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Argomento: Accatastamento tetto di un capannone rurale (D10)
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giacomozoffoli
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02 Novembre 2005
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Cesena
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Ciao a tutti. Sono piombato in un incubo. Cliente TIZIO è affitturaio di un D/8 di proprietà di CAIO TIZIO decide di installare un impianto fotovoltaico per AUTOCONSUMO per una potenza di 90kW (avendo celle frigorifere). Il comune al momento della presentazione della pratica edilizia chiede una semplice dichiarazione di CAIO che concede a TIZIO il permesso di realizzare i lavori. Ora che questi sono stati finiti, devo procedere all'accatastamento. Il notaio dice che essendo l'impianto già realizzato non è possibile costituire il lastrico solare F/5 e fare un atto di cessione dello stesso. L'AdT conferma che si andrebbe a dichiarare un falso e pertanto vuole l'accatastamento direttamente dell'impianto a nome di CAIO (anche se di fatto pratica edilizia e sopratutto le fatture sono tutte a nome di TIZIO). A questo punto TIZIO se vuole intestarsi l'impianto dovrebbe RICOMPRARLO da CAIO. Altro mio dubbio invece è l'obbligo o meno di dover accatastare l'impianto. Ok la circolare 3/2008 ma proprio nella stessa si parla di impianti a terra e a pag 2 nel secondo comma, seconda parte dice: "Di contro, non hanno autonoma rilevanza catastale e costituiscono semplici pertinenze delle unità immobiliari le porzioni di fabbricato ospitanti gli impianti di produzione di energia aventi modesta potenza e DESTINATI PREVALENTEMENTE AI COSNUMI DOMESTICI". Io quest'ultima parte la interpreto che se in autoconsumo l'impianto non và accatastato. In attesa di un vostro gentile riscontro vi saluto.
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bioffa69
Iscritto il:
23 Settembre 2009
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BRESCIA
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..se non e' a fini di lucro l'impianto non va accatastato.....pero' di solito si presume che chi procede all'impianto lo faccia sulla sua proprieta' e non su quella del prop. del fabbricato come nel tuo caso...... ...per procedere invece allo stralcio del lastrico per successivo atto di diritto di sup., avresti dovuto farlo quando l'impianto non esisteva ancora, su questo concordo col notaio e l'agenzia.
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dado48
(GURU)
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24 Novembre 2005
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Terzo pianeta del Sistema Solare
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"Giacomozoffoli" ha scritto: ... per AUTOCONSUMO per una potenza di 90kW ... non hanno autonoma rilevanza catastale ... gli impianti di produzione di energia aventi modesta potenza e destinati prevalentemente ai consumi domestici Proviamo a guardarci un attimo, e dritto, nelle palle degli occhi: il consumo domestico è strettamente connesso all'abitazione e non ad un'attività industriale. La superficie occorrente per questa potenza è di circa 700 m² ed un calcolo " astrofisico" restituisce un reddito almeno di circa 70.000 Euro per anno, più il risparmio della potenza non assorbita dalla rete Enel. Capperi, se deve essere accatastato !!! A chi poi debba essere intestato, mi sa che si deve considerare il principio dell'accessione: " Nell'accessione di cosa mobile a cosa immobile (la cosiddetta accessione verticale) si manifesta la preminenza della proprietà immobiliare: ogni bene mobile che venga materialmente unito ad un bene immobile accede a questo, ossia diventa proprietà del proprietario del bene immobile (art. 934 c.c.). " Altre considerazioni ? Ciao, buon lavoro.
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giacomozoffoli
Iscritto il:
02 Novembre 2005
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Cesena
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Non discuto sul fatto che l'impianto fotovoltaico produca un beneficio alla ditta. Ma più che accatastare l'impianto come D/8 trovo più giusto considerarlo alla stregua di un impianto connesso all'attività e quindi andrebbe rifatto il docfa del D/8 a cui fornisce energia, come se fosse un macchinario stabilmente infisso? Faccio presente comunque che tutte le circolari trovate parlano di impianti a terra o comunque connessi all'attività agricola. Approfondirò l'argomento in AdT locale e vi terrò aggiornati sugli sviluppi. Sullla questione dell'intestazione avete suggerimenti che possano permettere al cliente di EVITARE di RICOMPRARE un impianto da lui pagato? Grazie a tutti
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jema
(GURU)
Iscritto il:
26 Aprile 2007
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in giro in giro creek
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"dado48" ha scritto: "Giacomozoffoli" ha scritto: ... per AUTOCONSUMO per una potenza di 90kW ... non hanno autonoma rilevanza catastale ... gli impianti di produzione di energia aventi modesta potenza e destinati prevalentemente ai consumi domestici Proviamo a guardarci un attimo, e dritto, nelle palle degli occhi: il consumo domestico è strettamente connesso all'abitazione e non ad un'attività industriale. La superficie occorrente per questa potenza è di circa 700 m² ed un calcolo " astrofisico" restituisce un reddito almeno di circa 70.000 Euro per anno, più il risparmio della potenza non assorbita dalla rete Enel. Capperi, se deve essere accatastato !!! A chi poi debba essere intestato, mi sa che si deve considerare il principio dell'accessione: " Nell'accessione di cosa mobile a cosa immobile (la cosiddetta accessione verticale) si manifesta la preminenza della proprietà immobiliare: ogni bene mobile che venga materialmente unito ad un bene immobile accede a questo, ossia diventa proprietà del proprietario del bene immobile (art. 934 c.c.). " Altre considerazioni ? Ciao, buon lavoro. Concordo, decisamente, sul fatto che l'impianto debba essere accatastato a nome della ditta proprietaria del capannone. Consiglierei a questo punto, considerato come è stata gestita la questione, di inquadrare la faccenda nella disciplina dei miglioramenti, addizioni e trasformazioni fondiarie, che se non ricordo male relativamente ai Contratti di affitto per i fondi rustici, è contenuta nella Legge 203/82. Saluti
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Ibracadabra
Iscritto il:
22 Ottobre 2008
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Salve, ho trovato questa discussione alla quale volevo ricollegarmi per sapere se siano state introdotte novità normative sulla questione. Praticamente un mio cliente mi ha posto il quesito sulla fattibilità di accatastare un tetto a falde, per poi venderlo ad una società che costruirà sopra un impianto fotovoltaico, non ho ancora sentito la mia Agenzia di appartenenza, ma lo farò di seguito a questo post, così rimaniamo sempre aggiornati e diamo se possibile, una risposta certa alla questione. Cordiali saluti
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