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Autore Messa in stazione STAZ. TOTALE, tecnologia e procedura ridicola e arcaica

aristide

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 0 -  0 - Inviato: 07 Febbraio 2018 alle ore 13:11

Buongiorno,



Per decenni ho utilizzato uno strumento distanziometro KERN, sicuramente datato, per alcuni obsoleto, per le funzionalità basilari che aveva, ma di ottima fattura (struttura metallica, viti calanti robuste, ecc..). Uno strumento assolutamente preciso, che ha avuto problemi solamente con la batteria da rigenerare (passati 15 anni dall'acquisto). Lo strumento, sottoposto ad un controllo/ rettifica veloce, presentava valori perfetti al punto che il tecnico stesso me lo decantò dicendo che rispetto ai baracconi di plastica che vengono venduti oggi, quello era uno strumento di qualità superiore.



Capisco che per chi esegue decine e decine di lavori topografici all'anno, uno strumento basilare come questo, sarebbe oggi improponibile. Oggigiorno gli strumenti hanno al loro interno dei software che ti permettono, o almeno dovrebbero, di svolgere direttamente sul campo operazioni che altrimenti si dovrebbero fare a tavolino con obbligo di una successiva seconda uscita in campagna.



Rispetto quindi le osservazioni di chi potrà affermare che la tecnologia va avanti, il progresso non si ferma.[


Già..il progresso, la tecnologia....allora parliamone.

Mi trovo a dover prendere in mano oggi, a causa di forza maggiore, uno di questi strumenti topografici , di una famosa marca ossia STONEX. Sorvoliamo i commenti sulla struttura esteriore dello strumento stesso, che sembra di plastica, sicuramente più leggera del mio strumento KERN, ma che dà al tocco una sinistra sensazione di estrema fragilità. Lo stesso dicasi quando devi agire sulla tastiera o sul display, la sensazione è proprio quella che se calchi un pò la mano tutto si blocca...ed infatti mi è già successo di dover spegnere lo strumento perché il software non rispondeva agli input.

Questa era la premessa.

Parliamo del progresso, della tecnologia che semplifica la vita...il lavoro.

Parliamo della messa in stazione di questi strumenti moderni.

Posso dire che il mio datatissimo strumento KERN, o meglio il suo treppiede è dotato di bastone autocentrante telescopico. Un genio chi lo ha brevettato. Devo usare questa espressione.Con la pratica di decenni, a partire da quando ancora ero studente, abbiamo imparato a mettere in stazione lo strumento KERN, in modo rigorosissimo, rasente la perfezione. Non lo dico per vanità, lo dico perché, con lo scorrere degli anni, ai primi rilievi che potevano presentare errori grossolani, magari anche di distrazione, si è via via ottimizzata la procedura, riducendo al minimo gli errori ecc..Operando spesso in terreno di montagna, su prati in declivio, il tempo mediamente impiegato dal momento in cui si piantava il treppiede nel terreno al momento della completa messa in stazione, poteva durare 5 minuti.

MESSA IN STAZIONE STRUMENTO KERN CON BASTONE AUTOCENTRANTE

Una procedura immediata, semplice nella sua genialità (e ancora mi tocca ripetere questo termine):

1)POSATURA, SISTEMAZIONE DEL TREPPIEDE, CALCANDO STABILMENTE NEL TERRENO LE TRE PUNTE SENZA PREOCCUPARSI PIU' DI TANTO DI DOVER CENTRARE IL PUNTO DEL TERRENO.

2)ALLENTANDO LA VITE del bastone APPENA POSTA SOTTO IL BASAMENTO DEL TREPPIEDE, SI SPOSTA IN MANIERA AGEVOLE IL BASTONE DEL TREPPIEDE, CON POSSIBILITA’ DI SPOSTARLO PER UN RAGGIO DI 10-15 CM IN MODO CHE RISULTA SEMPLICISSIMO ANDARE A POSARE LA SUA PUNTA NEL CENTRO DEL PUNTO DEL TERRENO.

