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Argomento: riduzione categoria catastale
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bioffa69
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BRESCIA
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leggere, leggere , leggere,
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robeci
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andando alla pratica.... io dopo quella lettera che veniva come risposta ad una richiesta in autotutela, ho fatto ricorso alla commissione tributaria e forse tra un anno la causa verrà discussa e magari verrà respinta o accettata perchè la sentenza è "un terno al lotto" ! nel frattempo la vicenda è andata anche due volte sul giornale tanto il caso è eclatante, l'unica risposta che ho avuto dall'AdT in via informale è stata quella di "non fare troppo puzzo" perchè per punto preso non cambieranno MAI la rendita
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SIMBA64
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"tony240588" ha scritto: "SIMBA64" ha scritto: Quello che scrivi è abbastanza condivisibile, ma guardiamo la cosa da un lato pratico, io che sono un privato cittadino e presento il mio docfa per declassamento e mi viene respinto perchè mi dicono, la circolare dice così, la cicolare dice colà e cosi via, quale soluzione pensiamo di adottare?? La via del tribunale forse?? Ci sarebbero più cause intentate contro il catasto che in qualsiasi altra parte. Voglio dire che finchè non verrà stabilito con assolutà certezza che una declassamento si può presentare anche con semplice variazione catastale, saremo sempre in difficoltà a fare ciò. Saluti ripetuti Questo è ben diverso però da quello che veniva affermato precedentemente, una cosa è "non può essere presentato perchè la normativa lo vieta", un altra è "per quieto vivere bisogna adattarsi a quel che dice il funzionario di turno".. Saluti Salve Non vedo dov'è la contraddizione nelle mie affermazioni, poi il funzionario di turno catastale applica esclusivamente quello che prevede la normativa catastale stessa. Ma comunque per me è impensabile risolvere la questione davanti ad un tribunale. Saluti
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MARIUS83
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"bioffa69" ha scritto: leggere, leggere , leggere, leggere, leggere leggere, dovresti farlo tu o meglio... capire, capire capire. "Ai possessori di immobili deve essere sempre riconosciuta la facoltà di chiedere una diversa classificazione catastale e quindi una diversa rendita del bene, se il classamento non risulta più attuale. È quanto ha stabilito la Corte di cassazione con la sentenza 22557 dell'8 settembre 2008">sentenza 22557 dell'8 set...[color=#404041; font-family: Georgia, 'Times New Roman'; font-size: 16px; line-height: 25px] della sezione tributaria (relatore Cicala)." La corta ha stabilito che si può richiedere una diversa CLASSIFICAZIONE CATASTALE. "Con la sentenza, dunque, si apre la strada a tutti coloro che, in tempi di Ici riservata solo ad alcune categorie di immobili, vogliono invocare lo stato dell'immobile come motivo per vedersi "declassata" la propria abitazione e per scampare all'imposta comunale." Vedersi "declassata" la propria abitazione.... E così può accadere che «abitazioni in passato ritenute modeste o "popolari" divengano "civili" o signorili, e viceversa che immobili di pregio perdano la qualifica superiore». Tutto questo perché «i termini di abitazione "signorile", "civile", "popolare" richiamano nozioni presenti nel l'opinione generale e cui corrispondono caratteristiche che possono con il tempo mutare, sia sul piano della percezione degli associati, sia sul piano oggettivo per il naturale deperimento delle cose, cui non abbia posto rimedio una buona manutenzione». Dal momento in cui posso presentare un DOCFA per passare da A3 ad A2, posso presentare un DOCFA per passare da A2 a A3. Non basta leggere, leggere, leggere.... bisogna capire, capire, capire... e non fare i "saccenti" a prescindere... si possono prendere, come nel tuo caso, grosse cantonate. Come ho detto prima... qui nessuno vuole la ragione si discute per cercare un modo di operare in maniera corretta e conforme alla legge, non alle circolari/lettere del catasto. Se ti diverti ad insegnare a leggere, leggere, leggere... ti consiglio di imparare a capire, capire, capire... Poi come dici tu... fai come ti pare. Saluti
