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Autore rilievo

ansecooper

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25 Settembre 2008

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 0 -  0 - Inviato: 25 Settembre 2008 alle ore 10:47

salve a tutti mi è stato chiesto di fare dei rilievi di monitoraggio su frane con caposaldi provvisti di prisma sul corpo di frana e stazione fissa fuori frana.
io sono al mio primo rilievo e pensavo di procedere così:
-installare dei caposaldi esterni alla frana al fine di verificare che la stazione non si muova (mettendo dei catarinfranfgenti);
-trovare uno spigolo o un elemnto posto a nord (o se non lo trovo misuro l'angolo tra il nord magnetico e il mio elemnto da traguardare) rispetto alla stazione x fare l'azzeramento angolare.
-misurare le distanze e gli angoli dei caposaldi esterni alla frana;
-misurare le distanze e angoli dei caposaldi in frana.

una volta in ufficio, premesso che i sw a mia disposizione sono un leika windriver e autocadmap2004:
-scarico i dati con il leica e controllo eventual errori grossolani
-esporto in dxf3d in autocad map;
-in autocad map con la funzione map carico una ctr georifeta (in piemonte utmed50)
-avendo le coord precise del punto di stazione importo nel progetto il mio dxf come blocco facendo coincidere il punto di stazione del dxf con quello della ctr
-eventuale rotazione per far coincidere l'azzeramento angolare con il nord
-rifaccio le stesse operazioni x la I° lettura di esercizio e calcolo poi le coord in utm-ed50 e le differenze del vettore xy, Z, e l'azimut.

secondo voi farei un rilievo fatto bene?
attendo critiche :( thx

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Autore Risposta

marcom

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18 Maggio 2007

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 0 -  0 - Inviato: 25 Settembre 2008 alle ore 10:51

Può andare...l'importante è registrare oltre le misure date e tempi perchè una frana si muove quindi è importante sapere quanto e in che tempi...per le tolleranze e gli errori dipende sempre dalla precisione che ti serve. Mica male come primo rilievo....

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ansecooper

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25 Settembre 2008

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 0 -  0 - Inviato: 25 Settembre 2008 alle ore 11:01

grazie, speriamo vada bene..e che i risultatii combacino con qeulli deglio inclinometri già installati

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path

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29 Marzo 2005

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Montevarchi

 0 -  0 - Inviato: 26 Settembre 2008 alle ore 16:29

Quanto è estesa la frana in ettari?

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chiara

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 0 -  0 - Inviato: 26 Settembre 2008 alle ore 17:10

Che tipo di strumentazione hai a disposizione ??

Che distanze prevedi ci siano tra la stazione ed i capisaldi ed i punti di controllo?

Che ordine di precisione devono avere le tue misurazioni?

La committenza ti richiede solamente il controllo degli spostamenti relativi dei punti di frana?

Io, fermo restando l'utilizzo di strumentazione di buona precisione, in ogni caso procederei in questo modo (in attesa di smentite e correzioni più autorevoli):
- stazione su pilastrino in c.a. con centramento forzato su piastra tipo www.iltopografo.com/accessori_speciali.h... (ricorda che più le distanze sono corte più è importante la precisione del centramento della stazione);
- annotazione di data, ora, temperatura e pressione per ogni set di misure;
- più letture sui capisaldi e sui punti di controllo per ogni sessione di misure;

Premesso che non conosco autocadmap2004, per un miglior controllo dei dati io utilizzerei un semplice foglio di calcolo di excel riportante, per ogni sessione di misura le coordinate calcolate della stazione (x, y, z), dei capisaldi e dei punti di controllo e gli scostamenti rispetto alle misure originarie.

La materializzazione della stazione e dei capisaldi dovrà avvenire con la maggiore cura possibile, come pure il calcolo iniziale delle coordinate dei capisaldi e punti di controllo.

La georeferenzazione su CTR ritengo sia poco utile (se non espressmente richiesta dalla committenza), mentre le coordinate misurate importate in excel ( o qualsiasi altro foglio di calcolo) possono essere trasformati agevolmente in splendidi grafici che, punto per punto, ci informano chiaramente su eventuali movimenti della frana.