3)A QUESTO PUNTO, AGENDO SULLE VITI DELLE GAMBE DEL TREPPIEDE, SI CENTRA LA BOLLA SFERICA FISSATA SULL'ASTA VERTICALE DEL BASTONE. TEMPO IMPIEGATO 1 MINUTO. L'ASTA DEL BASTONE E' PERFETTAMENTE VERTICALE NEL PUNTO DEL TERRENO. IL BASAMENTO E' PRONTO PER L'INNESTO DELLO STRUMENTO.

4) SI POSA LO STRUMENTO SULLA BASE,

5) SI CENTRA LA LIVELLA TORICA.

6) SI ACCENDE LO STUMENTO, SI VERIFICA LA MESSA IN STAZIONE.

TEMPO MEDIAMENTE IMPIEGATO: 5 MINUTI

Questa procedura, nella sua semplicità, ha reso la messa in stazione un'operazione non troppo stressante. Capita spesso che misurando le distanza reciproche tra due stazioni, si abbiano discordanze di 2-3 mm per distanze orizzontali superiori ai 400-500 m.

Ora riporto la procedura di messa in stazione degli strumenti moderni, dotati di software e piombino laser.

Questi strumenti non sono dotati di bastone autocentrante.

1) POSA/SISTEMAZIONE DELLO STRUMENTO: posizionare lo strumento sul terreno, facendo in modo che il basamento dello stesso risulti il più orizzontale possibile e allo stesso tempo che il reticolo che si traguarda dall'alto e posto appena sotto il basamento vada a centrare il punto sul terreno. Per fare in modo che il reticolo risulti centrato verticalmente sul punto del terreno, utilizzare preliminarmente il filo a piombo. Quindi, facendo tentativi RANDOM, spostare le tre gambe del treppiede, bloccare il filo a piombo che ovviamente oscilla impazzito, nel momento in cui tu pensi di aver centrato verticalmente il filo a piombo sul punto del terreno ecco che DEVI DISFARE TUTTO perché ancora devi provvedere a mettere in orizzontale il basamento dello strumento. Allora ecco che una volta che riesci a mettere in orizzontale la base del treppiede, e quindi dopo aver premuto e fatto sprofondare di qualche cm le punte del treppiede nel terreno, ecco che il filo a piombo si è spostato di 5-10 cm dal punto del terreno. Allora cosa è previsto in questi casi? Agire sulla corsa del vitone che consente lo spostamento dello strumento sulla base del treppiede che è stata messa in piano orizzontalmente. Già, la soluzione potrebbe essere valida se non fosse che questo spostamento del vitone, può avvenire nel raggio di 2 cm su un asse, e 5 cm sull'altro. Uno spostamento quindi molto limitato....chissà perché poi.

2)Quindi, siamo al punto in cui, il basamento del treppiede è orizzontale, lo strumento vi è stato posato sopra, si è centrata la livella sferica, ma....utilizzando il piombino laser, si osserva che la verticalità dell'asse si discosta di 1 cm dal punto esatto del terreno....provi a svitare il vitone del treppiede....quindi provi a spostare lo strumento sul basamento del treppiede...ma lo spazio di spostamento è limitato e possono succedere due casi: 1) si ha a disposizione il margine sufficiente per spostare adeguatamente lo strumento, infatti il piombo laser ha finalmente centrato il punto esatto sul terreno, ma questo spostamento manuale ha di fatto provocato il decentamento della bollla....e quindi rimetti mano alle viti calanti per centrare nuovamente la bolla sferica e poi quella torica. Bene, anzi male, perché una volta ricentrata ti accorgi che il piombino laser si è di nuovo spostato sul terreno di 1 cm. Allora questo è il caso 2: ossia, non potendo più spostare nella direzione voluta lo strumento sulla base del treppiede (che, lo ripeto, ha spazi di manovra molto limitati, di pochi cm) ecco che bisogna "cavare" le tre punti del treppiede dal terreno perché di fatto tutto il lavoro svolto fino ad ora è risultato errato e quindi sei da punto a capo. Devi levare lo strumento dal treppiede e ricominciare tutta la procedura da capo.

