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Autore corretezza del tecnico

gempili

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29 Settembre 2025 alle ore 22:48

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 0 -  0 - Inviato: 03 Ottobre 2025 alle ore 22:27

Salve, abbiamo in corso una successione ereditaria apertasi nel 1977 con la morte del papà di mia moglie e, nel 2008 con la morte della mamma che aveva ereditato un terzo. Dopo una causa in tribunale chiusa con un accordo fra le parti, il gliudice nel 2017 ha emesso sentenza con numeri mappali non catastali. Dovendo fare frazionamenti, accatastare alcuni immobili che non erano denunciati e volturare a nome di ciascun erede le proprietà. Essendo 4 sorelle, il marito di una è un geometra libero professionista e pretende di fare il lavoro senza nessuna controparte e rifiutando di collaborare con altri tecnici che abbiamo incaricato. Da febbraio abbiamo tentato una conciliazione con avvocati senza giungere ad un accordo su chi incaricare per eseguire il tutto. A luglio due sorelle hanno aperto una mediazione per cobferire l'incarico ad un tecnico esterno super partes. Alla prima seduta la moglie del geometra ha presentato un certificato medico chiedendo un rinvio. Lo stesso giorno del rinvio sono cominciati ad essere inseriti in catasto ad opera del marito dei primi frazionamenti. Ad oggi sta continuando ad insrire frazionamenti, immobili e quantaltro. La domanda è : può fare una cosa simile senza la firma di due sorelle su quattro e, deontologicamente , è corretto un comportamento del tecnico in questa maniera?

Grazie del vostro parer.

saluti

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Autore Risposta

rubino
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 1 -  0 - Inviato: 04 Ottobre 2025 alle ore 06:42

Buongiorno. Fatto salvo che, nella stessa misura in cui non possiamo fare consulenza per mancanza di tutte le informazioni, così non possiamo improvvisarci assistenti sociali tuttavia, per quanto evinco, il collega non sta facendo altro che aggiornare gli atti catastali i quali, da soli, non comportano nessuna variazione nella intestazione dei beni. I frazionamenti, stando a questa definizione, dividono particelle o unità immobiliari e le lasciano dove stanno (si dice "in ditta), quanto ad inserire immobili probabilmente avreste dovuto già farlo da tempo nel senso che questa attività tecnica non costituisce diritti reali ma introduce informazioni finalizzate ad empimenti fiscali. A me pare che dovreste ringraziarlo sia per il lavoro che sta facendo - queste sono attività tecniche impegnative, che da sole non si autogenerano - sia per le spese che sta sostenendo, non essendo affatto gratuite tuttavia, se lei ritiene ancora che il comportamento del collega sia sanzionabile in termini di correttezza professionale e tecnica, si rivolga al consiglio di disciplina del collegio provinciale al cui Albo egli è iscritto il quale, acquisendo e valutando fatti e circostanze potrà esprimere un giudizio ben più attendibile sul suo operato di quanto possiamo fare qui, oltretutto basandoci solo su quanto lei scrive. Buona giornata.

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bertone

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 2 -  0 - Inviato: 04 Ottobre 2025 alle ore 08:08

"gempili" ha scritto:
Salve, ......CUT.... Essendo 4 sorelle, il marito di una è un geometra libero professionista e pretende di fare il lavoro senza nessuna controparte e rifiutando di collaborare con altri tecnici che abbiamo incaricato. Da febbraio abbiamo tentato una conciliazione con avvocati ....CUT.....
Grazie del vostro parer.

saluti



Per primo quoto quanto scritto dal collega Rubino.

Aggiungo che, per quanto bene possa fare il suo lavoro, se questo è il clima che si respira, il geometra sarà sempre additato come uno che fa male il suo lavoro, un imbroglione, rischiando inoltre di non essere pagato.

Molto probabilmente il collega starà mettendo in atto quanto stabilito dalla sentenza ed aggiornando allo stato attuale gli immobili da accatastare, tutte operazioni alla luce del sole, di cui ne è ovviamente resposabile, operazioni propedenutiche a qualsiasi operazione di vendita o divisione dei beni. Con molta probabilità un tecnico estraneo, nominato dalla S.V., dovrebbe fare le stesse medesime cose, ma a pensar male non ci vuole niente e allora....vai di avvocati !!!

Prego del mio parere.