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tony240588
tony88
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x simba64 La normativa catastale di cui parli, trattasi di circolari emanate dallo stesso organo che affermava che il declassamento poteva avvenire soltanto ad iniziativa dell'ufficio per variare un intero comparto, cosa che poi è stata smentita dalla sentenza citata precedentemente, dunque l'attendibilità delle usanze/circolari non è poi così attendibile, sempre che ci siano circolari scritte che vietino tale variazione con docfa.. Saluti
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SIMBA64
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Salve a tutti Riflessioni: Gran bella discussione questa, vedremo cosa succederà a livello catastale dopo, o cosa è effettivamente cambiato, la sentenza che è stata citata. A me sembra che non è cambiato nulla o ben poco a livello catastale. Qualcuno degli intervenuti e non ha provato a presentare un dofca con causale ALTRE specificando richiesta di declassamento da A2 ad A3, ovviamente il tutto supportato da documentazione valida?? Staremo a vedere Saluti e salute a tutti
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MARIUS83
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Purtroppo hai ragione nel dire che non è cambiato nulla... Forse basterebbe un ricorso con relativa chiamata a responsabilità personale dell'impiegato e conseguente risarcimento danni per iniziare a cambiare le cose... Ancora a me non è capitato ma se dovesse succedere non esiterò a farvi sapere. Come detto prima, non si discute per aver ragione ma per capire. Saluti a tutti
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bioffa69
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"bioffa69" ha scritto: x marus83 e tony240588 potevate almeno sprecarvi a leggere l'articolo, non da credito alla vostra teoria di poter procedere unilateralmente con il docfa , dice che e' possibile chiedere una revisione della rendita (che chiaramente dovra essere documentata) e dice che se la commissione tributaria respinge la tua richiesta puoi fare ricorso dal giudice, per cui la procedura per poter procedere ad un declassamento NON cambia, o istanza in autotutela o commissione tributaria, come implicitamente dice anche la sentenza e come abbiamo continuato a dire sopra, se il classamento e' sbagliato si puo' procedere alla richiesta di declassamento, aggiungo, nelle sole modalita' previste, che evidentemente escludono la pratica DOCFA (per agevolarvi vi ho evidenziato in rosso il senso della sentenza) DOCUMENTO Il testo della sentenza n. 22557 "Dai nostri archivi" Al Fisco spetta l'onere di provare l'abu...La mailing list semplice resta senza tut...Snc: tutti a giudizio dopo ricorso Ici:il Catasto diventa a valore variabil...Prelievo sugli immobili, Catasto a valor... Clicca sull'immagine per vederla intera Ai possessori di immobili deve essere sempre riconosciuta la facoltà di chiedere una diversa classificazione catastale e quindi una diversa rendita del bene, se il classamento non risulta più attuale. È quanto ha stabilito la Corte di cassazione con la sentenza 22557 dell'8 settembre 2008 della sezione tributaria (relatore Cicala). Con la sentenza, dunque, si apre la strada a tutti coloro che, in tempi di Ici riservata solo ad alcune categorie di immobili, vogliono invocare lo stato dell'immobile come motivo per vedersi "declassata" la propria abitazione e per scampare all'imposta comunale. La possibilità di aggiornamento a richiesta, secondo la pronuncia, si fonda sull'articolo 53 della Costituzione, la norma che collega le imposte alla capacità contributiva dei cittadini, «poiché i dati catastali costituiscono il punto di riferimento per tutto il sistema impositivo: e non può essere