Posso dire che dopo diversi tentativi, ognuno della durata di mezzora, non sono stato in grado di centrare lo strumento o per lo meno non con quella precisione che voglio.

Mi sono documentato e ho applicato passo per passo le procedure riportate sui manuali della casa madre; guardando filmati su you tube dove un professore spiega nei dettagli la messa in stazione; ho visto addirittura dei video dove, si cerca di ottenere l'orizzontalità del basamento del treppiede, agendo sulle viti delle gambe per regolarne l'altezza, AVENDO LO STRUMENTO POSIZIONATO SOPRA. Ma ha senso operare così? E’ questo il progresso?

Se questo è il modo attuale di mettere in stazione questi strumenti moderni, io considero questa metodologia RIDICOLA e TOTALMENTE ANACRONISTICA.

Ho letto di sfuggita in rete il nome della persona che ha brevettato il bastone autocentrante.

Forse non è stato possibile dotare gli strumenti moderni di questo semplice ma funzionale optional.[/size]

Sono stato lungo. Ma il mio era uno sfogo.

Cordiali saluti.



Aristide

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Autore Risposta

SIMBA4

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 0 -  0 - Inviato: 07 Febbraio 2018 alle ore 16:54

Salve



io uso un Pentax da 29 (circa), direi ottimo strumento soprattutto l'ottica e il distanziometro elettronico, all'epoca dell'acquisto era uno fra i più costosi del mercato.

Per la messa in stazione io non trovo tutte le difficoltà da te rilevate, una volta posizionato lo strumento con il piombino ottico sul punto a terra, fisso il trepiede.

Poi agisco su ogni piede calando e alzando visionando la bolla sferica che resti centrata il più possibile, alla fine con le viti del basamento metto in bolla la torica, e il gioco è fatto.

Dimenticavo, centro la bolla torica lungo un lato delle due viti, ruoto di 200 cc, ricentro la torica, ruoto di 100 cc centro la torica, ruoto di nuovo di 200 cc e ricentro la torica, e verifico che il piombino ottico sia entro un margine di centramento accettabile (circa 2/3 millimetri).

Tempo medio della messa in stazione circa 2/3 minuti.



Saluti cordiali

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 07 Febbraio 2018 alle ore 17:09

Caro Collega, nel nostro settore l'avanzamento della tecnologia non ha giovato al miglioramento delle stazioni totali, quindi sono perfettamente d'accordo con te. Fin che la palla era in mano agli utilizzatori quotidiani, questi sapevano perfettamente valutare le differenze fra uno strumento ed un altro, differenze che erano molto evidenti fra prodotti di case costruttrici diverse: però perdonami il paragone non regge, tu stai confrontando il prodotto di una delle migliori case europee in fatto di strumenti topografici che era la Kern (Aarau) equivalente, volendo fare un paragone automobilistico, ad una Rolls-Royce con una di quelle minicar che vanno molto di moda fra gli adolescenti. I Kern erano contemporaneamente prodotti di altissima tecnologia e preziosi gioielli di meccanica di precisione, costruiti con materiali di prim'ordine (basti dire che si producevano tutto da loro, comprese le lenti, e che ottica!). La Kern era all'avanguardia della ricerca, si permetteva di montare sugli strumenti chicche che erano nate dai loro progettisti, ne voglio ricordare solo alcune: il bastone autocentrante era il degno compagno del treppiede a testa sferica, a sua volta complementare al basamento/alidada con sole due viti calanti che, mediante un geniale sistema a camme, agivano nel piano verticale a differenza di tutte le altre. Ma già in passato qui criticammo il totale abbandono di queste ed altre tecnologie da parte della Wild, ora Leica, quando acquisì la casa di Aarau.

