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Autore diminuzione rendita catastale

freddyroma

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 0 -  0 - Inviato: 05 Giugno 2012 alle ore 00:51

A seguito di lavori di manutenzione straordinaria eseguiti su un immobile, si è passati da un ufficio "classico" ad un open space. Se vado a calcolare il numero di vani presenti adesso, tenendo conto che ho considerato che ogni open space corrisponde ad un certo numero di vani ricavati dalle separazioni effettuate tramite pareti mobili o dalla mobilia, mi ritrovo ad avere un numero inferiori di vani rispetto all'ante operam (vani aventi sempre superficie inferiore a 20 mq). Se adesso vado ad indicare nel docfa che ho un numero di vani inferiore al precedente, c'è il rischio (per non dire certezza) che, essendo la rendita catastale diminuita, venga un accertamento con il quale mi rimettono il numero di vani precedenti, con i conseguenti problemi al proprietario dell'immobile. La mia domanda è pertanto questa. Faccio finta di nulla e rimetto il numero di vani che esisteva prima dei lavori oppure metto il numero di vani realmente presenti, inferiore al precedente?

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Autore Risposta

totonno
(GURU)
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19 Maggio 2006

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8611

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Firenze

 0 -  0 - Inviato: 05 Giugno 2012 alle ore 09:05

"freddyroma" ha scritto:
A seguito di lavori di manutenzione straordinaria eseguiti su un immobile, si è passati da un ufficio "classico" ad un open space. Se vado a calcolare il numero di vani presenti adesso, tenendo conto che ho considerato che ogni open space corrisponde ad un certo numero di vani ricavati dalle separazioni effettuate tramite pareti mobili o dalla mobilia, mi ritrovo ad avere un numero inferiori di vani rispetto all'ante operam (vani aventi sempre superficie inferiore a 20 mq). Se adesso vado ad indicare nel docfa che ho un numero di vani inferiore al precedente, c'è il rischio (per non dire certezza) che, essendo la rendita catastale diminuita, venga un accertamento con il quale mi rimettono il numero di vani precedenti, con i conseguenti problemi al proprietario dell'immobile. La mia domanda è pertanto questa. Faccio finta di nulla e rimetto il numero di vani che esisteva prima dei lavori oppure metto il numero di vani realmente presenti, inferiore al precedente?



Va dichiarata la consistenza reale dell'immobile, sebbene la superficie non cambi, in quanto, per adesso, fino a prova contraria, si contano i vani determinati secondo la suddivisione interna reale dell'immobile. Va verificato se la classe precedente sia ancora congrua e che i lavori eseguiti non abbiano aumentato il pregio dell'immobile in questione. Eseguito un adeguato classamento supportato da elementi probanti, la conseguente rendita determinata può anche essere inferiore a quella in atti. Sarà l'ufficio che, in seguito alla registrazione in atti della variazione, dove non entra nel merito della verifica del classamento proposto, procederà eventualmente nell'accertamento dell'importo non ritenuto congruo. Una volta notificata la rendita nuova d'ufficio, l'utente ha la possibilità di ricorrere in Commissione tributaria entro sessanta giorni dalla data di ricevimento della raccomandata, dove egli motiverà gli elementi che lo hanno indotto a proporre la rendita ritenuta non congrua dall'ufficio.
Il consiglio è che, in fase di determinazione della rendita proposta, il professionista, appunto deve verificare e ricercare tutti quegli elementi che ne giustifichino esattamente la scelta del classamento e riportarne le motivazioni nell'apposito spazio indicazioni sul classamento previsto in DOCFA. Tali indicazioni sono fondamentali, ed hanno funzione preventiva nell'evitare l'eventuale contenzioso, facendo intendere all'ufficio che il professionista incaricato ha già sufficienti armi per ricorrere contro un eventuale accertamento. Questo specie se la rendita viene diminuita rispetto a quella già in atti per effetto della diminuzione della consistenza provocata dai lavori di ristrutturazione.

Saluti in fase di determinazione della rendita. :wink:

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SIMBA64

» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO

Iscritto il:
09 Dicembre 2011

Messaggi:
3012

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 0 -  0 - Inviato: 05 Giugno 2012 alle ore 09:23

"totonno" ha scritto:
"freddyroma" ha scritto:
A seguito di lavori di manutenzione straordinaria eseguiti su un immobile, si è passati da un ufficio "classico" ad un open space. Se vado a calcolare il numero di vani presenti adesso, tenendo conto che ho considerato che ogni open space corrisponde ad un certo numero di vani ricavati dalle separazioni effettuate tramite pareti mobili o dalla mobilia, mi ritrovo ad avere un numero inferiori di vani rispetto all'ante operam (vani aventi sempre superficie inferiore a 20 mq). Se adesso vado ad indicare nel docfa che ho un numero di vani inferiore al precedente, c'è il rischio (per non dire certezza) che, essendo la rendita catastale diminuita, venga un accertamento con il quale mi rimettono il numero di vani precedenti, con i conseguenti problemi al proprietario dell'immobile. La mia domanda è pertanto questa. Faccio finta di nulla e rimetto il numero di vani che esisteva prima dei lavori oppure metto il numero di vani realmente presenti, inferiore al precedente?



Va dichiarata la consistenza reale dell'immobile, sebbene la superficie non cambi, in quanto, per adesso, fino a prova contraria, si contano i vani determinati secondo la suddivisione interna reale dell'immobile. Va verificato se la classe precedente sia ancora congrua e che i lavori eseguiti non abbiano aumentato il pregio dell'immobile in questione. Eseguito un adeguato classamento supportato da elementi probanti, la conseguente rendita determinata può anche essere inferiore a quella in atti. Sarà l'ufficio che, in seguito alla registrazione in atti della variazione, dove non entra nel merito della verifica del classamento proposto, procedere eventualmente nell'accertamento dell'importo non ritenuto congruo. Una volta notificata la rendita nuova d'ufficio, l'utente ha la possibilità di ricorrere in Commissione tributaria entro sessanta giorni dalla data di ricevimento della raccomandata, dove egli motiverà gli elementi che lo hanno indotto a proporre la rendita ritenuta non congrua dall'ufficio.
Il consiglio è che, in fase di determinazione della rendita proposta, il professionista, appunto deve verificare e ricercare tutti quegli elementi che ne giustifichino esattamente la scelta del classamento e riportarne le motivazioni nell'apposito spazio indicazioni sul classamento previsto in DOCFA. Tali indicazioni sono fondamentali, ed hanno funzione preventiva nell'evitare l'eventuale contenzioso, facendo intendere all'ufficio che il professionista incaricato ha già sufficienti armi per ricorrere contro un eventuale accertamento. Questo specie se la rendita viene diminuita rispetto a quella già in atti per effetto della diminuzione della consistenza provocata dai lavori di ristrutturazione.

Saluti in fase di determinazione della rendita. :wink:



Concordo tutto giustissimo

Questa è una risposta da maestro, ciao Antonio

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