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Argomento: Cambio destinazione uso, dopo quanto il ripristino?
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SIMBA64
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"totonno" ha scritto: "SIMBA64" ha scritto: Antonio Le tue considerazioni sono tutte condivisibili. Ma forse anonimo vuole far sottolineare un'altra cosa, lui dice sono io anonimo che sottoscrivo la pratica catastale per cui una certa responsabilità in caso di verifica mi si ripercuote adosso, nel caso le planimetrie catastali non rispecchino lo stato di fatto. Ecco perchè io suggerivo quanto ho detto prima. Saluti Ho capito. E qui voglio fare una precisazione molto importante sulle incaute liberatorie di responsabilità professionale. Assolutamente non considero ciò che non si deve mai fare: cioè presentare in catasto una cosa difforme dallo stato di fatto. Anche il farsi firmare la liberatoria è di una scorrettezza inaudita perchè il professionista deve sempre agire nell'interesse del committente assumendosene tutte le responsabilità. Ne ho viste di liberatorie di responsabilità richieste e firmate. Sono cose vergognose che smentiscono invece quel professionista serio che tutela il cliente informandolo su cosa egli può fare e su cosa non può fare. Il professionista non può rendersi complice di una attività contraria alla legge, togliendosi la responsabilità delle dichiarazioni penali che gli appartengono e responsabilità sui risvolti che possono presentarsi in capo al committente anche per colpa di questo modo di fare del tecnico del quale si possiede, comunque, la più completa fiducia. Ancora più grave, quando a richiedere la firma per una liberatoria è un Pubblico Ufficiale, ad esempio un Notaio. Se il tecnico incaricato non firma il catasto, dice al cliente che esistono problemi nella presentazione del Docfa, egli ha modo di capire cosa ha fatto di sbagliato e dargli modo di poter tornare indietro e rimediare. Al contrario, si permette di completare una pratica urbanistica falsa alla quale il committente potrebbe non essere neanche al corrente. Saluti. Antonio Sono ultra d'accordo con te, un professionista serio deve rendere edotto il committente di ogni cosa, cioè cos'è il catasto, cos'è la situazione urbanistica dell'immobile, ec.. Però ci sono casi nel quale è il cliente stesso che si impone e ti dice, io voglio spendere il meno possibile e venire a capo della questione, lo so che una liberatoria è una forma di compromesso, ma non vedo tante altre strade. Ciao adesso vado a mangiare
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SIMBA64
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"samsung" ha scritto: Se chi presenta la planimetria descrive fedelmente lo stato dei luoghi non ha nulla da temere. Al contrario si può incorrere a spiacevoli inconvenienti nel caso di una rappresentazione fedele al progetto approvato, ma non alla realtà. Rigidamente il redattore di una planimetria catastale non è tenuto a fare nessuna verifica di conformità urbanistica. Poi, nella realtà dei fatti, si agisce come indica giustamente Totonno, senza creare guai al committente, informandolo delle diifformità riscontrate, ma declinando l'incarico nel caso ci venga richiesto di sottoscrivere un falso. Ciao samsung Mi spieghi come la ottieni l'agibilità di un fabbricato a seguito di un progetto se presenti le planimetrie catastali difformi dall'approvato urbanistico?? Saluti
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totonno
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"SIMBA64" ha scritto:
Antonio Sono ultra d'accordo con te, un professionista serio deve rendere edotto il committente di ogni cosa, cioè cos'è il catasto, cos'è la situazione urbanistica dell'immobile, ec.. Però ci sono casi nel quale è il cliente stesso che si impone e ti dice, io voglio spendere il meno possibile e venire a capo della questione, lo so che una liberatoria è una forma di compromesso, ma non vedo tante altre strade. Ciao adesso vado a mangiare Stefano, so che stai scherzando, perchè ho ottima considerazione nei tuoi confronti. Sai benissimo che non si deve mai giungere a compromessi quando si dichiara il falso, e so che sicuramente sai benissimo quale danno si reca al cliente con un atteggiamento del genere. Bisognerebbe scriverlo a caratteri cubitali in tutte le specifiche dove si parla di deontologia professionale. Buon appetito!
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totonno
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"SIMBA64" ha scritto: Ciao samsung Mi spieghi come la ottieni l'agibilità di un fabbricato a seguito di un progetto se presenti le planimetrie catastali difformi dall'approvato urbanistico?? Saluti ????? Samsung sta dicendo che non le presenta e giustamente declina l'incarico! Ma lo sai, Stefano, che c'ero quasi cascato? Sei mitico! Saluti carnevaleschi.
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samsung
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"SIMBA64" ha scritto:
Ciao samsung Mi spieghi come la ottieni l'agibilità di un fabbricato a seguito di un progetto se presenti le planimetrie catastali difformi dall'approvato urbanistico?? Saluti Certamente non la ottengo. Nel mio studio stiamo bene attenti a non fare varianti che non siano approvabili o sanabili e quando si giunge all'agibilità il problema del falso catastale non esiste, perchè realtà, catasto e urbanistica coincidono. Per quanto riguarda invece accatastamenti richiesti da altri tecnici non posso e non voglio farmi carico dei loro pasticci. Una volta evidenziate le difformità suggerisco a DL e proprietà se l'ho conosciuta di procedere o con varianti o con sanatorie a risolvere le cose. In caso di rifiuto declino l'incarico, caro totonno, perchè ottenere l'agibilità non è un mio problema. Saluti
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totonno
(GURU)
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"samsung" ha scritto:
Nel mio studio stiamo bene attenti a non fare varianti che non siano approvabili o sanabili e quando si giunge all'agibilità il problema del falso catastale non esiste, perchè realtà, catasto e urbanistica coincidono. Per quanto riguarda invece accatastamenti richiesti da altri tecnici non posso e non voglio farmi carico dei loro pasticci. Una volta evidenziate le difformità suggerisco a DL e proprietà se l'ho conosciuta di procedere o con varianti o con sanatorie a risolvere le cose. In caso di rifiuto declino l'incarico, caro totonno, perchè ottenere l'agibilità non è un mio problema. Saluti Sottoscrivo. Bisogna avere il coraggio delle proprie azioni e non avere il timore di essere quelli che bloccano tutto l'affare ed avere quindi contro tutti, committente e direttore dei lavori. La nostra credibilità di Geometri si costituisce anche con decisioni a volte non condivisibili da chi ci paga o da chi ci chiama. Prima di tutto noi dobbiamo dare un sostegno normativo e di informazione sulle regole da applicare, sul fare o non si può fare, per dare il miglior risultato al soggetto che ripone in noi la fiducia, e dobbiamo aiutarlo e, a volte, imporgli ad essere in linea con la Legge e, possibilmenente risolvere i problemi che sorgono e che sono di nostra competenza. Se non ci riusciamo, la scelta, amara, è quella che ottimamente suggerisce Samsung. Che poi, nessuno ci ringrazia, e tutto il merito se lo piglia il DL, quello è un altro paio di maniche. Quello che mi rinfranca è di aver evitato di rafforzare il luogo comune che il Geometra è sempre quello che si cala le braghe e questo, purtroppo, vanno cercando i più. Un tecnico che non rompa tanto le scatole e il meglio che c'è sicuramente è il solito geometrucolo meglio se alle prime armi, senza troppa conoscenza delle regole, e costa poco. Colleghi freschi, non vi fate attrarre dalle sirene di un facile guadagno senza comprendere a pieno cosa significhi assumersi degli incarichi e senza sapere quali siano poi gli effetti che la nostra attività può produrre. Scusate la banalità del discorso, ma credo sia necessario riflettere. Saluti.
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