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Argomento: Tariffa Professionale e Giusto compenso

Autore Risposta

rubino
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 0 -  0 - Inviato: 16 Novembre 2017 alle ore 09:25

Gli standard di qualità ci sono gia:

www.cng.it/it/consiglio-nazionale/cngegl...

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amastria

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 0 -  0 - Inviato: 16 Novembre 2017 alle ore 10:37

SALDI professionali..........



Leggere bene l'oggetto.........(corrispettivo omnicomprensivo per onorari e spese....)

SIAMO ALLE PEZZE!!!!



i67.tinypic.com/ve0wtg.jpg

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tafazzi

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 0 -  0 - Inviato: 16 Novembre 2017 alle ore 11:50

"rubino" ha scritto:
Gli standard di qualità ci sono gia:

www.cng.it/it/consiglio-nazionale/cngegl...



Lo so bene che esistono degli standard di qualità, ma non ho ancora capito chi dovrebbe farli rispettare e quali sono le conseguenze per chi non li rispetta.

Ripeto ancora una volta : se qualcuno obbligasse (ma soprattutto controllasse) tutti gli iscritti a lavorare secondo quelli standard, non ci sarebbe chi lavora a certi prezzi iperscontati tali da far perdere la dignità al lavoro di un professionista.

Il giusto compenso (tariffa minima) deve essere la conseguenza di un lavoro fatto bene e non viceversa.

Volendo essere ancora più polemico : fino a qualche anno fa c'è stata la politica secondo cui era prioritario avere tanti iscritti (anche incapaci !) agli ordini per avere tanti introiti (cassa previdenza), ora che ci sono tanti "incapaci senza scrupoli" abilitati, c'è chi si lamenta perchè c'è chi lavora sottocosto facendo lavori indecenti.

Eppure chi comanda e prendeva/prende certe decisioni sono sempre le stesse persone.....

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rubino
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(GURU)

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 0 -  0 - Inviato: 16 Novembre 2017 alle ore 13:02

Tafà, abbiamo capito, tu sei uno di quelli che "il problema è sempre a monte", che ha bisogno di chi lo controlla, che chi comada sono le sempre le stesse persone ... e basta. Siete i campioni del non fare, quelli che fanno comodo a chi comanda e prendeva/prende certe decisioni, quelli che sono capaci solo di lamentarsi. Ma hai letto e capito cosa stiamo discutendo e quali idee stanno venendo fuori? Non lo vuoi fare, non sei d'accordo? Stanne fuori, così potrai continuare a dire che è tutto un magna magna.

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tafazzi

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 0 -  0 - Inviato: 16 Novembre 2017 alle ore 13:41

Rubino

allora lasciamo stare il passato e chi occupa le poltrone da anni

io però dalla vostra discussione ho capito solo che volete reintrodurre la tariffa minima obbligatoria chiamandola equo compenso, però non ho capito a cosa dovrebbe corrispondere l'equo compenso.

se io fossi un committente, a questo punto da quanto scrivi avrei capito soltanto che come professionista pretendi un onorario (minimo X ma non ho capito bene chi mi garantisce che il tuo lavoro sia eseguito a regola d'arte.

non rieco neppure a capire quale ruolo hanno gli ordini professionali : garantiscono il compenso del professionista oppure garantiscono il buon operato del professionista di fronte al cliente ?

i tuoi discorsi mi sembrano quelli del professionista ormai "arrivato" che pretende di guadagnare in forza della sua posizione costruita negli anni ed a cui danno fastidio i giovani professionisti che lavorano a prezzi ridotti pur di entrare nel mercato del lavoro.

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alesferu

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 0 -  0 - Inviato: 16 Novembre 2017 alle ore 15:33

Io questa nuova questione sulla tariffa la vedo un pò con diffidenza.

Attualmente le tariffe non ci sono, e se un cliente non intende pagare non ci sono santi, a meno che uno non avvii una causa legale, che poi si conclude con il giudice, che nella migliore delle ipotesi, calcola il compenso in base alla tariffa che non c'è più. Ma chi la fa la causa? Ci si accontenta di ritrattare sul prezzo che è meglio di non prendere niente.

La mia modesta opinione è che non serve una tariffa minima, serve un sistema dove se uno ha fatto un lavoro deve essere pagato, e se questo non accade, il professionista deve essere messo in condizione di risquotere in tempi certi e senza ulteriori oneri quanto di competenza. E comunque garantendo il committente che, se il motivo del pagamento era una prestazione non eseguita correttamente, vi sia una verifica anche in questo senso. Poi chi sbaglia pagherà le spese della verifica.

