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CESSIONE DI AREA AL COMUNE |

elmirage
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16 Gennaio 2013 alle ore 11:38
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como
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Ciao a chiunque legga, vado alla domanda: ho frazionato al catasto terreni un'ente urbano per cessione al comune della particella derivata, devo obbligatoriamente redigere un docfa per f1 della particella derivata oppure no? ....il notaio mi dice di sì, ma io non ne sono convinto, perchè caricare il mio cliente anche di questa spesa? grazie mille
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vic
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ha ragione assolutamente il notaio, non puoi trasferire una particella ente urbano del catasto terreni (senza ditta). inoltre, se non vai a modificare quanto accatastato all'urbano, in genere lo stralcio di corte è già individuato con il bene cemune non censibile o con un'area esclusiva, e trasferisci l'area urbana derivata con il frazionamento cosa ne sarà di quella parte agli atti del catasto fabbricati? in pratica se agisci come pensi tu hai una doppia individuazione dell'immobile, la particella derivata dal frazionamento ed una porzione del BCNC/area esclusiva e quindi dopo aver ceduto l'ente urbano al comune posso vendere il fabbricato con annessa corte ad un'altro. quando si fraziona un'ente urbano è obbligatorio variare anche l'individuazione al catasto fabbricati. ciò soprattutto per i frazionamenti redatti per enti pubblici in allargamento delle strade pubbliche. noi professionisti non lo facciamo mai, veramente non ne teniamo conto neanche rispondendo alla richiesta di offerta, si fa affidamento all'assoluta, in genere, ignoranza ("che ignora la materia") dei responsabili dei vari servizi che gestiscono gli incarichi di cui sopra, ma in questo modo contribuiamo ad aumentare i casini ed i problemi per le amministrazioni (che sono sempre i cittadini, e cioè noi!) saluti
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elmirage
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16 Gennaio 2013 alle ore 11:38
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como
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sei stato gentilissimo ed esaustivo. grazie mille saluti
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CESKO
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Agro Nocerino Sarnese
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"elmirage" ha scritto: Ciao a chiunque legga, vado alla domanda: ho frazionato al catasto terreni un'ente urbano per cessione al comune della particella derivata, devo obbligatoriamente redigere un docfa per f1 della particella derivata oppure no? ....il notaio mi dice di sì, ma io non ne sono convinto, perchè caricare il mio cliente anche di questa spesa? grazie mille perchè in alternativa alla creazione dell'area urbana non hai provato a presentare un Mod. 26(Docte) al fine di ripristinare la qualità al catasto terreni? Esempio: se la nuova particella frazionata ceduta al comune rappresenta una strada o porzione di essa cambi la qualità da 282 a 302 con la contestuale riaccensione della ditta catastale. Questo è solo un mio pensiero..... Saluti
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dado48
(GURU)
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Terzo pianeta del Sistema Solare
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"Vic" ha scritto: quando si fraziona un'ente urbano è obbligatorio variare anche l'individuazione al catasto fabbricati. ciò soprattutto per i frazionamenti redatti per enti pubblici in allargamento delle strade pubbliche. noi professionisti non lo facciamo mai, veramente non ne teniamo conto neanche rispondendo alla richiesta di offerta, si fa affidamento all'assoluta, in genere, ignoranza ("che ignora la materia") dei responsabili dei vari servizi che gestiscono gli incarichi di cui sopra Perchè questa affermazione ? Perchè far affidamento sull' assoluta ignoranza dei responsabili ? Se così fosse non saremmo Tecnici, ma venditori di .... fumo: quanto dei nostri clienti sanno e conoscono della materia che giornalmente affrontiamo per loro ? Eppure, ritengo e spero, portiamo a termine l'incarico nel migliore dei modi. E, poi, ci sono i venditori di ... fumo. Ciao, buon lavoro.
