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Argomento: quanta certezza per un riconfinamento?

Autore Risposta

Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 17 Giugno 2011 alle ore 15:46

Sì, cani molto simpatici. Soprattutto a pelo duro.

Un po' problematico insegnare ai maschietti a salir le scale all'indietro, quando vedono la cagnolina dei loro sogni... :oops:

Per il confine, se dici che la linea cercata era rossa nel frazionamento del 1996, quello è il documento metrico di riferimento; non certo la mappa e tanto meno quella Wegis.

Naturalmente ci si dovrà assicurare che non esistano altre prove contrastanti con il frazionamento, sostanzialmente non metriche, come recinzioni costruite di comune accordo.

Buon lavoro, e sappici dire se si trova una soluzione pacifica!

Per Emanuele, invece, non posso essere di grande aiuto non trattando direttamente i supporti di stampa speciali.

Ma la parametratura, che si può sempre stampare contestualmente al Wegis, non so a cosa ti serva: gente molto ben introdotta suggerisce di non tenerne conto affatto!

Ma a parte gli scherzi, speriamo che a qualcuno non venga davvero in mente di stampare su carta igienica: con la laser la bruciacchieresti tutta; e con la jet ci si troverebbe tutti macchiati!

Leonardo

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einste

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Andria

 0 -  0 - Inviato: 18 Giugno 2011 alle ore 10:21

Buongiorno Leo,
ti pongo una domanda, so che per una corretta riconfinazione quello che sto dicendo non è molto attendibile ma credo le indicazioni che un operazione del genere può dare permette una indicazione di massima di ciò che la realtà presenta, vengo al punto.
Allora Ricki ha detto che il tecnico
il rilievo l'ha eseguito rilevando degli spigoli di fabbricati vicini alla p.lla interessata e sovrapponendoli alla mappa wegis arriva al risultato sopra esposto.
Ebbene se ho capito bene il tecnico eseguito il rilievo della zona l'ha georeferenziato ed orientato ai fabbricati vicini l'oggetto del rilievo, quanto più i fabbricati sono vicini all'oggetto del rilievo tanto più l'orientamento risulta attendibile.Un ulteriore orientamento in punti non congrui darebbe scarti di tolleranza notevoli che ci farebbero sospettare sulla devianza dell'oggetto del rilievo.Non so se sono stato chiaro.
Questo per dire che in linea di massima si potrebbe notare un debordamento della linea di confine ma che ovviamente per ottenere l'esatta posizione tale procedimento non risulterebbe attendibile, come dice il tecnico che asserisce un debordamento di 1,80 mt. ma fatto con questo metodo tale misura appare poco attendibile.
Grazie.

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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Castel del Rio

 0 -  0 - Inviato: 18 Giugno 2011 alle ore 15:09

Ohibò, Einste,
non voglio affatto dire che tu non sia stato chiaro. Ma posso dire di non aver capito con certezza... :oops:

Posto che pare accertato che il Tecnico di controparte abbia appoggiato (georeferenziato!) il proprio rilievo a punti prossimi al confine e presenti in mappa Wegis, tu ci ricordi che "... quanto più i fabbricati sono vicini all'oggetto del rilievo tanto più l'orientamento risulta attendibile." ed enunci così un principio generale ragionevole. A parte il fatto che parlerei più volentieri di inquadramento che di orientamento...

Ed aggiungi "Un ulteriore orientamento in punti non congrui darebbe scarti di tolleranza notevoli ..." richiamando quindi un ulteriore principio generale ragionevole. Sempre "orientamento" a parte...

Però il caso trattato, e specialmente il ricorso alla mappa Wegis, non rispettano le condizioni che rendono applicabili i principi. Condizioni che soprattutto il secondo principio richiama perché dici bene: i punti a cui ci si riferisce (orienta :? ) devono essere "congrui".

Perché lo siano, possono essere presenti in un solo elaborato congruente, come il libretto del Frazionamento che origina i confini, o tuttalpiù in due elaborati che condividano punti di appoggio delle misure.
Infatti stiamo parlando di una ri-confinazione e non di una confinazione! In quest'ultima i punti di appoggio vicini sono senz'altro da preferire, per ridurre gli errori proporzionali; ma nella prima non sarà possibile impiegare punti non presenti nella confinazione d'origine, proprio perché non congruenti con il documento generatore del confine.

La mappa Wegis, così come ogni altra versione della mappa oggetto di aggiornamenti, non può garantire la "congruità" se non per le linee che vi sono state tracciate all'origine (e comunque si tratta generalmente di una congruità soggetta a tolleranza grafica, mentre un documento metrico è assolutamente più accurato).