assoggettato a indicazioni o a provvedimenti di carattere generale». Il punto è che ogni titolare di immobile ha «l a facoltà di chiedere una diversa classificazione catastale del bene. E ovviamente, in caso di risposta negativa, di rivolgersi al giudice». Sarà poi quest'ultimo a decidere se tener conto «di mutate condizioni, della vetustà dell'edificio, della non rispondenza dell'immobile alle esigenze attuali». L'agenzia del Territorio, che era controparte del contribuente nel processo, aveva sostenuto nel ricorso in Cassazione che la revisione del classamento catastale può avvenire «solo attraverso e come conseguenza di una "revisione ordinaria" del classamento, cioè attraverso una misura "generale" estesa ad un "prefissato comparto nel quale le mutazioni si siano verificate"». La sentenza parte dal riconoscimento che la griglia di riferimento per la fissazione dei classamenti catastali deve comunque appoggiarsi sui criteri elaborati dall'amministrazione. La definizione catastale dell'immobile deve però essere "mirata e specifica" rispetto all'immobile del contribuente. E queste caratteristiche devono seguire, secondo il ragionamento dei giudici di legittimità, l'evoluzione dell'immobile, senza poter restare cristallizzate né "in alto" né "in basso". E così può accadere che «abitazioni in passato ritenute modeste o "popolari" divengano "civili" o signorili, e viceversa che immobili di pregio perdano la qualifica superiore». Tutto questo perché «i termini di abitazione "signorile", "civile", "popolare" richiamano nozioni presenti nel l'opinione generale e cui corrispondono caratteristiche che possono con il tempo mutare, sia sul piano della percezione degli associati, sia sul piano oggettivo per il naturale deperimento delle cose, cui non abbia posto rimedio una buona manutenzione». L'abolizione dell'Ici lascia immutata l'imposizione per le abitazioni di lusso, ovvero case signorili, ville e castelli. E se nei giorni scorsi si è registrata la corsa alle residenze nelle seconde case, anche qualche per qualche prima casa non esentata si aprirà ora la strada a vie di fuge e contestazioni davanti ai giudici tributari. x marus83, te la ripropongo perche' mi sembra che nonostante l'invito non sia stata letta!! tu leggi da qualche parte docfa o dichiarazione unilaterale???? o leggi sempre chiedere, richiesta, facolta' di chiedere??? hai visto che e' espressamente tirata in causa la commissione tributaria ??? e'tirata in ballo perche' chi ha proposto il declassamento si era giustamente rivolto alla commissione, non aveva fatto un docfa!!! non viene messo in dubbio da nessuna parte che l'iter sia quello e cioe' passare dalla commissione, o tu forse hai capito una cosa del genere??? ....la commissione ha rifiutato la rettifica, per cui ci si e' rivolti al giudice, questo dice la sentenza, a mio avviso e' chiara ed esplicita e per chi non lo sapeva, da' anche l'indicazione che l'ente preposto a cui poi si puo' ricorrere in giudizio e' la commissione tributaria, NON LA PROCEDURA DOCFA!! e' la commisssione perche' e' l'unica referente in casi di declassamento! se poi tu capisci che si possa procedere cosi' col docfa, provaci e facci sapere ! comunque da cio' che anche tu hai allegato e' sempre scritto che devi chiedere, chiedere e chiedere, penso che tu sappia che significa procedere ad una domanda ed aspettare una rispodta! (te lo ridico, non significa che puoi gia' tu cambiare il classamento ma devi aspettare che la commissione lo faccia oppure vai dal giudice) ...vorrei anche farti notare che io non ho fatto nessuna domanda, per cui il tuo "fai come ti pare", a me non puo' esser riferito, io ho risposto ad una domada ed ho dato un consiglio su come procedere, io ci sono gia' passato e so' gia' se si puo' o no declassare con un docfa un'unita', a mio avviso con la sentenza adesso dovresti saperlo anche tu. Saluti
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totonno
