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Argomento: fusione unità immobiliari, serve la D.I.A.
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Alberto79
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dai vostri commenti, egr guru, evinco che quanto da me esposto sia fattibile.. vi ringrazio caramente
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geoalfa
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"Alberto79" ha scritto: dai vostri commenti, egr guru, evinco che quanto da me esposto sia fattibile.. vi ringrazio caramente a me, invece sembra di evincere che hai capito fischi per fiaschi! ti si consiglia apertamente di evitare di fare dichiarazioni false e ti si consiglia di fare la pratica edilizia preventiva! tutto qui! cordialità
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Alberto79
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29 Giugno 2006
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ma se nella realtà è un appartamento unico e la proprietà mi dice che è sempre stato cosi e il fabbricato è antecedente al 1967 perche non posso fare direttamente il docfa tutelandomi facendogli firmare una dichiarazione (non mendace)
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CESKO
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Agro Nocerino Sarnese
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"Alberto79" ha scritto: ma se nella realtà è un appartamento unico e la proprietà mi dice che è sempre stato cosi e il fabbricato è antecedente al 1967 perche non posso fare direttamente il docfa tutelandomi facendogli firmare una dichiarazione (non mendace) Non prendiamoci in giro ........... un motivo deve esserci se all'epoca il fabbricato è stato accatastato come due U.I.U. assestanti, non penso che i tecnici dell'epoca potessero prendere un abbaglio così grande.......... fai la dichiarazione e che senso ha? Ti ricordo che ai sensi della L. 80/06 esiste l'interscambio dei dati tra AdT e Comuni....... quindi quando il Responsabile dell'U.T.C. si vede una variazione simile e non trova riscontri di natura Urbanistica, i proprietari saranno costretti a presentare una D.I.A. e/o P.di Cost.in sanatoria.... con tanto di MULTA (LA VARIAZIONE AVVIENE OGGI,non nel 1967) Quindi meglio lasciare le cose così.......... Tutto questo solo per non pagare un po' di I.C.I. Non sei un buon tecnico se si ci comporta così bah 8O 8O
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Alberto79
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Premetto che fare la pratica edilizia mi converrebbe pure per ovvi motivi............... ma dal sopralluogo e dalle planimetrie catastali non si evince alcuna divisione del vano scala che porta al piano superiore.. io, a dire la verità, sono certo che sia vero che siano sempre stati un'unica unità immobiliare. i motivi per il quali i tecnici di 60 anni fa hanno catastato dividendo per piani non posso saperlo.. da premettere che al comune di competenza non è presente alcun progetto inerente il fabbricato in questione.
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CESKO
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Agro Nocerino Sarnese
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"Alberto79" ha scritto: Premetto che fare la pratica edilizia mi converrebbe pure............... ma dal sopralluogo e dalle planimetrie catastali non si evince alcuna divisione del vano scala che porta al piano superiore.. io, a dire la verità, sono certo che sia vero che siano sempre stati un'unica unità immobiliare. i motivi per il quali i tecnici di 60 anni fa hanno catastato dividendo per piani non posso saperlo.. da premettere che al comune di competenza non è presente alcun progetto inerente il fabbricato in questione. Allora........... Ricerca la busta per partita, qualche appunto deve pur esserci, se magari l'accatastamento è stato redatto dai Tecnici de Catasto dell'Epoca.
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brina
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Salve. Dovrei curare una ristrutturazione. Il mio cliente ancora non sa se ristrutturerà l'appartamento senza alcuna modifica riguardo alla disposizione degli spazi interni o meno.... Se non tocca nulla sbaglio o non è necessaria la DIA?? Basta una dichiarazione al Comune (fatta anche da lui) con la quale afferma di fare di fatto una manutenzione, e decorsi i 30 giorni vale il silezio assenso vero?? Grazie.
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DAVID1982
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08 Giugno 2008
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segui il gps......
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..scusate il disturbo.... concordo con voi che per una fusione di due o piu' unita immobiliari bisogna seguire anche l'iter ediliio presso il comune di appatenenza...pero' un mio cliente non vuole seguirlo..Ok...pur spiegando cosa comporta questo comportamento (..sanzioni...etc..)...cosa fare? fare la pratica docfa con lettera di incarico....scrivendo che " il commitente,reso edotto sulle possibili conseguenze amministrative, esonera il tecnico da ogni responsabilita penale ed amministrativa ......etc..etc"...potebbe andare? P.S: ho letto i vari messaggi presenti..ma non mi hanno convinto.....
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totonno
(GURU)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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Se il tecnico fa firmare al cliente un esonero di responsabilità penale vuol dire che ha svolto un incarico che non doveva fare dal punto di vista tecnico, professionale. Secondo me non è così. Io svolgo l'incarico di accatastare l'immobile così come lo rilevo nello stato di fatto reale, fatta salva la regolarità urbanistica sulla cui verifica non mi viene chiesto niente, ma che comunque per correttezza professionale eseguo, pertanto la lettera d'incarico preventiva sarà completata dall'informazione al cliente che egli stesso ha eseguito opere edili abusive finalizzate alla fusione che saranno sicuramente perseguite dall'ente di controllo preposto oppure in sede di compravendita, e che se ne accolla tutte le responsabilità civili e penali che a lui stesso ne deriveranno. L'avvertimento e l'informazione tecnica delle conseguenze che derivano dall'abuso è cosa diversa dal far dichiarare che il tecnico è responsabile di aver accatastato un opera abusiva come se questo non fosse permesso e ne viene quindi liberato da ogni responsabilità (cosa deontologicamente scorretta, tra l'altro). Saluti.
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DAVID1982
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segui il gps......
