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Porzioni di U.I.U. su 2 piani - rappresentazione grafica |

nordina
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19 Giugno 2015 alle ore 14:29
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Buongiorno a tutti colleghi. Devo unificare catastalmente, a seguito di pratica edilizia regolare, due appartamenti posti a due piani diversi uniti da una scala. Al p.t. vi sono soggiorno e cucina mentre al p.1° vi sono due camere. Il piano terra è intestato ad un coniuge, il piano primo all'altro. Mi sono letta il forum e le guide sull'accatastamento come "porzione di unità immobiliare". Ma vi è un dubbio che non riesco a risolvere in merito alla rappresentazione grafica... Sulla scheda del p.t. dovrei rappresentare la sagoma del p.1° con linea tratteggiata e poi dovrei fare viceversa... Ma, avendo trovato esempi di unità confinanti (mentre nel mio caso sono soprastanti), materialmente cnon saprei come fare. Dovrei disegnare la scheda del p.t. e accanto disegno una sagoma del p.1°? La scala a quale unità l'assegno? Ho letto molto ma come vi dicevo trovo esempo di U.I.U. confinanti e mai soprastanti :( Vi ringrazio molto se potrete aiutarmi. Buona giornata.
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samsung
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Per la rappresentazione grafica sai già come fare. Per analogia con gli esempi che hai trovato disegni il PT e sotto il P1 tratteggiato e viceversa. La scala la dividerei a metà. Sul piano terra la poligoni sino alla metà partendo dal basso, e così sulla scheda del P1 partendo dall'alto. Mi sembra la soluzione.
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geoalfa
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Quoto samsung e dato che e’ un problema assai dibattuto e come vedrai, anche regolamentato, voglio darti uno spunto per dare qualche allarme e per proseguire con più cautela. Tu chiedi: 1.) Devo unificare catastalmente, a seguito di regolare pratica edilizia, due appartamenti posti a due piani diversi uniti da una scala. Al P.T. vi sono soggiorno e cucina mentre al p.1° vi sono due camere. 2.) Il piano terra è intestato ad un coniuge, il piano primo all'altro. ..... 3.) Sulla scheda del p.t. dovrei rappresentare la sagoma del p.1° con linea tratteggiata e poi dovrei fare viceversa... Dovrei disegnare la scheda del p.t. e accanto disegno una sagoma del p.1° ? La scala a quale unità l'assegno? Risposte: 1) Ma hai fatto una indagine ampliata per accertare la provenienza della ditta? Perché dalla tua scarna esposizione non si comprende, e potrebbe portarti a redigere lavori contrastanti con le norme. 2) La risposta di cui sopra sta a significare che essendo due ditte differenti ( e in materia di diritto di famiglia i coniugi sono visti e considerati in base alla data di matrimonio ) e mi sembra molto strano o forse troppo manipolato in difformità dalle norme in vigore due intestazioni di due uiu ( che poi sembrerebbero non esserlo! ). 3) Prima di redigere qualsiasi fusione dovresti essere perfettamente sicura che si possa fare, a me, se non dai una spiegazione più dettagliata, non sembra. Una ricerca porta ad una esauriente soluzione: http://www.geolive.org/forum/pregeo-e-... dalla quale si è rinviate a questa, altrettanto pertinente: http://www.geolive.org/forum/pregeo-e-...
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totonno
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Ciao, Nordina. Mi spieghi a cosa ti serve unire di fatto due porzioni diversamente intestate, in questo caso ? Lo chiedo perchè a quanto capisco nel leggere la tua domanda ritengo non ce ne sia bisogno. Grazie.
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nordina
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Buonasera a tutti e grazie per il vostro prezioso contributo. La cronostoria è la seguente: prima A ha acquistato questo bilocale al p.1°, anni dopo vi è matrimonio tra A e B, anni dopo B acquista il bilocale al p.t., dopo qualche tempo fanno una pratica edilizia per realizzazione di una scala di collegamento e ridistribuzione degli spazi interni. Adesso bisogna realizzare l'accatastamento, ma dato che sono due ditte diverse, mi è stato consigliato da un collega di procedere come "porzioni di U.I.U.". Vi è qualcosa di irregolare in questo? Questa notte non mi farete dormire...
