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Ripostiglio esterno difforme da planimetria catastale |

markoevolution
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Buongiorno, dovrei redigere un docfa di variazione, conseguente a Cila per dei lavori interni ad un immobile. L'immobile ha anche giardino e un corpo esterno adibito a ripostiglio e autorizzato da condono edilizio in passato, facente parte della stessa particella catastale (un po' come fosse una cantina annessa all'appartamento). Quest'ultimo è presente nella planimetria catastale presente agli atti, ma è difforme dalla realtà, leggermente più grosso e con bucature disposte diversamente rispetto alla planimetria. Il mio dubbio è: io che devo fare la denuncia di variazione catastale per i lavori nell'appartamento (nella cila è stato rappresentato solo l'iappartamento oggetto di lavori di manutenzione straordinaria) lo rappresento il ripostiglio come è in realtà (come penso di dover fare) oppure lo riporto come rappresentato il planimetria catastale?
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Cavaema
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04 Aprile 2014 alle ore 10:09
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"markoevolution" ha scritto: Buongiorno, dovrei redigere un docfa di variazione, conseguente a Cila per dei lavori interni ad un immobile. L'immobile ha anche giardino e un corpo esterno adibito a ripostiglio e autorizzato da condono edilizio in passato, facente parte della stessa particella catastale (un po' come fosse una cantina annessa all'appartamento). Quest'ultimo è presente nella planimetria catastale presente agli atti, ma è difforme dalla realtà, leggermente più grosso e con bucature disposte diversamente rispetto alla planimetria. Il mio dubbio è: io che devo fare la denuncia di variazione catastale per i lavori nell'appartamento (nella cila è stato rappresentato solo l'iappartamento oggetto di lavori di manutenzione straordinaria) lo rappresento il ripostiglio come è in realtà (come penso di dover fare) oppure lo riporto come rappresentato il planimetria catastale? Buon giorno, secondo me devi fare due chiacchiere con il committente. In teoria dovresti regolarizzare urbanisticamente anche l'accessorio esterno, e di conseguenza catastalmente. Se poi il committente non ne vuole sapere gli fai presente che dovendo aggiornare la planimetria catastale hai il dovere di rappresentare lo stato attuale dei luoghi. A quel punto lo hai messo al corrente e tu procedi alla regolarizzazione catastale. Buon lavoro.
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markoevolution
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"Cavaema" ha scritto: "markoevolution" ha scritto: Buongiorno, dovrei redigere un docfa di variazione, conseguente a Cila per dei lavori interni ad un immobile. L'immobile ha anche giardino e un corpo esterno adibito a ripostiglio e autorizzato da condono edilizio in passato, facente parte della stessa particella catastale (un po' come fosse una cantina annessa all'appartamento). Quest'ultimo è presente nella planimetria catastale presente agli atti, ma è difforme dalla realtà, leggermente più grosso e con bucature disposte diversamente rispetto alla planimetria. Il mio dubbio è: io che devo fare la denuncia di variazione catastale per i lavori nell'appartamento (nella cila è stato rappresentato solo l'iappartamento oggetto di lavori di manutenzione straordinaria) lo rappresento il ripostiglio come è in realtà (come penso di dover fare) oppure lo riporto come rappresentato il planimetria catastale? Buon giorno, secondo me devi fare due chiacchiere con il committente. In teoria dovresti regolarizzare urbanisticamente anche l'accessorio esterno, e di conseguenza catastalmente. Se poi il committente non ne vuole sapere gli fai presente che dovendo aggiornare la planimetria catastale hai il dovere di rappresentare lo stato attuale dei luoghi. A quel punto lo hai messo al corrente e tu procedi alla regolarizzazione catastale. Buon lavoro. Intanto grazie per la risposta. Il mio cliente ne è a conoscenza, dato che non appena ho avuto l'incarico mi sono subito posto dei dubbi su quel fabbricato in giardino. La cosa assurda è che hanno appena comprato e il notaio non dovrebbe richiedere la regolarità urbanistica e catastale dell'immobile? Quando glielo dissi, mi dissero di lasciarlo com'era...benissimo per la Cila che non lo riguardava, ma io nel catastale devo riportarlo allo stato reale al momento in cui io redigo la pratica, altrimenti produrrei un falso.