Le linee che derivano dal frazionamento sono state tracciate sulla mappa indipendentemente dalle linee circostanti e in particolare dai fabbricati a cui il Tecnico di controparte può essersi appoggiato. Addirittura quei fabbricati possono essere stati inseriti con Tipi riferiti ad appoggi diversi uno dall'altro e variamente distanti...

Quindi appoggiandosi a spigoli vicini sul posto manca qualsiasi garanzia sull'entità dell'errore presente in mappa e perciò non lo si può minimamente contrastare.

Leonardo

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einste

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Andria

 0 -  0 - Inviato: 18 Giugno 2011 alle ore 18:33

Certo mi hai capito più che bene, inoltre sono d'accordo quando dici che
la mappa Wegis, così come ogni altra versione della mappa oggetto di aggiornamenti, non può garantire la "congruità" se non per le linee che vi sono state tracciate all'origine (e comunque si tratta generalmente di una congruità soggetta a tolleranza grafica, mentre un documento metrico è assolutamente più accurato).
Evidentemente se vi sono stati diversi aggiornamenti sulla mappa post '88 il tutto risulterebbe compromettente.
Grazie e distinti saluti.

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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Castel del Rio

 0 -  0 - Inviato: 18 Giugno 2011 alle ore 19:41

Non sono proprio gli aggiornamenti post 88, il problema specifico della mappa Wegis del caso proposto. I problemi sono due:

- l'intrinseca mancanza di "congruità" di questa mappa, dovuta al fatto che comunque la sua formazione non è omogenea per effetto degli aggiornamenti subiti;

- il frazionamento che ha generato il confine cercato è di per sé stesso elemento di disomogeneità della mappa nel punto in cui viene inserito.
E perciò non può essere correlato alla realtà dei luoghi attraverso la mappa, ma soltanto attraverso... i luoghi stessi!

Cercare i punti del terreno presenti nel libretto, e ricostruirne le misure.

Io non vedo altra via.

A meno che quei punti non esistano più (fiduciali?) e perciò si debbano ricostruire su base grafica... eccetera, eccetera.

La solita storia, insomma!

Leonardo

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popregeo

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 0 -  0 - Inviato: 03 Agosto 2011 alle ore 17:41

"jema" ha scritto:
"gearg" ha scritto:
salve, volevo chiedervi dei consigli in merito ad un riconfinamento; un tecnico di parte, eseguito ill rilievo topografico su di un lato lungo circa 130 metri lineari, di una particella a superficie nominale che non è stata oggetto di nessun procedimento catastale, asserisce che tale lato sborda sulla particella del suo cliente, per una distanza che varia da cm 30 a cm 100 per tutta la lunghezza di metri lineari 130; a tal proposito prima che io mi accinga a fare il mio rilievo topografico, mi chiedevo se vi risultano casi in cui su un alunghezza di ml 130 si può stimare con assoluta precisione una differenza che vada da cm 30 a cm 100? grazie a quanti mi sapranno dare consigli o critche...

perchè sappiate che nella mia vita professionale le critiche le ho sempre accettate come imput di miglioramento.
grazie e buon lavoro a tutti


Non mi ritengo esperto in materia, ma da come poni il quesito sembra che:

a) la linea oggetto di contestazione sia di impianto;

b) il tecnico della controparte abbia rilevato senza alcun contraddittorio dei vertici sul terreno.


Partendo da tali presupposti, per i quali chiedo ovviamente conferma, nascono spontanee alcune domande, per esempio:

1) come sono materializzati i punti misurati?

2) per contestare uno sconfinamento, qualcuno deve aver manomesso lo stato dei luoghi originari: quando è avvenuta tale operazione?

3) quale strumentazione e software utilizza il collega che riesce a stimare i 30 cm, in una mappa presumibilmente in scala al 2000 dove solamente l'errore di graficismo comporta uno scarto di +/- 40 cm, se ti va bene?

Saluti
8)

PS: attendi di aver acquisito sufficienti informazioni in merito al metodo utilizzato dal collega, prima di avventurarti in campagna.



Concordo sul fatto che per contestare uno sconfinamento, qualcuno deve aver manomesso lo stato dei luoghi originari: quando è avvenuta tale operazione?

Questo fattore non influisce + di qualsiasi altra precisione numerica di precisione?
Lo stato dei luoghi (come ad es. canalette in c.a) non rafforza ancor + la posizione del vecchio confine?

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