buongiorno, sto trattando una variazione per ampliamento e modifiche interne relative ad un santuario (cat. E7) ora all'atto dell'inserimento del valore complessivo o rendita catastale (quadri H1, H2 e H3 ) viene richiesto di indicare un valore superiore a 0 altrimenti DOCFA non procede, però la normativa prevede che non vada attribuita alcuna rendita catastale a questa categoria come ci si può comportare? la domanda fatta all' AdT non ha trovato risposta, l'unico "stratagemma" è quello di inserire il valore fittizio di 1 euro.... non mi sembra corretto in quanto, per pura ipotesi, il tecnico ricevente potrebbe, non so come, attribuire tale rendita...qualcuno ha risposte?
un altro piccolo quesito riguarda anche se la categoria può essere estesa non solo al fabbricato ad uso di culto, ma anche ad altri vani esistenti che fanno parte del santuario, quali locali accessori e di sgombero ricavati nei piani ammezzati risultanti dalla costruzione su più livelli.
grazie

leggo dalla guida DOCFA redatta dal Collegio di Lecce :

CASI PARTICOLARI DI CLASSAMENTO:

Chiese:
le chiese quando fanno parte di un struttura censibile in categoria B devono essere denunciate a parte e censite in categoria E/7. E' facoltativa la compilazione del quadro H del modello 2N prima parte Non sono soggette al pagamento dei tributi in quanto categoria esente da estimo . I locali proprietà di privati adibiti all'esercizio pubblico di culti, quando hanno le caratteristiche proprie dell'uso specifico cui sono destinati, si assegnano alla categoria B/7 (istruzione Accertamento e classamento) e sono soggette al pagamento dei tributi.

grazie anonimo, faccio una prova e vedo cosa succede.