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Autore unione di più rilievi

patty73776

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 0 -  0 - Inviato: 25 Gennaio 2007 alle ore 14:21

potreste indicarmi le principali condizioni per eseguire due rilievi autonomi da unire successivamente in un unico libretto ?

grazie

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Autore Risposta

saltafossi

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 0 -  0 - Inviato: 25 Gennaio 2007 alle ore 15:16

il discorso sarebbe molto lungo...in estrema sintesi (secondo me):

- i due rilievi non devono avere stazioni e/o punti di dettaglio con lo stesso nome;

- batti più punti in comune tra i due rilievi (almeno 4-5) stabili, ben definiti (gli stessi punti di stazionamento e/o spigoli fabbricati) e non troppo vicini, per poi poter agganciarli e avere un buon controllo sia dal punto di vista planimetrico che altimetrico;

- per l'aggancio ci sono programmi di topografia che fanno tutto loro (rototraslazione baricentrica su più punti con adeguamento di scala) ma io preferisco fare una rototraslazione rigida manuale su due punti scelti dopo aver studiato le varie sovrapposizioni;

- congela i punti in comune ad eccezione di quelli che vuoi far vedere nel libretto come ribattuti...

mi sono dimenticato qualcosa?

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 25 Gennaio 2007 alle ore 16:11

Come dice giustamente saltafossi il discorso sarebbe molto lungo, ma in estrema sintesi per collegare due rilievi basta che almeno due punti aventi materializzazione stabile siano comuni a tutti e due.
Detti punti devono anche essere abbastanza lontani da poter creare una base di appoggio solida.
Sembra di parlare di strutture ma spesso in topografia ci si rapporta proprio alle costruzioni.
A questo punto olio di gomiti, calcolatrice pronta e buon lavoro.
Per chi invece dispone di programmi appositi, tipo Geocat della Tecnobit, il problema è subito risolto perché esso ha una routine di calcolo proprio per unire due rilievi creando stazioni ponte collegate sia planimetricamente che altimetricamente, ovviamente dopo aver verificato che la differenza di lunghezza della base sia compatibile e nella tolleranza.
Quanto enunciato da saltafossi è correttissimo ed addirittura amplia quanto io ti ho detto perché lui prevede l'uso di sovrabbondanza di punti permettendoti di iperverificare i risultati, il che in topografia non fa mai male.
Io comunque credo, per esperienza, che se devi ritornare ad ampliare un rilievo già fatto e non hai lasciato i punti di stazione (è quasi sempre questo il caso) sia sufficiente battere due spigoli di fabbricato precedentemente battuti e lontani tra loro, per poter eseguire un ottimo lavoro.
Saluti

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gaetanobruno

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 0 -  0 - Inviato: 25 Gennaio 2007 alle ore 18:26

concordo con geocinel, bisogna essere molto "ferrati" in ambito topografico e puoi anche usare un cad generico per unire i due libretti.
Se i punti del tuo rilievo sono stati battuti in coppia da altri colleghi li puoi verificare e magari trarne dei :lol: vantaggi...........

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geocinel
Carlo Cinelli
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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 25 Gennaio 2007 alle ore 19:46

Il post di gaetanobruno mi ha fatto accendere una lampadina.
Non vorrei che tutte le elucubrazioni del presente topic fossero al servizio di attività che io reputo poco ortodosse.
Tipo prendere un rilievo fatto da altri, ribattendo due punti comuni, le dividenti o il fabbricato del nostro rilievo, integrandolo con le letture dei fiduciali presenti nel rilievo originario.
Io mi auguro che nessuno di voi operi in quel modo per risparmiare due ore di lavoro in campagna, bello per di più.
Qui nella mia zona, purtroppo, penso che qualcuno lo faccia.
Mi sono trovato, infatti, a fare dei lavori topografici nelle vicinanze di altri colleghi topografi che stavano eseguendo operazioni di campagna stranissime, tipo mettere in stazione lo strumento, battere quattro punti ed andare via.
Questo mi è capitato più volte sempre con le stesse persone che guarda caso sono quelle che con studi di 3/4 persone riescono a presentare 4/5 Tipi di aggiornamento ogni due giorni.
Io penso che la qualità di quello che produciamo rispecchia ineccepibilmente quello che siamo.
Saluti

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gaetanobruno

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 0 -  0 - Inviato: 27 Gennaio 2007 alle ore 10:11

Mi dispiace ma hai confuso ABILITA' con altre cose......, hai fatto, se ti riferivi al mia professionalità, un trattato di basso profilo.
Se poi ci sono, come dici, dei colleghi che operano in un certo modo non collegare i miei suggerimenti a tutto questo.
Sono 25 anni che faccio questo mestiere e non ho avuto mai deferimenti e problemi di qualsiasi tipo.

