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Autore Frazionamento per stralcio di una data superficie nominale da particella con confini non materializz

picchetto_miniato

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05 Febbraio 2021 alle ore 18:26

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 0 -  0 - Inviato: 02 Maggio 2022 alle ore 10:43

Salve.

ipotizzando di avere una particella terreni ricadente in un più vasto fondo, i cui confini (tutti di impianto) non sono in loco materializzati. Ipotizziamo anche che questa particella da visura consti di 5000 mq e che vi sia la necessità di stralciare da detta particella una superficie nominale di 2000 mq mediante una linea (nuova dividente) che sarà parallela ad un determinato lato della originaria particella. La proprietà richiede di non procedere ad operazioni di riconfinamento dell'originaria particella. Richiede esclusivamente di distaccare 2000 mq di superficie nominale dal totale complessivo di 5000 mq, mediante la predetta nuova dividente che dovrà essere parallela ad un lato della particella originaria.

|| prima ipotesi di procedura ||

In loco si rilevano i punti fiduciali di zona (atti a creare un triangolo fudiciale che inglobi l'oggetto di aggiornamento), si rilevano altresì punti che potrebbero essere d'ausilio ( qualche termine lapideo, anche se di altre particelle, qualche spigolo di fabbricati rurali se presenti in zona, etc. etc.). Si elabora il rilievo sulla scorta dei pp.ff., ed ottenuta la sovrapposizione del rilievo all'edm si procede a identificare i vertici della nuova dividente che sarà stata ottenuta graficamente sull'edm rispettando i due parametri ( 2000 mq da stralciare + linea parallela ad un dato lato).



|| seconda ipotesi di procedura ||

Le operazioni di rilievo sono le medesime della prima ipotesi, ovvero rilievo in sito dei punti fiduciali, degli eventuali spigoli di fabbricati rurali e dei termini lapidei anche se attinenti ad altre particelle limitrofe.

Una volta in ufficio si procederà, trattandosi di una particella originaria di impianto, in questo modo:

1 - ( riconfinamento di alcune linee di impianto della originaria particella) - Georeferenziare la mappa di impianto e, sulla scorta dei soli punti fidicuali ubicati su fabbricati rurali di impianto o su termini lapidei sempre presenti anche sulla mappa di impianto, ( e quindi escludendo dal calcolo quei punti fidicuali ubicati, ad esempio, su tralicci, pali e/o fabbricati recenti) si procede ad un vero e proprio riconfinamento di alcune linee di impianto che compongono la particella originaria oggetto di frazionamento;

2) ( aggiunta dei vertici delle linee di impianto riconfinate al rilievo originario) - Al rilievo originario si andranno ad aggiungere, quindi, anche i punti relativi ai vertici delle linee di impianto riconfinate (seppur non picchettate in sito) al punto 1;


3) ( PREGEO - proposta di aggiornamento) - Si procede, infine, con PREGEO al frazionamento. A questo punto il nostro rilievo originario consterà, oltre che dei punti fidicuali, anche di alcuni vertici delle linee di confine di impianto ( vedi punto 1 e punto 2). Si avvia la "proposta di aggiornamento" e nella fase di "orientamento / inquadramento" del rilievo all'Edm si utilizzeranno oltre ai PF (ubicati su fabbricati di impianto o termini lapidei di impianto) anche i predetti punti ubicati sui vertici di alcune linee di confine di impianto della originaria particella.

La "riga 7", individuante la nuova dividente, sarà stata preventivamente costruita graficamente ( e sempre con l'accortezza di porla in essere parallela ad un dato lato della particella originaria e con stralcio di 2000 mq).


4) I vertici , chiamamioli punti "190" e "191", posti ai due estremi della nuova linea dividente (riga 7) verrano individuati dall'intersezione tra la "nuova linea dividente" (precedentemente individuata graficamente sull' Edm) e le linee di impianto riconfinate ove andranno a ricadere.


