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geosim
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Per i valori limite degli sqm non esistentono tolleranze prestabilite, di solito alle AdT fanno un controllo di massima verificando che siano contenuti nell'ordine di pochi contimetri, comunque è onere di chi fa il rilievo stabilire i valori limite in funzione della precisione che si vuole ottenere. Va detto inoltre che gli sqm sono significativi (almeno secondo me) quando le "ribattute" o comunque la determinazione della grandezza interessata è stata eseguita per un numero sufficiente di volte in quanto il valore sqm rappresenta lo scarto medio delle varie misure dalla media stessa delle misure (più o meno, ho un pò semplificato). E' chiaro quindi che maggiore è il numero delle misurazioni effettuate e più significativo sarà lo sqm per valutare la bontà del rilevamento. Considerazioni diverse andrebbero fatte per pregeo in quanto da quello che ho capito l'algoritmo di calcolo del programma tiene conto anche dello schema del rilievo per il calcolo degli sqm, Per quanto riguarda l'influenza delle ribattute nel calcolo celerimetrico i software di calcolo di solito eseguono una media delle varie coppie di coordinate calcolate e quindi il tuo punto ribattuto avrà coordinate derivate da tale media. Buon lavoro
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Maurizio76
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"geosim" ha scritto: Per quanto riguarda l'influenza delle ribattute nel calcolo celerimetrico i software di calcolo di solito eseguono una media delle varie coppie di coordinate calcolate e quindi il tuo punto ribattuto avrà coordinate derivate da tale media. Buon lavoro ...ma solo il punto ribattuto sarà influenzato dal suo valore medio e/o dal suo valore di sqm?I valori sqm ottenuti non hanno alcuna influenza sui valori del resto dei punti?(io crdevo che l'influenza del valore di sqm venisse in qualche modo "spalmata" anche sul valore degli altri punti)
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geosim
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Credo dipenda dal software di calcolo comunque nella restituzione celerimetrica le ribattute dovrebbero avere effetto sul solo punto interessato per la media delle coordinate e non sull'intero rilievo; l'influenza degli sqm sull'intero rilievo si dovrebbero avere solamente in caso di compensazione rigorosa ai minimi quadrati, il mio software di calcolo ha l'opzione per questo tipo di calcolo ma non ho mai avuto il tempo di approfondire la cosa e non l'ho mai utilizzato. Chiedo anzi se qualcuno è esperto sulla questione di farsi sentire.[/quote]
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Maurizio76
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Ma scusate una cosa...se io commetto un errore di lettura di distanza tra una stazione e l'altra e nella rilettura al cambio stazione eseguo la lettura corretta cosa succede?La distanza tra le due stazioni mi viene semplicemente mediata e io comunque mi ritrovo con un rilievo scorretto, giusto?E' anche (e soprattutto?)per ovviare a questo eventuale errore che dalle diverse stazioni sarebbe buona cosa prendere misurazioni di punti comuni a più stazioni?
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geosim
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Esatto, è per questo che le distanze in andata e ritorno tra due stazioni dovrebbero essere il più possibile uguali (differenza max 1 cm?).
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Maurizio76
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"geosim" ha scritto: è buona regola inoltre mirare a terra la stazione battuta in maniera di minimizzare l'errore nella lettura angolare. ma per mirare a terra intedni dire mettere il primsa a terra levandolo dall'asta o ruotare l'asta con su il prisma in modo da avere un'altezza del prisma di pochi centimetri oppure (come già sentitomi dire da qualcuno) mirare col canocchiale alla punta della palina e poi ruotare solo il canocchiale in verticale fino a trovare il prisma e a quel punto prendere il punto?Se fosse nel secondo caso avrei però da obbiettare che comunque se il centro del prisma non fosse precisamente allineato alla punta della palina io andrei a commettere comunque un errore in quanto il raggio che va dallo strumento al prisma (se non sbaglio) viene comunque riflesso verso il centro del prisma stesso ed in quel punto(centro del prisma)viene effettuata la lettura...(spero di essermi spiegato :( )
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Maurizio76
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"geosim" ha scritto: Esatto, è per questo che le distanze in andata e ritorno tra due stazioni dovrebbero essere il più possibile uguali (differenza max 1 cm?). ma se per qualche motivo dovessi commettere un errore e la differenza di misura tra le due stazioni differiscono per esempio di un metro come posso ovviare al problema?(sempre ammesso che a posteriori saprei con certezza quale delle due misure è di sicuro errata...) basterebbe modificare il valore della distanza sbagliata nel libretto catastale o comunque all'interno del file letto dal programma topografico e avrei risolto?