Questo per un monitoraggio "casalingo", senza l'utilizzo dei software appositamente realizzati per lo scopo.

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chiara

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30 Dicembre 2005

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 0 -  0 - Inviato: 26 Settembre 2008 alle ore 17:42

Attenzione inoltre, se operi su lunghe distanze, alla temperatura, pressione e, volendo fare i fini, umidità dell'aria, che influenzano la velocità del raggio distanziometrico e quindi la misura della distanza.

Ipotizzando che il distanziometro sia settato su una temperatura di 15° C e pressione 760 mmHg e che venga fatta una lettura pari a 1000 m, la medesima lettura fatta a 20 °C e 635 mmHg sarà pari a 1000,05 m.

Per questo è importante, prima di definire qualsiasi metodologia di controllo:
- selezione delle grandezze fisiche più sensibili;
- definizione dell'ordine di grandezza delle entità da misurare; conclusioni
riguardanti la precisione richiesta alle misure;
- definizione e scelta delle tecniche di misura, strumentazione, punti di
riferimento e dei programmi di rilevamento;
- determinazione delle possibili cause di errore nella lettura delle misure;
- impiego di sola strumentazione affidabile e personale qualificato;
- la ridondanza delle misure.

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ansecooper

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25 Settembre 2008

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 0 -  0 - Inviato: 29 Settembre 2008 alle ore 12:19

grazie x i vs suggerimenti premetto che la stazione è su pilastrino in c.a. con centramento forzato su piastra; le distanze in gioco variano da 400 a 1500mt di distanza, la precisione richiesta è la massima ottenibile e comunque comparabile con le letture inclinometriche (quindi da 1-2cm). l'area da monitorare è di di circa70 ettari con 11 caposaldi distribuiti sull'area costituiti da prismi fissi su edifici e degli attacchi leica incementati nelle basi dei piloni di un elettrodotto passante nell'area.

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chiara

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 0 -  0 - Inviato: 29 Settembre 2008 alle ore 18:44

"ansecooper" ha scritto:
grazie x i vs suggerimenti premetto che la stazione è su pilastrino in c.a. con centramento forzato su piastra; le distanze in gioco variano da 400 a 1500mt di distanza, la precisione richiesta è la massima ottenibile e comunque comparabile con le letture inclinometriche (quindi da 1-2cm). l'area da monitorare è di di circa70 ettari con 11 caposaldi distribuiti sull'area costituiti da prismi fissi su edifici e degli attacchi leica incementati nelle basi dei piloni di un elettrodotto passante nell'area.



URKA!
Come primo monitoraggio non è male !

Bisogna valutare molto bene il rapporto costi/benefici dell'operazione: non è detto che se devi ripetere sovente le misure non convenga utilizzare uno strumento motorizzato con interfacciato un pc dotato di appositi software per pilotare lo strumento e analizzare i dati

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ansecooper

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 0 -  0 - Inviato: 30 Settembre 2008 alle ore 14:00

purtroppo tutto quello che ho a disposizione è scritto nei post sopra. la frequenza delle misure previste è di 2 letture annue da far coincidere con i periodi in cui non vengono effetuetae le misure inclinometriche.
la cosa che mi spavento di più è l'azzeramento dell'angolo orizzontale fatta senza prisma ma su uno spigolo di un edificio....infatti se se canno quello posso avere un effetto di deriva si vari punti (me ne accorgerei solo in ufficio visualizzando i vettori risultanti rispetto al nord.
ciau

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chiara

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 0 -  0 - Inviato: 30 Settembre 2008 alle ore 14:11

"ansecooper" ha scritto:
purtroppo tutto quello che ho a disposizione è scritto nei post sopra. la frequenza delle misure previste è di 2 letture annue da far coincidere con i periodi in cui non vengono effetuetae le misure inclinometriche.
la cosa che mi spavento di più è l'azzeramento dell'angolo orizzontale fatta senza prisma ma su uno spigolo di un edificio....infatti se se canno quello posso avere un effetto di deriva si vari punti (me ne accorgerei solo in ufficio visualizzando i vettori risultanti rispetto al nord.
ciau



Be, con due letture annue non serve sicuramente un motorizzato; io pensavo ad un monitoraggio giornaliero/settimanale :roll:

Se hai visibilità di più capisaldi di controllo dal punto di stazione puoi orientare lo strumento con le funzioni di "stazione libera", ottenendo subito le coordinate di stazione e l'orientamento esatto dello strumento.
Se per caso hai uno strumento Sokkia della serie Setx o x030 o un unità esterna SDR, il software on board permette di effettuare più set di misure per la stazione libera, riducendo al minimo l'errore di calcolo del punto di stazione.

