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Esatta rappresentazione e nuovo classamento |

nutello
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Buongiorno. Ho cercato, nel forum, risposte attinenti al mio problema ma ho trovato solo riferimenti alla normativa ed alla prassi ma nulla di realmente risolto, il problema è questo: per un rogito, la proprietaria mi chiede di aggiornare la planimetria in atti (1986) perchè non c'è disegnata una finestra, alcune nicchie e un lucernario. Ho rilevato l'abitazione riscontrando una notevole differenza rispetto alla sagoma esterna ma non nella divisione interna; come sapete docfa chiede i poligoni e le superfici dei vani ed è venuto fuori che il classamento dell'epoca A/4 di 2^ classe 3 vani e 70 mq viene contraddetto dal classamento automatico odierno A/3 di 9^ classe 4 vani 82 mq. Spiego tutto alla committente, lo convalido e lo invio: respinto perchè è obbligatorio confermare la rendita in atti, anche se palesemente errata; l'ufficio non sente ragione e non c'è verso di convincerli ad accettare l'effettivo classamento, esattamente come prevede la prassi e la normativa Mi trovo in difficoltà: l'abitazione dovrà essere alienata, il calcolo delle imposte verrà eseguito su una rendita errata ed è sicuro l'accertamento dell'ufficio. E' capitato a qualche Collega un problema simile? Come è stato affrontato e (speriamo) risolto? Grazie. Aggiungo: l'u.i. non è stata ristrutturata, i tramezzi e le destinazioni dei vani non sono stati modificati e quindi non c'è nessuna giustificazione a procere con una variazione per diversa distribuzione spazi interni.
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Latemar
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Ha ragione l'ufficio. Capisco perchè non trovi soluzione, se questa è palesemente errata. Per causale "Migliore Rapp.." il classamento non può cambiare. Chi te l'ha detto che bisogna considerare il classamento automatico DOCFA, Topolino ?
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EFFEGI
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Irpinia
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"nutello" ha scritto: Buongiorno. Ho cercato, nel forum, risposte attinenti al mio problema ma ho trovato solo riferimenti alla normativa ed alla prassi ma nulla di realmente risolto, il problema è questo: per un rogito, la proprietaria mi chiede di aggiornare la planimetria in atti (1986) perchè non c'è disegnata una finestra, alcune nicchie e un lucernario. Ho rilevato l'abitazione riscontrando una notevole differenza rispetto alla sagoma esterna ma non nella divisione interna; come sapete docfa chiede i poligoni e le superfici dei vani ed è venuto fuori che il classamento dell'epoca A/4 di 2^ classe 3 vani e 70 mq viene contraddetto dal classamento automatico odierno A/3 di 9^ classe 4 vani 82 mq. Spiego tutto alla committente, lo convalido e lo invio: respinto perchè è obbligatorio confermare la rendita in atti, anche se palesemente errata; l'ufficio non sente ragione e non c'è verso di convincerli ad accettare l'effettivo classamento, esattamente come prevede la prassi e la normativa Mi trovo in difficoltà: l'abitazione dovrà essere alienata, il calcolo delle imposte verrà eseguito su una rendita errata ed è sicuro l'accertamento dell'ufficio. E' capitato a qualche Collega un problema simile? Come è stato affrontato e (speriamo) risolto? Grazie. Aggiungo: l'u.i. non è stata ristrutturata, i tramezzi e le destinazioni dei vani non sono stati modificati e quindi non c'è nessuna giustificazione a procere con una variazione per diversa distribuzione spazi interni. Anche se la procedura Docfa si è iniziata ad utilizzare solo nel 1996, se effettivamenti ritieni che nella precedente piantina sia stato commesso un errore formale (non per la finestra) per la determinazione della rendita catastale ti consiglio di utilizzare la causale ALTRE: " VARIAZIONE X RETTIFICA ERRORE MATERIALE" e modifica la rendita con quella ritieni congrua. Ti ricordo che non vi è obbligo di accettare per forza la rendita che propone il Docfa, ma se tu tecnico che deve proporre quella che ritiene congrua per quell'u.i.u. ubicata in quel determinato fabbricato. P.S. Naturalmente dovrai descrivere il tutto nella relazione del docfa. Saluti
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Latemar
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L'omissione di una finestra, di un lucernario oltre alla mancata rappresentazione di porzione della superficie di 12 mq. lordi, non possono essere riconducibili in un errore materiale. Ci si è posti il problema di come mai il tecnico precedente che ha redatto la planimetria nel 1986 abbia commesso errori così madornali ? Ora si vuole continuare a sbagliare ? Siamo sicuri che il Geometra che ha preceduto nutello aveva le stesse lacune che ha nutello oggi ? La motivazione per la quale si tenta di regolarizzare catastalmente il bene, deve essere un altra e nutello non è in grado di individuarla con certezza. Qualsiasi risposta possiamo dare, lo induce a commettere ulteriori ed inevitabili errori di determinazione della giusta rendita e nella redazione della pratica di variazione che, ricordiamolo, vanno a influire sul calcolo delle imposte da versarsi nell'ambito del trasferimento immobiliare. Non sono noccioline e smettiamola di giocare con il fuoco. Nessuno si può improvvisare Geometra conoscitore della materia, nei confronti e rispetto del cittadino.
