Accedi al portale - Non fai parte della nostra community? Registrati è gratis!
GeoLIVE
4/11/2023 18:28 - Il rollout degli aggiornamenti relativi alla moderazione è ancora in corso, e durerà fino alle 22:30 di lunedi, ci potranno essere sporadici disservizi nel corso della giornata.


 
/ Forum / PREGEO e DOCFA / RICONFINAZIONI / casi particolari riconfinamento
Forum

Parole da cercare:
Cerca su:

SEGUI ARGOMENTO

Autore casi particolari riconfinamento

topogeo

Iscritto il:
01 Febbraio 2003

Messaggi:
209

Località
Saluzzo (CN)

 0 -  0 - Inviato: 05 Aprile 2009 alle ore 19:41

Visto che il buon Cinelli ha richiesto tracce per nuove casistiche di riconfinamento , mi permetto di sottoporne alcune:
a) ripristino di confine creato con tipo di fraz ante circolare 2/88. Alcuni punti di appoggio degli allineamenti riportati sul tipo sono ancora presenti in loco ma altri no. Io propendo per : "ripristinare" i punti mancanti con la mappa di impianto e poi ricreare gli allineamenti su questii e sui punti ancora presenti in loco. E' ovvio che tale operazione si puo' fare tutta in CAD
b) come utilizzare le eventuali misure di "chiusura" riporate sul tipo. Cioe' se compensare le misure lungo l' allineamento ( considerando quindi che l' errore ravvisato dalla chiusura sia proporzionale alle altre misure) o ignorarla supponendo quindi che l' eventuale errore sia SOLO sull' ultima misura o che addirittura questa sia grafica ossia non presa in loco ma indicata per assecondare le richieste dell' UTE ( di allora). Io propendo per la compensazione.
c) utilizzo degli abbozzi di impianto ossia delle misure effettivamente eseguite dei tecnici dell' impianto che sono disponibili alla consultazione ( e rilascio di copia) presso l' ADT di Cuneo e anche per Torino ( ove presso l'Archivio di stato sono disponibili quello della mappa Rabbini). Si tratta di allineamenti appoggiati o a vertici di poligonali e/o a punti trigonometrici. Dei vertici di poligonali NON ci sono le coordinate ma dei trig per fortuna si . ( per Cinelli : se mi fornisci la tua e-mail ti invio degli esempi e sel o ritieni utile ti illustro il mio metodo ( ..che richiede un po' di spazio).
d) premetto che da 20 anni utilizzo il metodo di rototraslazione ai minimi quadrati con attribuzione dei pesi ( anche in funzione della distanza) come suggerito dal Tani . Comunque alla fine della sovrapposizione rimane il problema della congruità' locale. Come risolverlo ? Io propendo per eseguire un adattamento locale ( sui punti che il calcolo mi ha definito accettabili) mediante "rubberscheeting".
Cosa ne pensi ?
Piercarlo

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

 

Autore Risposta

geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
(GURU)

Iscritto il:
07 Novembre 2006

Messaggi:
4081

Località
Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 06 Aprile 2009 alle ore 10:30

"topogeo" ha scritto:
Visto che il buon Cinelli ha richiesto tracce per nuove casistiche di riconfinamento , mi permetto di sottoporne alcune:
a) ripristino di confine creato con tipo di fraz ante circolare 2/88. Alcuni punti di appoggio degli allineamenti riportati sul tipo sono ancora presenti in loco ma altri no. Io propendo per : "ripristinare" i punti mancanti con la mappa di impianto e poi ricreare gli allineamenti su questii e sui punti ancora presenti in loco. E' ovvio che tale operazione si puo' fare tutta in CAD
b) come utilizzare le eventuali misure di "chiusura" riporate sul tipo. Cioe' se compensare le misure lungo l' allineamento ( considerando quindi che l' errore ravvisato dalla chiusura sia proporzionale alle altre misure) o ignorarla supponendo quindi che l' eventuale errore sia SOLO sull' ultima misura o che addirittura questa sia grafica ossia non presa in loco ma indicata per assecondare le richieste dell' UTE ( di allora). Io propendo per la compensazione.
c) utilizzo degli abbozzi di impianto ossia delle misure effettivamente eseguite dei tecnici dell' impianto che sono disponibili alla consultazione ( e rilascio di copia) presso l' ADT di Cuneo e anche per Torino ( ove presso l'Archivio di stato sono disponibili quello della mappa Rabbini). Si tratta di allineamenti appoggiati o a vertici di poligonali e/o a punti trigonometrici. Dei vertici di poligonali NON ci sono le coordinate ma dei trig per fortuna si . ( per Cinelli : se mi fornisci la tua e-mail ti invio degli esempi e sel o ritieni utile ti illustro il mio metodo ( ..che richiede un po' di spazio).
d) premetto che da 20 anni utilizzo il metodo di rototraslazione ai minimi quadrati con attribuzione dei pesi ( anche in funzione della distanza) come suggerito dal Tani . Comunque alla fine della sovrapposizione rimane il problema della congruità' locale. Come risolverlo ? Io propendo per eseguire un adattamento locale ( sui punti che il calcolo mi ha definito accettabili) mediante "rubberscheeting".
Cosa ne pensi ?
Piercarlo



