Buongiorno a tutti.

Nel 2005 è stata fatta, da un altro tecnico, una variazione catastale su un immobile per cambio destinazione d'uso da ufficio ad abitazione senza però avere un titolo edilizio che lo leggittimi. L'immobile è stato venduto due volte e il proprietario di adesso mi ha chiesto di ripristinare lo stato dell'immobile ad ufficio in modo da sanare l'abuso. Nel Vademecum dell'agenzia dell'entrate non trovo la causale corretta per questo nuovo docfa e non ho trovato neanche domande simili qui. Pensavo di specificare altro: rettifica cambio di destinazione d'uso e nella relazione mettere i riferimenti dell'aggiornamento catastale ed esplicitare che era stato fatto in assena di titolo edilizio. Non so se è la procedura corretta e non saprei cosa mettere come data di fine lavori. Qualcuno si è mai trovato nella mia stessa situazione?



grazie

All'Agenzia, il fatto che sia stato fatto in assenza di titolo edilizio, non importa (anche se in relazione , in via collaborativa, li richiede), il tecnico ha dichiarato quanto in loco, sottoscritto dal proprietario, quello era.



Il fatto che ci siano stati due rogiti, significa che per il venditore e per l'acquirente, quella era un'abitazione, lo hanno dichiarato in atto.



Per cui al massimo puoi fare una pratica dove adesso procedi al cambio di destinazione, sconsiglio di mettere date antecedenti l'ultimo rogito, perchè di fatto staresti dichiarando che nel rogito è stato dichiarato il falso, e se il rogito avvenuto dopo la legge conformità catastale, staresti dichiarando che la scheda non era conforme, pertanto l'atto Nullo.



Saluti

Non è stato commesso nessun abuso (qualora non siano state eseguite opere edili senza la necessaria autorizzazione edilizia). Semplicemente si sta utilizzando come abitazione, un ufficio e giustamente l'utilizzo è stato correttamente denunciato al catasto.

Qualora la proprietà volesse riutilizzare l'immobile come ufficio, allora è necessario ripresentare al catasto la variazione per cambio di destinazione d'uso.