N.B..: Faccio presente che la sovrapposizione tra le linee della particella da EDM e le omologhe linee da mappa di impianto (opportunamente georeferenziata) non collimano alla precisione; ciò, a mio avviso, in vrtù di tre motivazioni:

(i) la scala della mappa è del tipo 1:4000;

(ii) se si va a verificare "in grafica" la precisione di referenzazione della mappa EDM fornita dal catasto si nota che nei crocicchi dei parametri ci sono scarti maggiori a quelli rilevabili sulla mappa di impianto opportunamente georeferenziata;

(iii) al netto della georeferenzaizone della mappa di impianto, si nota una certa approsimazione nella vettorializzazione della sagoma della particella presente sull'EDM rispetto a quella presente sulla mappa di impianto, a cui, invece, dovrebbe essere fedele;

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Autore Risposta

carlocinelli
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 0 -  0 - Inviato: 02 Maggio 2022 alle ore 15:03

Salve

Complimenti per l'esposizione delle due procedure.

Ammesso che la tua sia una domanda su quale procedura utilizzare, non vedo infatti nessuna esplicita richiesta, credo sia retorica.

Dire che la seconda ipotesi è quella da eseguire mi sembra banale.

Il problema lo vedo invece sul riconoscimento del tuo lavoro.

La committenza dice: non voglio che sia eseguito nessuna riconfinazione. Però in questa tipologia di incarico in cui devo staccare una dividente parallela a una linea di mappa la sua ricostruzione è necessaria.

Spero ti faccia pagare per quel lavoro che andrai ad eseguire.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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picchetto_miniato

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 0 -  0 - Inviato: 02 Maggio 2022 alle ore 15:46

Buonasera Cinelli,

no no !! quale retorica al contrario.

La mia è una richiesta di aiuto / consiglio a chi ha molta esperienza alle spalle. In effetti ho mancato di porre "la domanda", il "quesito". Ha ragione Lei.

Mi ha già risposto, in effetti, indicandomi come soluzione idonea la seconda tipologia. La ringrazio.

Domando, in tal senso, se le osservazioni che ho posto a fine post, quelle inerenti alla non esatta sovrapponibilità tra le linee della particella originaria presenti sull'EDM e quelle presenti sulla mappa di impianto opportunamente georeferenziata, siano state già da altri riscontrate in passato e se le motivazioni che ho ipotizzato ( scala 1/4000, etc. etc. ) possano essere in effetti corrette.



Lei dice che "la sua ricostruzione sia necessaria". Pongo due quesiti in tal senso:

1) la ricostruzione è necessaria, per forza di cose, di tutte le linee componenti l'originaria particella o ci si potrebbe limitare a quella da cui staccare la nuova dividente in parallelo ?

2) detta ricostruzione delle linee di impianto componenti l'originaria particella, come da me esplicitato nel post, può avvenire anche soltanto in ufficio, ovvero senza il succesivo tracciamento in sito ?

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carlocinelli
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 0 -  0 - Inviato: 02 Maggio 2022 alle ore 15:54

"picchetto_miniato" ha scritto:
Buonasera Cinelli,

no no !! quale retorica al contrario.

La mia è una richiesta di aiuto / consiglio a chi ha molta esperienza alle spalle. In effetti ho mancato di porre "la domanda", il "quesito". Ha ragione Lei.

Mi ha già risposto, in effetti, indicandomi come soluzione idonea la seconda tipologia. La ringrazio.

Domando, in tal senso, se le osservazioni che ho posto a fine post, quelle inerenti alla non esatta sovrapponibilità tra le linee della particella originaria presenti sull'EDM e quelle presenti sulla mappa di impianto opportunamente georeferenziata, siano state già da altri riscontrate in passato e se le motivazioni che ho ipotizzato ( scala 1/4000, etc. etc. ) possano essere in effetti corrette.



Diamoci del tu, per favore.

Le tue osservazioni di fine post alle quali non avevo risposto sono del tutto naturali.

Non è solo per la scala. Tieni conto che la mappa Wegis è passata attraverso N passaggi da quella di visura che a sua volta era passata per N passaggi da quella d'impianto. Quindi nei processi di ridisegno sia delle linee che dei parametri, nella scansione e nella vettorizzazione è del tutto naturale che ci possano essere state rotazioni, traslazioni, diverse angolazioni di linee dovute ai parametri di vettorizzazione e chi più ne ha ne metta.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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 0 -  0 - Inviato: 02 Maggio 2022 alle ore 15:57

"picchetto_miniato" ha scritto:


Lei dice che "la sua ricostruzione sia necessaria". Pongo due quesiti in tal senso:

1) la ricostruzione è necessaria, per forza di cose, di tutte le linee componenti l'originaria particella o ci si potrebbe limitare a quella da cui staccare la nuova dividente in parallelo ?