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EFFEGI
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"nutello" ha scritto: ....Ho rilevato l'abitazione riscontrando una notevole differenza rispetto alla sagoma esterna ma non nella divisione interna; Mi trovo in difficoltà: l'abitazione dovrà essere alienata, il calcolo delle imposte verrà eseguito su una rendita errata ed è sicuro l'accertamento dell'ufficio. E' capitato a qualche Collega un problema simile? Come è stato affrontato e (speriamo) risolto? Grazie. ***** "Latemar" ha scritto: L'omissione di una finestra, di un lucernario oltre alla mancata rappresentazione di porzione della superficie di 12 mq. lordi, non possono essere riconducibili in un errore materiale. Ci si è posti il problema di come mai il tecnico precedente che ha redatto la planimetria nel 1986 abbia commesso errori così madornali ? Ora si vuole continuare a sbagliare ? Siamo sicuri che il Geometra che ha preceduto nutello aveva le stesse lacune che ha nutello oggi ? La motivazione per la quale si tenta di regolarizzare catastalmente il bene, deve essere un altra e nutello non è in grado di individuarla con certezza. Qualsiasi risposta possiamo dare, lo induce a commettere ulteriori ed inevitabili errori di determinazione della giusta rendita e nella redazione della pratica di variazione che, ricordiamolo, vanno a influire sul calcolo delle imposte da versarsi nell'ambito del trasferimento immobiliare. Non sono noccioline e smettiamola di giocare con il fuoco. Nessuno si può improvvisare Geometra conoscitore della materia, nei confronti e rispetto del cittadino. Il quesito è chiaro per come lo ha postato nutello, se poi a te piace sempre andare OLTRE come se il collega che ha postato è un ignorante e tu sei il professore su tutto fai pure. Il collega nutello ha chiesto se è capitato a qualcuno, ed io gli ho detto come HO RISOLTO IO. Certamente non vado ad fare lo Sherloch Holms per ogni quesito per cercare di trovare l'ago nel pagliaio.
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nutello
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Latemar, topolino m'ha detto che non hai capito una mazza e quest'aria da luminare dei miei e da processo alle intenzioni evitala, non c'è nessun altra motivazione e io sono perfettamente in grado di individuarla con certezza perchè finestra, lucernario e divisione interna sono stati sempre quelli e sempre lì e non ho lacune: il problema è l'errata rappresentazione della planimetria in atti, l'u.i. è disegnata come un trapezio, i muri perimetrali sono portanti e non possono essersi spostati (larghezza 50 cm). La differenza è dovuta ad un errore del tecnico precedente che ha rappresentato un muro (lato obliquo del trapezio ) DRITTO mentre sul posto c'è una piega, dall'interno è visibilmente convesso Non ci siamo capiti: la consistenza ed il classamento automatico DEL MIO RILIEVO sono corretti e con questi dati è corretto che vadano dal notaio, non con la rendita attuale determinata a suo tempo dall'ufficio, palesemente errata. Effeggi, purtroppo quella causale non esiste nell'elenco delle "altre", il vademecum nazionale non la prevede più; c'è retTifica docfa e all'epoca il docfa non c'era, c'è esatta rappresentazione grafica e QUESTA HO USATO MA L'ufficio mi obbliga ad inserire il classamento attuale ERRATO, c'è sostituzione planimetria errata MA la rendita deve essere uguale a quella in atti e DOPO (ad atto notarile rogato?) provvederà l'ufficio; c'è per migliore identificazione planim. e anche per questa la rendita proposta deve essere uguale a quella in atti, ERRATA. La soluzione sarebbe uan diversa dist. spazi interni ma questo non è vero e non è avvenuto perchè la divisione interna corriponde e poi perchè dovrei andare dal notaio con quella dicitura in visura: è evidente che la prima cosa che chiede è il titolo edilizio ma questa u.i. è d'impianto, nell'86 fu fatta la planimetria perche non c'era.
