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Autore Rifiuto di docfa per assenza degli estremi titolo abilitativo legittimante le opere

studio1803

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05 Settembre 2011

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11

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Formia (LT)

 0 -  0 - Inviato: 23 Maggio 2013 alle ore 11:37

Salve a tutti. A seguito della chiusura di una attività commerciale ho presentato una variazione Docfa per cambio di destinazione d'uso con opere per via dell'avvenuto abbattimento di tramezzi ed ampliamento contestuale per realizzazione di pensilina. La pratica mi è stata rifiutata con motivazione che mancano gli estremi di una concessione edilizia o equipollente titolo abilitativo legittimante. Debbo ritenere tale sospensione riconducibile ad obblighi del tecnico presentatore espressamente previsti dalla normativa catastale vigente?

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Autore Risposta

bioffa69

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23 Settembre 2009

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6542

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BRESCIA

 0 -  0 - Inviato: 23 Maggio 2013 alle ore 11:59

chiedigli che circolare o nota o legge prevedono una cosa del genere.



perche' per quanto il catasto ha sempre voluto che si denunciasse la realta' cio' che esite, tanto che se una cantina e' in realta' e' una taverna, dopo sopraluogo devi rifare la pratica ed inserire taverna anche se la concessione era per cantina, per cui??



Saluti

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lucabgeom

Iscritto il:
01 Aprile 2005

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318

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Felsina

 0 -  0 - Inviato: 23 Maggio 2013 alle ore 12:00

"studio1803" ha scritto:
Salve a tutti. A seguito della chiusura di una attività commerciale ho presentato una variazione Docfa per cambio di destinazione d'uso con opere per via dell'avvenuto abbattimento di tramezzi ed ampliamento contestuale per realizzazione di pensilina. La pratica mi è stata rifiutata con motivazione che mancano gli estremi di una concessione edilizia o equipollente titolo abilitativo legittimante. Debbo ritenere tale sospensione riconducibile ad obblighi del tecnico presentatore espressamente previsti dalla normativa catastale vigente?





A mio modesto parere non esiste nessun obbligo del genere....a meno che non sia una di quelle molto contestabili "prassi" in uso nell' ufficio provinciale in cui hai presentato la pratica.



Saluti.

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studio1803

Iscritto il:
05 Settembre 2011

Messaggi:
11

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Formia (LT)

 0 -  0 - Inviato: 23 Maggio 2013 alle ore 12:10

La prassi non è legge...inoltre gli ho anche citato il punto 6 della Circolare 9/2001 dove, se non espressamente richiesto dalla normativa vigente, è chiaro che è a discrzione del tecnico citare o meno gli estremi di eventuali atti di altre Amministrazioni. Santo Telematico perchè adesso.....resta tutto scritto! Un sentito ringraziamento a chi ha risposto e a chi ancora non l'ha fatto e magari lo farà. Saluti

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SIMBA64

» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO

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09 Dicembre 2011

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 0 -  0 - Inviato: 23 Maggio 2013 alle ore 12:11

"studio1803" ha scritto:
Salve a tutti. A seguito della chiusura di una attività commerciale ho presentato una variazione Docfa per cambio di destinazione d'uso con opere per via dell'avvenuto abbattimento di tramezzi ed ampliamento contestuale per realizzazione di pensilina. La pratica mi è stata rifiutata con motivazione che mancano gli estremi di una concessione edilizia o equipollente titolo abilitativo legittimante. Debbo ritenere tale sospensione riconducibile ad obblighi del tecnico presentatore espressamente previsti dalla normativa catastale vigente?





Salve

Se esistesse questo obbligo, di denunciare solo i fabbricati regolarmente autorizzati urbanisticamente, ci sarebbe da rifare quasi tutto il catasto.

Robe da matti.

Saluti cordiali e di buon pranzo

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einste

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16 Febbraio 2007

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407

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Andria

 0 -  0 - Inviato: 23 Maggio 2013 alle ore 21:14

Mi chiedo perchè mai facciamo passare tale prassi ossia quella di accatastare senza munirci di titolo???

D'accordo si può fare ma non sarebbe meglio per tutti, cliente che vuole risparmiare i soldi e tecnico che fa un lavoro più corretto?

Ma ci rendiamo conto dove sono finiti i rifiuti, come hanno lavorato le mastranze, sono le solite cose italiane e chiudo.

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italiano
Mario Daverio

Iscritto il:
05 Marzo 2012

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+41° 53' 46

Inviato: 23 Maggio 2013 alle ore 21:20

Messaggio oscurato dallo staff per uno o più dei seguenti motivi:
  1. Richiesto dall'autore
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  3. Violazione dei Termini di utilizzo del servizio
  4. Richiesta delle Autorità competenti.
 
