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leggittimità urbanistica |

CarloParrini
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10 Gennaio 2007
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salve: Fabbricato inpdap costruito nel 70 con adiacente una piccola casetta di 49 metri quadri. Destinazione urbanistica della casetta da abitabilità: abitazione, catastalmente A3. ho visionato sia il progetto che l'abitabilità tutto vero. anno 2004 un tecnico inpdap fa variazione catastale senza dia e lo porta a c2 evidentemente perchè lo usavano come magazzino. l immobile viene venduto. L'acquirente riscontrata la situazione di abitazione, anche se senza cucina attiva, ne rifa la variazione catastale da c2 ad a3 tutto sempre senza dia. Ora lo vogliono vendere ma la banca non da il mutuo all acquirente perchè sostiene che serviva la dia per portarlo da c2 ad a3. secondo me invece siccome la destinazione urbanistica e l'agibilità sono rimasti le stesse è apposto cosi voi che ne dite?
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AnMar
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03 Settembre 2005
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ciao, bisogna verificare le destinazioni previste dallo strumento urbanistico vigente. tuttavia, a "naso", nei centri urbani il c2 (magazzini e depositi) e le "A" sono di solito previste nella medesima zona; in ogni caso dovresti verificare la relativa tavola del tuo P.R.G. et simili.
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CarloParrini
Iscritto il:
10 Gennaio 2007
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perchè devo guardare le destinazioni urbanistiche? al comune non è depositato nessun cambio d'uso
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jema
(GURU)
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26 Aprile 2007
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in giro in giro creek
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totonno
(GURU)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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Nel mio Comune è possibile il cambio di destinazione d'uso senza opere e la sola denuncia della variazione in catasto. Le condizioni essenziali da Regolamento Edilizio sono il non aver eseguito opere negli ultimi dieci anni e che il cambio non sia in contrasto con gli strumenti urbanistici e con il regolamento delle funzioni e l'immobile senza l'esecuzione di opere sia conforme al momento del cambio a tutte le normative edilizie, anche igienico sanitarie legate alla nuova destinazione d'uso, non è sufficiente secondo me il fatto che abbia già avuto l'abitabilità negli anni '70. Quindi va confrontato lo stato dell'immobile con le norme comunali che regolano la destinazione d'uso, e dopo possiamo stabilire se ci voleva o no la DIA e addirittura la nuova richiesta di abitabilità. Saluti.
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ALEMARO
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secondo me è il Comune che detta legge e non il catasto!! chi ha fatto la variazione da A3 a C2 senza un valido documento autorizzativo presentato al Comune ha commesso un errore. comunque, visto che la situazione a livello urbanistico non è variata, io non mi preoccuperei. l'errore ( ma direi + che altro che si tratta di leggerezza), è stato fatto da altri, e di fatto la situazione urbanistica è sempre rimasta quella abitativa. semmai confronta la ripartizione delle pareti interne se è simile a quella di progetto, se è simile, cambia banca o spiega loro che il catasto non è probante sul comune e che volendo puoi presentare una variazione al giorno senza dovere specificare niente, mentre per il comune è necessario un atto auorizzativo. io ho fatto lo stesso con un vecchio garage in centro storico che un tecnico 30 anni fa aveva variato a C3 solo al catasto. parlando con i tecnici dell'u.t. del mio Comune e visto che non c'erano variazioni a livello urbanistico, mi è stato consigliato di rifare l'accatastameto con la giusta categoria ( C6) saluti a tutti :lol:
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jema
(GURU)
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26 Aprile 2007
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"totonno" ha scritto: Nel mio Comune è possibile il cambio di destinazione d'uso senza opere e la sola denuncia della variazione in catasto. Le condizioni essenziali da Regolamento Edilizio sono il non aver eseguito opere negli ultimi dieci anni e che il cambio non sia in contrasto con gli strumenti urbanistici e con il regolamento delle funzioni e l'immobile senza l'esecuzione di opere sia conforme al momento del cambio a tutte le normative edilizie, anche igienico sanitarie legate alla nuova destinazione d'uso, non è sufficiente secondo me il fatto che abbia già avuto l'abitabilità negli anni '70. Quindi va confrontato lo stato dell'immobile con le norme comunali che regolano la destinazione d'uso, e dopo possiamo stabilire se ci voleva o no la DIA e addirittura la nuova richiesta di abitabilità. 1) il quesito riguarda una variazione fatta sulla carta, a quanto pare, esclusivamente al Catasto e NON un cambio di destinazione d'uso (con o senza opere) presso l'Amministrazione del Comune; 2) un immobile ad uso residenziale, NON perde i requisiti di agibilità modificandone la categoria catastale; 3) con il DPR 380/2001 il termine abitabilità è superato, poiché si parla solo ed esclusivamente di agibilità. Saluti 8) PS: non è che per caso, viste le vicissitudini nelle quali sono incappate centinaia di famiglie che risiedono intorno a Roma (secondo quanto segnalato da "Striscia ..."), gli istituti di credito sono diventati più meticolosi?
