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Argomento: Impianti fotovoltaici ... quando accatastarli
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uli
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42°27'27.18"N 12°23'13.05"E
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Riprendo questo vecchio post per avere ulteriore conferma su un mio caso simile a quello di geo.bovio : Nuovo capannone con pannelli fotovoltaici integrati e potenza complessiva max di 40 kwp la cui energia è consumata principalmente dall'attività, ma la restante viene ceduta al gestore . Anche in questo caso non è obbligatorio censire autonomamente l'impianto fotovoltaico ?
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topogeo
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Saluzzo (CN)
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Nessuno ti IMPONE di accatastare AUTONOMAMENTE l' impianto fotovoltaico. Dipende dalle condizioni. Nel tuo caso , essendo utilizzato (in parte) dall' impresa che occupa il sottostante fabbricato, io lo accatasterei come INCREMENTO della rendita del D/7 ( o D/1) del capannone. Ribadisco il concetto : nei D OGNI impianto e costruzione vanno ad incrementare la rendita e rendono necessario modificare l'accatastamento. Il 15% e' per le sole unita' ORDINARIE ed è il limite dell' incremento di rendditività/valore che impone la moifica della rendita con il passaggio di classe. Mi permetto di far notare che NON sarebbe corretto aumentare la consistenza: gli impianti di una unità ordinaria ( per esempio l' ascensore) possono portare unicamente ad un incremento di classe. La consistenza e' UNICAMENTE legata al NUMERO dei vani. A dire il vero ... esiste la possibilità (obbligo) di incrementare la consistenza fino ad un massimo del 10% per presenza di aree o altre dipendenze (che siano di uso comune). In linea teorica si potrebbe sfruttare tale incremento per l' impianto fotovoltaico ( tirando un pò la Norma) ma ..sempre che non sia già stato utilizzato. Ribadisco che la mancata specificazione che il "15%" sia da intendersi per le sole unità ordinarie e' una LACUNA della circolare 3/2013 E ( ex nota ADT 31892 del 22-06-2012)che così facendo va CONTRO le Norme generali del Catasto ( ..ed essendo di rango giuridico minore ,,NON potrebbe farlo .. ma oramai dobbiamo abituarci a burocrati romani che se ne infischiano del diritto ..) SE invece fosse del tutto AUTONOMO , solo in quel caso, lo censirei come D/1 SEPARATO ( .. a meno che non ci siano ragioni fiscali/societarie ecc che ne consiglino comunque l' accatastamento separato). Piercarlo
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geo.bovio
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"geo.bovio" ha scritto: "topogeo" ha scritto: concordo con la tua conclusione.. ma partenmdo da un assunto un po' differente : l' INCREMENTO del 15% e' valido SOLO per le uiu rdinarie ( in quanto il 15% fa scattare l' incremento di classe). NON si potrebbe dfare altrimenti perche' un impianto NON aumenta la consistenza . Negli immobili cat D invece OGNi NUOVO IMPIANTO ( stabilmente infisso) va ad incrementare la rendita ( che sia un impianto fotovoltaico, o una pesa a ponte, o un carroponte ..nulla cambia) oiche' incrementa sempe il costo > rendita Piercarlo la normativa, in merito all'incremento del 15%, si riferisce alla rideterminazione della rendita dell'unità immobiliare a cui risulta integrato l'impianto (senza distinzione tra unità ordinarie e speciali), difatti si fa riferimento al valore capitale o alla relativa redditività ordinaria. sull'aumento di classe dell'unità ordinaria preferisco incrementare la rendita di mezzo vano specificando il tutto nelle note del classamento. (per impianti fotovoltaici per uso domestico 4-6kw) spiego il caso specifico : la pratica catastale era riferita a ristrutturazione per cui variazione di categoria da A/3 ad A/7; non ho ritenuto opportuno aumentare ulteriormente la classe (oltre a quella proposta) per la presenza di impianto fotovoltaico (la rendita dell'impianto era di poco superiore al 15% rispetto a quella del fabbricato) ho alzato la consistenza di mezzo vano saluti.
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uli
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"topogeo" ha scritto: Nessuno ti IMPONE di accatastare AUTONOMAMENTE l' impianto fotovoltaico. Dipende dalle condizioni. Nel tuo caso , essendo utilizzato (in parte) dall' impresa che occupa il sottostante fabbricato, io lo accatasterei come INCREMENTO della rendita del D/7 ( o D/1) del capannone. Ribadisco il concetto : nei D OGNI impianto e costruzione vanno ad incrementare la rendita e rendono necessario modificare l'accatastamento. Il 15% e' per le sole unita' ORDINARIE ed è il limite dell' incremento di rendditività/valore che impone la moifica della rendita con il passaggio di classe. Mi permetto di far notare che NON sarebbe corretto aumentare la consistenza: gli impianti di una unità ordinaria ( per esempio l' ascensore) possono portare unicamente ad un incremento di classe. La consistenza e' UNICAMENTE legata al NUMERO dei vani. A dire il vero ... esiste la possibilità (obbligo) di incrementare la consistenza fino ad un massimo del 10% per presenza di aree o altre dipendenze (che siano di uso comune). In linea teorica si potrebbe sfruttare tale incremento per l' impianto fotovoltaico ( tirando un pò la Norma) ma ..sempre che non sia già stato utilizzato. Ribadisco che la mancata specificazione che il "15%" sia da intendersi per le sole unità ordinarie e' una LACUNA della circolare 3/2013 E ( ex nota ADT 31892 del 22-06-2012)che così facendo va CONTRO le Norme generali del Catasto ( ..ed essendo di rango giuridico minore ,,NON potrebbe farlo .. ma oramai dobbiamo abituarci a burocrati romani che se ne infischiano del diritto ..) SE invece fosse del tutto AUTONOMO , solo in quel caso, lo censirei come D/1 SEPARATO ( .. a meno che non ci siano ragioni fiscali/societarie ecc che ne consiglino comunque l' accatastamento separato). Piercarlo Ti ringrazio sei stato molto utile, ora non mi resta che chiarire se eventualmente vi siano ragioni fiscali/societarie per cui si renda necessario l'accatastamento separato.