Inoltre i professionisti dovrebbero avere maggiori controlli in merito a RC professionali, sw pirata, sfruttamento sotto costo di altri professinisti, verifica dei preventivi/contratti con i clienti poco trasparenti, ingannevoli e disattesi. Controlli sistematici e con sanzioni, e risultati visibili a tutti. Il CNG potrebbe realizzare un portale dove richiedere i dati per le verifiche e visualizzare i risultati.

Ci dovebbe essere un modo, per i clienti, di verificare facilmente che cosa possono aspettarsi dal professionista in termini di prestazioni, le difficoltà, le sanzioni a cui va incontro se il professionista non fosse molto professionale, ecc.. E questo lo potrebbe fare il CNG con un sito non per i professionisti ma per i clienti, e documenti informativi uguali per tutti che ogni professionista dovrebbe dare ad ogni cliente a cui faccia preventivi e/o prestazioni.

Istituire solo un minimo tariffario, da parte mia come professionista, la vedo come un modo per ecquiparare tutti i professionisti sullo stesso livello. Il cliente invece la percepirà come la solita legge fatta dalla lobby dei professinisti per fregare il cliente finale.

Ci vogliono più trasparenza e controlli, poi le tariffe minime verrebbero da se'.

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 16 Novembre 2017 alle ore 15:57

Taccio, tafazzi, facciamo procedere la discussione.

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geogradi

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 0 -  0 - Inviato: 16 Novembre 2017 alle ore 21:02

Non cè nessun miglioramento professionale con la libera concorrenza e tantomeno in quelli che si smutandano pur di fare un lavoro.

Non è possibile verificare la qualità dei lavori degli iscritti è invece possibile stabilire un equo compenso.

Chi lo dice qual'è l'equo compenso e sulla base di cosa? E tu sulla base di cosa hai stabilito che 30 euro per un Ape era un prezzaccio? Per gli ape te l'ho già detto, per il mio caso di frazionamento ovvio che non puoi sapere ma basta descrivere una serie di situazioni partendo dalla migliore, 3pf accessibili e una linea rossa in un campo, arrivando via via a quelle più critiche. Docfa uguale partendo da un appartamento di mq...tot fino a tot.... ma le tabelle ci sono già vanno solo dettagliate e aperte a più situazioni. Migliorate insomma.
Come fanno le assicurazioni a stabilire il giusto compenso da corrispondere a degli artigiani in caso di riparazioni per un sinistro in un edificio? mah....
Mi chiedi se rivorrei le tariffe minime? si certo ma non dico che per un docfa di un appartemento singolo la tariffa minima debba essere 300 euro senza rilievo, vada pure per meno, 200? ma che non sia 150 perchè in quella cifra non puoi fare un lavoro fatto bene e se ci riesci non paghi la tua professionalità, non paghi l'affitto, la carta la corrente e il riscaldamento, e l'assicurazione la paghi tu? la cassa che nel 2020 saranno 6000 euro e rotti la pagherai? ecc ecc.

La storia ci insegna che la gente va a comprare dove costa meno e le aziende, per esempio alimentari, per sopperire a questo problema non ti danno la stessa qualità di 10 anni fa, lo stesso vale per le professioni. Mangiano cacca ma sono contenti finchè non gli viene la diarrea.

Quindi non dire che il libero mercato fa bene alla professione perchè non è assolutamente vero! E non dire che vogliamo le tariffe minime perchè siamo arrivati e vogliamo guadagnare perchè pur vero che siamo arrivati (alla frutta però) vogliamo solo guadagnare il giusto.

Alesferu, anche tu con sti controlli! ma chi ha il tempo e le risorse di controllare! Il collegio lo trova il tempo e le risorse, però ti chiede poi 1500 euro all'anno di quota fissa contro i 300 e rotti che paghi ora ti va bene? Ma di cosa stiamo parlando.

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alesferu

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Veneto

 0 -  0 - Inviato: 17 Novembre 2017 alle ore 08:50

Quello che volevo dire è che appena rimetteranno le tariffe si ritornerà a com'era prima della riforma Bersani, chi vuole fregarti il lavoro facendo un prezzo più basso della tariffa si metterà d'accordo con il cliente e tu non lo saprai mai, se un cliente non ti vuole pagare non ti paga perchè c'è una legge che lo dice e tu per farti pagare dovrai prenderti un avvocato, spendere soldi e poi accordarti per un prezzo inferiore, i professionisti che si avvalgono di altri professionisti per alcuni tipi di pratiche non pagheranno mai il prezzo minimo della tariffa e di sicuro lo troveranno quello che pur di lavorare gli fa i docfa per 50 euro, tipi a 100, ecc. E allora che cosa abbiamo ottenuto? Che i clienti che comunque già ti avrebbero pagato adesso ti pagano una tariffa stabilita per legge.