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Chiedo scusa, ma qualche giorno fa non si e' detto che si scrive LEGITTIMO (una G) e non LEGGITTIMO (2 G), per cui si scrive LEGITTIMITA' (1 G) e NON LEGGITTIMITA' (2G) ?. Siamo geometri (io non laureato), ma qui passiamo tutti per geometri laureati e ci prendono per i fondelli......o no??????
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AnMar
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A mio avviso il concetto è questo: - la variazione catastale è una conseguenza di un'attività urbanistica per la quale bisogna seguire il giusto iter. A tal proposito sono le leggi urbanistiche regionali (di solito) ad individuare come tali attività debbano svolgersi. In ordine ai mutamenti di destinazione d'uso, è sempre necessaria la conformità allo strumento ubanistico in vigore. - come ho già detto , nel nostro caso, probabilmente le destinazioni sono entrambe previste quindi il mutamento d'uso senza opere è gratuito e lo fai con la DIA. A meno che ci si trovi in una regione che abbia leggiferato in maniera alquanto restrittiva - non conosco le leggi di tutte le regioni d'Italia ma basta verificare. - La banca, per prendere in garanzia il tuo immobile ha necessità di verificare la legittimità urbanistica, per cui se hai fatto un cambio d'uso dovrai dimostrare come ci sei arrivato. - in ordine alla agibilità/abitabilità, poi, vi è distinzione tra le varie categorie; mi spiego: l'abitabilità attiene alle civili abitazioni mentre le altre categorie devono essere dichiarate agibili. Se hai una abitazione (A3) già abitabile e fai solo un docfa per avere un C2, sicuramente non perderai il requisito di abitabilità per la A3 ma non avrai un C2 agibile se non avrai redatto giusta DIA o iter previsto per poterne richiedere l'agibilità, per l'appunto.
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macius
Iscritto il:
18 Giugno 2004
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Secondo me ha operato bene il tecnico inpdap. Mi spiego: anche una cantina, seppur accessorio indiretto di una abitazione, deve essere censito in C2, se deve essere staccata dall'unità immobiliare abitativa per cessione diritti (non è consentito il classamento in cat.A). La casetta di 49 mq essendo censita a parte e soprattutto SENZA CUCINA non è censibile in cat.A ma bensì in cat.C..
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italiano
Mario Daverio
Iscritto il:
05 Marzo 2012
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+41° 53' 46
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Messaggio oscurato dallo staff per uno o più dei seguenti motivi:
- Richiesto dall'autore
- Totalmente off-topic rispetto alla discussione
- Violazione dei Termini di utilizzo del servizio
- Richiesta delle Autorità competenti.
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SIMBA64
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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09 Dicembre 2011
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A meno che il PRG della zona su cui questa u.i. è stata trasformata in C2 preveda il cambio di destinazione d'uso con attività libera edilizia senza opere, credo che ci sia qualche problema a livello urbanistico. Nella visura storica rimane sempre traccia di come era prima il C2 attuale, in effetti essendo stato un A6, ed avendo eseguito la variazione di recente (posteriore al 1967) se vai da un notaio e provi a vendere quell'immobile vedrai che ti tira fuori qualche problematica a livello urbanistico. Io in tutta onestà vedo che la u.i. C2 non è regolare dal punto di vista urbanistico. Saluti onesti e sinceri
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