Caro Piercarlo
Intanto complimenti per una certa padronanaza.
Ti rispondo punto per punto.
a) Sono d'accordo e preferisco farla nel Cad; sono quei tipi che io chiamo non autonomamente ricostruibili.
b) Sono anch'io per la compensazione con dei distinguo da fare caso per caso. Sono per la compensazione perché sono normalmente contro le presunzioni del tipo "Presumo che l'errore sia lì invece che là". Le distinzioni sono per quei casi dove si capisce che il frazionamento stralciava dei lotti da un appezzamento più grande e per le misure di quei lotti c'era una certa volontà che fossero larghi es. 20,00 metri. In quei casi preferisco lasciare l'eventuale errore tutto su una derivata residua.
c) Beato chi ce li ha gli abbozzi. Ti mando la mia e-mail per mp.
d) Non so che risultanze hai tu nei calcoli di rototraslazione ai minimi quadrati tra il Sistema Mappa ed il Sistema Rilievo ma penso che genericamente operazioni di finezza scientifica (lo dico perché l'ho provato) portano risultanze di pochissimo diverse.
Non capisco bene cosa intendi per "problema di congruità locale".
Mi piacerebbe tu ampliassi.

Cordialmente
Carlo Cinelli

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

topogeo

Iscritto il:
01 Febbraio 2003

Messaggi:
209

Località
Saluzzo (CN)

 0 -  0 - Inviato: 06 Aprile 2009 alle ore 12:00

Premetto che le mie osservazioni si basano su almeno 1000 applicazioni della rotostraslazione sia per riconfinamenti veri e propri che per inserimento in mappa dei rilievi per semplici frazionamenti o tipi mappali ( ... quando uno ci prende la mano .. anche le cose apparentemente complicate ..diventano semplici.) Per quanto riguarda l' effetto del peso sul risultato finale , se non ci sono molti punti ( diciamo meno di 10) l' effetto puo' farsi sentire ( diciamo nell' ordine dei 20-30 cm) ma sopratutto puo' portare ad esclude o meno dei punti di appoggio ( che magari passano da uno scarto residuo di 80 cm -accettabili - a 1.10 - non piu' accettabili- ( sono dei valori non assoluti ma da valutare caso per caso)) con conseguenze piu' marcate sull' efftetto finale. Riconosco che passare da una rototraslazionee rigida a una conforme ( una variazione di scala) o affine ( due variazioni di scala) o omografica o polinomiale ..porta a poche differenze finali ( sempre in generale) ma complica la gestione del lavoro. Quindi io sono o per la rotostralazione rigida ( piu' semplice) o al limite quella affine ( concettualmente piu' esatta anche se di piu' complessa gestione sopratutto quanto occorre inserire nuovi punti o nuove mappe nel lavoro). Usare solo la rototraslazionee conforme ( un solo fattore di scala) non e' concettualmente corretto perche' non ce' motivo di ritenere che fra sistema rilievo e sistema mappa ci possa essere una sola deformazione ( come invece c'e' per esempio per inserire un rilievo locale in un sistema cartografico ). A mio avviso l' ingrediente principale non e' la procedura topografica ( ovviamente entro certi limiti) ma la base cartografica. Per i riconfinamenti e' ovvio che e' quasi indispensabile utilizzare la mappa di impianto mentre , per semplicità ed economia, nei tipi mappali/ frazionamenti utilizzo la mappa di visura ( cartacea opportunamente calibrata o anche la digitalizzata ) possono essere sufficienti ( .. a volere essere precisi anche per i tipi di frazionamento sarebbe opportuno utilizzare quella di impianto per poter essere certi sugli estremi delle nuove dividenti ..ma .. i termini economici e le esigenze di tempo non sempre lo consentono).
CONGRUITA’ LOCALE. Quando georeferenziamo la mappa sl rilievo , ovviamente ci troviamo che la linea di mappa individuante uno spigolo di fabbricato ricada , poniamo, a 80 cm dal punto battuto ( stiamo parlando di punti certi e affidabili utilizzati come capisaldi nei calcoli). Sulla mappa c’è un confine a 1.5 da tale fabbricato. Ora , sulla sovrapposizione in CAD, tale confine andrebbe a 80 cm dal punto battuto e quindi se lo vado a picchettare mi trovo una striscia di proprietà larga non 1.5 ( come da mappa) ma solo 0.80. Tale scostamento e' inaccettabile . Quindi devo "adattare la mappa al rilievo ossia traslare questo confine per andare a ricreare quella striscia di 1.50. Devo insomma garantire la CONGRUITA’ LOCALE ( … tanto ricercata dal Tani ). Del resto se lavorassi per allineamenti partirei con lo 0.0 dallo spigolo (avendo appurato che e' corretto) e riporterei la misura di 1.50 compensata con al chiusura ( su altro caposaldo) .Tale adattamento deve diminuire allontanandosi dal punto. Nell’ intorno didi ogni caposaldo tale osservazione andrebbe ripetuta. Io personalmente ritengo che adattamenti inferiori ai 30 cm non siano da fare perche' ricadono nella tolleranza grafica o dell'assunzione delle coordinate di impianto o nella digitalizzazione ( se si usa la mappa di visura per un tipo di aggiornamento). Io sono un accanito ( !) fautore delle OGGETTIVITA’ delle procedure anche se l' esperienza ( ...il "manico" direbbero dei miei amici appassionati piloti di rally) deve sempre pilotare le varie fasi . Tuttavia fare un processo rigoroso e poi alla fine decidere che occorre adattare la mappa di 50 cm oppure di 80 o di ..nulla... ( e poi in che direzione e per quanto ?) mi lascia l' amaro in bocca. L' utilizzo del rubberscheting e' una operazione che di fatto adatta ( come un foglio di gomma) la mappa ai capisaldi , intendendo per essi
- punti rilevati in loco che la procedura di calcolo topografico ( rototraslazione) mi ha confermato attendibili avendo scarti accettabili
- vertici della mappa georeferenziata per quelle zone sprovviste di punti topo cartografici ( e quindi si e’ obbligati a considerare accettabili nuovi punti definiti con il riconfinamento).
Tale procedura la posso fare:
-su un raster mediante la georeferenziazione a triangoli ( che rende nulli gli scarti residui)
-su un vettoriale ( o trasformandolo in raster o direttamente con il comando apposito di AutoCAD MAP). L' uso di triangoli mi permette di controllare meglio la procedura ( del resto e' come modellare il terreno per un DTM) ma obbliga a perdere la precisione e la comodità' del vettoriale ( salvo poi ridigitalizzare la nuova immagine). L' uso del comando di AutoCAD MAP e' velocissimo sul vettoriale ma non fornendo report non si puo' sapere esattamente COSA ha fatto : occorre quindi vagliare il risultato per scongiurare deformazioni grossolanamente errate ( ma con un po' di esperienza nella scelta dei punti il risultato e' accettabile)