Purtroppo quando l'azione passò totalmente in mano a poche case costruttrici si ebbe l'avvento sul mercato di prodotti di scarsa qualità e l'abbandono di "caposaldi" a cui eravamo abituati, (ne dico una per tutti: ricorderai che l'ingrandimento dei cannocchiali arrivava a 32X, perchè ora è si e no a 30X?) e il trend è continuato! A scuola ci avevavo insegnato che più pesante era lo strumento e meglio era perchè la gravità assicurava una maggiore stabilità e di conseguenza la conservazione della messa in stazione, conditio sine qua non erano soddisfatte le condizioni di utilizzo con la massima limitazione degli errori strumentali: com'è che si è passati a queste "suscelle" che al primo colpo di vento perdono la messa in bolla? Non per voler dimostrare veramente quanti anni ho, ma io faccio coincidere la debacle con l'aumento della capacità dei venditori di far leva sugli acquirenti puntando lo specchietto per le allodole delle mirabolanti utility a bordo dello strumento al poco cervello degli acquirenti.

Mi dispiace che tu abbia dovuto rinunciare al Kern, ti capisco, anche io ho dovuto evolvermi e ho più o meno la stessa esperienza tua tuttavia preferisco uscire ancora con i mei vecchi amici, fra cui un Theo 010 Aus Jena, vero teodolite di quando c'era ancora la DDR e due Geotronics made in Sweden con la parte elettronica made in USA by Hewlett-Pakard (quelli che un venditore qui scrisse che non ritirava, perchè ormai servivano solo come fermaporta), il tutto con buona pace di quel venditore che, mentre lavoravo, si affiancò ... vrrrr ... (abbassò il finestrino della BMW) ... si sflilò gli occhiali da sole e disse "Geò, ma ancora andate in giro con queste cabine telefoniche?": all'epoca vendeva X e diceva che gli Y facevano pietà; qualche anno dopo passo in casa Y e torno dicendo che gli X facevano schifo!

Buon lavoro.

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Orlando1973

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 0 -  0 - Inviato: 07 Febbraio 2018 alle ore 17:40

"SIMBA4" ha scritto:
Salve



io uso un Pentax da 29 (circa), direi ottimo strumento soprattutto l'ottica e il distanziometro elettronico, all'epoca dell'acquisto era uno fra i più costosi del mercato.

Per la messa in stazione io non trovo tutte le difficoltà da te rilevate, una volta posizionato lo strumento con il piombino ottico sul punto a terra, fisso il trepiede.

Poi agisco su ogni piede calando e alzando visionando la bolla sferica che resti centrata il più possibile, alla fine con le viti del basamento metto in bolla la torica, e il gioco è fatto.

Dimenticavo, centro la bolla torica lungo un lato delle due viti, ruoto di 200 cc, ricentro la torica, ruoto di 100 cc centro la torica, ruoto di nuovo di 200 cc e ricentro la torica, e verifico che il piombino ottico sia entro un margine di centramento accettabile (circa 2/3 millimetri).

Tempo medio della messa in stazione circa 2/3 minuti.
Saluti cordiali



Sono d'accordo anch'io piombino ottico o laser tempo medio di messa in stazione massimo 2-3 minuti , non vedo tutte queste difficoltà .

Forse è solo come tutte le cose , cambiare un metodo di messa in bolla che si usa da anni ci vuole solo un po' ad impratichirsi .

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superpippo

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 0 -  0 - Inviato: 07 Febbraio 2018 alle ore 21:04

Forse lo sfogo di Aristide era rivolto ai produttori che negli ultimi anni hanno privilegiato l'aspetto software, di comunicazione, e tutti i vantaggi scaturenti dal basso costo dell'hardware computazionale (processori), trascurando alcuni aspetti pratici o relegandoli ad una nicchia di strumenti dal costo poco proponibile per chi svolge "comuni" attività di rilievo, In altre parole, da Heinrich Wild ad oggi tutto si è evoluto tranne il treppiede ed annessi, lasciando inesplorate le possibilità di evoluzione in questo settore o almeno rendere più accesibili le tecnologie di autoposizionamento.

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aristide

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 0 -  0 - Inviato: 08 Febbraio 2018 alle ore 11:35

Buongiorno,

ringrazio tutti voi che mi avete risposto.

Cerco di trarre profitto dalle vostre considerazioni, per cui vi chiedo:

Per SIMBA4 e Orlando1973:


Voi dite:

"Per la messa in stazione io non trovo tutte le difficoltà da te rilevate, una volta posizionato lo strumento con il piombino ottico sul punto a terra, fisso il trepiede".