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anonimo_leccese
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Un momento,...forse ho capito il pensiero di vic,...se noi frazioniamo una porzione di terreno o anche pertinenza di fabbricato onde creare sede stradale da cedere poi al comune o altro ente pubblico interveniamo come "tecnico esterno super partes" per tutte le particelle e relativi proprietari confinanti interessati allo stralcio. ... di solito chiedono: ti manda u comune ? ..ah.. bene,...bene.... però poi se chiedi di intervenire (come in questo caso specifico) a sistemare anche la parte residuale del fabbricato, ecco che ti rispondono con un bel.. ma io ho il mio tecnico di fiducia, il comune ti ha detto di fare solo la strada... ed ecco allora che desisti dal proporti per quella operazione. E così ogni singola particella con i suoi bei proprietari, ognuno ha il suo tecnico,... sembrerebbe quasi che si voglia "scavalcare" o togliere lavoro ad altri colleghi, o ingegneri nonchè architetti, che già si rodano perchè hai avuto l'incarico,...poi ti vai pure a rubare i clienti... - Tra l'altro, per l'appunto, nella loro cecità, le a.p. non includono anche la successiva variazione all'urbano, in quanto sarebbe troppo onerosa,..ed inoltre non avrebbero interessi "elettorali-affaristici" nel fare anche quella variazione, a loro interessa solo che alle prossime votazioni possano vantarsi di aver aperto strade nuove che l'amministrazione precedente non era stata capace di fare altrettanto !!! Noi tecnici a nostra volta pensiamo, ma chi ca...o ce la fare di intervenire per quei 4 euri che ci dà il comune ..ed ecco che rimane tutto com'era - E' dura,...è triste,...ma v'assicuro che è la verità ...
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SIMBA64
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"elmirage" ha scritto: Ciao a chiunque legga, vado alla domanda: ho frazionato al catasto terreni un'ente urbano per cessione al comune della particella derivata, devo obbligatoriamente redigere un docfa per f1 della particella derivata oppure no? ....il notaio mi dice di sì, ma io non ne sono convinto, perchè caricare il mio cliente anche di questa spesa? grazie mille Salve Ma il tuo incarico specifico in cosa consisteva?? C'è un'incarico scritto con specificato quali sono le tue mansioni da svolgere?? Saluti cordiali
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elmirage
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non è un problema di incarico, di dover fare qualcosa in più o in meno. la mia perplessità sta nel fatto di dover rappresentare, dopo aver regolarmente frazionato la particella al ct, l'area urbana derivata non avendo rilevato tutti i sui confini, in quanto non materializzati e non materializzabili perchè già strada (parlo della porzione da vendere al comune). per procedere con il docfa dovrei disegnare l'area urbana (parlo solo della particella derivata, per l'originale chiaramente non ho problemi) prendendo le dimensioni dalla mappa, e di conseguenza firmando il docfa assumermi le responsabilità derivanti. vale sia per me che per il mio cliente. ora al ct la particella derivata ha un suo numero diverso da quello della particella originale, e mi chiedo se può bastare per il trasferimento (anche se in banca dati non ha intestati perchè 282)?