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
(GURU)

Iscritto il:
07 Novembre 2006

Messaggi:
4081

Località
Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 06 Aprile 2009 alle ore 12:56

Hai posto così tante questioni che forse hai esagerato un pò.
E' chiaro che le riconfinazioni che prendono spunto da principi semplici, hanno una loro soggettività che va trattata caso per caso, nel modo migliore possibile.
Anche il calcolo deve supportare le risultanze che vogliamo perseguire.
Non ho mai notato quelle differenze che dici tu per casi di sovrabbondanza ( >7 / 8 ) di punti di appoggio.
Ho notato che spostando i pesi e togliendo punti gli scarti cambiano leggerissimamente.
Io darei molta più importanza al prelievo delle coordinate dalla cartografia che non alle finezze del calcolo.
Proprio in quel settore e grazie ai recenti software ho notato un grande miglioramento delle risultanze.
Addirittura mi sentirei di dire: dimezzamento degli scarti.
Sono d'accordo sul principio della "Congruità locale" che per chi fa questo lavoro è una evidente ovvietà.
Sarebbe infatti ridicolo cadere in un'errore come quello a cui tu facevi riferimento riguardo alla striscia di 1,5 metri.
Quegli errori, li può fare chi si affida ciecamente a procedure software totalmente automatiche, pensando che esse risolvano tutti i problemi.
Invece, e lo dico sempre nei convegni, è bene valutare comodamente seduti a studio, ogni aspetto.
Riguardo al calcolo mi sento di aggiungere che ogni valutazione vada fatta in base alle differenze riscontrate.
Per valutazione intendo quale tipo di compensazione attuare.
Tu fai riferimento, spesso, anche non chiamandola a volte per nome, all'omografia.
E' un processo che sto studiando molto.
Ad oggi ti posso dire che ha degli aspetti senza dubbio positivi ed altri meno anche a seconda dell'ambito di applicazione.
Penso che bisogna porre grande attenzione, senza perderla mai di vista, anche alla cartografia catastale, come è nata (proiezione ecc.) e come si è evoluta e soprattutto ciò che si voleva rappresentare.
Cordialmente
Carlo Cinelli