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Cavaema
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"markoevolution" ha scritto: "Cavaema" ha scritto: "markoevolution" ha scritto: Buongiorno, dovrei redigere un docfa di variazione, conseguente a Cila per dei lavori interni ad un immobile. L'immobile ha anche giardino e un corpo esterno adibito a ripostiglio e autorizzato da condono edilizio in passato, facente parte della stessa particella catastale (un po' come fosse una cantina annessa all'appartamento). Quest'ultimo è presente nella planimetria catastale presente agli atti, ma è difforme dalla realtà, leggermente più grosso e con bucature disposte diversamente rispetto alla planimetria. Il mio dubbio è: io che devo fare la denuncia di variazione catastale per i lavori nell'appartamento (nella cila è stato rappresentato solo l'iappartamento oggetto di lavori di manutenzione straordinaria) lo rappresento il ripostiglio come è in realtà (come penso di dover fare) oppure lo riporto come rappresentato il planimetria catastale? Buon giorno, secondo me devi fare due chiacchiere con il committente. In teoria dovresti regolarizzare urbanisticamente anche l'accessorio esterno, e di conseguenza catastalmente. Se poi il committente non ne vuole sapere gli fai presente che dovendo aggiornare la planimetria catastale hai il dovere di rappresentare lo stato attuale dei luoghi. A quel punto lo hai messo al corrente e tu procedi alla regolarizzazione catastale. Buon lavoro. Intanto grazie per la risposta. Il mio cliente ne è a conoscenza, dato che non appena ho avuto l'incarico mi sono subito posto dei dubbi su quel fabbricato in giardino. La cosa assurda è che hanno appena comprato e il notaio non dovrebbe richiedere la regolarità urbanistica e catastale dell'immobile? Quando glielo dissi, mi dissero di lasciarlo com'era...benissimo per la Cila che non lo riguardava, ma io nel catastale devo riportarlo allo stato reale al momento in cui io redigo la pratica, altrimenti produrrei un falso. Bene, riportalo com'è, intanto hai messo a conoscenza il proprietario e denunci lo stato reale, per cui hai proceduto nel modo più corretto e limpido possibile. Buon lavoro.
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bioffa69
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BRESCIA
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Hai detto che esiste condono e pratica catastale corretti, così si capisce dalla prima domanda, e che la realtà è diversa. Se venditore e compratore non hanno detto niente al Notaio sulle difformità reale, non poteva sognarselo. Il problema è del tuo cliente, tu devi denunciare la realtà, pertanto il tuo cliente o sana la situazione o ripristina quella condonata e regolarmente accatastata. Saluti P.S. Io non firmerei una pratica dove dichiaro il falso, nemmeno avendo messo al corrente il cliente, la situazione è da regolarizzare.
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EALFIN
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03 Dicembre 2006
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Io redigo sempre come si trova il tutto nello stato di fatto. Se nei grafici della sanatoria edilizia la situazione è identica allo stato attuale nessun problema a riportare lo stato reale. Se i grafici della sanatoria sono stati redatti "da cane", come spesso capita di trovare per colpa di professionisti superficiali (chissà perché si tratta spesso di professionisti laureati, quindi non geometri, che insegnano a scuola, che svolgono l'attività professionale per hobby, che praticano prezzi da fame e spesso senza rilasciare uno stralcio di fattura anche con un minimo importo), credo che comunque devi riportare lo stato reale ed avvertire il proprietario. Riportare uno stato falsato, anche se non comporterebbe alcun problema futuro (si spera), non è una procedura corretta. Comunque quando capitano a me casi simili, non mi va di far finta di non aver visto solo per salvare qualcuno.
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markoevolution
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26 Aprile 2006
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Genova
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"EALFIN" ha scritto: Io redigo sempre come si trova il tutto nello stato di fatto. Se nei grafici della sanatoria edilizia la situazione è identica allo stato attuale nessun problema a riportare lo stato reale. Se i grafici della sanatoria sono stati redatti "da cane", come spesso capita di trovare per colpa di professionisti superficiali (chissà perché si tratta spesso di professionisti laureati, quindi non geometri, che insegnano a scuola, che svolgono l'attività professionale per hobby, che praticano prezzi da fame e spesso senza rilasciare uno stralcio di fattura anche con un minimo importo), credo che comunque devi riportare lo stato reale ed avvertire il proprietario. Riportare uno stato falsato, anche se non comporterebbe alcun problema futuro (si spera), non è una procedura corretta. Comunque quando capitano a me casi simili, non mi va di far finta di non aver visto solo per salvare qualcuno. Sono totalmente daccordo con te.
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