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Argomento: Picchettamento di un progetto stradale da 6.5 km.
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vordcienpion
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Caro Rubino, Innanzitutto grazie per essere intervenuto.Il progetto stradale, è in fase di approvazione nei vari enti. Il piano particellare grafico esiste, l'ho redatto io, dopo aver inserito in mappa la strada seguendo i canoni che ho sempre adottato. Ancora non c'è nessun mezzo meccanico nelle aree da occupare. Questo pichettamento preventivo serviva per altri scopi. Per quanto rigurada le quote dei cigli e il resto non so che dirti. Io sono solo che hanno rilevato la strada esistente, un punto ogni tanto tra recinzioni, asse stradale etc. Ma niente del territorio circostante. Io ho solamente il compito di tracciare la fascia d'esproprio, all'interno della quale dopo i mezzi meccanici costruiranno la strada. La storia è lunga... spiegarla tutto in unforum sarebbe troppo, e rischierebbe di annoiare. SAluti
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rubino
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"vordcienpion" ha scritto: Caro Rubino, Innanzitutto grazie per essere intervenuto.Il progetto stradale, è in fase di approvazione nei vari enti. Il piano particellare grafico esiste, l'ho redatto io, dopo aver inserito in mappa la strada seguendo i canoni che ho sempre adottato. Ancora non c'è nessun mezzo meccanico nelle aree da occupare. Questo pichettamento preventivo serviva per altri scopi. Per quanto rigurada le quote dei cigli e il resto non so che dirti. Io sono solo che hanno rilevato la strada esistente, un punto ogni tanto tra recinzioni, asse stradale etc. Ma niente del territorio circostante. Io ho solamente il compito di tracciare la fascia d'esproprio, all'interno della quale dopo i mezzi meccanici costruiranno la strada. La storia è lunga... spiegarla tutto in unforum sarebbe troppo, e rischierebbe di annoiare. SAluti "Io ho solamente il compito di tracciare la fascia d'esproprio, all'interno della quale dopo i mezzi meccanici costruiranno la strada." E dici niente? Cominciamo ad eliminare quel "solamente": non è una faccenduola e il mio intervento aveva lo scopo di ragionare insieme sulla non marginalità della giusta individuazione del limite di occupazione. Come ho avuto spesso modo di constatare, la parte catastale del progetto stradale è interpretrata come una imposizione normativa piuttosto che come un documento mediante il quale deve potersi raggiungere la corrispondenza fra l'opera e l'equo indennizzo spettante al proprietario dopo l'inserimento in mappa. Se l'opera non è ben progettata, se in fase di tracciamento delle sezioni trasversali non si verifica - in corrispondenza dei cigli - la condizione di progetto, è evidente che la lunghezza della scarpata cambia e che per tanto cambi la sua proiezione nel piano orizzontale, limite della zona d'occupazione e della fascia d'esproprio. Come vedi, non basta dire "Per quanto riguarda le quote dei cigli e il resto non so che dirti" per mettersi al riparo da discussioni e brutte figure. Ciao
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geoalfa
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"rubino" ha scritto:
E dici niente? Cominciamo ad eliminare quel "solamente": non è una faccenduola e il mio intervento aveva lo scopo di ragionare insieme sulla non marginalità della giusta individuazione del limite di occupazione. Come ho avuto spesso modo di constatare, la parte catastale del progetto stradale è interpretata come una imposizione normativa piuttosto che come un documento mediante il quale deve potersi raggiungere la corrispondenza fra l'opera e l'equo indennizzo spettante al proprietario dopo l'inserimento in mappa. Se l'opera non è ben progettata, se in fase di tracciamento delle sezioni trasversali non si verifica - in corrispondenza dei cigli - la condizione di progetto, è evidente che la lunghezza della scarpata cambia e che per tanto cambi la sua proiezione nel piano orizzontale, limite della zona d'occupazione e della fascia d'esproprio. ...non basta dire "Per quanto riguarda le quote dei cigli e il resto non so che dirti" per mettersi al riparo da discussioni e brutte figure. condivido con quanto rubino dice molto chiaramente: non sottovalutare il tuo compito, anzi visto che ti trovi in una situazione particolarmente delicata per la mancanza assoluta di riscontri che possano farti da ombrello ( contro le piogge acide ), dovresti essere particolarmente attento ed esigente, per poter svolgere il lavoro con tutte le regole, non sottovalutando il fatto che in caso di "rogne" con gli espropriandi, poi la colpa maggiore te la dovrai accollare proprio tu! cordialità e auguri
