnare? io in comune non ho trovato alcuna traccia e ora dovendo presentare una nuova scia per opere interne e rifacimento della copertura non so come comportarmi... anche perchè i lavori che andremmo a fare ora ricostituirebbero lo stato originale il sottotetto tornerebbe sottotetto..... - 3) oltretutto i vari passaggi li ho ricostruiti attraverso visure in catasto perchè in comune non si trova la concessione edilizia originaria per cui non si può nemmeno stabilire con certezza quale fosse lo stato originario.... Ovviamente ti trovi di fronte ad una situazione catastale non proprio felice, dal punto di vista odierno! Ma non dispererei, perchè coglierei l'occasione della pratica edilizia per la ricostruzione del tetto per appianare le manchevolezze che, a livello sia urbanistico che catastale , ti stanno preoccupando. Sistemata la posizione urbanistica, entro i termini previsti farei la variazione catastale nella quale dovrai rappresentare esattamente la situazione urbanistica. Saluti
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silly
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Ovviamente ti trovi di fronte ad una situazione catastale non proprio felice, dal punto di vista odierno! Ma non dispererei, perchè coglierei l'occasione della pratica edilizia per la ricostruzione del tetto per appianare le manchevolezze che, a livello sia urbanistico che catastale , ti stanno preoccupando. Sistemata la posizione urbanistica, entro i termini previsti farei la variazione catastale nella quale dovrai rappresentare esattamente la situazione urbanistica. Saluti[/quote] Grazie mille anche a te geoalfa, infatti è proprio quello che mi hanno detto di fare in comune: considerata la situazione e che di fatto con il progetto da realizzate vado a ripristinare la situazione originaria in termini di destinaizoen d'uso, cioè alloggio con sottotetto di pertinenza posso presentare il tutto usando come stato di fatto il catastale e stop. grazie davvero a tutti per l'aiuto!
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Salvatore_B.
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Juneau
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behhh. lo stato di fatto è quello che è, che potrebbe o non potrebbe corrispondere allo attuale stato della piantina catastale. cioè, in una pratica urbanistica non bisogna partire a dire che lo stato catastale attuale è vero, ma dire qual è lo stato di fatto e poi "aggiungere" che lo stato catastale corrisponde - nei limiti della precisione allora richiesta in catasto - allo stato dei luoghi. insomma, occorre "coreggere" il concetto dei vari stati.
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