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samsung
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Geoalfa ti invitava a porre l'attenzione sulla corretta intestazione perchè si possono trarre conclusioni sbagliate se non si considera la provenienza di un bene in base al diritto di famiglia nei suoi tre periodi: ante - transitorio - post. Dopodichè sei stata invitata alla cautela circa l'operazione che ti riprometti di fare. A me sembra che trattare le due unità come unite di fatto sia corretto. Perchè una sala con cucina potrebbe anche essere una unità autonoma (non ci hai mai detto del bagno), ma due camere sole non credo si possano correttamente censire come unità autonoma. Inoltre c'è stata una pratica edilizia che ha regolarmente creato questa situazione che può essere rappresentata a catasto solo come unione di fatto. Questo è quello che penso, però sono incuriosito dalle altre posizioni che rischiano di turbare il sonno di nordina.
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totonno
(GURU)
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Fai le variazioni docfa ognuna per la propria porzione. Le porzioni vanno trattate singolarmente come fossero uiu distinte così come sono state acquisite dai rispettivi coniugi ognuno prr proprio conto ma collegate funxionalmente da scala interna. Mezza scala si assegna a uno e mezza all'altro coniuge. Anzi per la precisione, la scala occupa solo lo spazio del piano inferiore per cui è di proprietà tutta della Uiu del piano inferiore.Spiega in relazione. Non si deve utilizzare la circolare 15232 in questo caso. Buon lavoro.
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robertopi
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Antonio, scusami ma dissento dalle tue indicazioni. Se l'abitazione è unica, non vedo per quale motivo non possa unire le porzioni, per altro, come indicato da samsung, l'operazione è più che consentita dalla prassi catastale. Il motivo, semplicissimo, perchè si vogliono unire le porzioni, oltre tutto, è di natura fiscale, infatti, così facendo potrà usufruire di tutti i benfefici per abitazione principale. Saluti
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SIMBA4
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Salve Se l'abitazione è funzionalmente unica, si deve obbligatoriamente accatastare con porzioni unite di fatto essendo i diritti reali disomogenei per le due parti. Il catasto in caso di verifica troverà solo ed esclusivamente ciò che è stato accatastato (cioè due porzioni unite di fatto). Buone feste a tutti, Stefano
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totonno
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In questo caso non è dovuto l'inserimento dell'annotazione "unita di fatto" ai sensi della circ 15232 in quanto non ci sono soggetti intestatari di entrambe le porzioni assegnate a ditte diverse. Nordina ci dice che il marito è intestatario unico di porzione "a" e la moglie è intestataria unica di porzione "b". La dizione "unita di fatto" è necessaria quando lo stesso soggetto risulta intestatario su entrambe le ditte e senza quella annotazione all'ufficio comunale ai fini del calcolo dell'imposta fiscale e delle agevolazioni per abitazione principale, il soggetto che compare su entrambe le porzioni, risulterebbe avere due abitazioni principali che non è possibile. Per ovviare a questi casi ( non è quello di Nordina) è necessario far inserire nella visura la annotazione dell'unione di fatto tra porzioni che mantengono il subalterno distinto. Saluti
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SIMBA4
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"totonno" ha scritto: Per ovviare a questi casi ( non è quello di Nordina) è necessario far inserire nella visura la annotazione dell'unione di fatto tra porzioni che mantengono il subalterno distinto. Saluti Ciao Antonio Come si procede per fare a quanto tu descrivi sopra, m'interessa perchè non mi è mai capitato in 30 anni di lavoro. Saluti cordiali e buone feste
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bioffa69
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BRESCIA
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"totonno" ha scritto: In questo caso non è dovuto l'inserimento dell'annotazione "unita di fatto" ai sensi della circ 15232 in quanto non ci sono soggetti intestatari di entrambe le porzioni assegnate a ditte diverse. Nordina ci dice che il marito è intestatario unico di porzione "a" e la moglie è intestataria unica di porzione "b". La dizione "unita di fatto" è necessaria quando lo stesso soggetto risulta intestatario su entrambe le ditte e senza quella annotazione all'ufficio comunale ai fini del calcolo dell'imposta fiscale e delle agevolazioni per abitazione principale, il soggetto che compare su entrambe le porzioni, risulterebbe avere due abitazioni principali che non è possibile. Per ovviare a questi casi ( non è quello di Nordina) è necessario far inserire nella visura la annotazione dell'unione di fatto tra porzioni che mantengono il subalterno distinto. Saluti Ciao Antonio, io la vedo diversamente, se si tratta di un'unica uiu, la denuncia di porzioni di unità , a mio avviso è corretta. L'appunto che fai sulla ditta, cioè che un soggetto deve essere presente nelle due intestazioni, a me sembra una tua interpretazione, l'esempio sulla circolare , ci è stato detto che è appunto un esempio, e che l'oggetto della circolare è appunto l'uiu. Cioè nulla importa a chi sia intestata una parte o l'altra, io ne ho fatte con porzioni intesatte a mamma/figlio, fratelli/sorelle, ma anche ad individui senza vincoli di parentela, come nel caso di conviventi, unico obbligo che le porzioni che si denunciano siano di fatto un'unica uiu. Questa è la visione della circolare da parte del mio ufficio. Ciao
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Salvatore_B.