Saluti :oops:

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geocinel
Carlo Cinelli
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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 27 Gennaio 2007 alle ore 12:42

Non mi riferivo assolutamente a te.
Ho solo detto che il tuo intervento mi ha fatto accendere una lampadina.
Però, comunque, è sempre preferibile e più onesto parlare senza puntini perché questi potrebbero, in qualche mente, innescare delle risultanze come ho precedentemente detto poco ortodosse.
Saluti

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 27 Gennaio 2007 alle ore 19:18

hè sì geocinel, il rischio c'è, c'è di sicuro, ma a praticarlo sono quei colleghi che se lo fanno fare nelle segrete stanze di qualche dipendente pubblico che non ha tempo di andare a fare il rilievo come facciamo noi.
io ho avuto l'occasione di verificarlo e toccarlo con mano, sulla mia pelle:
un mio collega consegna tre tipi alla settimana, non sa mettere in stazione nemmeno il livello laser !! però consegna!! mentre io mi fo la bella passegiata nei campi, magari sbaglio e ci ritorno, scarico i dati, mi scervello a sperimentare pregeo, elaboro, fo, mi arrabatto e più di un tipo per volta non riesco a produrre!
sarò anche imbranato, ma non so spegarmi questo!!!!
a quel collega, un giorno gli ho telefonato dicendogli che si era sbagliato ad indicare il riferimento altimetrico e che aveva sbagliato anche lo spigolo, che aveva sbagliato la quota perchè aveva scritto 999 anzichè 99999, ebbene molto urtato ed offeso mi chiese : che cos'è il riferimento altimetrico? perchè non posso scrivere 999? ecc.. ecc..
allora?.....
cordialità

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geocinel
Carlo Cinelli
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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 28 Gennaio 2007 alle ore 13:47

Non te la prendere geoalfa!
Nel nostro lavoro purtroppo ci sono quelli come dici tu che se lo fanno fare e poi ci sono quelli che lavorano in serie (che non sono migliori dei primi) al quale mi riferivo io.
Gente che fa il proprio lavoro senza nessuna passione, solo per guadagno, che invece di studiare gli schemi di rilievo studia le strategie per non farli.
Per loro non provo nessun sentimento positivo, anzi mi fanno un pò tristezza e pena.
Su questo sito ho conosciuto, dagli interventi, molta gente positiva, che studia come me sulla materia, che si impegna a mettere a disposizione degli altri la propria esperienza (nata sul campo e non negli uffici di chi ti fa le cose).
Questo mi fa capire che questi personaggi sono una piccola minoranza insignificante.

Complimenti per quello che hai fatto e prodotto su questo sito al servizio degli altri e a gaetanobruno vorrei di nuovo chiedere scusa se ha frainteso il post, forse non mi ero spiegato bene.
D'altronde come avrei potuto dare dei giudizi su di lui se nemmeno lo conosco?

Saluti e cordialità

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saltafossi

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 0 -  0 - Inviato: 29 Gennaio 2007 alle ore 09:05

...anche nella mia zona so di gente che fa tre rilievi al giorno e presenta pacchi di pratiche a settimana...gli stessi che poi fanno 450-500 euro (diritti compresi!) per un frazionamento o 600 mettendoci però anche il tracciamento delle linee rosse...gente che applica la "prostitugrafia", una nuova scienza basata sulla svendita della qualità e dell'arte imparata dai vecchi maestri in favore della catena di montaggio, del fast-rilievo del catasto discount...geocinel, quella è gente che misura veramente 5 punti: i tre pf + i due di fine dividente!...sarebbe troppo oneroso per loro ricostruirsi a tavolino due libretti di misure, e anche volendo non ne sarebbero capaci!
buon lunedì e buoni rilievi gelati a tutti!

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vordcienpion

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 0 -  0 - Inviato: 27 Dicembre 2012 alle ore 20:25

Salve, proseguo su questo post interessante, per chiederVi un consiglio.