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uli
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"uli" ha scritto: "topogeo" ha scritto: Nessuno ti IMPONE di accatastare AUTONOMAMENTE l' impianto fotovoltaico. Dipende dalle condizioni. Nel tuo caso , essendo utilizzato (in parte) dall' impresa che occupa il sottostante fabbricato, io lo accatasterei come INCREMENTO della rendita del D/7 ( o D/1) del capannone. Ribadisco il concetto : nei D OGNI impianto e costruzione vanno ad incrementare la rendita e rendono necessario modificare l'accatastamento. Il 15% e' per le sole unita' ORDINARIE ed è il limite dell' incremento di rendditività/valore che impone la moifica della rendita con il passaggio di classe. Mi permetto di far notare che NON sarebbe corretto aumentare la consistenza: gli impianti di una unità ordinaria ( per esempio l' ascensore) possono portare unicamente ad un incremento di classe. La consistenza e' UNICAMENTE legata al NUMERO dei vani. A dire il vero ... esiste la possibilità (obbligo) di incrementare la consistenza fino ad un massimo del 10% per presenza di aree o altre dipendenze (che siano di uso comune). In linea teorica si potrebbe sfruttare tale incremento per l' impianto fotovoltaico ( tirando un pò la Norma) ma ..sempre che non sia già stato utilizzato. Ribadisco che la mancata specificazione che il "15%" sia da intendersi per le sole unità ordinarie e' una LACUNA della circolare 3/2013 E ( ex nota ADT 31892 del 22-06-2012)che così facendo va CONTRO le Norme generali del Catasto ( ..ed essendo di rango giuridico minore ,,NON potrebbe farlo .. ma oramai dobbiamo abituarci a burocrati romani che se ne infischiano del diritto ..) SE invece fosse del tutto AUTONOMO , solo in quel caso, lo censirei come D/1 SEPARATO ( .. a meno che non ci siano ragioni fiscali/societarie ecc che ne consiglino comunque l' accatastamento separato). Piercarlo Ti ringrazio sei stato molto utile, ora non mi resta che chiarire se eventualmente vi siano ragioni fiscali/societarie per cui si renda necessario l'accatastamento separato. Come da prassi ho accatastato il solo capannone e l'impianto fotovoltaico l'ho considerato come valore aggiunto; bocciato il fotovoltaico va censito a parte come D1
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robertopi
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Uli, ma il capanonne che categoria ha, presumo una D? fammi sapere saluti
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topogeo
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l' Ufficio ha sbagliato. Una cabina elettrica , in base al Massimario, va accatastata come D/1. Ma se fa parte di uno stabilimento ..va' ad incrementare il valore di quest' ultino e quindi rientra nel suo D/7 o D/8 (o magari anche D/1). Analogamente per l' impianto fotovoltaico , sempre che sia allacciato all' impianto del capannone ( ci sia insomma ANCHE scambio sul posto). Ovviamente va rappresentato anche nelle schedine del capannone ( per esempio sulla pianta dle tetto). Alla fine però il valore complessivo non cambia ..Fare due uiu autonome comporta , di fatto solo lavoro in piu' ( e 100 euro di diritti in piu) ma per il committente non varia la rendita ..per cui ..anche se (io ritengo) che l' Ufficio sbagli ..forse..non vale fare chissà quale battaglia .. Piercarlo
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uli
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o chiarito telefonicamente e l' ho reinviata inserendo in relazione tecnica che l'impianto fotovoltaico è a servizio dell'attività industriale e non costituisce unità a se stante come da circolare AT del 22.06.2012 (ora non ricordo il protocollo). Incrocio le dita e attendo .....