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Racconto un esperienza positiva. Avevo in carico la verifica di classamento di una porzione uso abitazione facente parte di fabbricato condominiale classico anni '70, di tre piani, senza ascensore, le cui abitazioni erano censite tutte ingiustamente e clamorosamente A1. Presento istanza, della quale ancora oggi aspetto risposta dopo vari solleciti. Aspetto anni, ma nel frattempo eseguo controlli atti a verificare se qualche altro tecnico incaricato da altri proprietari condomini fa qualche mossa visto che il malumore tra gli abitanti è sempre ben acceso, specie dopo l'istituzione dell'IMU. Mi accorgo a un certo punto, che un vecchio ricorso di un altro proprietario del piano sottostante il nostro, viene accolto favorevolmente e una delle abitazioni viene declassata alla categoria A2. Mi precipito al catasto, presento istanza con indicati i dati della sentenza che accoglie il ricorso del confinante, ma il funzionario delle istanze mi ostacola nella presentazione creandomi un sacco di problemi. Mi arrabbio molto dentro di me. Torno in ufficio, decido di fare un sopralluogo ed un rilievo molto accurato dell'appartamento. Trovo leggere e insignificanti difformità interne rispetto alla planimetria in atti al catasto. Queste varianti insignificanti, però mi permettono di presentare un docfa per difformità interne eseguite durante la costruzione ante 1985, rientranti nell'Art.48 della L.47/85. Con questo pretesto, rielaboro il classamento portando l'immobile in categoria A2 che mi abbassa notevolmente la rendita. Mi registrano l'immobile, io metto in conto l'eventuale ricorso che avrei fatto se mi avessero riclassificato l'immobile in A1,ma sono tranquillo pensando che è evidente che non possono andare contro la sentenza a loro sfavore per l'immobile confinante del tutto simile al mio. E' passato più di un anno dalla registrazione, sono decorsi i termini, non dico che la rendita sia definitiva, ma comunque posso far pagare le giuste ed eque minor tasse rispetto alla situazione precedente assolutamente ingiusta. Nel frattempo decede il proprietario cliente ed io posso far pagare le giuste imposte ipocatastali agli eredi, imposte che sarebbero state molto alte perchè determinate da una rendita completamente sballata rispetto alle caratteristiche dell'immobile che non risulta affatto una abitazione signorile ma semplicemente di tipo ordinario come molti altri fabbricati presenti nella zona. Ma un DOCFA che ha come causale il solo declassamento dell'immobile, non è proponibile. Saluti.
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robeci
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Purtroppo non riesco a trovarla, ma sono sicuro che c'è e di averla letta, che c'è una circolare ctastale che vieta espressamente di presentare (ed allo stesso tempo mette in guarda gli uffici procinciali) variazioni docfa con modifiche minime o "fasulle" atte solo a variare la rendita e quindi riaprire un eventuale contenzioso catastale i cui termini sono decaduti. Come già detto se riuscivo a trovarla molte delle vostre discussioni si sarebbero già spente .... per Totonno : sai che nonostante sia trascorso oltre un anno (periodo in cui l'AdT può rettificare la rendita) l'AdT avvalendosi dell'autotutela potrebbe rimettere immediatamente l'appartamento in oggetto in categoria A/1 ?!
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totonno
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"robeci" ha scritto:
per Totonno : sai che nonostante sia trascorso oltre un anno (periodo in cui l'AdT può rettificare la rendita) l'AdT avvalendosi dell'autotutela potrebbe rimettere immediatamente l'appartamento in oggetto in categoria A/1 ?! Certo, giusto quello che sostieni, ma questo vale per TUTTE le rendite proposte con Docfa, non modificate nel termine dei dodici mesi. Questa è una prassi consentita per legge, ma l'autotutela in questo caso non sarebbe giustificata poichè vi è una sentenza su un immobile dell'edificio contiguo e del tutto simile, in cui impone all'ufficio di inserire lo stesso in categoria A2 per evidenti motivi di incongruità con la classe signorile. Della serie: se l'ufficio ribalta il mio classamento in autotutela deve motivarlo bene e si deve aspettare comunque un ricorso certo. Saluti.