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

topogeo

Iscritto il:
01 Febbraio 2003

Messaggi:
209

Località
Saluzzo (CN)

 0 -  0 - Inviato: 06 Aprile 2009 alle ore 14:02

Premetto che le mie osservazioni si basano su almeno 1000 applicazioni della rotostraslazione sia per riconfinamenti veri e propri che per inserimento in mappa dei rilievi per semplici frazionamenti o tipi mappali ( ... quando uno ci prende la mano .. anche le cose apparentemente complicate ..diventano semplici.) Per quanto riguarda l' effetto del peso sul risultato finale , se non ci sono molti punti ( diciamo meno di 10) l' effetto puo' farsi sentire ( diciamo nell' ordine dei 20-30 cm) ma sopratutto puo' portare ad esclude o meno dei punti di appoggio ( che magari passano da uno scarto residuo di 80 cm -accettabili - a 1.10 - non piu' accettabili- ( sono dei valori non assoluti ma da valutare caso per caso)) con conseguenze piu' marcate sull' efftetto finale. Riconosco che passare da una rototraslazionee rigida a una conforme ( una variazione di scala) o affine ( due variazioni di scala) o omografica o polinomiale ..porta a poche differenze finali ( sempre in generale) ma complica la gestione del lavoro. Quindi io sono o per la rotostralazione rigida ( piu' semplice) o al limite quella affine ( concettualmente piu' esatta anche se di piu' complessa gestione sopratutto quanto occorre inserire nuovi punti o nuove mappe nel lavoro). Usare solo la rototraslazionee conforme ( un solo fattore di scala) non e' concettualmente corretto perche' non ce' motivo di ritenere che fra sistema rilievo e sistema mappa ci possa essere una sola deformazione ( come invece c'e' per esempio per inserire un rilievo locale in un sistema cartografico ). A mio avviso l' ingrediente principale non e' la procedura topografica ( ovviamente entro certi limiti) ma la base cartografica. Per i riconfinamenti e' ovvio che e' quasi indispensabile utilizzare la mappa di impianto mentre , per semplicità ed economia, nei tipi mappali/ frazionamenti utilizzo la mappa di visura ( cartacea opportunamente calibrata o anche la digitalizzata ) possono essere sufficienti ( .. a volere essere precisi anche per i tipi di frazionamento sarebbe opportuno utilizzare quella di impianto per poter essere certi sugli estremi delle nuove dividenti ..ma .. i termini economici e le esigenze di tempo non sempre lo consentono).
CONGRUITA’ LOCALE. Quando georeferenziamo la mappa sl rilievo , ovviamente ci troviamo che la linea di mappa individuante uno spigolo di fabbricato ricada , poniamo, a 80 cm dal punto battuto ( stiamo parlando di punti certi e affidabili utilizzati come capisaldi nei calcoli). Sulla mappa c’è un confine a 1.5 da tale fabbricato. Ora , sulla sovrapposizione in CAD, tale confine andrebbe a 80 cm dal punto battuto e quindi se lo vado a picchettare mi trovo una striscia di proprietà larga non 1.5 ( come da mappa) ma solo 0.80. Tale scostamento e' inaccettabile . Quindi devo "adattare la mappa al rilievo ossia traslare questo confine per andare a ricreare quella striscia di 1.50. Devo insomma garantire la CONGRUITA’ LOCALE ( … tanto ricercata dal Tani ). Del resto se lavorassi per allineamenti partirei con lo 0.0 dallo spigolo (avendo appurato che e' corretto) e riporterei la misura di 1.50 compensata con al chiusura ( su altro caposaldo) .Tale adattamento deve diminuire allontanandosi dal punto. Nell’ intorno didi ogni caposaldo tale osservazione andrebbe ripetuta. Io personalmente ritengo che adattamenti inferiori ai 30 cm non siano da fare perche' ricadono nella tolleranza grafica o dell'assunzione delle coordinate di impianto o nella digitalizzazione ( se si usa la mappa di visura per un tipo di aggiornamento). Io sono un accanito ( !) fautore delle OGGETTIVITA’ delle procedure anche se l' esperienza ( ...il "manico" direbbero dei miei amici appassionati piloti di rally) deve sempre pilotare le varie fasi . Tuttavia fare un processo rigoroso e poi alla fine decidere che occorre adattare la mappa di 50 cm oppure di 80 o di ..nulla... ( e poi in che direzione e per quanto ?) mi lascia l' amaro in bocca. L' utilizzo del rubberscheting e' una operazione che di fatto adatta ( come un foglio di gomma) la mappa ai capisaldi , intendendo per essi
- punti rilevati in loco che la procedura di calcolo topografico ( rototraslazione) mi ha confermato attendibili avendo scarti accettabili
- vertici della mappa georeferenziata per quelle zone sprovviste di punti topo cartografici ( e quindi si e’ obbligati a considerare accettabili nuovi punti definiti con il riconfinamento).
Tale procedura la posso fare:
-su un raster mediante la georeferenziazione a triangoli ( che rende nulli gli scarti residui)
-su un vettoriale ( o trasformandolo in raster o direttamente con il comando apposito di AutoCAD MAP). L' uso di triangoli mi permette di controllare meglio la procedura ( del resto e' come modellare il terreno per un DTM) ma obbliga a perdere la precisione e la comodità' del vettoriale ( salvo poi ridigitalizzare la nuova immagine). L' uso del comando di AutoCAD MAP e' velocissimo sul vettoriale ma non fornendo report non si puo' sapere esattamente COSA ha fatto : occorre quindi vagliare il risultato per scongiurare deformazioni grossolanamente errate ( ma con un po' di esperienza nella scelta dei punti il risultato e' accettabile)