Allora io dico, sono consapevole che la tariffa è la soluzione imperfetta più facilmente attuabile, ma non risolverà tanti problemi, quelli peggiori. Per questo dico che se vogliamo farci pagare la nostra professionialità non basta dire di essere iscritti ad un Albo, aver fatto un esame di abilitazione vent'anni fa, ci vuole qualcosa di più reale, qualcosa che tuteli il consumatore da un lato, ed i professionisti dall'altra, perchè a me non va, non solo di guadagnare tanto quanto un collega che non rispetta le regole, ma nemmeno che venga considerato mio collega.

Poi possiamo parlare di come saranno le tariffe, più flessibili ed adattabili alla realtà della professione attuale, ma se poi non posso esser sicuro di venir pagato in tempi certi senza maggiori oneri (quando ho lavorato bene s'intende e non solo perchè sono iscritto ad un'Albo), e se siamo posti tutti sullo stesso livello basta esser iscritti all'ordine, quando sappiamo che non è vero per una parte abbastanza rillevante.

Quello che faranno le tariffe sarà mettere tutti sullo stesso piano nei confronti dei clienti e del mercato, i profesionisti che sono tali e quelli che non lo sono, e mantenere inalterate le cattive abitudini che conosciamo bene.

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rubino
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(GURU)

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 0 -  0 - Inviato: 17 Novembre 2017 alle ore 09:24

"alesferu" ha scritto:
Quello che volevo dire è che appena rimetteranno le tariffe si ritornerà a com'era prima della riforma Bersani, chi vuole fregarti il lavoro facendo un prezzo più basso della tariffa si metterà d'accordo con il cliente e tu non lo saprai mai, se un cliente non ti vuole pagare non ti paga perchè c'è una legge che lo dice e tu per farti pagare dovrai prenderti un avvocato, spendere soldi e poi accordarti per un prezzo inferiore, i professionisti che si avvalgono di altri professionisti per alcuni tipi di pratiche non pagheranno mai il prezzo minimo della tariffa e di sicuro lo troveranno quello che pur di lavorare gli fa i docfa per 50 euro, tipi a 100, ecc. E allora che cosa abbiamo ottenuto? Che i clienti che comunque già ti avrebbero pagato adesso ti pagano una tariffa stabilita per legge.

Allora io dico, sono consapevole che la tariffa è la soluzione imperfetta più facilmente attuabile, ma non risolverà tanti problemi, quelli peggiori. Per questo dico che se vogliamo farci pagare la nostra professionialità non basta dire di essere iscritti ad un Albo, aver fatto un esame di abilitazione vent'anni fa, ci vuole qualcosa di più reale, qualcosa che tuteli il consumatore da un lato, ed i professionisti dall'altra, perchè a me non va, non solo di guadagnare tanto quanto un collega che non rispetta le regole, ma nemmeno che venga considerato mio collega.

Poi possiamo parlare di come saranno le tariffe, più flessibili ed adattabili alla realtà della professione attuale, ma se poi non posso esser sicuro di venir pagato in tempi certi senza maggiori oneri (quando ho lavorato bene s'intende e non solo perchè sono iscritto ad un'Albo), e se siamo posti tutti sullo stesso livello basta esser iscritti all'ordine, quando sappiamo che non è vero per una parte abbastanza rillevante.

Quello che faranno le tariffe sarà mettere tutti sullo stesso piano nei confronti dei clienti e del mercato, i profesionisti che sono tali e quelli che non lo sono, e mantenere inalterate le cattive abitudini che conosciamo bene.



E quindi? Sei venuto qua, hai scritto il mantra del geometra-tipo, ci stai dicendo che non c'è niente da fare, che la situazione è quella che sappiamo tutti e che dobbiamo rassegnarci a non immaginare nemmeno "quel qualcosa di più reale". Grazie assai.

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alesferu

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 0 -  0 - Inviato: 17 Novembre 2017 alle ore 09:48

Dico solo che la tariffa minima non garantisce nulla, sarà solo un'altra legge disattesa e che non produrra gli effetti che speriamo se non abbinata ad altre norme che ci tutelino davvero.

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tafazzi

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 0 -  0 - Inviato: 17 Novembre 2017 alle ore 13:03

Rubino

non veniamo a criticare e basta,

se rileggi bene i post sopra, in più di uno diciamo che sarebbe necessario un maggior controllo sull'operato dei tecnici iscritti all'ordine.

Non si può pretendere un equo compenso oppure un tariffario minimo "garantito" dagli ordini professionali, se questi non sono in grado di garantire il buon operato dei loro iscritti.

