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Argomento: planimetria 1939 con molte parti comuni...
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laudani
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SIMBA4
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28 Agosto 2015 alle ore 16:02
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Se ci fossero regole precise e applicate in maniera uniforme in tutta Italia non saremo qui a discutere quale sia il modo più corretto per affrontare il caso del quesito. Sta di fatto però laudani, che quando la normativa lascia degli spazi di manovra è meglio scegliere quelli che raggiungono l'obiettivo finale, che è quello di non incorrere in problematiche future, del tipo "forse ci si è dimenticati di rappresentare anche una parte comune è io ti faccio causa perchè la rivendico". Gli spazi di manovra purtroppo sono insiti nelle circolari attuali, del tipo "la planimetrie deve essere fatta secondo la circ. 9/2009", ma allo stesso modo "la planimetria deve farmi capire in modo inequivocabile quale superficie si deve considerare ai fini della rendita". Come vedi laudani, ci dobbiamo mettere anche del nostro, e allora io preferisco mettere del mio in senso preventivo. Ciao, Stefano
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laudani
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Salvatore_B.
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29 Gennaio 2014 alle ore 14:47
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Juneau
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fermo restando quanto ho espresso ieri, leggendo "bioffa69" ha scritto: Ed attenzione, perchè una volta fatto l'atto, senza per esempio aver rapprentato una cantina comune o un solaio comune, od un locale lavanderia comune, l'acquirente non ha acquistato il diritto su detti locali. mi vien da chiedere: in tal caso la "quota" sulle parti comuni rimane al venditore? o va ad accrescere le quote degli altri? dalle mie parti i notai, anche quando non vedevano la planimetria in atti, hanno sempre usato metodi finalizzati a garantire all'acquirente ogni diritto su tutte le parti comuni.
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bioffa69
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BRESCIA
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...è questo il problema, riuscire a determinare a chi sono in carico le porzioni non rappresentate sulla nuova planimetria. Il tecnico dell'Uffico, ritiene che essendo rappresentate sulle vecchie plani e non su quelle nuove compravendute, i bcnc sono rimasti al venditore e sistemare una situazione del genere è abbastanza incasinato. Si può sicuramente discutere, ma pechè mettersi in una situazione simile se è così semplice rappresentare i bcnc sulle schede? I notai se ne lavano sempre le mani scrivendo la loro frase standard, ma sappiamo tutti che non è assolutamente scontato che tutte le parti comunidi un fabbricato siano comuni a tutte le uiu presenti nel fabbricato stesso, anzi, ..... Saluti
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Salvatore_B.
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29 Gennaio 2014 alle ore 14:47
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Juneau
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"bioffa69" ha scritto: Il tecnico dell'Uffico, ritiene che essendo rappresentate sulle vecchie plani e non su quelle nuove compravendute, i bcnc sono rimasti al venditore. questa è una opinione che molti potrebbero benissimo condividere. solo che è fantascientifica. perché quel tecnico si intriga su faccende di diritto? presso le quali non siamo perfettamente deputati. è consapevole che non è deputato in diritto? (per evitare di essere equivocato ribadisco che continuo a restare fermo sui miei post dell'altro ieri).
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Salvatore_B.
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29 Gennaio 2014 alle ore 14:47
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Juneau
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a prescindere di tutti i post precedenti, la questione vera che a questo punto si solleva è questa. al di là di cosa è riportato o di cosa sia stato scordato di riportare in una planimetria catastale in atti, si pone la domanda: eseguendo una variazione dell'unità immobiliare, è tecnicamente lecito riportare elementi sui quali gravano diritti diversi ? cioè è lecito (secondo le istruzioni catastali ufficiali) che nella scheda planimetrica siano rappresentati elementi estranei all'unità immobiliare in parola? (per quel che mi riguarda, ho espresso prima la mia posizione).
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bioffa69
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BRESCIA
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Anch'io penso di essermi già espresso, comunque ripeto e dico di si è corretto, anche perchè non ci sono altri modi di rappresentare le parti comuni su cui si ha diritto se non è presente un e.p. Saluti
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silly
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non pensavo che la questione sarebbe stata così combattuta, pensavo che il mio dubbio nascesse dalla mia inesperienza e invece.... era fondato! grazie a tutti per l'interessamento alla questione! cmq, stamattina sono riuscita a parlare con i tecnici di riferimento e mi hanno dato la seguente risposta: le norme attuali prevedono che la planimetria riporti esclusivamente l'unità in oggetto e quindi nel mio caso procedura corretta da seguire sarebbe: creare un bcnc per le parti comuni, relativo ep e poi procedere con la variazione che devo fare. Questa procedura è ancora più consigliata visto che il proprietario è unico. Fosse un condominio con più proprietari sarebbe più problematico trovare un accordo tra tutti... Il tecnico con cui ho parlato mi ha detto anche che teoricamente potrei anche presentare la planimetria senza riportare le parti comuni però ha sollevato il problema che nel momento in cui ci sarà una vendità è sicuro che verranno fuori grane su grane per chi comprerà e per chi venderà. Quindi è nell'interesse del cliente agire seguendo la procedura corretta, per evitargli grane in futuro. Ha escluso il fatto di presentare la planimetria così com'è.... questo è quanto.....
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laudani
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Salvatore_B.