Distinti Saluti.

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Topgun

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 0 -  0 - Inviato: 04 Ottobre 2025 alle ore 09:31

Concordo con chi mi ha preceduto.

Se il tecnico costituisce le porzioni secondo gli accordi presi e le volontà delle parti, non vedo il danno che può provocare.

Io penso che la scelta del tecnico non condivisa sia solo un pretesto per continuare a litigare.

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CESKO

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Agro Nocerino Sarnese

 0 -  0 - Inviato: 04 Ottobre 2025 alle ore 10:43

"gempili" ha scritto:
Salve, abbiamo in corso una successione ereditaria apertasi nel 1977 con la morte del papà di mia moglie e, nel 2008 con la morte della mamma che aveva ereditato un terzo. Dopo una causa in tribunale chiusa con un accordo fra le parti, il gliudice nel 2017 ha emesso sentenza con numeri mappali non catastali. Dovendo fare frazionamenti, accatastare alcuni immobili che non erano denunciati e volturare a nome di ciascun erede le proprietà. Essendo 4 sorelle, il marito di una è un geometra libero professionista e pretende di fare il lavoro senza nessuna controparte e rifiutando di collaborare con altri tecnici che abbiamo incaricato. Da febbraio abbiamo tentato una conciliazione con avvocati senza giungere ad un accordo su chi incaricare per eseguire il tutto. A luglio due sorelle hanno aperto una mediazione per cobferire l'incarico ad un tecnico esterno super partes. Alla prima seduta la moglie del geometra ha presentato un certificato medico chiedendo un rinvio. Lo stesso giorno del rinvio sono cominciati ad essere inseriti in catasto ad opera del marito dei primi frazionamenti. Ad oggi sta continuando ad insrire frazionamenti, immobili e quantaltro. La domanda è : può fare una cosa simile senza la firma di due sorelle su quattro e, deontologicamente , è corretto un comportamento del tecnico in questa maniera?

Grazie del vostro parer.

saluti



Buongiorno, Lei parla di "CORRETTEZZA DEL TECNICO" quando poi il suo, non è un comportamento alquanto corretto per non dire altro ....

Come detto anche in altri "Post", sarebbe stato più educato da parte sua e nel pieno rispetto delle regole del Forum a proseguire la sua discussione e/o quesito nel suo precedente post di qualche giorno fà:

www.geolive.org/forum/altro/successioni-...

a cosa le è servito duplicare il post ? solo per ottenere una risposta ....

Il parere Lo chieda gentilmente al suo Avvocato di Fiducia

Saluti

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gempili

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29 Settembre 2025 alle ore 22:48

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 0 -  0 - Inviato: 04 Ottobre 2025 alle ore 13:05

Buongiorno, con ogni probabilità non ho capito niente della situazione. Grazie comunque dei pareri espressi li terremo in considerazione.

Scusate per il disturbo.

Saluti

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robertopi

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NAPOLI

 0 -  0 - Inviato: 05 Ottobre 2025 alle ore 12:00

Mi meravigliano le risposte che hanno dato i colleghi riguardo l'operato del geometra, ai quali pongo una riflessione : il collega che sta operando in autonomia, innazitutto non ha il mandato di tutti i condividenti, già questo la dice lunga, in una situazione proveniente da anni cause, è di fatto parte in causa e giustamente i condividenti possono non sentirsi tutelati, o diamo per scontato che tutti i geoemtri siano dei santi e questo in particoalre non tirerebbe mai l'acqua al proprio mulino? Chi garantisce? Non sarebbe stato meglio dare incarico ad un tecnico terzo? Lui poteva benissimo vigilare ed eventualemnte intervenire. Chi vi dice che il lavoro lo stia facendo gratis? Chi vi dice che dopo non passerà a riscuotere?

Detta così credo che il collega non stia operando correttamente ed in verità, faccio proprio fatica a pensare quale potrebbe essre la condizione in cui egli fosse autorizzato ad operare senza il consenso di tutti.

Saluti

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Topgun

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 0 -  0 - Inviato: 05 Ottobre 2025 alle ore 13:45

C'è una sentenza del tribunale che ordina che quella divisione tra eredi va fatta in quel modo obbligatoriamente (è già un titolo) . Senza però la documentazione catastale aggiornata necessaria il provvedimento del tribunale non può essere trascritto.

