Il titolo del post è pari pari uguale al titolo di questo articolo firmato da Dario Di Vico e pubblicato nel sito del Corriere della Sera:

www.corriere.it/economia/14_novembre_26/...

e riprende una dichiarazione del Presidente dell'Ordine, Arch. Freyrie al quale vorrei esprimere tutta la mia solidarietà e, se può consolarlo - l'aver compagni al duol ecc. ecc., - ricordargli che se gli Architetti piangono i Geometri, gli Ingegneri ecc. ecc. non ridono. Qualcuno gli avrà detto che anche le altre Libere Professioni non se la passano meglio tuttavia bene fa a pensare esclusivamente ai sui, l'Arch. Freyrie, e a dogliarsi pubblicamente di questo stato di cose: il messaggio arriverà prima perchè è noto che si lamenta viene tenuto più in considerazione di colui che non lo fa infatti, che anche noi si sia alla canna del gas è secondario, infatti ce lo diciamo qui, fra amici e forse non è neanche vero che ce la passiamo male visto che non lo sento dire con la stessa accorata sensibilità dai nostri dirigenti nazionali.

C'è un'altra nota stonata nell'articolo, quel riferimento al Catasto, quella sensazione di sbagliato, di fuori luogo, di grottesco, di paradossale che ha il legare il titolo di Architetto col Catasto: quanti anni di studio persi, quanti nobilissimi talenti sprecati e che bassezza, che amarezza, che miserevole caduta fra cose - parliamoci chiaro! - da geometri (qui ci vuole la minuscola). C'è un piccolo particolare, Arch. Freyrie: il concorso è riservato ad Ingegneri ed Architetti, non sono i suoi Iscritti a ribassarsi ma è l'Agenzia delle Entrate (le apro un mondo: il Catasto, come certe case, l'hanno chiuso ... oops, si dice "è confluito") che li desidera: a noi non ci hanno voluto, noi non serviamo più. Evidentemente, alle "magnifiche sorti e progressive del nuovo Catasto" servono gli esperti di Le Corbusier: che abbiano dato un esame di topografia è secondario com'è indifferente non sappere di estimo. Che i sui iscritti porteranno profumi nuovi e pashmine delicate dove noi abbiamo portato competenza, scarponi infangati e passione è certo, ma che almeno non sputassero nel piatto dove mangeranno.

Una delle prove d'esame:

6. Prova oggettiva tecnico-professionale
6.1 La prova oggettiva tecnico-professionale consiste in una serie di quesiti a risposta multipla per accertare la conoscenza delle seguenti materie:
a) Geodesia, Topografia e Cartografia;
b) Architettura tecnica;
c) Scienza e tecnica delle costruzioni;
d) Strumenti e tecniche estimali;
e) Norme e procedure per l’aggiornamento del Catasto;
f) Segmentazione, caratteristiche e dinamiche del mercato immobiliare;
g) Legislazione in materia di edilizia e urbanistica;
h) Elementi di diritto amministrativo;
i) Elementi di diritto tributario.



Comunque tutto sembra incanalarsi in quel cambiamento di valutazioni da vani a mq.

P.S.: senza offesa, ma già bisogna combattere con tecnici pur qualificati ma a volte "capatoste", figuriamoci chi un domani dovrà avere a che fare con questi nuovi impiegati,,,altro che storie sui P.V



fonte:

www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Ns...