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tony240588
tony88
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"totonno" ha scritto: Racconto un esperienza positiva. Avevo in carico la verifica di classamento di una porzione uso abitazione facente parte di fabbricato condominiale classico anni '70, di tre piani, senza ascensore, le cui abitazioni erano censite tutte ingiustamente e clamorosamente A1. Presento istanza, della quale ancora oggi aspetto risposta dopo vari solleciti. Aspetto anni, ma nel frattempo eseguo controlli atti a verificare se qualche altro tecnico incaricato da altri proprietari condomini fa qualche mossa visto che il malumore tra gli abitanti è sempre ben acceso, specie dopo l'istituzione dell'IMU. Mi accorgo a un certo punto, che un vecchio ricorso di un altro proprietario del piano sottostante il nostro, viene accolto favorevolmente e una delle abitazioni viene declassata alla categoria A2. Mi precipito al catasto, presento istanza con indicati i dati della sentenza che accoglie il ricorso del confinante, ma il funzionario delle istanze mi ostacola nella presentazione creandomi un sacco di problemi. Mi arrabbio molto dentro di me. Torno in ufficio, decido di fare un sopralluogo ed un rilievo molto accurato dell'appartamento. Trovo leggere e insignificanti difformità interne rispetto alla planimetria in atti al catasto. Queste varianti insignificanti, però mi permettono di presentare un docfa per difformità interne eseguite durante la costruzione ante 1985, rientranti nell'Art.48 della L.47/85. Con questo pretesto, rielaboro il classamento portando l'immobile in categoria A2 che mi abbassa notevolmente la rendita. Mi registrano l'immobile, io metto in conto l'eventuale ricorso che avrei fatto se mi avessero riclassificato l'immobile in A1,ma sono tranquillo pensando che è evidente che non possono andare contro la sentenza a loro sfavore per l'immobile confinante del tutto simile al mio. E' passato più di un anno dalla registrazione, sono decorsi i termini, non dico che la rendita sia definitiva, ma comunque posso far pagare le giuste ed eque minor tasse rispetto alla situazione precedente assolutamente ingiusta. Nel frattempo decede il proprietario cliente ed io posso far pagare le giuste imposte ipocatastali agli eredi, imposte che sarebbero state molto alte perchè determinate da una rendita completamente sballata rispetto alle caratteristiche dell'immobile che non risulta affatto una abitazione signorile ma semplicemente di tipo ordinario come molti altri fabbricati presenti nella zona. Ma un DOCFA che ha come causale il solo declassamento dell'immobile, non è proponibile. Saluti. Abbiamo dunque un precedente, relativamente al declassamento con il DOCFA, poi qualche minima variazione planimetrica si trova sempre, pertanto la procedura è fattibile, anche solo con una minima modifica...evitando di dover dipendere dalla volontà e dai tempi della commissione tributaria per vedersi tutelati i propri diritti di contribuente.. Saluti
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bioffa69
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"tony240588" ha scritto: "totonno" ha scritto: Racconto un esperienza positiva. Avevo in carico la verifica di classamento di una porzione uso abitazione facente parte di fabbricato condominiale classico anni '70, di tre piani, senza ascensore, le cui abitazioni erano censite tutte ingiustamente e clamorosamente A1. Presento istanza, della quale ancora oggi aspetto risposta dopo vari solleciti. Aspetto anni, ma nel frattempo eseguo controlli atti a verificare se qualche altro tecnico incaricato da altri proprietari condomini fa qualche mossa visto che il malumore tra gli abitanti è sempre ben acceso, specie dopo l'istituzione dell'IMU. Mi accorgo a un certo punto, che un vecchio ricorso di un altro proprietario del piano sottostante il nostro, viene accolto favorevolmente e una delle abitazioni viene declassata alla categoria A2. Mi precipito al catasto, presento istanza con indicati i dati della sentenza che accoglie il ricorso del confinante, ma il funzionario delle istanze mi ostacola nella presentazione creandomi un sacco di problemi. Mi arrabbio molto dentro di me. Torno in ufficio, decido di fare un sopralluogo ed un rilievo molto accurato dell'appartamento. Trovo leggere e insignificanti difformità interne rispetto alla planimetria in atti al catasto. Queste varianti insignificanti, però mi permettono di presentare un docfa per difformità interne eseguite durante la costruzione ante 1985, rientranti nell'Art.48 della L.47/85. Con questo pretesto, rielaboro il classamento portando l'immobile in categoria A2 che mi abbassa notevolmente la rendita. Mi registrano l'immobile, io metto in conto l'eventuale ricorso che avrei fatto se mi avessero riclassificato l'immobile in A1,ma sono tranquillo pensando che è evidente che non possono andare contro la sentenza a loro sfavore per l'immobile confinante del tutto simile al mio. E' passato più di un anno dalla registrazione, sono decorsi i termini, non dico che la rendita sia definitiva, ma comunque posso far pagare le giuste ed eque minor tasse rispetto alla situazione