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EFFEGI
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"nutello" ha scritto:
Effeggi, purtroppo quella causale non esiste nell'elenco delle "altre", il vademecum nazionale non la prevede più; c'è retTifica docfa e all'epoca il docfa non c'era, c'è esatta rappresentazione grafica e QUESTA HO USATO MA L'ufficio mi obbliga ad inserire il classamento attuale ERRATO, c'è sostituzione planimetria errata MA la rendita deve essere uguale a quella in atti e DOPO (ad atto notarile rogato?) provvederà l'ufficio; c'è per migliore identificazione planim. e anche per questa la rendita proposta deve essere uguale a quella in atti, ERRATA Nutello la causale mi è stata consigliata per una pratica "simile" alla tua proprio quattro giorni fa, direttamente dal tecnico dell'AdE, e sinceramente non sono neanche andato a vedere sul vademecum e poco mi importava. Rimandai il docfa con quella causale che ti ho detto e il giorno dopo il docfa è stato approvato. Purtroppo nonostante tutti i vademecum ancora vige l'usanza che "ufficio che vai, usanza che trovi". P.S. prima che qualche professorone potrebbe dire che il docfa è stato registrato in automatico, preciso che lo stesso è stato registrato dallo stesso tecnico che in precedenza me lo aveva respinto e scritto la causale che dovevo utilizare. Saluti
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Latemar
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"nutello" ha scritto: Latemar, topolino m'ha detto che non hai capito una mazza e quest'aria da luminare dei miei e da processo alle intenzioni evitala, non c'è nessun altra motivazione e io sono perfettamente in grado di individuarla con certezza perchè finestra, lucernario e divisione interna sono stati sempre quelli e sempre lì e non ho lacune: il problema è l'errata rappresentazione della planimetria in atti, l'u.i. è disegnata come un trapezio, i muri perimetrali sono portanti e non possono essersi spostati (larghezza 50 cm). La differenza è dovuta ad un errore del tecnico precedente che ha rappresentato un muro (lato obliquo del trapezio ) DRITTO mentre sul posto c'è una piega, dall'interno è visibilmente convesso Non ci siamo capiti: la consistenza ed il classamento automatico DEL MIO RILIEVO sono corretti e con questi dati è corretto che vadano dal notaio, non con la rendita attuale determinata a suo tempo dall'ufficio, palesemente errata. Effeggi, purtroppo quella causale non esiste nell'elenco delle "altre", il vademecum nazionale non la prevede più; c'è retTifica docfa e all'epoca il docfa non c'era, c'è esatta rappresentazione grafica e QUESTA HO USATO MA L'ufficio mi obbliga ad inserire il classamento attuale ERRATO, c'è sostituzione planimetria errata MA la rendita deve essere uguale a quella in atti e DOPO (ad atto notarile rogato?) provvederà l'ufficio; c'è per migliore identificazione planim. e anche per questa la rendita proposta deve essere uguale a quella in atti, ERRATA. La soluzione sarebbe uan diversa dist. spazi interni ma questo non è vero e non è avvenuto perchè la divisione interna corriponde e poi perchè dovrei andare dal notaio con quella dicitura in visura: è evidente che la prima cosa che chiede è il titolo edilizio ma questa u.i. è d'impianto, nell'86 fu fatta la planimetria perche non c'era. Tu hai lacune per il fatto che non sai stimare il classamento di un immobile. Forse sai calcolare la consistenza e verificare la rappresentazione di un disegno ma non di più. Stai facendo un danno al tuo cliente con questa tua supponenza e perchè non sai riconoscere il tuo livello di conoscenza. La causale che suggerisce EFFEGI, poi, è sbagliata, come è sbagliato il suggerimento del tecnico catastale di dell'Agenzia di EFFEGI. IL funzionario catastale che non sente ragioni, non ti può insegnare a come fare un docfa, lo devi sapere da solo. Chiudo qui.