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geosim
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Logica vorrebbe che in un caso simile si rifaccia il rilievo per capire quale misura è sbagliata, se uno ha la certezza di quale sia quella giusta per fare il calcolo basta sostituire la distanza sbagliata con quella giusta, credo comunque che questa sia una risposta che farà rizzare i capelli ai topografi con la T maiuscola.
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chiara
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"Maurizio76" ha scritto: Ma scusate una cosa...se io commetto un errore di lettura di distanza tra una stazione e l'altra e nella rilettura al cambio stazione eseguo la lettura corretta cosa succede?La distanza tra le due stazioni mi viene semplicemente mediata e io comunque mi ritrovo con un rilievo scorretto, giusto?E' anche (e soprattutto?)per ovviare a questo eventuale errore che dalle diverse stazioni sarebbe buona cosa prendere misurazioni di punti comuni a più stazioni? I software un po' evoluti permettono di impostare dei valori di tolleranza tra punti ribattuti (soprattutto stazioni), per esempio 1 cm, cosicchè in fase di elaborazione possono verificare la congruenza tra le misure e segnalare all'utente eventuali misure fuori tolleranza.
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geosim
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Per la battuta della stazione io, quando la visibilità lo consente, collimo il punto di stazione a terra che di solito è identificato da un chiodo (su afalto o su picchetto in legno) e fisso lo strumento per gli spostamenti orizzontali, poi sposto il solo cannocchiale verticalmente e faccio la lettura della distanza mirando il prisma tenuto dal canneggiatore in bolla. In questo modo sono sicuro che angolarmente la lettura è la più corretta possibile.
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Maurizio76
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"geosim" ha scritto: Logica vorrebbe che in un caso simile si rifaccia il rilievo per capire quale misura è sbagliata, se uno ha la certezza di quale sia quella giusta per fare il calcolo basta sostituire la distanza sbagliata con quella giusta, credo comunque che questa sia una risposta che farà rizzare i capelli ai topografi con la T maiuscola. Posso immaginare, ma il mio fine è capire bene i ragionamenti che ci sono dietro al rilievo e a come vengono trattati i suoi dati dallo strumento e/o dal software per poter cercare il più possibile di commettere errori grossolani...la topografia mi ha sempre interessato a scuola, ma solo ora la sto applicando sul lavoro tramite i rilievi e, anche grazie a voi vorrei cercare di affinarmi il più possibile e capire varie malizie...
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Maurizio76
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"geosim" ha scritto: Per la battuta della stazione io, quando la visibilità lo consente, collimo il punto di stazione a terra che di solito è identificato da un chiodo (su afalto o su picchetto in legno) e fisso lo strumento per gli spostamenti orizzontali, poi sposto il solo cannocchiale verticalmente e faccio la lettura della distanza mirando il prisma tenuto dal canneggiatore in bolla. In questo modo sono sicuro che angolarmente la lettura è la più corretta possibile. Quindi il valore angolare non viene influenzato dalla direzione del raggio infrarosso (o laser) in uscita e in ritorno allo strumento?
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mcapozu
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il valore angolare non è influenzato dalla direzione dell'infrarosso. Per capire la differenza fra rilievo con e senza punti ribattuti, dai nomi diversi ai punti ribattuti e fai rieseguire il calcolo celerimetrico.
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geosim
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Credo che dipenda dal tipo di strumento, ma in generale ritengo che la lettura angolare non è legata al distanziometro. Per esempio la mia stazione totale (Topcon) consente anche di mirare separatamente per la lettura angolare e di distanza, puoi cioè battere il prisma in una posizione, determinare la distanza e poi spostare la mira per collimare angolarmente il punto; è una funzione comoda per esempio nella battuta degli spigoli quando non è possibile mettere esattamente il prisma nello spigolo stesso. Credo che la maggior parte delle strumentazioni attuali abbia funzioni simili. In linea di principio è importante capire che quando effettui una battuta tu determini delle coordinate polari aventi origine dal centro dello strumento, quindi la buona precisione è subordinata all'esatto centramento dello strumento sul punto di stazione, la sua corretta messa in bolla (importante per la corretta determinazione degli azimuth), la determinazione il più precisa possibile della distanza tra stazione e punto battuto la corretta determinazione dell'azimuth orizzontale che si ottiene mirando esattamente l'oggetto di rilivo.
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