Buogiorno ho un quesito da porre riguardo pratica DOCFA, devo fare variazione catastale di un edificio vincolato belle arti, l'edificio è un castello, attualmente era accatastato in B/1, ora la committenza mi chiede se è possibili accatastarlo in a/9 come in effetti andrebbe fatto, piccolo problema, la categoria non è presente nel Comune di apparteneza. Mi è stato detto che in casi come questo è possibile attribuire la classe di abitazione più bassa in questo caso a/4. Vi risulta? se si sapete in base a quale circolare? Grazie

La normativa fiscale (ed anche ai fini ICI) prevedeva che, nel caso di immobili dichiarati di interesse storico, la "base imponibile" era determinata partendo da una rendita catastale calcolata applicando la tariffa più bassa tra quelle presenti nel quadro tariffario del comune interessato per le unità abitative (potrebbe essere qualla della categ. A/4 o A/5 o A/6 o A/11, comunque la più bassa di quelle presenti).

Questo però non aveva nulla a che fare con il classamento catastale, cioè il classamento restava quello che era (es. una categoria A/2 classe 3 vani 12 rendita euro xxxx : si moltiplica il n. dei vani -12- per la tariffa abitativa più bassa presente nel comune e si ottiene la RC da porre a base per il calcolo del valore imponibile). La normativa IMU ha modificato questa impostazione (ora si paga sul 50% della rendita presente rivalutata con i consueti coefficienti), non so se anche per l'IRPEF valga la stessa nuova regola o ancora quella preesistente.

Tutto questo comunque al catasto non interessa. Nel tuo caso devi attribuire una categoria A/9 che non esiste nel quadro tariffario.

Che io sappia, tecnicamente, tu non puoi modificare o implementare il quadro tariffario, ma l'Ufficio si (già successo per esperienza personale, la cosa è prevista). L'unico consiglio che ti posso dare è quello di parlare con il capo settore banche dati e/o con il gestore di sistema del tuo ufficio provinciale.

saluti