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Juneau
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"silly" ha scritto: non pensavo che la questione sarebbe stata così combattuta, pensavo che il mio dubbio nascesse dalla mia inesperienza e invece.... era fondato! grazie a tutti per l'interessamento alla questione! cmq, stamattina sono riuscita a parlare con i tecnici di riferimento e mi hanno dato la seguente risposta: le norme attuali prevedono che la planimetria riporti esclusivamente l'unità in oggetto e quindi nel mio caso procedura corretta da seguire sarebbe: creare un bcnc per le parti comuni, relativo ep e poi procedere con la variazione che devo fare. Questa procedura è ancora più consigliata visto che il proprietario è unico. Fosse un condominio con più proprietari sarebbe più problematico trovare un accordo tra tutti... Il tecnico con cui ho parlato mi ha detto anche che teoricamente potrei anche presentare la planimetria senza riportare le parti comuni però ha sollevato il problema che nel momento in cui ci sarà una vendità è sicuro che verranno fuori grane su grane per chi comprerà e per chi venderà. Quindi è nell'interesse del cliente agire seguendo la procedura corretta, per evitargli grane in futuro. Ha escluso il fatto di presentare la planimetria così com'è.... questo è quanto..... fermo restando che sulla questione qui in discussione ognuno ha la propria visione e che domani, come si ripete spesso, si arriverà alla conclusione che quel dato ufficio ha applicato ed ha fatto applicare male la norma catastale, quindi, perseguendo io la tesi che la norma ammetta la planimetria per come ho sostenuto, rispetto al post di silly mi sparo 4 considerazioni. 1) concordo che nel tuo caso è meglio che crei un ep con indicati i bcnc ed eventuali bcc, ma..., ma il catasto non è probatorio. 2) nel caso di condominio è problematio "raggiungere un accordo", un chiarimento scritto sui vari diritti sui vari bcnc al di là di quelli banalmente evidenti (esempio la scala, l'androne,...) 3) per non avere grane in futuro occorre descriverli bene nell'atto, perché, come ripetevo prima, il catasto non è probatorio. cioè, anche di fronte a un ep ben fatto, si trova sempre quello che (non oggi, ma domani) non ti riconosce diritti su cose segnate in un elaborato catastale. 4) se i proprietari fossero divesi, anche di fronte ad un buon ep, domani qualcuno potrebbe venire a rompere le scatole dicendo che "è sbagliato perché... e Lei deve sapere che il catasto non conta nulla circa i veri diritti". questo accade sovente, a prescindere se il rompiscatole ha o no torto o ragione.
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SIMBA4
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Salve Il catasto e' nato non probatorio, ma in questi ultimi anni si e' arricchito di tutta una serie di informazioni che lo porteranno alla quasi probatorieta'. Per cui caro Salvatore piu' precisi si e' nella redazione delle planimetrie, e piu' benefici se ne avranno in futuro. Saluti cordiali
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Salvatore_B.
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Juneau
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ma io non ho detto, non ho mai sostenuto che non bisogna essere precisi fino alle estreme conseguenze. la questione di questa discussione per me è un'altra. che abbia una certa valenza probatoria ci ho sempre creduto, ma solo una valenza, non la probatorietà dei perfetti catasti tipo quelli del trentino. perché solo una certa valenza? perché nessuna categoria tecnica presa in toto dà tanta importanza a creare una valenza veramente probatoria in quello che fa (intendo dire che "c'è troppo pressapochismo" nelle pratiche..., cose che sappiamo).
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bioffa69
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BRESCIA
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Le norme dicono anche che non è obbligatorio presentare l'e.p. se non presente in banca dati, e non devo spiegare io che l'e.p. identifica le uiu e le parti comuni, se non è obligatorio presentarlo significa che le schede si possono presentare come già sono , per cui con le parti comuni rappresentate. Diciamo che come tutti gli uffici, interpretano le norme , anche questo ufficio ne guarda una e non guarda l'altra. Comunque fermo restando che nella mia seconda risposta ho detto che l'e.p. si poteva fare, ma da quanto ci aveva detto silly sembrava che fosse in possesso solo dei dati della sua uiu e non di altre. Per questo avevo detto che avrebbe potuto procedre alla stesura dell'elaborato parziale, perchè ricordo che che la normativa lo prevede, per cui anche in caso di ditte diverse , non è assolutamente obbligatorio procedere a contattare tutti , basta solo dichiarare che si procede alla stesura delle.p. parziale. Dagli ultimi dati si capisce invece che la ditta di tutto il fabbricato è la stessa (la cosa non mi sembra fosse stata specificata priama), per cui avrei sicuramente consigliato a silly di procedre ad aggiornare la situazione con l'e.p., a tutto vantaggio del cliente. Saluti
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silly
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Scusate... mea culpa! ero convinta di aver specificato che la proprietà era tutta la stessa... forse vi avrei risparmiato qualche commento e un po' di tempo!! oggi incontrerò la cliente e spero capisca la situazione..... AGGIORNAMENTO: sono venuta in possesso delle altre planimetrie del fabbricato, e su nessuna sono riportate le parti comuni indicate su quella che dovrei variare. anzi su alcune planimetrie si legge chiaramente la scritta apposta a mano "manca cantina"... quindi direi che se dovessi presentare la planimetria senza creare bcnc si rischierebbe di perdere effettivamente qualcosa..
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