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Corto circuito tecnici comunali e catasto |

alesferu
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Giorni fa presento una variazione catastale a seguito di lavori in un fabbricato sito in comune in Veneto. Trattandosi di abitazione nel redigere la planimetria catastale indico il locale cucina e tutti i locali accessori. Non riporto come faccio sempre, essendo facoltativo, le destinazioni dei locali principali come previsto nel Vademecun Docfa dell'AdE a pagina 103. Ho sempre fatto così e di fatti anche questa volta la variazione viene approvata dal relativo ufficio provinciale. Allego tale planimetria alla domanda di agibilità e dopo qualche giorno l'ufficio tecnico del comune mi richiede di integrare la documentazione in quanto la planimetria catastale deve contenere tutte le destinazioni dei locali! Ora non ho intenzione di assecondare questa richiesta, forte anche del documento dell'AdE, ma mi chiedo, con tutte la burocrazia in cui siamo immersi, tutte le questioni che dobbiamo affrontare giornalmente nella nostra professione, ma vi pare che un tecnico comunale deve sindacare, non dico il mio operato, ma quello di un altro tecnico, in questo caso catastale, che si presume sappia quello che approva?! Non è che adesso ogni variazione catastale che presento chiamo il tecnico comunale del comune ove avverrà la variazione e gli chiedo come preferisce avere la planimetria catastale!? Tutti ormai tendono a prendersi meno responsabilità possibili ma poi vanno a questionare su quello che fanno gli altri? Tra l'altro il tecnico comunale mi sta dicendo che il tecnico del catasto non sa fare il suo lavoro! Adesso rispondo all'integrazione come detto sopra. Ma nel caso l'ottusità vinca, la sostituzione della planimetria catastale (che non è errata in questo caso), paga i diritti vero??? Scusate lo sfogo. Ciao a tutti
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rubino
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(GURU)
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Potenza
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"alesferu" ha scritto: Giorni fa presento una variazione catastale a seguito di lavori in un fabbricato sito in comune in Veneto. Trattandosi di abitazione nel redigere la planimetria catastale indico il locale cucina e tutti i locali accessori. Non riporto come faccio sempre, essendo facoltativo, le destinazioni dei locali principali come previsto nel Vademecun Docfa dell'AdE a pagina 103. Ho sempre fatto così e di fatti anche questa volta la variazione viene approvata dal relativo ufficio provinciale. Allego tale planimetria alla domanda di agibilità e dopo qualche giorno l'ufficio tecnico del comune mi richiede di integrare la documentazione in quanto la planimetria catastale deve contenere tutte le destinazioni dei locali! Ora non ho intenzione di assecondare questa richiesta, forte anche del documento dell'AdE, ma mi chiedo, con tutte la burocrazia in cui siamo immersi, tutte le questioni che dobbiamo affrontare giornalmente nella nostra professione, ma vi pare che un tecnico comunale deve sindacare, non dico il mio operato, ma quello di un altro tecnico, in questo caso catastale, che si presume sappia quello che approva?! Non è che adesso ogni variazione catastale che presento chiamo il tecnico comunale del comune ove avverrà la variazione e gli chiedo come preferisce avere la planimetria catastale!? Tutti ormai tendono a prendersi meno responsabilità possibili ma poi vanno a questionare su quello che fanno gli altri? Tra l'altro il tecnico comunale mi sta dicendo che il tecnico del catasto non sa fare il suo lavoro! Adesso rispondo all'integrazione come detto sopra. Ma nel caso l'ottusità vinca, la sostituzione della planimetria catastale (che non è errata in questo caso), paga i diritti vero??? Scusate lo sfogo. Ciao a tutti Buongiorno. Quando m'è capitato ho inserito le informazioni che ti hanno chiesto NELLA documentazione inviata al Comune, è il "tecnico" comunale che non sa la differenza fra la planimetria catastale e la pianta dell'abitazione. Non è giusto denunciare una variazione catastale che non c'è, come la giustifichi? Integra la documentazione comunale con un disegno completo delle destinazioni di tutti i vani (cioè una pianta), allegagli la ricevuta di registrazione dell'aggiornamento catastale e la pagina del vademecum.
