Salve.
Geosim ha dato un'ottima impostazione alla risposta, ma forse bisogna essere un po' più "decisi" nel mettere in guardia riguardo ai rischi.
Confinazioni boschive GPS, recita l'oggetto.
Tre argomenti, dunque:
Confinazioni (perché non ri-confinazioni?)
Boschi
GPS
Da tempo Geocinel (ed io pure) ricordiamo la consolidata distinzione che proponeva Aurelio Costa fra confinazione e riconfinazione, in quanto la prima operazione sarebbe la necessaria base per la seconda.
Non mi pare male conservare i due termini.
In ogni caso, a parte la necessità di accettare la stretta dipendenza fra la qualità della prima ed i risultati della seconda, quest’ultima non mi pare che possa essere ancora semplificata al punto auspicato da Boluigi: calibrazione di un rilievo su punti "superiori", e tracciamento assicurato. Un automatismo che forse non auspico neppure, poiché ridurrebbe lo scrupoloso lavoro di tanti di noi ad una banalità informatica.
La riconfinazione richiede analisi dei documenti, studio dei luoghi e delle condizioni operative, e controllo degli errori probabili in relazione a quelli accettabili.
Sempre Geocinel ci ricorda spesso che il trigonometrico non è necessariamente in posizione grafica congruente con la porzione di mappa in esame, soprattutto se in fogli diversi. E tre trigonometrici sono molto probabilmente su fogli diversi dal confine cercato... almeno per due terzi!
Si viene poi al secondo argomento: il bosco. È vero che si possono accettare scarti maggiori che in altre condizioni, ma solo DOPO il confronto fra mappa e rilievo sarà possibile farsi un’idea degli errori negli appoggi, e sarà pure necessario considerare la rispondenza locale di altri punti di riferimento oltre ai tre fantomatici trigonometrici.
Infine il GPS.
Parecchio tempo addietro un collega mi disse di aver posto la stazione base sul proprio studio, così da poter uscire a tracciare confini semplicemente impostando le coordinate sul rover.
Dopo qualche tempo mi disse di aver preso la decisione di vendere il GPS prima che la gente si accorgesse che non è preciso come dicono.
Non gli era neppure passato per l’anticamera del cervello di aver impostato la questione “confini=coordinate" in modo un po’ troppo approssimativo, trascurando completamente la riconinazione.
E poi un errore di 20 centimetri è troppo grande per il normale posizionamento GPS basato su misure di fase, ed è eccessivamente ottimista per misure basate sul codice.
Se a questo aggiungiamo l’incertezza del documento di riferimento, che è una mappa molto variabile da zona a zona, penso che si possa serenamente moltiplicare per dieci la "tolleranza" che ci si può aspettare.
Fermo restando che questo valore può essere garantito (senza garanzia non si può neppure parlare di tolleranza, ma solo di speranza!) soltanto con un completo controllo del procedimento e dei riscontri locali.
Quindi con una BUONA riconfinazione.
Spero di non aver deluso il buon Boluigi. Ma in fondo non lo spero davvero: se lo deludo, significa che la riconfinazione rimane ancora un lavoro tecnico-professionale e non una pedissequa applicazione di strumenti autonomi.
Buon lavoro
Leonardo