2) detta ricostruzione delle linee di impianto componenti l'originaria particella, come da me esplicitato nel post, può avvenire anche soltanto in ufficio, ovvero senza il succesivo tracciamento in sito ?



1) Io direi "almeno" di quelle vecchie linee che contorneranno anche la derivata;

2) Si, certamente.

Cordialmente

Carlo Cinelli

P.S. Preparati.....ti chiameranno anche a tracciarle........eventualmente a costo 0. Tanto che ci vuole?

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picchetto_miniato

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 0 -  0 - Inviato: 02 Maggio 2022 alle ore 16:07

Grazie mille Cinelli.

Se la ricostruzione delle "linee di impianto" può avvenire anche solo in ufficio, e quindi senza la necessità di tracciarle in sito, ritengo allora non "costi" nulla effettuare l'operazione di "riconfinamento" delle linee di impianto della originaria particella estendendola a tutti i lati.

Mi sorge, ora, un ulteriore quesito:

- Posto che tutti i lati della originaria particella siano di impianto;

- Posto che procediamo, come sopra, a riconfinarle in ufficio ( intenso senza materializzarle per ora in sito);

- ipotizzando quindi che al momento della proposta di aggiornamento e quindi dell'inquadramento del rilievo sul tessuto cartografico indichiamo come punti "omologhi" i vertici dei lati dell'originaria particella (riconfinata in ufficio, diciamo così);

- posta la predetta non perfetta "aderenza" tra la sagoma della particella da EDM e la sagoma della medesima desunta da mappa di impianto;

La nuova dividente ( l'oggetto del frazionamento) la devo "calibrare" sulla geometria (lati e aree) presenti sull'EDM o sulle linee ( e quindi sulla sagoma e sull'area) riconfinate d'ufficio ?

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 0 -  0 - Inviato: 02 Maggio 2022 alle ore 16:20

"picchetto_miniato" ha scritto:
Grazie mille Cinelli.

Se la ricostruzione delle "linee di impianto" può avvenire anche solo in ufficio, e quindi senza la necessità di tracciarle in sito, ritengo allora non "costi" nulla effettuare l'operazione di "riconfinamento" delle linee di impianto della originaria particella estendendola a tutti i lati.



Beh....... insomma....non sono totalmente d'accordo.

Eseguire un "frazionamento semplice", chiamiamolo così, presupporrebbe il fatto che tu vai in campagna e trovi i picchetti da rilevare e che già individuano la nuova dividente concordata tra le parti. Poi se non vogliono sapere il resto pace e bene.

Ma tu stai per eseguire un altro tipo di lavoro, anche se solo in ufficio; stai ricostruendo delle linee.

E vedrai comunque che ti chiameranno anche a tracciarlo. Figurati se non vogliono sapere dove acquistano.

"picchetto_miniato" ha scritto:


Mi sorge, ora, un ulteriore quesito:

- Posto che tutti i lati della originaria particella siano di impianto;

- Posto che procediamo, come sopra, a riconfinarle in ufficio ( intenso senza materializzarle per ora in sito);

- ipotizzando quindi che al momento della proposta di aggiornamento e quindi dell'inquadramento del rilievo sul tessuto cartografico indichiamo come punti "omologhi" i vertici dei lati dell'originaria particella (riconfinata in ufficio, diciamo così);

- posta la predetta non perfetta "aderenza" tra la sagoma della particella da EDM e la sagoma della medesima desunta da mappa di impianto;

La nuova dividente ( l'oggetto del frazionamento) la devo "calibrare" sulla geometria (lati e aree) presenti sull'EDM o sulle linee ( e quindi sulla sagoma e sull'area) riconfinate d'ufficio ?



Io la calibrerei sull'EDM quantomeno per dare l'idea di ciò che stai facendo poi è chiaro che importanti, sia per le linee che per le aree, sono le misure che riporterai in linea 2.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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picchetto_miniato

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 0 -  0 - Inviato: 02 Maggio 2022 alle ore 16:29

"Io la calibrerei sull'EDM quantomeno per dare l'idea di ciò che stai facendo poi è chiaro che importanti, sia per le linee che per le aree, sono le misure che riporterai in linea 2."



Perdonami Carlo, non sono certo di aver capito bene questo ultimo passaggio.