precedente assolutamente ingiusta. Nel frattempo decede il proprietario cliente ed io posso far pagare le giuste imposte ipocatastali agli eredi, imposte che sarebbero state molto alte perchè determinate da una rendita completamente sballata rispetto alle caratteristiche dell'immobile che non risulta affatto una abitazione signorile ma semplicemente di tipo ordinario come molti altri fabbricati presenti nella zona. Ma un DOCFA che ha come causale il solo declassamento dell'immobile, non è proponibile. Saluti. Abbiamo dunque un precedente, relativamente al declassamento con il DOCFA, poi qualche minima variazione planimetrica si trova sempre, pertanto la procedura è fattibile, anche solo con una minima modifica...evitando di dover dipendere dalla volontà e dai tempi della commissione tributaria per vedersi tutelati i propri diritti di contribuente.. Saluti che all'amico totonno sia passata (da A1 a A2) non crea assolutamente un precedente, la procedura resta ed e' NON FATTIBILE, ma siamo duri mi sembra. hai letto l'articolo??? hai visto cosa vi e' scritto?? allora cosa continui!! E' SCRITTO IN ITALIANO!! hai chiesto un'informazione , tutti salvo MARIU83, ti abbiamo risposto con cognizione di causa che NON puoi declassare niente con la procedura DOCFA, come scritto in sentenza e' la commssione tirata in ballo, non esistono scappatoie, comunque fai come vuoi anche se dovesse passare, lavorare bene e' un'altra cosa!! Saluti
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tony240588
tony88
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"bioffa69" ha scritto: "tony240588" ha scritto: "totonno" ha scritto: Racconto un esperienza positiva. Avevo in carico la verifica di classamento di una porzione uso abitazione facente parte di fabbricato condominiale classico anni '70, di tre piani, senza ascensore, le cui abitazioni erano censite tutte ingiustamente e clamorosamente A1. Presento istanza, della quale ancora oggi aspetto risposta dopo vari solleciti. Aspetto anni, ma nel frattempo eseguo controlli atti a verificare se qualche altro tecnico incaricato da altri proprietari condomini fa qualche mossa visto che il malumore tra gli abitanti è sempre ben acceso, specie dopo l'istituzione dell'IMU. Mi accorgo a un certo punto, che un vecchio ricorso di un altro proprietario del piano sottostante il nostro, viene accolto favorevolmente e una delle abitazioni viene declassata alla categoria A2. Mi precipito al catasto, presento istanza con indicati i dati della sentenza che accoglie il ricorso del confinante, ma il funzionario delle istanze mi ostacola nella presentazione creandomi un sacco di problemi. Mi arrabbio molto dentro di me. Torno in ufficio, decido di fare un sopralluogo ed un rilievo molto accurato dell'appartamento. Trovo leggere e insignificanti difformità interne rispetto alla planimetria in atti al catasto. Queste varianti insignificanti, però mi permettono di presentare un docfa per difformità interne eseguite durante la costruzione ante 1985, rientranti nell'Art.48 della L.47/85. Con questo pretesto, rielaboro il classamento portando l'immobile in categoria A2 che mi abbassa notevolmente la rendita. Mi registrano l'immobile, io metto in conto l'eventuale ricorso che avrei fatto se mi avessero riclassificato l'immobile in A1,ma sono tranquillo pensando che è evidente che non possono andare contro la sentenza a loro sfavore per l'immobile confinante del tutto simile al mio. E' passato più di un anno dalla registrazione, sono decorsi i termini, non dico che la rendita sia definitiva, ma comunque posso far pagare le giuste ed eque minor tasse rispetto alla situazione precedente assolutamente ingiusta. Nel frattempo decede il proprietario cliente ed io posso far pagare le giuste imposte ipocatastali agli eredi, imposte che sarebbero state molto alte perchè determinate da una rendita completamente sballata rispetto alle caratteristiche dell'immobile che non risulta affatto una abitazione signorile ma semplicemente di tipo ordinario come molti altri fabbricati presenti nella zona. Ma un DOCFA che ha come causale il solo declassamento dell'immobile, non è proponibile. Saluti. Abbiamo dunque un precedente, relativamente al declassamento con il DOCFA, poi qualche minima variazione planimetrica si trova sempre, pertanto la procedura è fattibile, anche solo con una minima modifica...evitando di dover dipendere dalla volontà e dai tempi della commissione tributaria per vedersi tutelati i propri diritti di contribuente.. Saluti che all'amico totonno sia passata (da A1 a A2) non crea assolutamente un precedente, la procedura resta ed e' NON FATTIBILE, ma siamo duri mi sembra. hai letto l'articolo??? hai visto cosa vi e' scritto?? allora cosa continui!! E' SCRITTO IN ITALIANO!! hai chiesto un'informazione , tutti salvo MARIU83, ti abbiamo risposto con cognizione di causa che NON puoi declassare niente con la procedura DOCFA, come scritto in sentenza e' la commssione tirata in ballo, non esistono scappatoie, comunque fai come vuoi anche se dovesse passare, lavorare bene e' un'altra cosa!! Saluti Dunque stai dicendo che totonno non ha lavorato bene quindi, la pratica non l ho presentata mica io...
