Salve a tutti.
Ieri ho presentato all'Agenzia del Territorio di una provincia nella quale non ho mai lavorato, un docfa x nuova costruzione di un fabricato plurifamiliare (villette a schiere).
Mi trovo ad avere i cortili come b.c.n.c., un sub. per il garage e uno per l'abitazione che si sviluppa al piano terra e al piano primo.
Nel mio elaborato planimetrico indico la sagoma complessiva del fabbricato al piano terra, indico con una freccia le entrate principali ai vari subalterni però non divido con una linea netta i cortili.
Il tecnico mi ha detto che la pratica non può essere accettata in quanto:
1-i cortili nell'elab. planimetrico devono essere divisi;
2-bisogna fare l'elaborato planimetrico del piano primo anche se i sub sono gli stessi (x esempio sub.2 è abitazione al piano terra e piano primo);
3-devo inserire come elaborato un'ulteriore planimetria quotata in cui indico la distanza tra le divisioni tra i vari cortili.

DOMANDA: deve essere fatto veramente così l'elaborato planimetrico? E' la prima volta che mi trovo di fronte a questo problema in quanto i docfa presentati fino ad ora sono sempre passati lisci!
Grazie a quanti sanno rispondermi!!!

Concordo per punti 1 e 2.
Per quanto al punto 3 (quotatura dei cortili) ho delle riserve. Io non la farei rimandando per le distanze alla rappresentazione grafica delle u.i.u.
Ciao
Gianni

Se la divisione delle aree e cortili viene fatta con l'elaborato planimetrico e non tramite un Tipo di Frazionamento, confermo che bisogna quotare le distanze sull'EP per dare delle dimensioni precise all'area che si identifica.

bye

non è comunque obbligatorio riportare delle misure (quote) sull'elaborato planimetrico: è facoltà del tecnico nel caso lo ritenga opportuno.

Concordo anche perchè in nessuna circolare ministeriale è prevista la quotatura dei cortili esclusivi

concordo la non quotatura sull'elaborato planimetrico

carlo

Se viene diviso veramente il mappale solo all'urbano tramite elaborato planimetrico io, onde evitare probleni in caso di futuro riconfinamento, metterei anche gli allineamenti e squadri per rideternimare il/i confine/i.
Ciao

grazie dei consogli...ho quotato l'elab planim come mi ha suggerito il tecnico, il quale mi ha detto che in altri catasti (x es. Ferrara) la quotatura dell'elaborato planimetrico è obbligatoria. Vi risulta :?:

In questo caso io quoterei l'elaborato planimetrico se il tecnico del catasto riesce a trovare dove è descritta questa procedura, perchè sta cosa delle quote mi puzza molto!!!

A Imperia nessuna quotatura richiesta per qualsiasi tipo di elaborato planimetrico, poi forse questo non è già nella scala dichiarata? allora eguendo questo ragionamento (quello del catasto di Ferrara) bisognerebbe quotare anche le mappe.

In questi giorni battaglio con l'ufficio di napoli, (cosa che prutroppo si ripete spesso ultimamente) riguardo delle quote inserite nell'elaborato planimetrico afferente un lastrico di copertura diviso in due sub.

La dividente deriva da un accordo sottoscritto innanzi il giudice, dopo qualche anno di contenzioso.

Viste le pregresse esperienze, relative al riconfinamento di una linea scatuirite da elaborato planimetrico, ho ritenuto importante quotare (distanze), rispetto un lato, le due porzioni, indicando anche l'angolo retto.

Ovviamente, siccome lor signori hanno deciso che non va bene quotare l'EP, respingono il docfa, chiedendo di eliminare le quote e e l'angolo.

Mi domando, possono essere queste informazioni superflue??? A mio avviso non sono superflue, anzi.

A me pare che non esista una norma che vieti l'inseriemnto delle quote.

Mi farebbe piacere avere un parere al riguardo (ben accetti i commenti di tecnici catastali magari proprio dell'ufficio chiamato in causa)

saluti

Io allegherei una tavolaquotata in PDF/A, così resta tutto agli atti.

Il senso di quotare l'EP era per dare in futuro la possbilità di ricostruire la posizione della linea, allegare una tavola quotata che rimarrebbe agli atti quindi non pubblica, che senso avrebbe?

C' hai ragione ma quando quelli dell' Ade si impuntano raramente tornano sui loro passi. Nei tuoi casi, quando le dimensioni dell' u.i. te lo consentono, l' unica cosa da fare secondo me sarebbe quella di rappresentare l' EP in scala 200.

Ciao Roberto

Ti consiglio di relazionare il tuo docfa che ritengo corretto spiegando che la dividente che genera le due porzioni di lastrico solare non esiste fisicamente sul posto, e che la stessa deriva da accordo giudiziale.

I direi che è obbligo nel tuo caso quotare l'E.P., come fra l'altro previsto per le aree urbane derivate solo da E.P. .

Nel tuo docfa allegherai due immagini una in scala 1:500 (scala standar prevista) e un sviluppo quotato in scala adeguata per la dimostrazione delle misure.

Saluti cordiali