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Argomento: in attesa del condono che fare?

Autore Risposta

CESKO

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07 Novembre 2006

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8726

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Agro Nocerino Sarnese

 0 -  0 - Inviato: 05 Dicembre 2008 alle ore 10:28

"fuego" ha scritto:
Ciao robertopi.
Ma se la pratica è completa in tutto, non conviene chiedere la Definizione del Condono, e chiudere così definitivamente ogni pendenza?

Ciao


ma il problema è chi ha presentato la domanda, non sa nemmeno perchè l'ha presentata!
Assurdo

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robertopi

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16 Dicembre 2004

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NAPOLI

 0 -  0 - Inviato: 05 Dicembre 2008 alle ore 12:19

ciao fuego, premesso che l'argomento condono edilizio è diventato un po come la pratica catastale ovvero, come un po per tutto, ognuno interpreta a modo proprio le leggi e i regolamenti. Facendo io parte di una commissione condono, ti dico che si va avanti a interpretazioni, poichè a norma di legge, per esempio le istanze relative al'ultimo condono, andrebbero diniegate per il 98/99 %, e questa non è una cifra sparata così, ma ciò non accade per vari motivi. delle 40 pratiche che ho esaminato solo 1 o 2 erano quasi a posto, (ti parlo della documentazione) non entrando nel merito della veridicità della domanda. Un pochino cambia il discorso delle L. 47/85 e 724/94, poichè erano un pocho più elastiche. Quanto tu scrivi è giusto, ma secondo te in una metropoli dove ci sono centinaia di migliaia di pratiche di condono non istruite, guradiano la tua perchè è completa? Questo accade solo nei piccoli comuni. La sostanza di cio che dico sta nel fatto che il tecnico prima di assumersi certe responsabilità (vedi DIA) deve acceratrsi cosa è stato fatto in precedenza. Comunque aldilà di tutto Porfetto secondo me devi fare il docfa completo delle variazioni e della veranda, poichè deve essere uno stato di fatto, e presenti il collaudo e speri con non si accorgano dell averanda abusiva. diversamente dovresti/e fare ammenda dell'errore con la probabile conseguenza (se non capiscono la buona fede)che la dia venga annullata, le opere dichiarate illeggitime e tutto il resto.
saluti

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fuego

Iscritto il:
24 Maggio 2008

Messaggi:
208

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 0 -  0 - Inviato: 05 Dicembre 2008 alle ore 13:18

"robertopi" ha scritto:
Quanto tu scrivi è giusto, ma secondo te in una metropoli dove ci sono centinaia di migliaia di pratiche di condono non istruite, guradiano la tua perchè è completa? Questo accade solo nei piccoli comuni.



Ciao robertopi,
concordo con quasi tutto il tuo intervento, ma comincia a sorgermi il dubbio che le procedure adottate qui a Torino non sono le stesse che adottano dalle tue parti. Può essere?

Bene o male in tutta la provincia di Torino, se ho un condono in corso non definito, posso chiederne (pagando) la definizione, ad esempio se devo fare una compravendita o devo fare successivi interventi edilizi (es. DIA).
Se la pratica è completa OK, ma se risulta incompleta devo fornire tutta la documentazione mancante e/o pagare quanto non ancora versato. Fatto questo il mio condono è definito (o rigettato nel caso di abusi non sanabili in zone vincolate, ecc...).

E' ovvio che se non presento nulla la mia pratica di condono riposerà indisturbata negli archivi per interi decenni.

Ad onor del vero, va comunque detto che, ultimamente le pratiche di condono sono state distribuite ai vari tecnici con apposito ordine di servizio in base ad un Progetto finalizzato ( www.comune.torino.it/ediliziaprivata/ele... ) .

Nel caso in oggetto, proposto da porfetto, quando presento una Dia DEVO dichiarare che NON ci sono condoni in corso. Se ci sono prima li definisco e poi presento la Dia.

Ripeto, non ho minimamente dubbi sulla bontà della tua risposta, ma può darsi che diciamo cose diverse perchè diverse sono le procedure adottate dai rispettivi comuni (o province o Regioni).

Riporto il link della Città di Torino dove è possibile scaricare l'apposito modulo di richiesta di definizione:
http://www.comune.torino.it/ediliziaprivata/moduli/#condono

Ciao

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porfetto

Iscritto il:
04 Dicembre 2008

Messaggi:
5

Località

 0 -  0 - Inviato: 05 Dicembre 2008 alle ore 13:19

"robertopi" ha scritto:
Comunque aldilà di tutto Porfetto secondo me devi fare il docfa completo delle variazioni e della veranda, poichè deve essere uno stato di fatto, e presenti il collaudo e speri con non si accorgano dell averanda abusiva. diversamente dovresti/e fare ammenda dell'errore con la probabile conseguenza (se non capiscono la buona fede)che la dia venga annullata, le opere dichiarate illeggitime e tutto il resto.
saluti



ciao robertopi, il comune di roma o meglio il municipio di competenza è perfettamente a conoscenza della situazione della veranda, come ho già scritto prima, tanto è vero che ha approvato la dia e le altre lavorazioni previste con l'indicazione di non effettuare lavori nella veranda, possibili solo dopo l'accettazione della domanda di condono. dov'è l'errore? il mio problema non è il collaudo in quanto tale, perchè posso asseverare che i lavori eseguiti sono rispondenti a quelli previsti dalla dia, il problema è che per fare il collaudo devo allegare il nuovo accatastamento. in tal caso mi par di capire che mi consigli di considerare a tutti gli effetti la veranda come parte integrata dell'appartamento

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robertopi

Iscritto il:
16 Dicembre 2004

Messaggi:
3534

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NAPOLI

 0 -  0 - Inviato: 05 Dicembre 2008 alle ore 15:41

Perfetto Porfetto, quella che mi hai indicato è una delle vie possibile per la presentazione della DIA, ossia, a destra c'è un abuso per cui pende santaoria, poco importa perche io presento la DIA per le opere a sinistra, non mettendo in alcun modo mano nell'abuso predetto. Bene. Ma l'accatstamento è un'altra cosa, quindi, la veranda c'è? Si, allora va considerata facendo una planimetria con relativo docfa che comprenda ogni cosa della U.I.U. variata.
Per fuego, ormai si sa ogni mondo è paese, ti ribadisco a Napoli c'è l'autocertificazione, ovvero ti rilasciaino il permesso in sanoatoria previa compliazione di appositi modelli e pagando, diritti, oblazione oneri. Se in zona vincolata è subordinata a parere. In qualche caso devi integrare la pratica tipo con idonetà statica e ciò che prescrive la legge. In qualche raro caso su richiesta è stata terminata la pratica. Invece diverso discsorso per il paese dove faccio il commissario, lì vige il criterio aitutami che Dio ti aiuta, dove il 90% dei commissari è del posto, quindi con forte ineteressamento e quindi in palese "conflitto d'interessi", anche se ciò non conta perche in Italia è di moda, infine si aggiunga la solita immancabile componente delle nostre parti.
SAluti

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