Devo unire due rilievi, o meglio integrare un rilievo gps con un rilievo eseguito con Stazione Totale.

Di solito batto i PF con il gps, poi chiudo il rilievo del fabbricato con la stazione totale.



Quando inserisco i dati del celerimetrico in meridiana, e imparto al programma quali sono i punti omologhi sul quale agganciare i due rilievi, il software mi chiede se voglio fare una rotrotraslazione o no. Nel caso del si, chiede se farla con metodo fisso oppure ai minimi quadrati.

Mi sapete dare qualche delucidazione in più? Qual'è la buona norma?



Saluti, grazie, e buona vacanze a chi è in ferie!!!

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max70

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 0 -  0 - Inviato: 29 Dicembre 2012 alle ore 18:09

Se non erro, il metodo fisso è la rototraslazione rigida, mentre quella ai minimi quadrati è la rototralazione con variazione di scala!

Quindi dipende dall'uso e dallo scopo del rilievo e della sosvattosizione delle due metotologgie.

Buon lavoro, saluti e buon anno

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vordcienpion

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 0 -  0 - Inviato: 02 Gennaio 2013 alle ore 16:20

Ciao Max, lo scopo del rilievo è quello dell'un accatastamento di un fabbricato.



Grazie

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Emanuele

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Castellamonte (TO)

 0 -  0 - Inviato: 10 Gennaio 2013 alle ore 19:10

"max70" ha scritto:
Se non erro, il metodo fisso è la rototraslazione rigida, mentre quella ai minimi quadrati è la rototralazione con variazione di scala!

Quindi dipende dall'uso e dallo scopo del rilievo e della sosvattosizione delle due metotologgie.

Buon lavoro, saluti e buon anno



Il metodo Fisso consiste nell'identificazione di un punto di rotazione e un punto d'allineamento ed è obbligatoriamente senza variazione di scala in quanto effettua una rototraslazione rigida "semplice" come potresti fare in Autocad

Il metodo ai minimi quadrati prevede un'elaborazione per iterazioni successive sugli n punti d'orientamento minimizzando i quadrati delle distanze fra le coordinate reali dei vari P.O. e le loro coordinate calcolate nel sistema di riferimento fittizio in cui erano state orientate inizialmente le varie Stazioni. Con questo medtodo è possibile effettuare una rotraslazione con variazione di scala ma di default la scala è 1 (rototraslazione rigida)

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georox

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14 Marzo 2008

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 0 -  0 - Inviato: 10 Gennaio 2013 alle ore 20:13

"Emanuele" ha scritto:

Il metodo ai minimi quadrati prevede un'elaborazione per iterazioni successive sugli n punti d'orientamento minimizzando i quadrati delle distanze fra le coordinate reali dei vari P.O. e le loro coordinate calcolate nel sistema di riferimento fittizio in cui erano state orientate inizialmente le varie Stazioni. Con questo medtodo è possibile effettuare una rotraslazione con variazione di scala ma di default la scala è 1 (rototraslazione rigida)



Il metodo ai minimi quadrati non si esegue per "iterazioni successive" ma con un calcolo matriciale univoco ben conosciuto in letteratura tecnica. Gli scarti risultanti, minimizzati per l'appunto dall'applicazione dei minimi quadrati, non sono "i quadrati delle distanze fra le coordinate reali ..." ma sono i residui dati dal fatto che, se si utilizzano più di 2 punti di aggancio, il numero di equazioni in gioco è maggiore al numero delle incognite e quindi il risultato di ciascuna equazione non può essere zero, come invece avviene per soli 2 punti noti (4 equazioni: 2 per le X e 2 per le Y; 4 incognite: 2 traslazioni X-Y delle origini, l'angolo di rotazione e la variazione di scala).

La variazione di scala c'è sempre se si usano più di 2 punti, poi si può decidere se applicarla o meno. Nel caso di rototraslazione tra due rilievi effettivi non va mai applicata perché si raffrontano punti reali di un rilievo con i corrispondenti punti, altrettanto reali, dell'altro rilievo.
Va invece sempre applicata quando si raffrontano punti reperiti in mappa con i corrispondenti punti effettivamente rilevati. In questo caso, infatti, le due entità a confronto, mappa e rilievo, possono benissimo essere difformi tra loro (variare di scala) e infatti in genere lo sono.

Buon Lavoro,

Gianni Rossi

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