Siccome non c'è accordo nello scegliere il tecnico per evidente contrarietà ostativa al Provvedimento, è giusto e anche opportuno agire singolarmente proprio per formalizzare il titolo già emesso. Non c'è da discutere sulla divisione già in essere e chi ha diritto può per singola iniziativa esercitare il proprio diritto chiamando un proprio tecnico e incaricarlo di accatastare il comprensorio immobiliare diviso e volturarlo anche.



Gempili non ha capito che l'atto di divisione è già emesso ed in essere e gli adempimenti successivi da svolgere sono da fare obbligatoriamente per formalizzare e rendere pubblica la divisione.

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EFFEGI
f.g.

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Irpinia

 0 -  0 - Inviato: 06 Ottobre 2025 alle ore 06:52

"robertopi" ha scritto:
Mi meravigliano le risposte che hanno dato i colleghi riguardo l'operato del geometra, ai quali pongo una riflessione : il collega che sta operando in autonomia, innazitutto non ha il mandato di tutti i condividenti, già questo la dice lunga, in una situazione proveniente da anni cause, è di fatto parte in causa e giustamente i condividenti possono non sentirsi tutelati, o diamo per scontato che tutti i geoemtri siano dei santi e questo in particoalre non tirerebbe mai l'acqua al proprio mulino? Chi garantisce? Non sarebbe stato meglio dare incarico ad un tecnico terzo? Lui poteva benissimo vigilare ed eventualemnte intervenire. Chi vi dice che il lavoro lo stia facendo gratis? Chi vi dice che dopo non passerà a riscuotere?

Detta così credo che il collega non stia operando correttamente ed in verità, faccio proprio fatica a pensare quale potrebbe essre la condizione in cui egli fosse autorizzato ad operare senza il consenso di tutti.

Saluti



Concordo con te Roberto. Il tecnico è da denunciare. PUNTO:

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Topgun

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17 Settembre 2022 alle ore 22:43

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 0 -  0 - Inviato: 06 Ottobre 2025 alle ore 08:32

La moglie di Gempili potrà anche denunciare il tecnico ma poi se ne dovrà assumere le proprie responsabilità e accollarsi tutte le conseguenza che la denuncia provochera' tenendo conto anche del fatto che non risolverà la questione, anzi la inasprira'.

PUNTO

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robertopi

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16 Dicembre 2004

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NAPOLI

 1 -  0 - Inviato: 06 Ottobre 2025 alle ore 09:06

"Topgun" ha scritto:
C'è una sentenza del tribunale che ordina che quella divisione tra eredi va fatta in quel modo obbligatoriamente (è già un titolo) . Senza però la documentazione catastale aggiornata necessaria il provvedimento del tribunale non può essere trascritto.

Siccome non c'è accordo nello scegliere il tecnico per evidente contrarietà ostativa al Provvedimento, è giusto e anche opportuno agire singolarmente proprio per formalizzare il titolo già emesso. Non c'è da discutere sulla divisione già in essere e chi ha diritto può per singola iniziativa esercitare il proprio diritto chiamando un proprio tecnico e incaricarlo di accatastare il comprensorio immobiliare diviso e volturarlo anche.



Gempili non ha capito che l'atto di divisione è già emesso ed in essere e gli adempimenti successivi da svolgere sono da fare obbligatoriamente per formalizzare e rendere pubblica la divisione.



Tu lo faresti? Mi riferisco se tu fossi parte in causa?

Premesso che andrebbe letta la sentenza, chi paga le spese? In una situazione del genere si può decidere l'affidamento ad un tecnico per diversi motivi, tra cui il preventivo favorevole.

Inoltre, se uno dei condividenti nomina un proprio tecnico e fa le pulci all'operato del geometra e trova qualcosa che non va, cosa fanno, altri 10 anni di causa?

Oltre che di etica, quà parliamo di opportunità, personalmente non mi sarei mai impelagato in una faccenda così, avrei dato il mio contributo per affidare incarico ad un tecnico di comprovata esperienza.

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Pippocad

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 0 -  0 - Inviato: 06 Ottobre 2025 alle ore 09:17

Prima di prendere posizione andrebbe letta la sentenza. Se è tutto chiaro e cristallino, seppur non sia opportuno, non vedo il motivo per cui il tecnico, con la firma della moglie, non produca i documenti necessari per rendere esecutiva la sentenza.