Buon lavoro

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ansecooper

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 0 -  0 - Inviato: 30 Settembre 2008 alle ore 14:32

le letture topografiche servono x compensare nell'annualità le misure topografiche e avere un quadro del movimento della frana anche dove non ci sono gli incli.
tra l'altro chiara la frana è proprio in piemonte, zona langhe

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chiara

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 0 -  0 - Inviato: 30 Settembre 2008 alle ore 14:55

"ansecooper" ha scritto:
le letture topografiche servono x compensare nell'annualità le misure topografiche e avere un quadro del movimento della frana anche dove non ci sono gli incli.
tra l'altro chiara la frana è proprio in piemonte, zona langhe



Se non altro c'è il vino buono :oops: e, magari, qualche "trifola" ...........

Ciau

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path

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Montevarchi

 0 -  0 - Inviato: 30 Settembre 2008 alle ore 20:02

Complimenti a chiara per i consigli!

P.S.: lo so che è un uomo, anzi un topografo!

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gaart

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19 Febbraio 2008

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 0 -  0 - Inviato: 07 Novembre 2008 alle ore 01:11

"ansecooper" ha scritto:
salve a tutti mi è stato chiesto di fare dei rilievi di monitoraggio su frane con caposaldi provvisti di prisma sul corpo di frana e stazione fissa fuori frana.
io sono al mio primo rilievo e pensavo di procedere così:
-installare dei caposaldi esterni alla frana al fine di verificare che la stazione non si muova (mettendo dei catarinfranfgenti);
-trovare uno spigolo o un elemnto posto a nord (o se non lo trovo misuro l'angolo tra il nord magnetico e il mio elemnto da traguardare) rispetto alla stazione x fare l'azzeramento angolare.
-misurare le distanze e gli angoli dei caposaldi esterni alla frana;
-misurare le distanze e angoli dei caposaldi in frana.

una volta in ufficio, premesso che i sw a mia disposizione sono un leika windriver e autocadmap2004:
-scarico i dati con il leica e controllo eventual errori grossolani
-esporto in dxf3d in autocad map;
-in autocad map con la funzione map carico una ctr georifeta (in piemonte utmed50)
-avendo le coord precise del punto di stazione importo nel progetto il mio dxf come blocco facendo coincidere il punto di stazione del dxf con quello della ctr
-eventuale rotazione per far coincidere l'azzeramento angolare con il nord
-rifaccio le stesse operazioni x la I° lettura di esercizio e calcolo poi le coord in utm-ed50 e le differenze del vettore xy, Z, e l'azimut.

secondo voi farei un rilievo fatto bene?
attendo critiche :( thx



Operativamente agirei cosi come dici ma con due stazioni
fisse in più e con orientamenti certi e fissati da me.
Una stazione a valle frana collegata a 2 stazioni a monte di controllo fuori frana e a circa metà frana o dove ritengo più opportuno
In allineamento in autocollimazione fra le due stazioni a monte porrei una serie di catarifrangenti di controllo (a seconda larghezza frana )
E' evidente che (se non si muovono le due stazioni) ho un controllo istantaneo (o quasi) della porzione che si muove.
Ma se è troppo dispendioso .....
Cordialità e buon lavoro

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dioptra

(GURU)

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10 Aprile 2003

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Piove di Sacco(PD) dioptra@dioptra.it (Autore OK_Pregeo)

 0 -  0 - Inviato: 07 Novembre 2008 alle ore 08:07

Salve

Scusate se mi intrometto in modo così brutale:
bellissima discussione, interessante e adeguata alle esigenze.
Peccato che bisognerebbe cambiare il titolo del post:

rilievo frana.

Penso che sarebbe più rintracciabile dal motore di ricerca e quindi anche altri potrebbero usufruire di queste conoscenze.


Cordialmente

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