Fermo restando che se non ci sono B.C.N.C. non capisco come ci si accede al sottotetto condominiale, fermo restando se possa esistere o meno un titolo che dimostri che il sottotetto sia condominiale, ecc. fermo restando che non ho capito se il sottotetto condominiale viene accatastato perchè reso accessibile da poco oppure perchè è frutto di quello che una volta spesso si faceva, ovvero non riportare le soffitte nelle planimetrie di accatastamento, insomma fermo restando alcuni dubbi non oggetto delle richiesta di aiuto di cui al post preciso quanto segue.
Nonostante la modifica del Docfa (ultima versione) e nonostante che la norma non sia mai cambiata si è sempre costretti ad inserire l'elaborato planimetrico nei casi di costituzione di unità immobiliari (anche singole) che abbiano come identificativo non una particella intera ma una particella e subalterno.
In un caso recente (luglio 2017) di costituzione di due unità abitative (derivate da edificio ex rurale con perdita avvenuta da molti anni), di due unità magazzino, di due rispettive corti esclusive abbinate ai rispettivi appartamenti (pur non essendo obbligatorio vista la presenza di più di un'abitazione, le corti esclusive le ho dovuto individuare per prevedere successivi atti di donazione ai figli), ho dovuto redigere anche l'elaborato planimetrico. E vista la complessita planimetrica del mio caso, ho messo meno tempo a redigere l'elaborato planimetrico che a scrivere tutti i confini, ad individuare i perimetri dei vari piani dell'edificio, ecc. sulle varie schede planimetriche di accatastamento. Nel mio caso l'ente urbano era costituito da unico grande corpo di edificio ed unico terreno ad esso asservito tutto intorno. Ebbene le entità tipologiche non le ho rappresentate in grafica (ma solo nell'elenco subalterni) e mi rifiuterei di rappresentarle in casi simili in quanto esiste solo un corpo di fabbricato ed un'area libera (nemmeno l'insistenza del tecnico catastale mi porterebbe a piegarmi a delle richieste fuori legge).
Mi risulta però che a volte pretendono la rappresentazione di entità tipologiche in grafica anche nei casi di unico corpo di edificio ed unica area scoperta (la quale può essere costituita anche da più aree confinanti con l'edificio anche se non tra di loro, del tipo un'area confina con la facciata anteriore e un'altra con la facciata posteriore del fabbricato).
Nel tuo caso devi vedere se la particella interessata (ente urbano) sia composta solo da un corpo di edificio con o senza aree scoperte intorno poco importa.
Devi inoltre vedere se l'unità afferente sia stato redatto come nuova costruzione (presumo di sì) o come variazione (non saprei se possibile nel tuo caso in quanto non ricordo in rari casi più o meno simili se l'accatastamento l'abbia fatto come unità afferenti in nuova costruzione e/o in variazione).
Nel caso di unico corpo di edificio, con o senza aree scoperte annesse non importa, se l'unità afferente che hai creato ti produce un file NCA allora le entità tipologiche le devi mettere solo nell'elaborato planimetrico (non saprei nel caso in cui non ce le metti, se il controllo formale di Docfa ti dia errore). Se ti produce un file NCV le entità tipologiche non le puoi mettere nemmeno nell'elaborato planimetrico perchè il sistema ovvero Docfa non te lo permette.
Se i corpi di edificio sono uno solo allora devi insistere con il Catasto che "non è prevista" dalla Legge ovvero non è solo di natura facoltativa la rappresentazione di entità tipologiche sull'elaborato planimetrico ovvero sulla grafica.