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Juneau
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"bioffa69" ha scritto: Questa è la visione della circolare da parte del mio ufficio. e anche di tutti gli altri uffici. il post di totonno fa confondere ... nordina.
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totonno
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"Salvatore_B." ha scritto: "bioffa69" ha scritto: Questa è la visione della circolare da parte del mio ufficio. e anche di tutti gli altri uffici. il post di totonno fa confondere ... nordina. Salvatore, limitati a dare la tua interpretazione e non fare commenti inopportuni su quelle degli altri. La circolare 15232 non ha trenta anni, prima come si faceva ? La circolare è stata fatta non solo per i coniugi, quello è un esempio, ma per tutti i soggetti ai quali sono intestate contemporaneamente porzioni di uiu unite di fatto ai quali gli poteva venir contestata l'appartenenza di più abitazioni principali ai fini delle agevolazioni fiscali cui avevano diritto. Il collega Nordina non ha soggetti facenti parte di ditte diverse che sono intestatari di porzioni. Ognuno ha la sua porzione e quindi ognuno ha la sua prima casa principale e niente e nessuno può contestare che ce l'abbia due in catasto. Anche perchè ognuno paga la sua IMU o altro. Per questo non c'è bisogno e non è obbligatorio inserire l'annotazione sui due subalterni. Quando non c'è bisogno e non è richiesto è sempre consigliabile evitare di far scrivere qualsiasi tipo di annotazione in visura. Saluti.
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samsung
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Quella che ci deve essere un intestatario comune in due unità immobiliari unite di fatto è una tua elucubrazione che trova riscontro esclusivamente nell'esempio della circolare citata, ma che nel testo parla chiaramente di diritti disomogenei, e dimmi se non sono disomogenei, per giungere ad un punto limite, i diritti di due perfetti sconosciuti. Nordina vuole fare una variazione catastale, ed avrà i suoi buoni motivi. E' vero che talvolta qualcuno può sottovalutare una situazione ed bene in tal caso accennare a possibili intoppi (vedi richiamo al diritto di famiglia nel caso in oggetto), è bene anche fornire la propria prospettiva, ma trovo esagerato insistere su una soluzione quando quella suggerita dai più, nella peggiore delle ipotesi, non è sbaglaita, la puoi considerare inutile, ma non è sbagliata. Nordina, peraltro non ci dice se le due unità hanno modificato la consistenza o il classamento, caso che la costringe ad eseguire una variazione. Ha una pratica edilizia da chiudere, e perchè mai dovrebbe produrre due variazioni scollegate di unità immobiliari nella realtà costituenti una unica unità immobiliare. Bisogna accendere i riflettori sul fatto che le due unità sono state fuse urbanisticamente in una sola. E che cercare, in questo caso, tra le pieghe della normativa la possibilità di mantenere separate le due unità, può essere controproducente. Per esempio il geometra di una banca ritarderà certamente l'erogazione di un mutuo finchè non avrai accorpato di fatto le due unità distinte. PS: ora non saprei dove cercare, ma ci sono le indicazioni nella prassi che ti consentono di mantenere distinte due unità immobiliari anche se collegate funzionalmente. Quindi capisco l'impostazione che vuoi dare, ma in questo caso sarebbe una forzatura. Meglio l'unione di fatto.
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