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alesferu
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Veneto
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"rubino" ha scritto: "alesferu" ha scritto: Giorni fa presento una variazione catastale a seguito di lavori in un fabbricato sito in comune in Veneto. Trattandosi di abitazione nel redigere la planimetria catastale indico il locale cucina e tutti i locali accessori. Non riporto come faccio sempre, essendo facoltativo, le destinazioni dei locali principali come previsto nel Vademecun Docfa dell'AdE a pagina 103. Ho sempre fatto così e di fatti anche questa volta la variazione viene approvata dal relativo ufficio provinciale. Allego tale planimetria alla domanda di agibilità e dopo qualche giorno l'ufficio tecnico del comune mi richiede di integrare la documentazione in quanto la planimetria catastale deve contenere tutte le destinazioni dei locali! Ora non ho intenzione di assecondare questa richiesta, forte anche del documento dell'AdE, ma mi chiedo, con tutte la burocrazia in cui siamo immersi, tutte le questioni che dobbiamo affrontare giornalmente nella nostra professione, ma vi pare che un tecnico comunale deve sindacare, non dico il mio operato, ma quello di un altro tecnico, in questo caso catastale, che si presume sappia quello che approva?! Non è che adesso ogni variazione catastale che presento chiamo il tecnico comunale del comune ove avverrà la variazione e gli chiedo come preferisce avere la planimetria catastale!? Tutti ormai tendono a prendersi meno responsabilità possibili ma poi vanno a questionare su quello che fanno gli altri? Tra l'altro il tecnico comunale mi sta dicendo che il tecnico del catasto non sa fare il suo lavoro! Adesso rispondo all'integrazione come detto sopra. Ma nel caso l'ottusità vinca, la sostituzione della planimetria catastale (che non è errata in questo caso), paga i diritti vero??? Scusate lo sfogo. Ciao a tutti Buongiorno. Quando m'è capitato ho inserito le informazioni che ti hanno chiesto NELLA documentazione inviata al Comune, è il "tecnico" comunale che non sa la differenza fra la planimetria catastale e la pianta dell'abitazione. Non è giusto denunciare una variazione catastale che non c'è, come la giustifichi? Integra la documentazione comunale con un disegno completo delle destinazioni di tutti i vani (cioè una pianta), allegagli la ricevuta di registrazione dell'aggiornamento catastale e la pagina del vademecum. Ciao, hanno specificato che è proprio la planimetria catastale che manca delle destinazioni d'uso dei locali. La planimetria dell'edificio con tutte le destinazione dei locali ed evidenziata nella parte di cui si chiede l'agibilità era allegata come ulteriore documento. Però ho capito cosa intendi e può essere una possibilità.
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rossa
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Buongiorno. Dalle mie parti c'è un detto: "le madri degli imbecilli sono sempre incinte" Saluti.
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anonimo_leccese
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"alesferu" ha scritto: Ciao, hanno specificato che è proprio la planimetria catastale che manca delle destinazioni d'uso dei locali. La planimetria dell'edificio con tutte le destinazione dei locali ed evidenziata nella parte di cui si chiede l'agibilità era allegata come ulteriore documento. Però ho capito cosa intendi e può essere una possibilità. Dal 2 luglio prossimo,..vi voglio...comunque suppongo che il tecnico comunale è architetto
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alesferu
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"anonimo_leccese" ha scritto: "alesferu" ha scritto: Ciao, hanno specificato che è proprio la planimetria catastale che manca delle destinazioni d'uso dei locali. La planimetria dell'edificio con tutte le destinazione dei locali ed evidenziata nella parte di cui si chiede l'agibilità era allegata come ulteriore documento. Però ho capito cosa intendi e può essere una possibilità. Dal 2 luglio prossimo,..vi voglio...comunque suppongo che il tecnico comunale è architetto  Aahhahahahahahahahahaah non posso dirlo, ma non serve che lo dica ahahahahahahhahahahah Scusa l'ignoranza, cosa c'è il 2 luglio?
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anonimo_leccese
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"alesferu" ha scritto: Scusa l'ignoranza, cosa c'è il 2 luglio? https://www.geolive.org/forum/pregeo-e-docfa/circolari-e-normative/risoluzione-n-40e-9625-nuova-versione-pregeo-49130/start/0/
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