Credo di aver capito che il tuo consiglio sia quello di calibrare la nuova linea dividente impostandola graficamante sulla sagoma della particella originaria presente sull'EDM e rispettando "i vincoli" dati dalla committenza ( tot area nominale da stralciare e parallelismo). Non ho quindi capito il passaggio relativo "all'importanza per le linee e per le aree sono le misure riportate in linea 2"

grazie !

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 0 -  0 - Inviato: 02 Maggio 2022 alle ore 16:41

Bisogna dividere i due piani.

Per dare una risposta corretta all'esigenza di parallelismo e di superficie devi riferirti alla sovrapposizione con la mappa d'Impianto e quindi dovrai fare in modo che quelle date misure relative alla nuova dividente individuate da n. punti in linea 2 origineranno una superficie di mq. 2000.

Altra cosa la grafica della proposta di aggiornamento dove sarebbe opportuno che quella stessa dividente nata dalla procedura di cui sopra "sembrasse" il più possibile parallela alla linea dell'EDM con i famosi comandi ORIENTA e ADATTA (o stira e ammira?).

Spero di essere stato più chiaro.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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picchetto_miniato

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 0 -  0 - Inviato: 02 Maggio 2022 alle ore 16:46

Si, adesso ho inteso. Grazie !

che casino però !



In tal senso, Pierdomenico Tani e Luigi Campagna, a pag. 336 del testo "catasto terreni e cartografia", analizzando un tema che ritengo similare, rubricato quale "precauzioni nell'esprimere il rilievo di figure non autonomamente concluse" suggerivano di indicare in relazione la seguente dicitura:

"i punti 101 e 102 non appartengono necessariamente alle preesistenti linee di confine, inacessibili o non materializzate con certezza, e sono individuativi della sola direzione della nuova linea dividente, la quale si intende definita dai punti di incontro con le competenti linee di confine della particella originaria che non sono state individuate sul terreno"

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 0 -  0 - Inviato: 02 Maggio 2022 alle ore 17:26

Vista l'autorevolezza di Tani non mi sento di mettere in discussione una cosa che mi sembra però più riferita alle intersezioni delle linee.

Ciò premesso non credo ci sia "casino".

Bisogna solo dividere le due cose e avere chiaro che noi siamo responsabili di cò che riportiamo in linea 2 e sul resto, che ha valore indicativo, facciamo delle proposte.

Tieni conto che la linea dividente verrà ricostruita in futuro sulla base di quelle linee 2.

Poi sono d'accordo anch'io sul riportare in relazione informazioni chiarificatrici delle procedure utilizzate.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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picchetto_miniato

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 0 -  0 - Inviato: 02 Maggio 2022 alle ore 18:27

Secondo te Carlo, sarebbe opportuno evidenziare in "relazione" che si è operato propedeuticamente mediante una sorta di riconfinazione in ufficio dalla mappa di impianto (pur senza procedere al tracciamento in sito delle linee) e che quindi sia l'area da stralciare, sia la posizione della nuova dividente ( sulla scorta dei famosi due parametri: area e parallelismo), siano stati ricavati sulla sagoma della particella originaria "da impianto" e non sulla particella da "edm" ?

E poi i punti relativi ai vertici delle linee "riconfinate" in ufficio, e quindi - ripeto - non tracciate in sito, è corretto che le lasci nel rilievo ( seppur riferite a punti grafici desunti da mappa di impianto ) oppure dovrei riportarli altrove ?

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 0 -  0 - Inviato: 02 Maggio 2022 alle ore 20:04

Tema molto interessante quello che stai affrontando che non so se era mai stato discusso prima.

Di sicuro ne avevamo parlato riguardo a espropri dove le superifici sono importanti ma non nei modi in cui lo stiamo affrontando ora.

Detto ciò per rispondere alla tua prima osservo che bisogna stare molto attenti a non entrare in contraddizione con la normativa che richiede appunto, sotto a certe superfici, di ricostruire il perimetro della derivata e indicarla come SR.

Quindi se da un lato sarebbe opportuno, a beneficio di chi verrà dopo, esternare tutta la procedura dall'altro bisogna stare attenti a non farlo nei modi in cui poi ci venga lamentato che non abbiamo osservato la normativa.

Io personalmente, anche per rispondere alla tua seconda, li lascerei solo in linea 2 con la descrizione "punto/vertice ricostruito dalla mappa d'impianto".

