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Autore caso Tipo particellare

folle22

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 0 -  0 - Inviato: 06 Luglio 2009 alle ore 19:01

Salve, mi trovo a dovere affrontare un caso di tipo particellare particolare e cercavo alcuni chiarimenti specifici che non riesco a trovare nel forum.
Il lotto è formato da alcune particelle con diverse qualità e classi (INCOLT PROD, INCOLT STER, SEMIN ARBOR); esse corrispondono come superficie in visure a quelle registarte dell'atto di compravendita.
Il problema sta nel fatto che graficamente la particella è più grande anche se la superficie reale sui luoghi corrisponde a quella del titolo di proprietà.
Pertanto un annetto fa si è redatto un TF per stralciare la parte di particella in più, ma il collega non ha provveduto a far "quadrare" le superfici in visura del mio lotto interessato che adesso risultano parecchio inferiori a quelle reali.
Accertato il fatto che lo scarto supera il ventesimo di superficie, cercavo info su come effettuare il tipo particellare: se occorre rilievo topografico allacciato ai PF, se l'intero lotto deve essere NC per il calcolo della SR, se occorre portare ad unica qualità e classe, se la superficie finale che andrà messa nelle note porterà problemi se essa non dovesse corrispondere precisa a quella nel titolo di proprietà.
Saluti

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Autore Risposta

numero

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 0 -  0 - Inviato: 07 Luglio 2009 alle ore 11:12

Il tipo particellare è stato istituito con dpr.650/72 e viene utilizzato per definire lotti oggetto di vendita "a misura".

Nel tuo caso puoi utilizzarlo per ridefinire i contorni del lotto e la relativa sup.reale, a condizione che:

1) le p.lle che vuoi accorpare abbiano stessa qualità e classe e siano intestate alla medesima ditta;
2) i confini del lotto siano stabilmente materializzati e univocamente determinati.

Per quanto riguarda la metodologia essa è la medesima dei tipi di frazionamento, quindi valgono le stesse norme.

Infine la sup.reale del lotto potrà anche differire da quella del titolo di acquisto poichè sicuramente sarà stata acquistata "a corpo" e non "a misura".

Poni particolare attenzione al punto 2)!!

saluti

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fabio2586

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 0 -  0 - Inviato: 07 Luglio 2009 alle ore 17:21

"numero" ha scritto:
...

Per quanto riguarda la metodologia essa è la medesima dei tipi di frazionamento, quindi valgono le stesse norme.

...
saluti



Dubbi:

1 - si deve fare la proposta di aggiornamento?

2 - serve l'estratto di mappa?

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folle22

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 0 -  0 - Inviato: 07 Luglio 2009 alle ore 19:52

Grazie dei consigli "numero", mi hai chiarito parecchi aspetti.
Per il punto 2 non dovrebbero esserci problemi poichè due lati del lotto li ho pichettati personalmente (anche se non so se abbiano messo la recinzione per intero) e gli altri due sono rappresentati da una strada uno e la fascia di rispetto di una ferrovia l'altro.
Per il punto 1, le particelle hanno diverse qualità e classe anche se intestate alla stessa ditta e quindi presumo debba fare un Docte e associare la qualità e classe prevalente visto che sui luoghi le particelle hanno tutte stessa qualità.
Per fabio: credo non occorra la proposta di aggiornamento visto che è un contorno a linee nere, ma non ne sono sicuro.
Saluti

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fabio2586

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 0 -  0 - Inviato: 07 Luglio 2009 alle ore 22:06

"folle22" ha scritto:

...
Per fabio: credo non occorra la proposta di aggiornamento visto che è un contorno a linee nere, ma non ne sono sicuro.
Saluti



Anche io ho questa impressione leggendo il DPR 650, ed è per questo che credo che non serva nemmeno l'estratto, però non ne ho mai fatti e sarei curioso di sapere com'è esattamente la storia...

Se, dopo che l'hai finito e ritirato, posti 2 righe chiarendomi questi dubbi te ne sarò grato.

--Ciao

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numero

(GURU)

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 0 -  0 - Inviato: 08 Luglio 2009 alle ore 08:26

Almeno in questo caso, trattandosi di accorpamento di più mappali in unico lotto serve sicuramente la proposta di aggiornamento sia per la fusione stessa che per il susseguente cambio di identificativo.

La Circ.2/88 al par.7 - elaborati tecnici di aggiornamento - precisa gli elaborati da redigere in sede di frazionamento, mappale e particellare, per i quali in ogni caso era prevista la redazione del mod.51 compilato in tutte le sue parti.
Pertanto se ne deduce che l'estratto di mappa serve in ogni caso.

Ritengo infine che trattandosi di variazione di consistenza (calcolo sup.reale) in ogni caso per il tipo particellare debba essere predisposta la proposta di aggiornamento con linee nere e cambio di identificativo.

saluti

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fabio2586

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 0 -  0 - Inviato: 08 Luglio 2009 alle ore 09:14

"numero" ha scritto:
Almeno in questo caso, trattandosi di accorpamento di più mappali in unico lotto serve sicuramente la proposta di aggiornamento sia per la fusione stessa che per il susseguente cambio di identificativo.