"Poi agisco su ogni piede calando e alzando visionando la bolla sferica che resti centrata il più possibile, alla fine con le viti del basamento metto in bolla la torica, e il gioco è fatto".

Faccio fatica a mettere in pratica quanto sopra: se posiziono lo strumento sopra il treppiede, quest'ultimo dovrebbe essere già stato messo in orizzontale con quindi le punte conficcate nel terreno. Attivo poi il piombino laser e se accade che lo stesso si discosti di 2 cm dal punto a terra ecco che io non posso traslare lo strumento sul basamento perché lo spazio di manova è veramente risibile.

Quindi in questa situazione devo ricominciare tutto daccapo nel riposizionare il treppiede. In sostanza mi sembra di aver capito che, posizionando il treppiede e utilizzando il filo a piombo, bisogna già raggiungere l'80% della centratura ossia fare in modo di ottenere che il piombino laser (dopo aver già centrato la bolla sferica) risulti spostato al massimo di 1 cm dal punto a terra. In questa situazione riesco a traslare lo strumento sul basamento del treppiede.

Concordo pienamente sul fatto che, ogni qual volta si approccia una pratica nuova, sia essa materiale o di concetto, si debba mettere in conto i necessari tempi di apprendimento.

Ma credo che, stante a quello che scrivete, io sbagli qualcosa nella procedura.

Se vorrete aggiungere qualcosa in merito, vi ringrazio.

Saluti.

Aristide

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aristide

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 0 -  0 - Inviato: 08 Febbraio 2018 alle ore 11:45

Per rubino:

"La Kern era all'avanguardia della ricerca, si permetteva di montare sugli strumenti chicche che erano nate dai loro progettisti, ne voglio ricordare solo alcune: il bastone autocentrante era il degno compagno del treppiede a testa sferica, a sua volta complementare al basamento/alidada con sole due viti calanti che, mediante un geniale sistema a camme, agivano nel piano verticale a differenza di tutte le altre."



Grazie per la risposta. Mi hai fatto apprezzare lo strumento Kern che era stato acquistato da mio padre.

In verità lo stesso non è che non sia più utilizzabile. Abbiamo avuto problemi per due volte negli ultimi 5 anni con la batteria, laddove però un bravo elettrotecnico riesce a saldare la 10 batterie ricaribili Tipo D che stanno all'interno. Poi ovviamente...la prima batteria originale durò 15 anni....

In verità, vi è un piccole cedimento da parte dello strumento nel misurare distanze molto prossime allo stesso, direi sotto i 15 metri. In questa situazione, si è imparato un metodo grossolano e poco scientifico di usare la mano vicino all'obiettivo quasi come fosse una schermaglia....non so nemmeno se realmente sia efficace....fatto sta che a volte risulta davvero faticoso completare queste misurazioni di brevi distanze.

Penso in ogni caso sia venuto il momento di fargli fare una prima "visita completa" per risolvere questo problema, sperando non sia una spesa troppo onerosa.

Un saluto.

Aristide

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SIMBA4

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 0 -  0 - Inviato: 08 Febbraio 2018 alle ore 12:16

Salve Aristide

a che serve voler fare ostinatamente la messa in stazione dello strumento con precisione al 1 mm (con perdità di tempo elevata da parte tua), se poi magari chi regge il prisma sbaglia la verticalità di 1 cm?

Comunque con il mio pentax un tempo di 5 minuti, per la messa in stazione, è molto grande.



Saluti cordiali

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 08 Febbraio 2018 alle ore 12:29

Convengo che il bastone centrante della Kern era una diavoleria geniale. Poi sorpassata per economicità.

Andate a dare un'occhiata a quanto costano ancora i treppedi Kern e vi fate un'idea.

Venendo al tema posto da Aristide penso che ognuno di noi abbia dei propri "trucchi".

Personalmente rimasi affascinato quando Pier Domenico Tani mi spiegò il suo che è simile a quanto esposto da Stefano (Simba) e anche alla filosofia del bastone centrante.