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
(GURU)

Iscritto il:
07 Novembre 2006

Messaggi:
4081

Località
Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 06 Aprile 2009 alle ore 15:03

repetita iuvant?

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

rubino
.
(GURU)

Iscritto il:
04 Febbraio 2005

Messaggi:
4283

Località
Potenza

 0 -  0 - Inviato: 06 Aprile 2009 alle ore 16:28

E come va a finire?

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

topogeo

Iscritto il:
01 Febbraio 2003

Messaggi:
209

Località
Saluzzo (CN)

 0 -  0 - Inviato: 06 Aprile 2009 alle ore 16:52

..pardon ..ho ripostato il messaggio per errore
..come va a finire ..
..non ce' UNA fine fine ... pareri e procedure in parte condivise, in parte no ..

Piercarlo

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
(GURU)

Iscritto il:
07 Novembre 2006

Messaggi:
4081

Località
Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 06 Aprile 2009 alle ore 17:33

"topogeo" ha scritto:
..come va a finire ..
..non ce' UNA fine fine ... pareri e procedure in parte condivise, in parte no ..

Piercarlo



Caro Piercarlo

Sono d'accordo.
Nelle riconfinazioni non c'è una dottrina.
C'è solo tanta ricerca, sperimentazione, conoscenze storiche e topografiche, conoscenze cartografiche, buon senso ecc.
Ed in riferimento alle riconfinazioni Cartografia-Rilievo non c'è un calcolo che possa soddisfare appieno quelle procedure inverse che sono principio cardine.
Per esempio.
Qual'è il calcolo e compensazione più corretto e che possa tener conto che:
1) I vertici delle poligonali venivano riportati sulla mappa per coordinate cartesiane e quindi tenendo conto dei parametri stessi e della loro dilatazione;
2) I dettagli venivano riportati per coordinate polari e quindi rigidamente.

Come fa un calcolo a sopperire all'uno (variazione di scala conforme o affine o omografica) e all'altro (rigida dalla Stazione celerimetrica).

Quindi come si vede bene da questo semplice esempio la perfezione non esiste perché non esiste un calcolo che possa riprodurre e combinare questi due effetti.
Allora noi dobbiamo per ogni fase di queste riconfinazioni cercare di fare il meglio possibile: nel prelievo, nel calcolo, e negli altri elementi cercando di ridurre al minimo l'errore nostro.
Da mio riscontro plurimo ho notato che i miglioramenti nel prelievo, grazie alle mappe di Impianto scansionate e agli ultimi software, incidono ed hanno inciso in maniera esponenziale rispetto ai miglioramenti che si possono attribuire ai diversi metodi di calcolo.

Aggiungo.
Tu prima dicevi che utilizzi alcuni sistemi per l'introduzione in mappa.
Senza alcuna velleità di insegnarti a vivere, ti chiedo: ma chi te lo fa fare?
L'unica salvezza che abbiamo è quel percorso che ho indicato nella brochure delle news.
Che vengano uniformate le coordinate dei PF ad una cartografia decente affinché gli inserimenti siano automatici.
Non credo che in quel brogliaccio che oggi è la mappa abbia una grande valenza quello che è riportato bene rispetto a quel che è riportato male.
Cordialmente
Carlo Cinelli

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

topogeo

Iscritto il:
01 Febbraio 2003

Messaggi:
209

Località
Saluzzo (CN)

 0 -  0 - Inviato: 06 Aprile 2009 alle ore 19:17

[cut
Tu prima dicevi che utilizzi alcuni sistemi per l'introduzione in mappa.
Senza alcuna velleità di insegnarti a vivere, ti chiedo: ma chi te lo fa fare?]