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uli
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"uli" ha scritto: o chiarito telefonicamente e l' ho reinviata inserendo in relazione tecnica che l'impianto fotovoltaico è a servizio dell'attività industriale e non costituisce unità a se stante come da circolare AT del 22.06.2012 (ora non ricordo il protocollo). Incrocio le dita e attendo ..... mmmhh sospeso. Adesso il problema è il piano della copertura. allora ho: p.terra-piano primo-tetto (dove nel tetto chiaramente è installato l'impianto) Siccome nella scheda ho rappresentato l'impianto in copertura (che potevo anche evitare) l'ho indicato come copertura dato che non è un piano ne accessibile ne calpestabile. Adesso sinceramente non ho ben capito come vorrebbero che chaiamassi sto cavolo di tetto !!! ma si può dico io perde tempo co ste' strrrrrr !!!!!! terza sospensione per motivi di dialogo!!!! ma perchè non scrivono chiaramente!
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topogeo
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..bhe ..qui l' Ufficio ha ragione Se disegni la copertura ( per il fotovoltaico) questa diventa necessariamente un Piano ( nel tuo caso il Secondo). In casi come questo cioe' piani " catastli" , scrivo sulla planimetria " PIANO SECONDO (tetto)" come , per sempio nel caso di piano sottotetto " PIANO SECONDO (sottotetto)" oppure se ce' piano ammezzato " PIANO PRIMO ( piano ammezzato"). Questo per salvare sia le norme catastli ( che prevedono SOLO PS-PT-1-2-3 ecc) che la "leggibilità" degli elaborati. Quindi la tua uiu avra' PT-1-2 Piercarlo
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geoalfa
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Uli, mi è difficile comprendere appieno la tua esperienza negativa, ma si ti può servire ti dico la mia ultima in relazione all'accatastamento di impianto fotovoltaico, realizzato sul tetto di un condominio di nuova costruzione: 1. per quanto riguarda l'accessibilità nel mio caso avviene da una botola aperta sul soffitto dell'ultimo pianerottolo. 2. Nell'EP ho rappresentato il perimetro della copertura, il perimetro dei percorsi comuni, i perimetri dei vari impianti impianti fotovoltaici esclusivi ed il perimetro dell'impianto fotovoltaico comune ed anche il perimetro di un impianto ancora da realizzare. 3. Nell'ES ho correttamente indicato i numeri dei sub e la loro destinazione e dei vari piani. Non ho avuto alcuna difficoltà Piuttosto nel tuo caso l'immobile lo accatasterei su tre piani ben distinti: PT + P1 + P2 nient'altro! Sicuramente funziona, perchè non solo ha funzionato per questo caso, dove la copertura era un terrazzo, ma ha funzionato anche nell'accatastamenteo di capannoni industriali, il cui tetto è accessibile solo da l'esterno con la scala retrattile, ovviamente da citare in relazione, per far comprendere all'ottuso che sta al di là del bancone come accedi! prova anche tu e poi per favore ci dirai l'epilogo
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giuseppecz
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Catanzaro
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salve a tutti, ho da accatastare un impianto fotovoltaico su un capannone censito con categoria D/8, l'aumento della rendita catastale con l'impianto fotovoltaico non supera il 15 %, quindi come da normativa imposto una variazione docfa con causale "altre" (SOPRAELEVAZIONE) per indicare nelle planimetrie dell'immobile l'impianto fotovoltico; la mia domanda è se è obbligatorio compilare il modello 2n parte prima per la stima del valore dell'immobile? siccome non sono in posesso di tutti i dati relativi all'immobile. grazie
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dalla-toscana
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Piercarlo[/quote] la normativa, in merito all'incremento del 15%, si riferisce alla rideterminazione della rendita dell'unità immobiliare a cui risulta integrato l'impianto (senza distinzione tra unità ordinarie e speciali), difatti si fa riferimento al valore capitale o alla relativa redditività ordinaria. sull'aumento di classe dell'unità ordinaria preferisco incrementare la rendita di mezzo vano specificando il tutto nelle note del classamento. (per impianti fotovoltaici per uso domestico 4-6kw)[/quote] Salve, ho un caso analogo a quanto esposto da Piercarlo, ovvero uiu ad uso abitazione a cui è stato integrato un impianto FV della potenza pari a 5 Kw sulla resede esclusiva della presente uiu; io ero convinta che catastalmente bastasse un Docfa di variazione, nella fattispecia un ampliamento, con l'aumento di 1/2 vano visto che detto impianto è a uso e consumo della proprietà ma dall'Adt mi dicono che essenso l'impianto > 3kw va creato un D1. Ma, dico io, dalla creazione del D1, potrebbero poi nascere altri problemi, IMU in cima a tutti, come fai a dire al comune che non va pagato perchè è una pertinenza, quando nel regolamento comunale sono riconosciute come pertinenze solo alcune delle categorie C? E' giusto che l'AdT scartata l'ipotesi dei 3 Kw propenda per l'accatastamento autonomo a prescindere senza tener conto se l'impianto priduca un Rnd autonomo ma serva senza fine di lucro piuttosto un'uiu quale essa sia?
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severino
SEVERINO
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VENETO
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In meritoai casi A-B-C-D vi risultano modifiche normative? Oggi in un corso un collega ha affermato che a seguito della circolare sugli imbullonati 27/E 2016 è cambiato tutto e nell'ambito residenziale non si procede all'accatastamento se la rendita non incrementa del 15% e sostiene inoltre che non si procede all'accatastamento se sotto i 20 kWp ......! Vi risulta?
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geoalfa
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