Qui lo riporto affinato da mie personali modifiche: (In zona pressoché pianeggiante)

1) Aprire il Treppiede e bloccare ogni gamba pressoché alla stessa altezza;

2) Posizionare il basamento sulla proiezione verticale del punto (a occhio), verificare attraverso il vitone, spingere le gambe nel terreno fino al rifiuto;

3) Poggiare lo strumento e bloccarlo con il vitone;

4) Spostare le viti calanti fino a centrare il punto a terra con il piombo ottico (preferibile al laser);

5) Mettere in bolla la sferica alzando e abbassando le gambe del treppiede;

6) Centrare la torica con le viti calanti;

7) Affinare la posizione sul punto a terra spostando lo strumento con il vitone.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 08 Febbraio 2018 alle ore 13:02

Io uso un trucco, con me funziona: metto le punte dei miei piedi in corrispondenza del punto a terra, apro le gambe del treppiede già allungate e pareggiate e dispongo la testa del treppiede in modo che tocchi il petto. Di solito dal centro del vitone vedo il punto a terra, poi procedo come dal punto 2 di Carlo.

In caso di necessità non mi vergogno di usare il buon vecchio filo a piombo, che funziona sempre egregiamente.

P.S.: Non sono d'accordo sul trascurare la messa in stazione: nei tracciamenti è fondamentale che lo strumento sia esattamente dove deve essere.

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 08 Febbraio 2018 alle ore 13:19

"rubino" ha scritto:

P.S.: Non sono d'accordo sul trascurare la messa in stazione: nei tracciamenti è fondamentale che lo strumento sia esattamente dove deve essere.



Della serie: A sbagliare siamo sempre in tempo.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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nik

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 0 -  0 - Inviato: 08 Febbraio 2018 alle ore 13:35

Per la messa in stazione su un chiodo uso la seguente procedura:

- Tenendo il treppiede in verticale allento le viti delle gambe, lo alzo, chiudo le viti quando le gambe sono fuoriuscite di più o meno a metà e apro le gambe;

- Posiziono il treppiede in modo che la base sia più o meno in piano;

- Fisso la stazione totale al treppiede tenedola al centro, controllo che le viti calanti della basetta siano al centro (se sono vicino a fine corsa si potrebbero avere in seguito problemi di regolazione);

- Accendo la stazione totale con il piombo laser e si inizia a vedere il puntino rosso a terra;

- Porto stazione-treppiede sul chiodo, fisso una gamba a terra e muovendo le altre due contemporaneamente porto il piombo laser sul chiodo, poi fisso le rimaneti due gambe a terra;

- Centro la bolla sferica agendo sulle viti delle gambe del treppiede (sempre a scendere) e poi centro le livelle toriche agendo sulle viti calanti della stazione totale, quando lo stazione totale è in bolla controllo se il piombo laser è sul chiodo (si sarà spostato di qualche cm), a questo punto svito il bloccaggio treppiede-stazione e sposto la stazione facendo combaciare il piombo laser con il chiodo, serro il bloccaggio treppiede-stazione e ricentro le livelle toriche con le viti calanti, a questo punto la stazione è in bolla perfettamente centrata sul chiodo.

Spero di essere stato abbastanza chiaro, ci vuole più a dirsi che a farsi!

Saluti

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cappe_46
cappe.46

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 0 -  0 - Inviato: 08 Febbraio 2018 alle ore 14:16

Clicca sull'immagine per vederla intera


Sono d'accordo sulla bontá tecnologica dei primi strumenti sia Kern che Wild



Le prime caratteristiche assolute erano il peso (sia del treppiede che dello strumento) e poi l'ottica assolutamente impareggiabili.



Qualcuno si domanderá: "ma che me frega del peso se poi me lo devo magari portare sulla schiena salendo lungo una montagna" ? Certo. Hai mai operato con vento di oltre 100 km/ora che ribalterebbe entrambi inesorabilmente (o, al limite, li farebbe vibrare rumorosamente) ? Per l'ottica; hai mai operato nell'oscuritá per il tracciamento di una galleria ? Provaci e mi darai ragione.