Poi chi dovrà capire capirà.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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 0 -  0 - Inviato: 03 Maggio 2022 alle ore 12:19

Ho impostato il tutto come discusso sopra.

Ho quindi ricostruito, in ufficio, con la mappa di impianto, opportunamente georeferenziata, i vertici dei confini di impianto della originaria particella. Ho elaborato il mio rilievo di campagna utilizzando quei PF ubicati su fabbricati di impianto ed ho quindi indicato i punti vertici delle linee di impianto quali "punti /vertice ricostruito da mappa di impianto" all'interno del mio rilievo come se dovessi andarli a tracciare.

Su tale sagoma di impianto, in ambiente cad grafico, mi sono "disegnato" la nuova linea dividente avendo cura di rispettare i due parametri che mi sono stati indicati: parallelismo rispetto ad un dato lato della particella originaria, e stralcio di XX superficie nominale.

I vertici estremi di questa dividente sono stati quindi acquisiti come punti all'interno del rilievo originario e saranno i punti costituenti in riga 2 la nuova linea dividente del frazionamento.

Abbiamo anche assodato che tale sagoma (di impianto) differisce lievemente, in forma e posizione, rispetto a quella presente in EDM Wegis per le ragioni innanzi esposte. Ovvero : vuoi per la scala della mappa ( 1/4000) e vuoi per le inetivatibili modifiche che l'EDM ha subito (traslazioni / rotazioni / distorsioni) nei vari passaggi dal copione di visura e prima ancora dalla mappa di impianto come più dettagliatamernte indicato dal Cinelli.

Il rilievo di campagna, a cui sono stati aggiunti i "punti vertice riscotruiti da mappa di impianto" ed i punti estremi della nuova linea dividente, opportunamente "calibrata" sulla grafica della sagoma di impianto, è stato quindi acquisito all'interno di Pregeo, ed elaborato utilizzando i canonici PF ( non solo quelli di impianto, quindi).

E' quindi seguita la proposta di aggiornamento con la fase di orientamento del rilievo all'EDM dove ho utilizzato, quali punti omologhi, tra rilievo e mappa edm, proprio i predetti "punti vertici ricostruiti dalla mappa di impianto" oltre a qualche termine lapideo non riferito obbligatoriamente alla sagoma della particella in esame.

Fatto ciò i punti estremi della riga 7, ovvero della nuova linea dividente, si sono adagiati, alquanto bene, sulla sagoma della particella da EDM, con la necessità di adattamento di poche decine di centrimetri.

A questo punto, sempre nella proposta di aggiornamento, si avvia l'interfaccia relativa al modello censuario dove da un lato mi vengono riportate le superfici cartografiche da EDM delle derivate e dall'altro le superfici censuarie (SN) delle predette.

Ho quindi inteso, avendo impostato e calibrato il tutto sulla scorta della sagoma di impianto, che ripeto differisce lievemente anche in quanto a superficie cartografica rispetto a quella da EDM, indicare manualmente le superfici censuarie (SN) delle derivate.

Come ? impostando una proporzione tra la superficie cartografica di impianto delle derivate e la superficie nominale. In questo modo non ho tenuto in conto delle superfici cartografiche delle derivate da EDM ma ho lavorato considerando quelle da impianto.

Al contempo faccio notare due cose:

- la superficie cartografica di impianto totale rispetto a quella nominale diverge di soli 60 mq ( su un totale di 70000 mq); mentre quella cartografica da EDM diverge, sempre rispetto a quella nominale, di circa 450 mq;

- ho comunque verificato che le SN delle derivate, così come indicate da me nel modello censuario, rispettino la tolleranza di cui alla presente formula ( 1,25 x Radice quadrata di A +0.001 A) sia rispetto alle superfici cartografiche delle derivate da impianto sia rispetto alle superfici cartografiche delle derivate da EDM.

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 0 -  0 - Inviato: 03 Maggio 2022 alle ore 12:35

Mi sembra un buon lavoro.

Due precisazioni a scanso di essere equivocato.

- Con "punti /vertice ricostruito da mappa di impianto" intendevo punto o vertice non Punto Vertice che è un'altra cosa.

- La superficie nel modello censuario della derivata dovrà essere uguale alla XX dopo aver fatto le opportune verifiche di tolleranza. Ma anche dopo di esse la corrispondenza deve essere garantita perché altrimenti potrebbero sorgere dubbi alle due parti convenute.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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