Geoalessandro,
sono convinto anch'io che troppe cose non vadano, ma non vedo vantaggi nel contrastare l'evoluzione del Geometra verso una laurea, atteso che il crescente numero di Agronomi, Architetti, Geologi, Ingegneri, nonché l'evoluzione universitaria di Periti di ogni tipo ne impone l'espansione verso i mercati più “modesti”.
Ostinarsi a rimanere diplomati in concorrenza con tanti Liberi Professionisti laureati garantisce la soccombenza indipendentemente dalle sollecitazioni europee!
Sostenere poi che la laurea debba servire soltanto a chi vuole lavorare all'estero, mi pare indicare all'Italia una strada di sussidiarietà rispetto al resto del mondo. Una sorta di “protezionismo” o di “autarchia” troppo facilmente perdente.
Un conto è difendere la possibilità per i Diplomati già oggi Liberi Professionisti di continuare a (provare a) lavorare e il loro diritto di non avere alcun bastone fra le ruote, a patto di sapersi aggiornare; non ho dubbi: sono con te! Ma continuare a illudere giovani Diplomati di poter condurre una vita professionale ancora da intraprendere mi pare che li esponga a pericoli enormi, che presto o tardi sfoceranno nel collasso. Prima o poi è bene prendere atto della necessità di laurearsi, e prima lo si fa meglio è.
Questo da un punto di vista formale. A meno che non si scelga un'altra strada; e ne vedo soltanto due: abolire totalmente le Libere Professioni o aprirle a chiunque, senza alcun titolo di studio ma solo in base a specifiche dimostrazioni di competenza. Un po' teoriche entrambe, ma soprattutto l'ultima, almeno se vogliamo considerare la professionalità una cosa seria e utile.
Invece dal punto di vista sostanziale, una volta zittiti con una laurea coloro che, avendola già, se ne servono per colpirci più facilmente, dovremmo saper esprimere le prestazioni migliori per poterli affrontare nel lavoro. E questa è una sfida addirittura facile perché, purtroppo, i titoli attuali non danno alcuna garanzia.
Le garanzie dovranno sempre più (e oserei dire sempre e basta...) essere fornite singolarmente. Conosco Geometri a cui non affiderei l'accatastamento di un posto auto, Ingegneri a cui non farei calcolare una pensilina sopra la porta di casa, Architetti a cui non farei progettare l'antibagno e così via; ma d'altra parte in ognuna di queste categorie conosco molti soggetti di cui ho grande stima e fiducia; e ne conosco anche che fanno ottima figura nei campi delle altre.
Penso che molti problemi concreti e gravi derivino piuttosto dalle illusioni coltivate da un grandissimo numero di “Liberi Professionisti”. E qui il discorso si farebbe tremendamente critico (non criticone) e delicato. Al punto che diviene cruciale l'osservazione di Carlo riguardo alla serenità necessaria e alla difficoltà (o impossibilità) di trovarla nelle attuali condizioni.
Ma sono convinto che purtroppo procrastinare l'analisi non sia affatto utile. Anzi! È proprio nei momenti difficili che si dovrebbe trovare il sangue freddo...
Non è facile e non è il caso di provarci alla leggera. Ma sarebbe indispensabile, perché soltanto riuscendoci si potrà risalire la china insieme.
Leonardo