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SIMBA64
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"elmirage" ha scritto: non è un problema di incarico, di dover fare qualcosa in più o in meno. la mia perplessità sta nel fatto di dover rappresentare, dopo aver regolarmente frazionato la particella al ct, l'area urbana derivata non avendo rilevato tutti i sui confini, in quanto non materializzati e non materializzabili perchè già strada (parlo della porzione da vendere al comune). per procedere con il docfa dovrei disegnare l'area urbana (parlo solo della particella derivata, per l'originale chiaramente non ho problemi) prendendo le dimensioni dalla mappa, e di conseguenza firmando il docfa assumermi le responsabilità derivanti. vale sia per me che per il mio cliente. ora al ct la particella derivata ha un suo numero diverso da quello della particella originale, e mi chiedo se può bastare per il trasferimento (anche se in banca dati non ha intestati perchè 282)? Salve L'area urbana si disegnava una volta con una planimetria a se stante ora non più, però lo stesso deve essere rappresentata graficamente, e l'unico modo è con elaborato planimetrico. Le dimensioni le ricavi direttamente dalla mappa del catasto terreni, in sostanza sono misure grafiche (ecco risolto il tuo problema). La scala di rappresentazione nell'E.P. di solito è 1:500, ma sono ammesse anche altre scale. La trasferibilità se fosse solo censita al c.t. come ente urbano è una strada non proprio leggittima, anche se qualche notaio tempo addietro ha trasferito di tutto. Saluti cordiali
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vic
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Scusate, per chiarire, se ci riesco, il mio pensiero "assoluta ignoranza" è quella dei funzionari, che però "ci" consente di abbreviare il nostro lavoro. mi è capitato di intervenire con una variazione docfa, ampliamento e ristrutturazione, su un lotto frazionato su incarico del comune cui non era seguito l'aggiornamento al catasto fabbricati (e neanche l'acquisizione per esproprio/atto/ecc.). per aggiustare le cose ho dovuto creare tante aree urbane quante ne aveva formate il collega (una di un mq.) procedendo poi per quanto era il mio incarico. comunque ogni area urbana costa 50 €. domanda? se il mio cliente, non dovendo fare alcun aggiornamento catastale andava dal suo notaio e donava i due appartamenti ai figli con relativi diritti sulla corte comune (corte che riportava anche la consistenza delle aree frazionate dal comune) a chi si poteva poi fare l'esproprio/ecc.? e se era una vendita? e se era un fallimento? è anche vero che ho visto proporre da parte di una ditta costruttrice la cessione al comune di aree per standard urbanistici censite al catasto fabbricati come BCNC, quando la ditta aveva già fatto delle vendite di uiu aventi diritto sulla stessa, asserendo di essere unica proprietaria. oltre al fatto che come bcnc non era trasferibile, ci occorrevano le firme di tutti gli aventi titolo sulle uiu vendute, ma non intesero perchè il loro architetto non ravvisava il problema. dopo anni l'area, stante anche il lasciar fare dell'amministrazione pubblica, non è stata ancora ceduta. forse adesso è subentrato anche qualche pignoramento sulle famose uiu che hanno diritto sul bcnc ..................................... anni fa, nell'allora UTE dove di solito opero, se si frazionava un'EU la copia del frazionamento la riconsegnavano solo dopo la presentazione dell'aggiornamento docfa. adesso con il telematico la cosa non è proponibile, ma penso non sarebbe un gran problema verificare l'esecuzione dell'aggiornamento io comunque per un'incarico relativo all'individuazione di una strada mi sono comportato così: - frazionamento, in telematico, con l'individuazione delle nuove particelle, per gli enti ubani variata e costituita. poi variazione docfa (sottoscritta dal responsabile dell'ente) per riduzione del bcnc (tutti noi possiamo fare l'estrazione dell'elaborato) e un'altra per costituzione dell'area urbana oggetto di occupazione, con tanto di ditta. per semplificare la cosa al tecnico comunale ho fatto un'istanza di retrocessione in bollo al catasto terreni delle aree urbane, sempre sottoscritta dal funzionario e per il perfezionamento dell'esproprio, appena l'hanno registrata ho fatto delle denuncie docfa di soppressione delle aree urbane, che sono anche gratuite. in conclusione l'ente trasferisce solo particelle del ct (meno variabili, minori possibilità di errori) per quanto ne capisco io penso di aver fatto del mio meglio nell'esecuzione dell'incarico, che non è una soddisfazione economica, ma mi fa stare bene con me stesso. lo stesso comportamento cerco di osservare in tutti i lavori, certo economicamente non conviene ma dopo trent'anni di lavoro questa è la convinzione che mi son fatto del mio lavoro saluti
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