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"..L'avvertimento e l'informazione tecnica delle conseguenze che derivano dall'abuso è cosa diversa dal far dichiarare che il tecnico è responsabile di aver accatastato un opera abusiva come se questo non fosse permesso e ne viene quindi liberato da ogni responsabilità (cosa deontologicamente scorretta, tra l'altro)..." ti ringrazio per la solerte e precisa riposta!!!
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lovasco
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"CESKO" ha scritto: "bellans" ha scritto: Buongiorno, un cliente che deve fondere due U.I. in una sola mi dice che per fare la fusione c'è bisogno della DIA. E' vero che ci vuole la DIA? Ringrazio cordialmente. non della D.I.A. ...............ma del "PERMESSO DI COSTRUIRE"......... quando da due unità immobiliari ne vuoi ricavare una sola, c'è bisogno del Permesso di costruire, mentre quando vuoi dividere una unità immobiliare in due unità, c'è bisogno della D.I.A. il tuo cliente mi sà tanto che vuole risparmiare qualche soldino di I.C.I.... :lol: :lol: cordialmente Stiamo valutando l'acquisto di una villetta con giardino. All'inizio era classificata come A7, poi il proprietario ha fatto dei lavori di ristrutturazione e il comune, di sua iniziativa, l'ha riclassificata come bifamiliare (due unità A2). Proprio per risparmiare qualche "soldino" sia di ICI (ora IMU) sia di tasse di registro e ipotecaria, vorremmo chiedere al proprietario di far fare una variazione catastale in modo da riportare l'immobile alla situazione originaria. Secondo voi è fattibile? Grazie
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geoalfa
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dubito molto che il comune di sua iniziativa possa provvedere a fare un frazionamento di siffatta specie! soprattutto perchè non ne ha facoltà! invece, lo zampino, un poco bizzarro di qualche tecnico condiscendente autorizzato dal proprietario, sì che ce lo vedo e, non ne dubito! se non è stata fatta una pratica edilizia per la fusione delle due uiu, sarà un pò difficile ottenerlo, ma poi la doppia cucina, il doppio cicinotto, i diversi servizi igienici, la quantità dei vani, non faranno sì che inducano a dubbi ed incertezze! nel qyual caso potrebbe anche provocvare un sopralluogo a verifica! con quel che ne consegue ecc. ecc.
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robertopi
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NAPOLI
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"lovasco" ha scritto:
Stiamo valutando l'acquisto di una villetta con giardino. All'inizio era classificata come A7, poi il proprietario ha fatto dei lavori di ristrutturazione e il comune, di sua iniziativa, l'ha riclassificata come bifamiliare (due unità A2). Proprio per risparmiare qualche "soldino" sia di ICI (ora IMU) sia di tasse di registro e ipotecaria, vorremmo chiedere al proprietario di far fare una variazione catastale in modo da riportare l'immobile alla situazione originaria. Secondo voi è fattibile? Grazie Forse il catasto ha fatto una variazione d'ufficio su sollecitazione del comune ai sensi dell'art. 1 c. 336 L311/04. Se così dovrebbe essere stato notificata la variazione avverso la quale era possibile ricorrere in CT, Detto ciò, ritengo che, se l'attuale destinazione è relativa inequivolcabilmente ad una sola uinità immbiliare, sia possibile inoltrare denuncia di variazione. saluti
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lovasco
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"robertopi" ha scritto: "lovasco" ha scritto:
Stiamo valutando l'acquisto di una villetta con giardino. All'inizio era classificata come A7, poi il proprietario ha fatto dei lavori di ristrutturazione e il comune, di sua iniziativa, l'ha riclassificata come bifamiliare (due unità A2). Proprio per risparmiare qualche "soldino" sia di ICI (ora IMU) sia di tasse di registro e ipotecaria, vorremmo chiedere al proprietario di far fare una variazione catastale in modo da riportare l'immobile alla situazione originaria. Secondo voi è fattibile? Grazie Forse il catasto ha fatto una variazione d'ufficio su sollecitazione del comune ai sensi dell'art. 1 c. 336 L311/04. Se così dovrebbe essere stato notificata la variazione avverso la quale era possibile ricorrere in CT, Detto ciò, ritengo che, se l'attuale destinazione è relativa inequivolcabilmente ad una sola uinità immbiliare, sia possibile inoltrare denuncia di variazione. saluti Grazie. Ne parlo subito col proprietario.
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lovasco
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"geoalfa" ha scritto: dubito molto che il comune di sua iniziativa possa provvedere a fare un frazionamento di siffatta specie! soprattutto perchè non ne ha facoltà! invece, lo zampino, un poco bizzarro di qualche tecnico condiscendente autorizzato dal proprietario, sì che ce lo vedo e, non ne dubito! se non è stata fatta una pratica edilizia per la fusione delle due uiu, sarà un pò difficile ottenerlo, ma poi la doppia cucina, il doppio cicinotto, i diversi servizi igienici, la quantità dei vani, non faranno sì che inducano a dubbi ed incertezze! nel qyual caso potrebbe anche provocvare un sopralluogo a verifica! con quel che ne consegue ecc. ecc. Grazie geoalfa. Se decidessimo di mantenendo l'attuale registrazione catastale (due UI di categoria A/2), sarebbe possibile disdire i contratti di fornitura di acqua, luce e gas di una delle due unità immobiliari, e allacciare gli impianti della stessa a quelli dell'altra unità, in modo da avere un solo contratto per tipologia di fornitura, con tariffe prima casa? Come ho già detto, noi utilizzeremmo l'immobile come unica abitazione; non sarebbe nostra intenzione affittare una delle due UI o darla in uso gratuito ad un parente. Grazie, lovi
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