Le parti possono comunque verificare l’operato ed impugnare eventualmente il lavoro del tecnico.

Fare una mediazione per decidere chi sia il tecnico dopo anni di causa? ma dai.…

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Topgun

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 0 -  0 - Inviato: 06 Ottobre 2025 alle ore 09:51

"Pippocad" ha scritto:
Prima di prendere posizione andrebbe letta la sentenza. Se è tutto chiaro e cristallino, seppur non sia opportuno, non vedo il motivo per cui il tecnico, con la firma della moglie, non produca i documenti necessari per rendere esecutiva la sentenza.

Le parti possono comunque verificare l’operato ed impugnare eventualmente il lavoro del tecnico.

Fare una mediazione per decidere chi sia il tecnico dopo anni di causa? ma dai.…



Esattamente.

Se una delle parti vuole vendere la sua unità immobiliare assegnatagli dal tribunale, deve per forza rendere esecutiva la sentenza con la trascrizione dell'atto, anche se non c'è accordo tra gli eredi, in via esclusiva. Deve cioè esercitare il proprio diritto sulla parte che il giudice gli ha assegnato e di conseguenza non può escludere le unità degli altri eredi, perchè la trascrizione riguarda l'atto di divisione intero compreso di tutti gli immobili e la trascrizione deve comprendere altrettanto tutti gli immobili.

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 06 Ottobre 2025 alle ore 09:52

Faccio notare che la domanda originaria era: "Lo stesso giorno del rinvio sono cominciati ad essere inseriti in catasto ad opera del marito dei primi frazionamenti. Ad oggi sta continuando ad insrire frazionamenti, immobili e quantaltro. La domanda è : può fare una cosa simile senza la firma di due sorelle su quattro e, deontologicamente , è corretto un comportamento del tecnico in questa maniera?"

E' stato chiesto "chi garantisce" ma non viene riferito che una delle parti abbia eccepito qualcosa su quanto prodotto dal parente geometra. A me pare che per il solito vizio di dover spaccare il capello in quattro con cavilli, nomine ecc per mantenere ragioni di principio di una bega familiare, sconfitte in tribunale, si voglia continuare a far campare gli avvocati.

Tornando alla domanda originaria, stando a quanto ci viene riferito non vedo mancanze deontologiche, forse la mancata comunicazione del preventivo di onorario e salvo verificare che la documentazione trasmessa al catasto sia completa e corretta nella documentazione, mi riferisco ad eventuali lettere d'incarico e altre dichiarazioni simili che, in forma di autoceritificazione, sono presenti nei file dematerializzati prodotti al Catasto.

P.S.: non vedo nemmeno che le parti si siano preoccupate di costituire un fondo cassa.

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Topgun

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 0 -  0 - Inviato: 06 Ottobre 2025 alle ore 10:11

"rubino" ha scritto:
Faccio notare che la domanda originaria era: "Lo stesso giorno del rinvio sono cominciati ad essere inseriti in catasto ad opera del marito dei primi frazionamenti. Ad oggi sta continuando ad insrire frazionamenti, immobili e quantaltro. La domanda è : può fare una cosa simile senza la firma di due sorelle su quattro e, deontologicamente , è corretto un comportamento del tecnico in questa maniera?"

E' stato chiesto "chi garantisce" ma non viene riferito che una delle parti abbia eccepito qualcosa su quanto prodotto dal parente geometra. A me pare che per il solito vizio di dover spaccare il capello in quattro con cavilli, nomine ecc per mantenere ragioni di principio di una bega familiare, sconfitte in tribunale, si voglia continuare a far campare gli avvocati.

Tornando alla domanda originaria, stando a quanto ci viene riferito non vedo mancanze deontologiche, forse la mancata comunicazione del preventivo di onorario e salvo verificare che la documentazione trasmessa al catasto sia completa e corretta nella documentazione, mi riferisco ad eventuali lettere d'incarico e altre dichiarazioni simili che, in forma di autoceritificazione, sono presenti nei file dematerializzati prodotti al Catasto.

P.S.: non vedo nemmeno che le parti si siano preoccupate di costituire un fondo cassa.



Peraltro, non è escluso e non è vietato che il tecnico venga pagato tutto dalla parte che lo ha incaricato in via esclusiva.

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