Qui mi permetto , almeno in parte di dissentire ..anche perche' a Cuneo (dove prevalentemente opero) c'e' sempre stata molta attenzione sia da parte dei tecnici che da parte dell' ufficio nel curare gli aggiornamenti e il copione di visura non e' poi cosi' da buttare . Inoltre molte digitalizzazioni sono state fatte fare ( e pagate) dai comuni e quindi il lavoro e' stato svolto in modo adeguato.
Comunque sia quando facciamo un tipo di frazionamento o mappale abbiamo SEMPRE la necessita' di valutare se quanto rilevato , corrisponde ( con piu' o meno larga approssimazione) ai confini catastali.
Non sempre e' necessario fare un vero e proprio riconfinamento ( .. o meglio .. i clienti non ce lo chiedono espressamente) ma bisogna pur verificare che quel picchetto di estremo di dividente cada o no sul confine catastale o se la recinzione e' veramente sul confine ( 80 cm pi o meno) .
Occorre sempre sovrapporre il rilievo alla mappa. Questa sara' quella di visura per ovvia praticità. SE e' accettabile potrà' essere gia' direttamente quella WEGIS ..se non ..occorrerà usare quella di visura ( .. mediante calibrazione di fotocopie: non e' il massimo ma.... ).
Tale sovrapposizione di verifica poi si puo' fare tranquillamente con la stessa procedura di rototraslazione utilizzata per i riconfinamenti: quando ce' la pratica e con sofware adeguati si fa in fretta e relativamente bene.
Si puo' dedicare 1 ora a fare un inserimento /verifica cartografica un po' attendibile ?
..idem si puo' dedicare altrettanto a verificare l' eventuale lotto con un i libretti se creato con appoggio a PF ?
NOn occorrono certo tutte le attenzioni di un riconfinamento vero e proprio ma ..fra questo e la sovrapposizone con un lucido stampato alla belle e meglio ci puo' stare qualcosa in mezzo !.
Sono sempre dell' idea che la nostra professionalita' si vede anche nelle piccole cose quotidiane. ..e sono proprio queste che ci fanno crescere nella stima della committenza.

[L'unica salvezza che abbiamo è quel percorso che ho indicato nella brochure delle news.
Che vengano uniformate le coordinate dei PF ad una cartografia decente affinché gli inserimenti siano automatici.]

Non si puòo' non essere d' accordo con la tua proposta .
Peccato che la realta' e i progetti dell'A DT siano diversi.
l' Ing Ferrante vuol portare avanti la calibrazione delle mappe digitalizzate mediante l' utilizzo dei punti prelevati dalle mappe di impianto ( scansionate e possibilmente georeferenziate dai Collegi).
Non e' l' ottimo ma non mi apre una strada del tutto errata
--e poi ..ci piaccaia o no .. .l' ADT alla fine fa quello che vuole

con stima
Piercarlo

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
(GURU)

Iscritto il:
07 Novembre 2006

Messaggi:
4081

Località
Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 06 Aprile 2009 alle ore 19:43

Piercarlo
Come ho anche scritto e tu mi sembra che abbia letto non sono per niente convinto che all'attualità possa esistere un metodo valido per accorgersi se stiamo aggiornando la particella del nostro cliente o quella del vicino (come dice quel qualcuno al quale tu hai alluso).
Premesso che non conosco la vs. realtà di Cuneo e limitrofe, premesso anche che la nostra di Pistoia non è da buttare per aggiornamenti e digitalizzazione, nelle mie esperienze, specialmente riguardo agli espropri dove il terreno costa tanti soldi e dove li sì bisogna sapere quanta realmente è la superficie che viene trasferita, non ho mai notato delle precisioni eccellenti nelle sovrapposizioni.
Anche perché la mappa ha subito troppe trasformazioni: Impianto>Arcasol>Visura>Wegis>Digitalizzazione.
Tu dici 80 cm. più o meno.
Ma 80 cm. più o meno su un fronte di 300 metri sono 240 mq. a €. 60,00 al mq. sono €. 14.400,00 in più o in meno.
Se poi questa differenza la riversi su due lati .......
Per stare in pace con me stesso ho fatto anche triple sovrapposizioni con mappe di Impianto e visura georeferenziate, anche perché non mi potevo permettere di riconfinare a mie spese un centinaio di particelle da espropriare, però non facevano che confermarmi delle incertezze che anche tu hai notato.
Quindi se vogliamo davvero che questo nostro patrimonio, a cui tutti, penso, vogliamo bene, riassuma un pò di dignità non possiamo accettare che qualcuno ci propini che il vettore di scostamento è un controllo di qualità cartografico.
Con altrettanta stima
Carlo

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

rubino
.
(GURU)

Iscritto il:
04 Febbraio 2005

Messaggi:
4283

Località
Potenza

 0 -  0 - Inviato: 06 Aprile 2009 alle ore 19:56

Intervengo solo su un argomento per cui, senza permesso, estraggo un brano dal tuo messaggio; tu scrivi:

"Peccato che la realta' e i progetti dell'A DT siano diversi.
l' Ing Ferrante vuol portare avanti la calibrazione delle mappe digitalizzate mediante l' utilizzo dei punti prelevati dalle mappe di impianto ( scansionate e possibilmente georeferenziate dai Collegi).
Non e' l' ottimo ma non mi apre una strada del tutto errata
--e poi ..ci piaccaia o no .. .l' ADT alla fine fa quello che vuole"


... lo faccia pure, ma non con i soldi dei Collegi!