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vordcienpion
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Caro Gianni e caro Rubino, è solo grazie al forum se ogni giorno apro di piu' gli occhi. Purtroppo il progettista come vi ripeto in ambito catastale è zero riporto zero. Io, non posso entrare sul fatto di cigli o scarpate (correggetemi se sbaglio). Chi ha redatto il progetto doveva preoccuparsi di cio. La fascia di esproprio, cautelativamente è stata messa a 3 metri dall'ultimo ciglio di scarpata in riporto o in scavo. A me hanno dato un elaborato progettuale da riportare sul terreno. Io , dopo che mi ho fatto le mie verifiche, vado e traccio i nuovi confini, facendo attenzione e utilizzando ogni metodo per scovare possibili errrori. Il compito che ho è sicuramente grande. Anche perchè, nessuno, a parte voi, è in grado di darmi una mano. Il mio pensiero era quello di riportare l'elaborato progettuale ora sul terreno. Fatto cio loro potranno iniziare a costruire la loro strada. A strada ultimata rilevero di nuovo tutto di punto in bianco e la inseriro sulla mappa catastale secondo le modalità piu volte ripetute. Ancora un grazie enorme! a tutti
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path
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Montevarchi
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"vordcienpion" ha scritto: Il piano particellare grafico esiste, l'ho redatto io, dopo aver inserito in mappa la strada seguendo i canoni che ho sempre adottato. Io ho solamente il compito di tracciare la fascia d'esproprio, all'interno della quale dopo i mezzi meccanici costruiranno la strada. La storia è lunga... spiegarla tutto in unforum sarebbe troppo, e rischierebbe di annoiare. SAluti Rileggendo il topic mi vengono in mente ulteriori considerazioni? Come hai fatto a redigere il piano particellare? o meglio, quali sono i canoni che hai sempre adottato? questi canoni tengono conto del futuro tracciamento? Considerata l'estensione della strada chi ha fatto il rilievo (anche se, a quanto ho capito, fa schifo e chiamarlo rilievo gli si fa un bel complimento!) ha tenuto conto del modulo di deformazione del Sistema di Riferimento GaussBoaga? circa 30 cm. a Km? Oppure, speriamo che sia così, ha lavorato in WGS e poi ha trasformato i dati dopo? Ti ho mandato per mp i miei dati telefonici se vuoi chiamami che magari ci capiamo meglio. Buon Natale
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vordcienpion
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Non so proprio come ringraziere tutti quanti. Il piano particellare l'ho redatto in questo modo. Ho preso il progetto dove erano indicate le fascie d'esproprio e pure i capisaldi. Sono andato in campagna e mi sono rilevato dei confini di impianto , dei fabbricati di impianto etc. Non tanto come avrei voluto, non con la calma che avrei voluto, ma questo lo sapete meglio di me come funziona. Ho inserito sulla mappa catastale sovrapponendo il mio rilievo, collegato al progetto tramite capisaldi con la mappa. Da qui ho redatto le nuove particelle che si venivano a formare. Sapendo bene, daccordo con l'amministrazione e con tutti che era solo un introduzione approssimativa ma molto vicino a quella reale. Il frazionamento andrà fatto a consuntivo, a strada ultimata. Gia il progettista si è tenuto largo dandomi 3 metri dall'ultimo ciglio della scarpata in rilievo o in riporto, quindi penso che all'interno di questi 3 metri dovranno starci. Purtroppo a volte puo' anche capitare che quando si fanno degli scavi o altre opere sorgano altri problemi, con quindi rettifica del tracciato. Tutto è possibile. Saluti, ciaooo
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rubino
