Buongiorno a tutti, mi trovo ad affrontare il seguente caso:
L'u.i.u.
sub.X (ditta A) risulta essere difforme dallo stato dei luoghi per la presenza, di fatto, di un corridoio più lungo di 1 metro rispetto e quello rappresentato in planimetria; la maggior lunghezza del corridoio si traduce, sempre di fatto, in una minor lunghezza (sempre di 1 metro) del ripostiglio della confinante ed adiacente u.i.u.
sub.Y (ditta B) rispetto a quello rappresentato nella relativa planimetria di quest'ultimo.
Entrambe le u.i.u. sono state accatastate e compravendute negli anni 60-70 senza obbligo di allegazione planimetria e senza obbligo di dichiarazione di conformità.
Dovendosi procedere ad alienazione del sub.X e quindi ad allegazione planimetria conforme nonchè dichiarazioni delle parti, dopo aver contattato il proprietario del sub.Y lo stesso ha manifestato interesse positivo alla soluzione del problema, ipotizzando la presentazione congiunta, con 2 distinti e contemporanei docfa (prat.1/2 e 2/2), della rettifica delle rispettive planimetrie in atti.
Risultato: l'agenzia del territorio non esegue più questo tipo di rettifica in quanto trattasi di trasferimento immobiliare (anche se di (1,00 x 1,20) = 1,20 mq, comunque trattasi di trasferimento immobiliare) da assoggetarsi ad atto di compravendita della porzione e/o rettifica, propedeutico all'atto di compravendita generale della u.i.u., a discrezione del notaio rogante.
Ritenendo che la situazione sia abbastanza diffusa e comune, come è stato risolto il problema in altre parti d'Italia? Mi sembra davvero assurdo stipulare un atto di rettifica per una situazione così "piccola" di questo tipo.
Grazie a tutti i colleghi....