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CESKO
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Agro Nocerino Sarnese
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"EFFEGI" ha scritto: Il quesito è chiaro per come lo ha postato nutello, se poi a te piace sempre andare OLTRE come se il collega che ha postato è un ignorante e tu sei il professore su tutto fai pure. Il collega nutello ha chiesto se è capitato a qualcuno, ed io gli ho detto come HO RISOLTO IO. Certamente non vado ad fare lo Sherloch Holms per ogni quesito per cercare di trovare l'ago nel pagliaio. Effettivamente ad ogni quesito non perde lo spunto per fare polemica su ciò che pensano gli altri! mi sà che è frustrazione la sua.... saluti
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samsung
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"nutello" ha scritto: ... è venuto fuori che il classamento dell'epoca A/4 di 2^ classe 3 vani e 70 mq viene contraddetto dal classamento automatico odierno A/3 di 9^ classe 4 vani 82 mq. Vorrei dire: il classamento automatico non ha importanza, la differenza tra A/4 ed A/3 se oggi la categoria è A/4 e fai una esatta rappresentazione grafica che rimanga A/4 non è un problema. Invece se tu calcoli 4 vani mentre in atti ce ne sono 3 può essere un problema. Non esisteva una istanza che permetteva di rettificare in autotutela la consistenza di una unità ? dopodichè si può procedere più serenamente con l'esatta rappresenrazione grafica. Saluti cordiali.
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nutello
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"Latemar" ha scritto: "nutello" ha scritto: Latemar, topolino m'ha detto che non hai capito una mazza e quest'aria da luminare dei miei e da processo alle intenzioni evitala, non c'è nessun altra motivazione e io sono perfettamente in grado di individuarla con certezza perchè finestra, lucernario e divisione interna sono stati sempre quelli e sempre lì e non ho lacune: il problema è l'errata rappresentazione della planimetria in atti, l'u.i. è disegnata come un trapezio, i muri perimetrali sono portanti e non possono essersi spostati (larghezza 50 cm). La differenza è dovuta ad un errore del tecnico precedente che ha rappresentato un muro (lato obliquo del trapezio ) DRITTO mentre sul posto c'è una piega, dall'interno è visibilmente convesso Non ci siamo capiti: la consistenza ed il classamento automatico DEL MIO RILIEVO sono corretti e con questi dati è corretto che vadano dal notaio, non con la rendita attuale determinata a suo tempo dall'ufficio, palesemente errata. Effeggi, purtroppo quella causale non esiste nell'elenco delle "altre", il vademecum nazionale non la prevede più; c'è retTifica docfa e all'epoca il docfa non c'era, c'è esatta rappresentazione grafica e QUESTA HO USATO MA L'ufficio mi obbliga ad inserire il classamento attuale ERRATO, c'è sostituzione planimetria errata MA la rendita deve essere uguale a quella in atti e DOPO (ad atto notarile rogato?) provvederà l'ufficio; c'è per migliore identificazione planim. e anche per questa la rendita proposta deve essere uguale a quella in atti, ERRATA. La soluzione sarebbe uan diversa dist. spazi interni ma questo non è vero e non è avvenuto perchè la divisione interna corriponde e poi perchè dovrei andare dal notaio con quella dicitura in visura: è evidente che la prima cosa che chiede è il titolo edilizio ma questa u.i. è d'impianto, nell'86 fu fatta la planimetria perche non c'era. Tu hai lacune per il fatto che non sai stimare il classamento di un immobile. Forse sai calcolare la consistenza e verificare la rappresentazione di un disegno ma non di più. Stai facendo un danno al tuo cliente con questa tua supponenza e perchè non sai riconoscere il tuo livello di conoscenza. La causale che suggerisce EFFEGI, poi, è sbagliata, come è sbagliato il suggerimento del tecnico catastale di dell'Agenzia di EFFEGI. IL funzionario catastale che non sente ragioni, non ti può insegnare a come fare un docfa, lo devi sapere da solo. Chiudo qui. Ma che chiudi qui? Cosa intevieni a fare se non hai capito una mazza? Il classamento giusto è A/3 di 9^ esattamente come lo elabora il docfa OGGI; è evidente che l'ufficio, nel 1986, nell'eseguire il classamento ha sbagliato perchè ha lavorato su una planimetria errata, le lacune chi le ha, io o tu che non riesci a capire che proprio per evitare il danno al mio cliente NON TROVO GIUSTO CHE ESEGUENDO UNA VARIAZIONE PER ESATTA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA O SOSTITUZIONE DI PLANIMETRIA ERRATA DEBBA PER FORZA CONFERMARE UN CLASSAMENTO PALESEMENTE ERRATO. Hai letto come ha risolto effeggi? E io non lo posso fare. Hai capito adesso?