Non c'è mica tanto piaciuto scoprire che - ancora una volta - siamo stati considerati, in quello che l'Ing. Ferrante chiama "progetto di recupero dell'attendibilità metrica", gli utili idioti della compagnia.

Perdonate l'intrusione e buona sera.

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
(GURU)

Iscritto il:
07 Novembre 2006

Messaggi:
4081

Località
Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 06 Aprile 2009 alle ore 21:06

"rubino" ha scritto:
Intervengo solo su un argomento per cui, senza permesso, estraggo un brano dal tuo messaggio; tu scrivi:

"Peccato che la realta' e i progetti dell'A DT siano diversi.
l' Ing Ferrante vuol portare avanti la calibrazione delle mappe digitalizzate mediante l' utilizzo dei punti prelevati dalle mappe di impianto ( scansionate e possibilmente georeferenziate dai Collegi).
Non e' l' ottimo ma non mi apre una strada del tutto errata
--e poi ..ci piaccaia o no .. .l' ADT alla fine fa quello che vuole"


... lo faccia pure, ma non con i soldi dei Collegi!

Non c'è mica tanto piaciuto scoprire che - ancora una volta - siamo stati considerati, in quello che l'Ing. Ferrante chiama "progetto di recupero dell'attendibilità metrica", gli utili idioti della compagnia.

Perdonate l'intrusione e buona sera.



Amabile intrusione
Saluti

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

topogeo

Iscritto il:
01 Febbraio 2003

Messaggi:
209

Località
Saluzzo (CN)

 0 -  0 - Inviato: 07 Aprile 2009 alle ore 09:29

[... lo faccia pure, ma non con i soldi dei Collegi!

Non c'è mica tanto piaciuto scoprire che - ancora una volta - siamo stati considerati, in quello che l'Ing. Ferrante chiama "progetto di recupero dell'attendibilità metrica", gli utili idioti della compagnia.]