 

studio1803

Iscritto il:
05 Settembre 2011

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Formia (LT)

 0 -  0 - Inviato: 24 Maggio 2013 alle ore 20:16

Mi sento di dover dire la mia a riguardo, visto che si sta trascurando l'argomento principale. Nel merito si sta discutendo sulla normativa catastale, se esistente, che prevede espressamente di richiamare il titolo abilitativo legittimante in relazione. Per quanto riguarda la natura delle opere, nel caso specifico sono state demolite pareti e realizzata una pensilina. Il punto è che la pratica Docfa con cui si denuncia un avvenuto cambio di destinazione d'uso dei locali, che dal punto di vista urbanistico non ho detto essere illecito, e che se pure lo fosse non è detto che non possa essere sanato qualora previsto dal Piano Regolatore, viene rifiutata con una motivazione da me ritenuta priva di fondamento normativo. Non ritengo obbligatorio precisare gli estremi del titolo nella pratica Docfa. In particolare, in assenza di dette precisazioni, la pratica è stata oggetto di rifiuto e secondo me non poteva esserlo. Ricordo inoltre che il "Catasto" ed il "Comune" sono vincolati da un rapporto di trasmissione dati periodico che dovrebbero essere controllati da entrambe le parti per gli eventuali provvedimenti in caso di non corrispondenza ma non può essere fatta azione preventiva dal "Catasto" (amo chiamarlo ancora così) per presunto illecito edilizio nei confronti del cittadino, che non viene messo nella condizione di contribuire in ragione della effettiva capacità reddituale del bene posseduto.

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anonimo_leccese

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 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2014 alle ore 09:56

Catasto: il rifiuto del Docfa va motivato


20/02/2014 - Classamento. Per la Cassazione, Ordinanza n. 3394 del 13/02/2014, il contribuente ha diritto di conoscere il motivo del rigetto della sua proposta.


L'Amministrazione non può limitarsi a comunicare il classamento ritenuto adeguato ma deve altresì fornire qualche elemento che espliciti le ragioni per cui la proposta avanzata dal contribuente con la procedura cosiddetta Docfa è stata disattesa. È questo il principio evidenziato dai giudici della Corte di Cassazione nel testo della Ordinanza n. 3394 del 13/02/2014.


Nel caso in esame l'Agenzia del Territorio aveva impugnato la sentenza della Commissione tributaria regionale della Liguria, che aveva dato torto all'Amministrazione in relazione alla qualificazione di un'abitazione come A/2 (civile) invece di A/4 (popolare) come richiesto dal contribuente.


Dopo importanti lavori di ristrutturazione il proprietario, infatti, aveva presentato un Docfa con il quale proponeva un classamento della propria abitazione come «abitazione popolare». L'Agenzia rifiutava la proposta e la classificava, invece, «abitazione civile», con un incremento della rendita catastale, e conseguentemente di tutte le imposte, di quasi il doppio. L'Agenzia, peraltro, si limitava a comunicare il nuovo classamento senza motivarlo in alcun modo.


Il proprietario, ritenendo illegittima la decisione dell'Agenzia, instaura un contenzioso che arriva sino alla Cassazione che da definitivamente torto all'Agenzia, pur compensando le spese di giudizio.


I giudici della Suprema Corte hanno sentenziato che «l'atto con cui l'amministrazione disattende le indicazioni del contribuente circa il classamento di un fabbricato deve contenere una adeguata - ancorché sommaria - motivazione che delimiti l'oggetto della successiva ed eventuale controversia giudiziaria».


Secondo la normativa vigente, la legge si limita a prevedere la elaborazione di un reticolo di categorie e classi catastali demandando l'elaborazione all'Ufficio tecnico erariale, che si muove sulla base di istruzioni ministeriali. Pertanto l'Ufficio non può limitarsi a comunicare il «classamento che ritiene adeguato, ma deve anche fornire un qualche elemento che spieghi perché la proposta avanzata dal contribuente con il Docfa viene disattesa».



fonte:

Mailing legislazione: Aggiornamento n. 03 del 25.02.2014
Per supporto tecnico info@georoma.it

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stratoshf

Iscritto il:
24 Febbraio 2007

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21

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 0 -  0 - Inviato: 05 Maggio 2017 alle ore 17:00

quindi questa normativa che ci dovrebbe obbligare ad indicare il titolo abilitativo non esiste? E se presento una variazione planimetrica senza indicare gli estremi del titolo cosa accade?

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