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"vordcienpion" ha scritto: Non so proprio come ringraziere tutti quanti. Il piano particellare l'ho redatto in questo modo. Ho preso il progetto dove erano indicate le fascie d'esproprio e pure i capisaldi. Sono andato in campagna e mi sono rilevato dei confini di impianto , dei fabbricati di impianto etc. Non tanto come avrei voluto, non con la calma che avrei voluto, ma questo lo sapete meglio di me come funziona. Ho inserito sulla mappa catastale sovrapponendo il mio rilievo, collegato al progetto tramite capisaldi con la mappa. Da qui ho redatto le nuove particelle che si venivano a formare. Sapendo bene, daccordo con l'amministrazione e con tutti che era solo un introduzione approssimativa ma molto vicino a quella reale. Il frazionamento andrà fatto a consuntivo, a strada ultimata. Gia il progettista si è tenuto largo dandomi 3 metri dall'ultimo ciglio della scarpata in rilievo o in riporto, quindi penso che all'interno di questi 3 metri dovranno starci. Purtroppo a volte puo' anche capitare che quando si fanno degli scavi o altre opere sorgano altri problemi, con quindi rettifica del tracciato. Tutto è possibile. Saluti, ciaooo  Ragioniamo: chi porta il ballo è la strada, che deve avere la geometria di progetto e non un'altra (si ammazzano le persone adattando curve e livellette). Se il capitolato dice che il limite di occupazione sta a tre metri dal ciglio, dico: mettiamo a terra il ciglio! Verifichiamo le quote, modifichiamo - se è il caso - le scarpate di progetto nella nuova sezione e calcoliamo il nuovo ciglio, lo tracciamo e dopo di che stacchiamo i tre metri ed ecco il vero limite di esproprio, da terminare ed inserire in mappa. Il problema sorgerebbe se entrassimo in occupazione senza titolo o se la superficie da occupare fosse esageratamente discorde da quanto previsto in progetto. In tal caso, purtroppo, occorrerà una variante - o un accordo bonario - ma non avremmo "costretto" la strada in un ambito aleatorio rischiando che non ci vada dentro.
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vordcienpion
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Caro Rubino, ora si che mi hai schiarito le idee! Per questo lotto ora mi serve solamente la fascia di esproprio, perchè è questo che mi serve. Dal momento in cui dovro pichettare per intero il progetto stradale , stanne pure tranquillo che pichetterò il ciglio e dopo faremo tutte le oportune verifiche con il D.L. e progettista
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vordcienpion
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Salve cari! Finalmente sono riuscito a iniziare a pichettare la strada. Vi aggiorno sugli ultimi fatti. Alla fine ho picchettato in coordinate locali, assegnando coordinata 0,0 al promo CS e di conseguenza calcolando le coordinate di tutti gli altri punti. Ho messo un decina di pichetti giusto per non andare troppo oltre e fare le opportune verifiche. Ora mi veniva un dubietto. Ho deciso di picchettare come da voi suggerito seguendo fedelmente l'elaborato progettuale, quindi tracciando la fascia d'esproprio a 3 metri dall'ultimo ciglio. Piu' in là devo tracciare l'ingombro di tutta la strada. L'elaborato progettuale non tiene conto che da impianto esisteva una strada che passava circa vicino a quella attuale. Quindi d'accordo con l'amministrazione provinciale si è detto che qualora il limite di esproprio passi vicino alla linea della vecchia strada di impianto, la stessa linea di esproprio deve venir considerata quella di impianto della strada (scusate il gioco di parole). Alla luce di questo, seguendo un mio ragionamento vi chiedo: 1) E' sempre corretto mettere a terra il progetto e poi eseguire una riconfinazione per mettere i picchetti la dove passava la vecchia strada di impianto 2) E' meglio mettere invece la linea di esproprio che ho inserito alla bella meglio sulla planimetria catastale? Questo dubbio mi è venuto perchè in alcuni tratti la fascia d'esproprio non segue i 3 metri dall'ultimo ciglio ma è stata ampliata per favorire i lavori per avere sempre dello spazio un domani, essendo una zona un po' particolare. Saluti e grazie. Vi allego un'immagine della situazione. Clicca sull'immagine per vederla intera Come vedete la fascia a nord, a partire dal mappale 117 e 188 non segue l'andamento del progetto stradale. Mentre quelle linee grosse bianche sono state scelte come fascia d'esproprio seguendo la vecchia strada presente da impianto, a differenza della fascia d'esproprio progettuale che passava un po' piu sotto di essa. Spero di esser stato chiaro, è un po difficile spiegarla sul forum. Salutoni ragazzi e buon divertimento a chi è ancora in ferie
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vordcienpion
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Tutti a nanna? Scherzo! :lol:
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