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Divisione e variazione destinazione d'uso |

Carlo-52260
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Brescia
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Buongiorno a tutti, sono un ingegnere civile che da tempo segue con interesse il forum ed oggi mi trovo con una richiesta di pareri per una pratica Docfa relativa ad una divisione ed un cambio destinazione d'uso da residenziale a commerciale (che affiancherà la SCIA comunale) in provincia di Brescia. Sostanzialmente un amico vuole aprire un'attività di commercio online di prodotti tecnologici sfruttando spazio libero in casa. Possiede una taverna, con accesso diretto dall'esterno, accatastata con un proprio subalterno, che è suddivisa in due ambienti (quello principale, con accesso dall'esterno, di circa 20/25 mq e quello secondario di circa 5/6 mq). Visto l'esiguo spazio richiesto dalla sua attività (una scrivania e il posto dove mettere alcune scatole) vorrebbe richiedere il cambio destinazione d'uso per il locale più piccolo. Quindi per mettere su Docfa tale situazione dovrei prima sopprimere il subalterno esistente e crearne due nuovi (quindi effettuare la divisione) e poi, con una seconda pratica, effettuare il cambio destinazione d'uso? (tra l'altro, è possibile creare un subalterno ad uso commerciale che abbia unico accesso da un subalterno ad uno residenziale?). Essendo un locale seminterrato, è poi necessario chiedere deroghe all'ASL? Ringrazio fin da ora chi mi potrà essere d'aiuto Carlo
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geoalfa
(GURU)
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"Carlo-52260" ha scritto: Buongiorno a tutti, sono un ingegnere civile che da tempo segue con interesse il forum ed oggi mi trovo con una richiesta di pareri per una pratica Docfa relativa ad una divisione ed un cambio destinazione d'uso da residenziale a commerciale (che affiancherà la SCIA comunale) in provincia di Brescia. Carlo Ing., Benvenuto! Ci conosci già, quindi non ci presentiamo e andiamo al dunque: "Carlo-52260" ha scritto: Sostanzialmente un amico vuole aprire un'attività di commercio online di prodotti tecnologici sfruttando spazio libero in casa. Possiede una taverna, con accesso diretto dall'esterno, accatastata con un proprio subalterno, che è suddivisa in due ambienti (quello principale, con accesso dall'esterno, di circa 20/25 mq e quello secondario di circa 5/6 mq). Prima cosa che farei è le verifiche urbanistiche da dove rilevare se la trasformazione urbanistica è assentibile! E di conseguenza l'ASL provvederà ad assentiere o meno. "Carlo-52260" ha scritto: Quindi per mettere su Docfa tale situazione dovrei prima sopprimere il subalterno esistente e crearne due nuovi (quindi effettuare la divisione) e poi, con una seconda pratica, effettuare il cambio destinazione d'uso? (tra l'altro, è possibile creare un subalterno ad uso commerciale che abbia unico accesso da un subalterno ad uno residenziale?). Solo se ci sarà l'OK urbanistico e sanitario, poi provvederei a produrre la Variazione DocFa necessaria e che ti occorrà anche per ottenere il rilascio della agibilità- Nella compilazione della pratica, provvederei a variare l'EP e l'ES avendo cura, con unica pratica, di sopprimere l'uiu (vecchia taverna) e costituirne altra con la corretta destinazione, conforme alla pratica urbanistica, che come detto avrei prima controllato ed eventualmente aggiornato. Il locale retro, ad uso ripostiglio, sarà parte della uiu principale con la destinazione di accessorio diretto della nuova uiu ad uso commerciale, quindi non c'è assoluto bisogno di attribuirgli un nuovo sub e relativa scheda, direi che non è possibile formare una uiu che ha accesso diretto da un'altra di cui è pertinenza oggettiva.
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totonno
(GURU)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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Firenze
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Secondo me non è necessario ed è anche impossibile poter pensare di frazionare un già piccolo bilocale a destinazione residenziale e cambiare la destinazione a commerciale di una piccolissima porzione a negozio virtuale. E' sicuramente consentito utilizzare parte della casa per attività professionale condivisa con la abitazione senza necessità di frazionare e cambiare la destinazione d'uso urbanistica. L'univoca destinazione d'uso della unità ad uso promiscuo coincide con la attività che occupa almeno il 50%+1 della intera superficie. Nel caso specifico la residenza dovrebbe essere l'attività principale. tra l'altro non è proprio pensabile costituire una unità derivante commerciale di soli 5 mq. che non ha accesso esclusivo e quindi mancante di tutti quei requisiti fisici che la devono rendere indipendente dall'unità originaria. Infine, e concludo, mi sorge anche il dubbio se questa attività di vendita on-line possa essere sintonizzata con un locale C1 equiparato a bottega o negozio, proprio dal punto di vista fisico e da quello materiale. Non ho da esporre la merce, ho bisogno solo di uno spazio minimo anche inferiore ad una stanza, ne di un bene immobile avente determinati requisiti igienico sanitari, di fatto non ho bisogno di un C1 e, attenzione, non per questo non lo posso fare, basta non andare ad arrovellarsi in situazioni un pò paradossali. Saluti.
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geoalfa
(GURU)
Iscritto il:
02 Dicembre 2005
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Egregio Ing Carlo 52260, ho provveduto ad apportare delle piccolissime aggiunte e colgo l'occasione per confermare senza divagare, quanto già scritto, dal mio punto di vista ed esperienza.
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totonno
(GURU)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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19 Maggio 2006
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Firenze
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Ho considerato la taverna accessorio con proprio subalterno graffato a quello della casa.. Altrimenti chiedo all'amico ing. la taverna che destinazione attuale e distinta dalla casa avrebbe? Saluti
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Salvatore_B.
Iscritto il:
29 Gennaio 2014 alle ore 14:47
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Juneau
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"totonno" ha scritto: Secondo me non è necessario ed è anche impossibile poter pensare di frazionare un già piccolo bilocale a destinazione residenziale e cambiare la destinazione a commerciale di una piccolissima porzione a negozio virtuale. E' sicuramente consentito utilizzare parte della casa per attività professionale condivisa con la abitazione senza necessità di frazionare e cambiare la destinazione d'uso urbanistica. L'univoca destinazione d'uso della unità ad uso promiscuo coincide con la attività che occupa almeno il 50%+1 della intera superficie. Nel caso specifico la residenza dovrebbe essere l'attività principale. tra l'altro non è proprio pensabile costituire una unità derivante commerciale di soli 5 mq. che non ha accesso esclusivo e quindi mancante di tutti quei requisiti fisici che la devono rendere indipendente dall'unità originaria. Infine, e concludo, mi sorge anche il dubbio se questa attività di vendita on-line possa essere sintonizzata con un locale C1 equiparato a bottega o negozio, proprio dal punto di vista fisico e da quello materiale. Non ho da esporre la merce, ho bisogno solo di uno spazio minimo anche inferiore ad una stanza, ne di un bene immobile avente determinati requisiti igienico sanitari, di fatto non ho bisogno di un C1 e, attenzione, non per questo non lo posso fare, basta non andare ad arrovellarsi in situazioni un pò paradossali. Saluti. che passione! e fine di ogni pratica pensata.
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