In questo caso si

[quote]
La Circ.2/88 al par.7 - elaborati tecnici di aggiornamento - precisa gli elaborati da redigere in sede di frazionamento, mappale e particellare, per i quali in ogni caso era prevista la redazione del mod.51 compilato in tutte le sue parti.
Pertanto se ne deduce che l'estratto di mappa serve in ogni caso.
[/quote]

Mah...
Nel caso si trattasse di una sola particella non vedo l'automatismo, altrimenti che dematerializzazione è?
Ma forse è solo una mia deformazione.

[quote]
Ritengo infine che trattandosi di variazione di consistenza (calcolo sup.reale) in ogni caso per il tipo particellare debba essere predisposta la proposta di aggiornamento con linee nere e cambio di identificativo.

saluti[/quote]

E questo è un passaggio sul quale rifletterei più a fondo.
Il dubbio se un tipo particellare possa modificare la mappa coinvolgendo le particelle limitrofe per me era e resta grande. Anzi, direi che un solo contorno nero non può modificare la mappa in alcun modo.
Inoltre credo che se la differenza di superficie è maggiore di 1/20 non si proceda a nessuna variazione censuaria ma solo ad una annotazione.
Ma posso sempre sbagliarmi, per questo ci terrei a sapere, una buona volta, come vanno effettivamente le cose.

--Ciao

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numero

(GURU)

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 0 -  0 - Inviato: 08 Luglio 2009 alle ore 09:39

Allora:
1) Il tipo particellare non modifica in alcun modo la mappa. Come detto la rappresentazione del contorno viene eseguita con linee nere. Lo scopo è solo quello di calcolare l'effettiva superficie del lotto.
2) La lettura delle circ. relative al trattamento delle discordanze di superficie (vedi 5/89) evidenzia casi riferibili solo a frazionanamenti e tipi mappali, escludendo il tipo particellare.
Infatti la circ.2/88 al par. 7 evidenzia che "In particolare i contorni delle particelle interessate dal tipo di aggiornamento dovranno essere oggetto di misurazione nei casi previsti dalla presente circolare; qualora tale operazione risulti impossibile, il professionista ne dovrà fare esplicita menzione nella relazione tecnica in appresso descritta. In caso di discordanza eccedente la tolleranza catastale fra la superficie calcolata e quella in atti deve essere dimostrata, nella relazione tecnica, la corrispondenza fra lo stato di fatto e lo stato di diritto sulla base di elementi che giustifichino tale variazione, integrando le osservazioni metriche riportate nel libretto delle misure con ulteriori osservazioni condotte a particolari topocartografici significativi, limitrofi all'oggetto del rilievo. Qualora risulti impossibile rintracciare la causa della variazione di consistenza riscontrata dovrà essere redatto tipo particellare affinché l'Ufficio compia le dovute operazioni di verifica e di eventuale rettifica."
E' evidente quindi che il tipo particellare ha anche la funzione di ripristinare le corrette superfici dei lotti rilevati, in deroga alle tolleranze previste.
3) per quanto riguarda il cambio di identificativo cito testualmente dalla circ.2/92:
"A parziale modifica delle norme impartite con la citata circolare, si dispone che le particelle trattate in qualsiasi atto di aggiornamento assumeranno nuovo identificativo catastale ogni qualvolta una delle particelle interessate varierà la propria forma o destinazione (frazionamento, fusione, variazione di coltura ecc.)".
Di fatto in caso di particellare la p.lla non varia di forma in mappa e mantiene la medesima destinazione. Il ricalcolo della sua sup. presuppone comunque un cambio della sua forma "reale". E' da stabilire se la casistica citata è applicabile o meno. Io ritengo che l'identificativo debba comunque cambiare e di conseguenza si debba predisporre la proposta.

saluti

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folle22

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 0 -  0 - Inviato: 08 Luglio 2009 alle ore 15:45

Tornando dall'Agenzia del Territorio della mia provincia, vi trasmetto ciò che mi hanno riferito e i vari passi da effettuare per il mio caso:
1. Tutte le particelle interessate devono essere intestate alla stessa ditta e devono avere stessa qualità e classe (chiaro questo punto, devo presentare un Docte);
2. Riunire in un'unica particella tutte quelle esistenti, tramite istanza all'Agenzia del Territorio competente che provvederà alla fusione;
3. A riguardo il Tipo Particellare mi hanno confermato che i confini del lotto dovranno essere materializzati e univocamente determinati, ma mi hanno consigliato di informarmi con qualche funzionario a Roma poichè hanno dubbi sulla procedura della doppia dimostrazione con Pregeo e precisamente:
il programma nel DB censuario non accetta lo scarto superiore a 1/20 e quindi dovrei inserirlo nella relazione tecnica e soprattutto poichè Pregeo considera il Tipo particellare come un TF avrei problemi nel DB censuario nell'inserire Originale e Variata solamente poichè nei TF occorre necessariamente almeno una particella costituita;

Se nel mio Tipo non occorre nessuna fusione penso non occorre nemmeno proposta di aggiornamento, ma non mi è tanto chiaro qualche passaggio, pensavo io di poter fare insieme fusione e particellare con Prego per poter risolvere il tutto... MMMA

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fabio2586

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 0 -  0 - Inviato: 08 Luglio 2009 alle ore 18:01

"folle22" ha scritto:
...
il programma nel DB censuario non accetta lo scarto superiore a 1/20 e quindi dovrei inserirlo nella relazione tecnica e soprattutto poichè Pregeo considera il Tipo particellare come un TF avrei problemi nel DB censuario nell'inserire Originale e Variata solamente poichè nei TF occorre necessariamente almeno una particella costituita;

...