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samsung
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"nutello" ha scritto:
Il classamento giusto è A/3 di 9^ esattamente come lo elabora il docfa OGGI Le altre unità del fabbricato che classamento hanno ?
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st-topos
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Buongiorno nutello ha scritto: ".... Il classamento giusto è A/3 di 9^ esattamente come lo elabora il docfa....." Ti prego non fare queste affermazioni, altrimenti ti devo consigliare il corso Kemplen. Chiarisci alcune cose altrimenti è difficile andare avanti e si fa solo polemiche. Che epoca è la costruzione, se hai visionato l'aspetto urbanistico, la planimetria agli atti che data tiene, le unità del fabbricato che classamento hanno (cosa che ti ha già chiesto samsung??????????
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nutello
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Buongiorno. L'u.i. fa parte di un comparto nel centro storico, non è un condominio; vi sono diverse categorie non omogenee fra loro sia causa delle tipologie edilizie diverse sia per le epoche costruttive e per procedure di classamento quindi il raffronto di cui mi chiedi, Samsung, dal punto di vista censuario è fuorviante oltretutto non cambierebbe nulla perchè, anche se determinassi la categoria e classe prevalente (e dovrei farlo per l'intero ambito del centro storico) e la volessi proporre in nome dell'ordinarietà, l'ufficio non l'accetterebbe, come ha respinto la proposta del classamento odierno uguale a quella del docfa (A/3 9^ 4 vani 82 mq., per una volta che ha lavorato bene) in quanto la causale "esatta rappresentazione grafica" o "sostituzione di planimetria errata", corrispondenti all'effettiva variazione che di denuncia, non ammettono altro che la rendita ed il classamento in atti (A/4 di 2^ 3 vani 70 mq). Faccio notare che l'aumento di 12 mq corrisponde al vano medio e che il vano in più del ricalcolo del classamento (che viene comunque richiesto e viene visto e ricordato dal sistema, ma che non posso proporre) è anche dovuto a questo, pur rimanedo inalterata la posizione dei tramezzi e la destinazione dei vani. Si poteva risolvere se avessi avuto a che fare con funzionari ragionevoli (nel senso che usano la ragione) come quelli con cui si è rapportato EFFEGGI e non burocrati tutto distintivo e vademecum. In ultimo e non per alimentare polemiche (che poi, anche se fosse, nun me ne pò fregà de meno), riferendomi all'intervento di quel tal latemar, chiedo a chi di dovere di sanzionare quel soggetto e pesantemente perchè non è quello il modo di trattare chi entra nel forum civilmente per confrontarsi, fosse anche il Collega iscritto da ieri (purtroppo non è il mio caso).
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nutello
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"st-topos" ha scritto: Buongiorno nutello ha scritto: "....Il classamento giusto è A/3 di 9^ esattamente come lo elabora il docfa....." Ti prego non fare queste affermazioni, altrimenti ti devo consigliare il corso Kemplen. Chiarisci alcune cose altrimenti è difficile andare avanti e si fa solo polemiche. Che epoca è la costruzione, se hai visionato l'aspetto urbanistico, la planimetria agli atti che data tiene, le unità del fabbricato che classamento hanno (cosa che ti ha già chiesto samsung?????????? Ohè bello, stai calmo, cambia tono e leggiti la risposta. E' arrivato un altro bel soggetto, non è che siete la stessa persona? Capisci che il problema non è il classamento, chi lo fa o come lo fa, ma il fatto che posso indicare solo quello ERRATO attualmente in atti con la conseguenza di un sicuro cambio della rendita, DOPO L'ATTO, CHE SARA' ESATTAMENTE NELLA CATEGORIA A/3 DI 9^ 4 VANI 82 MQ?
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