Sono a conoscenza ed ho usato sia il bastone di centramento sferico della Kern che quello (non sferico) della Wild. Senza dubbio il migliore é il primo ma, come si dice: "piú che l'amor potea il digiuno", infatti giá il secondo aveva il prezzo equivalente di un buon treppiede (GST20). Ne ho comprato solo uno e, come si dice "le cose uniche non si perdono mai" ce l'ho a tutt'oggi avendo fatto, a volte, decine di chilometri per recuperarlo.



Per la messa in stazione ho sempre usato un metodo ai piú sconosciuto:



1 Si posiziona i treppide munito della sola basetta dello strumento grossolanamente sopra il punto



2 Si guarda attraverso il piombo ottico e si centra il punto con LE GAMBE DEL TREPPIEDE



3 Si centra la bolla sferica della basetta e svitando il vitone di base si sposta la basetta in centro (di solito sono acuni mm)



4 Si innesta lo strumento si centra la torica e si da l'ultimo ritocco con il vitone di base



Il tutto ultimamente riuscivo a farlo in un tempo che rasentava i 45 secondi

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 08 Febbraio 2018 alle ore 14:53

Grande Ugo Cappe-lletti.

E comunque non crediate che il tempo di messa in stazione sia tempo perso.

Sono i 5 minuti spesi meglio che esistano.

Attenzione a come sono rivolte le gambe del treppiede. Se avete da traguardare soprattuto in una certa zona perché la sono l'80% dei punti da rilevare da quella stazione bisognerebbe avere l'accortezza di non lacsiare la gamba dall'altro lato per poi starci a cavallo scomodi.

Attenzione all'altezza strumentale per lasciare comodità di traguardare in basso e in alto agevolmente.

Insomma quei minuti "persi" nella messa in Stazione ritornano con gli interessi se si fanno le cose per bene.

E poi: che c'avete da fare in studio di così bello e urgente da contare i secondi della messa in stazione?

Cordialmente

Carlo Cinelli

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aristide

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 0 -  0 - Inviato: 08 Febbraio 2018 alle ore 15:11

Ringrazio ancora chi ha postato ulteriori commenti,

mi rendo conto che chi utilizza questi strumenti da anni abbia assimilato con la pratica la messa in stazione; lo stesso cervello si abitua a rendere facile quello che di primo impatto sembra ostico.

Senza voler essere saccente, ripeto che trovo ancora poco logico il dover mettere in bolla lo strumento agendo sulle gambe quando lo strumento è posto sopra il treppiede. Forse questo rigurgito mi viene dal fatto che, questa operazione non l'avrei mai concepita con sopra lo strumento KERN, dato anche il suo peso assai superiore.

Cmq, mi adeguo e per l'appunto scendo in giardino per fare ulteriore pratica che mi sa ne ho davvero bisogno.

Riguardo al fatto che il preoccuparmi di dover centrare perfettamente il punto a terra non mi viene da una maniacalità della precisione, ma dall'essermi abituato col tempo.... ed anzi no, risposta sbagliata, dal fatto che sarebbe un lavorare con criterio. Visto che fa sempre piacere vedere quella sfilza di scarti quadratici medi del valore di 0.004 - 0,03, il piacere è ancora maggiore se questi valori si ottengono per la pura elaborazione del libretto di campagna.

A tal proposito, avrò piacere, nel fare la prima pratica Pregeo dopo il primo rilievo con lo strumento STONEX, di poter fare una simulazione col CAD onde vedere:

se spostando volutamente di un range di 1-2 cm il centro della stazione 200, che tipo di effetti si produrranno nello spostamento dei punti di dettaglio ed eventualmente nella distanza misurata tra due PF. Immagino che gli effetti sulle distanze saranno irrisori, ma sugli angoli non so.....e poi vedere anche se agli effetti degli scarti quadratici medi si hanno variazioni degne di nota.

Ps:

nel mio caso gioca a favore il fatto che, per condizioni morfologiche-ambientali, i miei PF non hanno mai distanze inferiori ai 400 m per coppia.

Magari stasera vi aggiorno.

Cordiali saluti.

Aristide

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