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"rubino" ha scritto: Se non avessi ascoltato, dalla più tenera età gli artigiani (mio padre) cantare, mentre lavoravano, le canzoni della tradizione musicale napoletana...
Rocco, ma voi in Basilicata siete influenzati dal dialetto Napoletano? Te lo chiedo perché quando ci sono venuto in Maggio scorso mi sembrava di sentire più l'inclinazione Pugliese. Ma sono un Polentone Veneto e può darsi che non c'abbia capito una mazza.
"rubino" ha scritto: Se non avessi ascoltato, dalla più tenera età gli artigiani (mio padre) cantare, mentre lavoravano, le canzoni della tradizione musicale napoletana...
Rocco, ma voi in Basilicata siete influenzati dal dialetto Napoletano? Te lo chiedo perché quando ci sono venuto in Maggio scorso mi sembrava di sentire più l'inclinazione Pugliese. Ma sono un Polentone Veneto e può darsi che non c'abbia capito una mazza.
Perché ti sei fermato a Matera. Noi siamo la regione d'Italia con il maggior numero di dialetti: 131, uno per ogni Comune e spesso diversissimi fra loro anche fra centri confinanti, infatti non a caso abbiamo all'università il Centro internazionale di dialettologia della Prof.ssa Del Puente. Il potentino, ad esempio, differisce dagli altri perché - non ci crederai - è classificato "gallo-italico", di area liguro-piemontese (non sto scherzando) risalendo all'idioma importato da popolazioni di quell'area che in età arcaica migrarono a sud, poi ma ne abbiamo di ceppo greco ed in alcuni paesi si parla l'arberesche essendo abitati da orgogliosi cittadini di origini albanesi che hanno conservato integre la loro cultura. Chiaramente, nel tempo, molti dialetti si sono contaminati da termini ed accenti importati in funzione per la vicinanza a centri importanti come Salerno e Napoli o la Puglia per la zona del materano.
Se vuoi capirci qualcosa ti consiglio di recuperare la puntata della settimana scorsa di un ottimo programma televisivo, che va in onda su rai tre la domenica: il Provinciale. Gli autori e il bravo conduttore (Federico Quaranta) hanno fatto un lavoro egregio, sono riusciti finalmente a dimostrare che la mia Regione non è solo matera ma molto altro che una moda, con l'aiuto di un libro "Lo cunto de li cunti" ovvero il racconto dei racconti di Giovanbattista Basile che, nel '500 per il suo compito di amministratore di grandi proprietari, visse in molti centri della Basilicata. Raccolse molti "cunti", racconti orali che ascoltava dai lucani: da questo libro copiarono molto i fratelli Grimm ed Andersen ed alcuni cunti nostri diventarono favole famose come Cenerentola e Hansel e Gretel.
"rubino" ha scritto: Perché ti sei fermato a Matera. Noi siamo la regione d'Italia con il maggior numero di dialetti: 131, uno per ogni Comune e spesso diversissimi fra loro anche fra centri confinanti, infatti non a caso abbiamo all'università il Centro internazionale di dialettologia della Prof.ssa Del Puente. Il potentino, ad esempio, differisce dagli altri perché - non ci crederai - è classificato "gallo-italico", di area liguro-piemontese (non sto scherzando) risalendo all'idioma importato da popolazioni di quell'area che in età arcaica migrarono a sud, poi ma ne abbiamo di ceppo greco ed in alcuni paesi si parla l'arberesche essendo abitati da orgogliosi cittadini di origini albanesi che hanno conservato integre la loro cultura. Chiaramente, nel tempo, molti dialetti si sono contaminati da termini ed accenti importati in funzione per la vicinanza a centri importanti come Salerno e Napoli o la Puglia per la zona del materano.
Se vuoi capirci qualcosa ti consiglio di recuperare la puntata della settimana scorsa di un ottimo programma televisivo, che va in onda su rai tre la domenica: il Provinciale. Gli autori e il bravo conduttore (Federico Quaranta) hanno fatto un lavoro egregio, sono riusciti finalmente a dimostrare che la mia Regione non è solo matera ma molto altro che una moda, con l'aiuto di un libro "Lo cunto de li cunti" ovvero il racconto dei racconti di Giovanbattista Basile che, nel '500 per il suo compito di amministratore di grandi proprietari, visse in molti centri della Basilicata. Raccolse molti "cunti", racconti orali che ascoltava dai lucani: da questo libro copiarono molto i fratelli Grimm ed Andersen ed alcuni cunti nostri diventarono favole famose come Cenerentola e Hansel e Gretel.
Interessante.
Quindi dici che Cenerentola esce da lì?
Sì, questa volta io mi sono limitato a Matera, però è già la quarta volta che ci vengo in Basilicata (.... e non mi hai ancora pagato neanche uno spritz ), oltre a quella del Maggio scorso, le due degli eventi che vedi sotto (il primo te lo ricordi, vero?) più un'altra da turista a Maratea ... da dove non volevo più andarmene.
Clicca sull'immagine per vederla intera
Bei tempi quelli di quei convegni e seminari .... pensa che andava ancora di moda applicare la variazione di scala per adattare la mappa alla realtà dei luoghi.
T'ho aspettato, non sei venuto e m'hai spiegato il perché. Certo, lo ricordo benissimo quel seminario, ma appartiene ad altri tempi e i ricordi non fanno bene alla nostra eta'. Cenerentola deriva da "la gatta Cenerentola" che è uno dei racconti di quel libro, "lo cunto de li cunti" (ovvero lo trattenimento de li piccirilli) da cui il Maestro Roberto De Simone trasse l'omonima rappresentazione teatrale che la NUova Compagnia di Canto Popolare mise in scena in mezzo mondo. La storia del "cunto" è molto meno buonista di quella che conosciamo, come le altre che sono state addolcite dai fratelli Grimm e da Andersen e (aggiungo) Perrault.
"rubino" ha scritto: T'ho aspettato, non sei venuto e m'hai spiegato il perché.
È vero, tuttavia non dispero di tornarci visti i paesaggi stupendi e, nell'occasione, spero di sfruttare la tua profonda conoscenza dei luoghi.
"rubino" ha scritto: Certo, lo ricordo benissimo quel seminario, ma appartiene ad altri tempi e i ricordi non fanno bene alla nostra eta'.
Ma no, dai. I ricordi, se belli, aiutano ad andare avanti. Per me quello è un bel ricordo, come tutti quegli anni in cui giravo l'Italia con l'Opel Vivaro a 9 posti. Come ti dicevo, andava ancora di moda la variazione di scala e tutto era più semplice e lineare.
"rubino" ha scritto: Cenerentola deriva da "la gatta Cenerentola" che è uno dei racconti di quel libro, "lo cunto de li cunti" ....
Incredibile. Voi di quella zona dovreste divulgare la cosa perché penso che nessuno, fuori da quei luoghi, ne sia a conoscenza.
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