Mi dici che gli ordini non possono controllare/verificare i lavori dei propri iscritti, ma allora come potranno controllare che venga applicato un equo compenso ? Quando erano in vigore le tariffe minime, gli ordini professionali riuscivano a controllare che i loro iscritti le applicassero? e se non le applicavano cosa facevano ?

A certi prezzi ultraribassati ci siamo arrivati (purtroppo) perchè molti non sanno neppure come si lavora e di conseguenza in fase di preventivo non riescono neppure a valutare quanto gli costerà quel lavoro che vogliono prendere.

Chi vuol fare il libero professionista ed essere escritto ad un albo DEVE rispettare certi standard e lavorare in un certo modo, altrimenti deve essere cacciato fuori. L'equo compenso arriverà di conseguenza.

Meglio pochi (professinisti) ma buoni che tanti ma incompetenti che trafficano pur di portare a casa due miseri soldi senza sapere nemmeno cosa stanno facendo.

Se poi mi dici che gli Ordini non posso controllare, allora spiegami cosa ci stanno a fare, a cosa servono e soprattutto chi tutelano.

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 17 Novembre 2017 alle ore 13:09

Io credo che la nostra precedente Tariffa aveva, per la maggior parte dei lavori, una impostazione vecchia e quindi poco chiara.

Se per ogni prestazione ci fossero dei chiari riferimenti forse qualche effetto lo otterremmo.

Poi è chiaro che dipende da noi e dalla nostra maturità. E' anche una prova per vedere se esiste sempre una Categoria libero professionale.

Chiudo con un aneddoto.

Quando ero coordinatore della Commissione Catasto del Collegio di Pistoia, avendo una bella cerchia di ragazzi giovani con me che tendevano a farsi le scarpe l'un l'altro per accapparrarsi anche il lavoro altrui a prezzi da fame, un bel giorno gli riportai un mio pensiero.

Gli dissi: Se ci sono 10 frazionamenti da fare e ci sono 10 geometri è meglio che ne tocchi uno per ognuno a 1.000€ o è meglio che li faccia tutti uno a 100 € cadauno?

Cari amici,

Il libero mercato, come lo chiama qualcuno (che non può esistere nei lavori intellettuali), ha prodotto solo miseria diffusa. Cerchiamo di rendercene conto perché di quei 10 Geometri nella seconda opzione 9 non hanno niente da fare e quello che fa tutto è un disgraziato che lavora a qualità bassissima e a prezzi da fame.

Cerchiamo almeno di condividere queste ovvietà per costruire un futuro condiviso e migliore per tutti.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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tafazzi

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 0 -  0 - Inviato: 17 Novembre 2017 alle ore 14:08

Che tutti lavorino, pensando a gli altri, prendendo soltanto il lavoro stretto necessario e che quando decido il prezzo sia congruo in tal modo da non danneggiare gli altri, la vedo una pura utopia.

Forse queste cose accadevano nelle prime comunità Cristiane dove mettevano tutto in comune, oppure nelle teorie anarchiche di Thomas More o magari nelle teorie di Karl Marx, ma non credo saranno mai messe in pratica da chi svolge la libera professione....soprattutto oggi.

E poi passando al lato pratico : se ci sono dieci lavori a disposizione chi prende il più remunerativo e chi quello dove guadagna poco ?

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 17 Novembre 2017 alle ore 15:21

"tafazzi" ha scritto:
Che tutti lavorino, pensando a gli altri, prendendo soltanto il lavoro stretto necessario e che quando decido il prezzo sia congruo in tal modo da non danneggiare gli altri, la vedo una pura utopia.

Forse queste cose accadevano nelle prime comunità Cristiane dove mettevano tutto in comune, oppure nelle teorie anarchiche di Thomas More o magari nelle teorie di Karl Marx, ma non credo saranno mai messe in pratica da chi svolge la libera professione....soprattutto oggi.

E poi passando al lato pratico : se ci sono dieci lavori a disposizione chi prende il più remunerativo e chi quello dove guadagna poco ?



Tafazzi

Mi sembra che tu faccia un po' di confusione. E magari anch'io con te.

Qui bisogna essere chiari già dalla partenza, Deve esistere un sentir comune in una categoria professionale?

Se si, poi vediamo come cercare di risolvere il problema dell'equo compenso in relazione alla corretta prestazione.

Se no è inutile star qui a disquisire.

Perché poi in fondo bisogna anche capire se, oggi, è normale continuare a parlare di Categoria e di interessi comuni. Altrimenti ognuno va per la sua strada e così può decidere come meglio strangolarsi.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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