Sto sicuramente andando fuori tema ... ma mi permetto di chiarire alcuni aspetti dell' operazione di scansione-georefernziazione delle mappe di impianto e poi di quelle Wegis.
1) A volere ( GIUSTAMENTE .. e il maiuscolo e' voluto!) scansionate le mappe di impianto ( in quanto patrimonio storico ma anche e sopratutto UNICA vera cartografia attendibile) sono stati i Collegi. E fino al 2006 nulla si era mosso..
2) La scansione e' stata IMPOSTA ( e nuovamente GIUSTAMENTE) con criteri abbastanza rigidi ( scanner piano in primis) che ha fatto storcere il naso a molti Cllegi per i ..costi che cio' avrebbe comportato. Quindi qui BENE ha fatto l'a DT ha imporre una ..medicina amara ma necessaria
3) L’ obbligo dei Collegi nei confronti dell' ADT e' SOLO quello di fornire una copia dei file scansionata
4) La georeferenziazione ( anche qui normata) e' facoltativa. In Piemonte la fa la REGIONE ( e quindi ..e' la REGIONE l' utile idiota che spende i soldi per fare un lavoro utile ANCHE a noi geometri).
5) la procedura di georeferenziazione prevista e' ai minimi quadrati con UNA variazione di scala . Quindi l' immagine originale NON viene distorta o alterata. Sarà quindi possibile per noi eseguire piu’ precise e accurate calibrazioni puntuali. La georeferenziazione prevista dal capitolato e’ una buobna procedura considerata a livello generale e per scopi di non spinta precisione.
6) L' Ing Ferrante ha ammesso che sopratutto l' ultima trance di digitalizzazioni e' stata fatta in fretta e furia per poter eseguire la fotoidentificazione dei fabb ( ..e la fretta none era dovuta all' ADT ma alle richieste del suo committente : lo STATO .. che come tutti i committenti .. quando richiede una prestazione non valuta correttamente i tempi e le problematiche)
7) Avere delle mappe metricamente corrette ..ad essere onesti .. interessa UNICAMENTE a noi operatori del settore: o meglio solo noi ci rendiamo conto della loro importanza. Per tutti gli altri "utenti" la mappa e' la mappa . Lo stesso catasto avendo demandato a noi la responsabilità metrica degli atti di aggiornamento , in qualche modo se ne e' lavato le mani. Quindi se l' ADT spende risorse per migliorare la qualità metrica .. cio' è a nostro quasi esclusivo beneficio ( ,, cioe' e' a beneficio degli utenti finali ma questi non se ne accorgono).
8) L' ADT deve gestire 300.000 fogli per cui necessariamente deve trovare un metodo che sia un accettabile compromesso di costo - efficacia. Avendo già la base digitalizzata delle mappe di visura mi pare logico che si voglia intervenere su tale patrimonio.
9) la calibrazione che verra' fatta e' un "rubberscheeting" o omografia quindi tecnicamente , la procedura migliore . E’ una procedura che ho gia' sperimentato su fogli Wegis interi (calibrandoli su punti di impianto di coord lette . I risultati sono sicuramente validi ( ... certamente migliorabili ma accettabili).
10) Con tale metodo avremo una base cartografica di facile accesso, digitale, VETTORIALE e metricamente decente . Ovviamente tale discorso vale per le linee ANTE circ 2/88. I tipi coi PF sono stati inseriti diciamo pure malamente in mappa quindi non c’e' recupero cartografico possibile ..se non con metodo topografico che richiede l' assegnazione di coordinate cartografiche corrette ( una buova volta !) ai PF . Ma questo lavoro NON e' attualmente nei concreti piani dell' ADT . Se ne parla . Sono stati fatti esperimenti anche molto innovativi ( vedi con Crosilla e Beinat dell' Università di Udine) ma nulla e' stato operativamente messo in atto .
11) In ogni caso a noi serve avere una mappa attendibile unicamente per le linee ante circolare 2/88. Per quelle successive si dovra' sempre e comunque ricorrere ai ..libretti delle misuse ( e se questi fossero scaricabili in formato ASCII l' operazione sarebbe abbastanza ..semplice e comunque poco onerosa)
12) L'ing Ferrante ha sostenuto che in caso di inerzia dei Collegi sarà l' ADT a provvedere alla scansione e georeferenziazione. Tuttavia anche queste sono promesse . Quindi se il Collegio fa qualcosa ..ben venga . Non lamentiamoci se poi l' ADT lo utilizzerà per farsi bella in qualche convegno. L' importante e' che ci consenta di lavorare meglio !

Piercarlo

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

rubino
.
(GURU)

Iscritto il:
04 Febbraio 2005

Messaggi:
4283

Località
Potenza

 0 -  0 - Inviato: 07 Aprile 2009 alle ore 16:54

Su questo argomento c'è già una discussione aperta: ho già espresso la mia opinione in quella sede, non voglio ripetermi ed annoiare oltre chi ci legge, rischiando, oltretutto, il sacrosanto richiamo di geoalfa.
Il mio intervento voleva solo puntualizzare che il principio di onnipotenza dell'AdT va contrastato piuttosto che avallato, sostituendolo con il concetto di pari lealtà e di amore reciproco della verità (è un caso che Carlo Cinelli scriva: "... non possiamo accettare che qualcuno ci propini che il vettore di scostamento è un controllo di qualità cartografico ... ?)

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

 

Parole da cercare:
Cerca su:


 
Ricerca moderatori per il forum:

Nell'ottica di migliorare la qualità dei post e ridurre i "flame", cerchiamo volontari per moderare uno o più forum di GeoLIVE, se siete interessati consultate direttamente il seguente post:

Grazie


 
Convertitore da PDF a libretto DAT:

Servizio gratuito che abbiamo realizzato per estrarre il libretto presente nel PDF rilasciato da SISTER e salvarlo come semplice file DAT da importare direttamente su PREGEO.

 


 
SOLIDARIETA':

 Donare non aiuta...SALVA!

Visita il sito dell'AVIS (www.avis.it) per maggiori informazioni.


 
Il nostro visualizzatore delle mappe catastali:


 
Amici:

Nicola Paolo Maria Ramundo

Sviluppo software per Topografia, PreGeo, DocFa, CAD 2D/3D

» Consulta l'elenco di tutti i nostri amici «

© 2003-2023 Ezio Milazzo e Antonino S. Cutri'
(Crediti)
HOME  |   FORUM  |   NEWS  |   EVENTI  |   FAQ  |   GLOSSARIO  |   GUIDE
RECENSIONI  |   NORMATIVA CATASTALE  |   ALTRE NORMATIVE  |   DOCUMENTI  |   DOWNLOADS
LINKS  |   BLOG
Chi siamo -  Contatti -  Informazioni legali -  Termini di utilizzo -  Proprietà intellettuale -  Privacy -  Informativa sui cookie