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30 Novembre 2014 - STUDI TECNICI NEL BARATRO
Se si vuole toccare con mano la disperazione dei tecnici del settore immobiliare, basta passare fino al 28 Novembre dalla fieradi Roma. Sono in migliaia gli architetti e ingegneri in lizza per uno dei 140 posti di funzionario del Catasto. Ci sono le selezioni per valutare la valanga di concorrenti – «poco meno di 30mila», dicono all’Agenzia delle Entrate.
Una corsa al massacro che fa ancora più impressione se si considera che i 140 posti in realtà di riducono a 112 nuovi posti effettivi perché il maxi concorso lanciato dall’Agenzia delle Entrate ha una riserva del 20% ai dipendenti delle Entrate.
Dal “massacro” dei test di cultura generale usciranno solo 500 fortunati che dovranno affrontare un’ulteriore selezione, fino a rimanere in 170, al lordo delle riserve. Poi il “paradiso” del posto fisso.
L'ISTAT ha determinato che tra i nuovi poveri risultano gli Architetti. Con un reddito medio pari a circa 17 mila euro, al netto dell’inflazione, una perdita (tra il 2008 e il 2013) di circa il 40% del reddito professionale annuo lordo, il 68% degli Architetti vanta crediti nei confronti della committenza privata, mentre il 32%, un terzo degli architetti sul totale dei 152mila professionisti italiani, attende pagamenti da parte del settore pubblico.
“Siamo alle soglie della povertà – ha sottolineato Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti – e, senza una inversione di rotta, da parte della politica e del Governo, rischiamo di non sopravvivere alla crisi. La vera risposta sta nel lancio e nella realizzazione di un grande progetto d’investimento di idee e di denaro sulle città per intervenire sugli 8 milioni di edifici che si avviano a fine vita; per risparmiare 25 miliardi di euro all’anno di energia che viene, di fatto, sprecata; per mettere le case e le città in sicurezza da sismi ed inondazioni, alle quali anche in queste ore siamo costretti ad assistere; per realizzare spazi pubblici che ridiano il senso delle comunità, ricreando le condizioni affinché fioriscano idee, innovazione e impresa”.
“In questo momento di crisi – conclude il presidente degli architetti italiani – siamo pronti ad organizzarci in reti professionali e interprofessionali sul territorio nazionale e nel mondo e a cambiare anche profondamente i nostri Studi professionali per integrare conoscenze e competenze. Chiediamo però, primo un segnale da parte dllo Stato: quello di estendere ai professionisti che si aggregano le agevolazioni fiscali che la legge di Stabilità 2015 prevede per le attività di impresa e di lavoro autonomo nella fase di start up”.

GeoliveStaff
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