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MARIUS83
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"totonno" ha scritto: Racconto un esperienza positiva. Avevo in carico la verifica di classamento di una porzione uso abitazione facente parte di fabbricato condominiale classico anni '70, di tre piani, senza ascensore, le cui abitazioni erano censite tutte ingiustamente e clamorosamente A1. Presento istanza, della quale ancora oggi aspetto risposta dopo vari solleciti. Aspetto anni, ma nel frattempo eseguo controlli atti a verificare se qualche altro tecnico incaricato da altri proprietari condomini fa qualche mossa visto che il malumore tra gli abitanti è sempre ben acceso, specie dopo l'istituzione dell'IMU. Mi accorgo a un certo punto, che un vecchio ricorso di un altro proprietario del piano sottostante il nostro, viene accolto favorevolmente e una delle abitazioni viene declassata alla categoria A2. Mi precipito al catasto, presento istanza con indicati i dati della sentenza che accoglie il ricorso del confinante, ma il funzionario delle istanze mi ostacola nella presentazione creandomi un sacco di problemi. Mi arrabbio molto dentro di me. Torno in ufficio, decido di fare un sopralluogo ed un rilievo molto accurato dell'appartamento. Trovo leggere e insignificanti difformità interne rispetto alla planimetria in atti al catasto. Queste varianti insignificanti, però mi permettono di presentare un docfa per difformità interne eseguite durante la costruzione ante 1985, rientranti nell'Art.48 della L.47/85. Con questo pretesto, rielaboro il classamento portando l'immobile in categoria A2 che mi abbassa notevolmente la rendita. Mi registrano l'immobile, io metto in conto l'eventuale ricorso che avrei fatto se mi avessero riclassificato l'immobile in A1,ma sono tranquillo pensando che è evidente che non possono andare contro la sentenza a loro sfavore per l'immobile confinante del tutto simile al mio. E' passato più di un anno dalla registrazione, sono decorsi i termini, non dico che la rendita sia definitiva, ma comunque posso far pagare le giuste ed eque minor tasse rispetto alla situazione precedente assolutamente ingiusta. Nel frattempo decede il proprietario cliente ed io posso far pagare le giuste imposte ipocatastali agli eredi, imposte che sarebbero state molto alte perchè determinate da una rendita completamente sballata rispetto alle caratteristiche dell'immobile che non risulta affatto una abitazione signorile ma semplicemente di tipo ordinario come molti altri fabbricati presenti nella zona. Ma un DOCFA che ha come causale il solo declassamento dell'immobile, non è proponibile. Saluti. Ciao totonno, grazie per aver postato la tua esperienza. Quindi, stando alla tua esperienza, se io presento un DOCFA per difformità interne (esistenti!!) (es. modifica tipologia di pavimentazione da marmo o pietra naturale ad una più scadente, non è più presente l'impianto di video-citofono, d'allarme,e di condizionamento, gli infissi sono passati da legno a metallo, non esistono più finiture di particolare pregio) dimostrando in questo modo che il fabbricato non ha più quelle caratteristiche e quindi proponendo una categoria più bassa è possibile - anzi è successo - che il mio DOCFA venga approvato. giusto??... ho capito bene?? Saluti
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