Hai visto sulla Guida per modello censuario del geom. Laudani (sulla home, in basso a sinistra) l'esempio 3 C?
Lì è indicato l'ausiliario come schema di censuario da compilare, ma non ho provato a vedere se poi funziona effettivamente.

--Ciao

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folle22

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 0 -  0 - Inviato: 08 Luglio 2009 alle ore 19:02

"fabio2586" ha scritto:

Hai visto sulla Guida per modello censuario del geom. Laudani (sulla home, in basso a sinistra) l'esempio 3 C?
Lì è indicato l'ausiliario come schema di censuario da compilare, ma non ho provato a vedere se poi funziona effettivamente.

--Ciao


Sinceramente l'avevo già vista e la ritengo abbastanza attendibile come procedura anche se anche io ancora non ho provato (passerà ancora un pò di tempo per il tutto e volevo trovarmi con le idee chiare in merito).
Sta di fatto che "Agenzia del Territorio che giri usanza che trovi", tra l'altro poichè l'Agenzia in questione non è quella della mia provincia volevo evitare di presentare il tipo in fronteoffice, ma tramite telematico come faccio già da un bel pò.... mi sà che qualche passeggiata però la dovrò fare!
Saluti

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numero

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 0 -  0 - Inviato: 09 Luglio 2009 alle ore 09:02

"folle22" ha scritto:
il programma nel DB censuario non accetta lo scarto superiore a 1/20 e quindi dovrei inserirlo nella relazione tecnica e soprattutto poichè Pregeo considera il Tipo particellare come un TF avrei problemi nel DB censuario nell'inserire Originale e Variata solamente poichè nei TF occorre necessariamente almeno una particella costituita;



Se cambi identificativo hai originale, soppressa e costituita, quindi dovrebbe girare.
Per quanto riguarda la fusione delle p.lle non vedo la necessità di un'istanza visto che puoi farla tu direttamente nell'ausiliario o direttamente nel 51ftp con la formazione dei lotti.
Nel caso di particellare inoltre credo che la procedura corretta sia di fare tutto con l'ausiliario in modo da avere in visura l'annotazione "nota di variazione n......." anzichè "tipo di frazionamento n......." che non c'entra nulla.

saluti

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folle22

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 0 -  0 - Inviato: 16 Luglio 2009 alle ore 16:55

Questa volta sono stato all'Agenzia del Territorio di competenza e dopo averci passato una giornata intera e aver sentito le più svariate ipotesi si è arrivati, anche grazie al dirigente, alla seguente conclusione:
Dopo aver individuato sui luoghi il contorno, presento direttamente un tipo particellare dove vado a fare una fusione di tutte le particelle interessate (senza docte) e assegno alla particella costituita la qualità e classe maggiore tra quelle originarie.
Tramite modello ausiliario (per come descritto da "numero") predispongo il tipo in modo che tra le annotazioni risulti la superficie reale visto che lo scarto è superiore a 1/20.
Infine successivamente presento il Docte per assegnare esatta qualità e classe, molto probabilmente tramite verifica straordinaria che prevede pagamento di un versamento e sopralluogo da parte di un funzionario dell'Adt.
Quando verrà approvato farò sapere se la procedura è accettata anche dal sistema, saluti.

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antalb83

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 0 -  0 - Inviato: 18 Novembre 2010 alle ore 14:58

Ciao a tutti

folle22 alla fine non ti sei fatto più vivo!

come ti è andata?

ho un interrogativo simile... devo presentare un particellare con lo scopo di rettificare la superficie di una particella ma mi hanno detto in catasto che se la superficie è fuori tolleranza la stessa non verrà inserita in atti e in visura rimarrebbe comunque la vecchia superficie con la sola annotazione SR. Ora mi chiedo allora a cosa serve fare il particellare???? questa regola non vale solo per i frazionamenti?

grazie a tutti

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numero

(GURU)

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30 Gennaio 2004

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prato

 0 -  0 - Inviato: 18 Novembre 2010 alle ore 15:22

La regola vale comunque.

Il tipo particellare non serve a rettificare la superficie di una particella, ma viene utilizzato per determinare la superficie reale di un lotto destinata ad essere compravenduto "a misura" e non "a corpo".

Quindi a prescindere di quanto riportato in visura se esiste tipo particellare la superficie di riferimento è quella riportata nell'elaborato ai soli fini della vendita.

Per le rettifiche bisogna utilizzare i consueti canali, tipo istanze e quant'altro.

saluti

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