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Argomento: RICONFINAMENTO PARTICELLA DI IMPIANTO
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geocinel
Carlo Cinelli
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Leggendo il post di antonioisolani mi è venuta in mente la procedura che usa un mio amico e collega del Collegio di Pistoia espertissimo in procedure grafiche. Tanto esperto che è anche titolare di una eliografica. Lui, praticamente, esegue quasi la stessa procedura di antonioisolani, aggiungendovi un altro passaggio. Dopo aver rasterizzato il disegno della mappa di impianto ed averlo riprodotto su un materiale indeformabile lucido di cui non ricordo il nome, torna in catasto e lo sovrappone manualmente alla mappa per vedere se è perfettamente identico. Questa procedura la esegue anche più volte fino a quando non si ritiene soddisfatto. Ora, se volete il mio parere, queste energie, indubbiamente positive, le trasporterei su altri aspetti. Nel mio modo di pensare la parte grafica è sempre stata figlia della parte numerica e mai l'inverso. E' vero che le coordinate della mappa di Impianto hanno genesi grafica. E' anche vero che nascevano da un calcolo numerico. Non potendoci allora trasferire dei numeri ci traferirono dei disegni ma non perché non capirono l'importanza delle due ma per l'impossibilità di fare diversamente. Da quei disegni noi dobbiamo tirare fuori dei numeri. Ogni passaggio ulteriore è un aggravio di imperfezione; senza ombra di dubbio. Il ridisegno della mappa non può essere mai come la mappa stessa. La stessa cosa vale per la scannerizzazione. Quindi ci dobbiamo limitare a misurare le coordinate ed a trasferirle in un file numerico da sovrapporre al rilievo successivamente. Un altra cosa fondamentale per chi opera graficamente è sapere, in caso di variazioni di scala, che a cambiare deve essere il "sistema mappa" e non il "sistema rilievo", assolutamente più preciso. Comunque, per quanto mi riguarda, vedo con simpatia tutte queste sperimentazioni che sono senz'altro figlie del voler far bene. Però se qualcosa ancora si può fare in questo settore, secondo me, è nel calcolo e nelle compensazioni. Vorrei evitare ogni commento sull'ultima parte del post di antonioisolani quando parla di personaggi che sovrappongono estratti wegis con le linee presunte di confine, non credo sia il caso di peggiorare la qualità della conversazione. Dal botta e risposta con saltafossi riguardo all'utilità dei Trigonometrici, devo dire che ho notato una loro validità quando i punti di appoggio o punti locali non circoscrivono perfettamente la linea da riconfinare. In quel caso infatti è preferibile fare l'Apertura a Terra multipla, diversamente sempre la Rototraslazione baricentrica con variazione di scala. Saluti e cordialità
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saltafossi
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17 Giugno 2005
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...io sono del parere che strumentazioni topografiche, sistemi cad, scanner, stampanti laser, software topografici, e ogni altro tipo di supporto moderno messo a disposizione dalla scienza e dalla tecnica debbano essere sfruttati...per utilizzarli al meglio ovviamente alla base ci deve essere lo studio e la perfetta conoscienza della materia ...quando una mappa di impianto è stata lucidata a mano di precisione su lucido indeformabile COMPLETA DI PARAMETRI, è stata scansionata ad alta risoluzione e quindi "rilucidata" sempre a mano (non con programmi di vettorizzazione automatica) e infine calibrata sui parametri, si può giungere ad ottimi risultati...e non è energia sprecata, anzi!...si ha il vantaggio di potere estrapolarsi con calma tutti i dati che si vogliono, si ha la possibilità di avere una visione di assieme che solo la mappa può darti, eppoi in certi casi con confini curvilinei, ampie zone da riconfinare, presenza di molti elementi di peso, diventa una impresa improba operare con la mera lettura delle coordinate (la possibilità di errori di lettura aumenta con il numero dei punti)...sai quale è il vero problema? che certi Catasti non permettono di lucidare le mappe...ecco perchè spero vada in porto quel progetto che prevede la completa acquisizione digitale delle mappe di impianto...
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MarcoD
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29 Settembre 2004
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Da me le mappe d'impianto sono "sotto chiave". quindi l'unico sistema che mi è permesso suppongo sia avvalermi dei file raster di cui dispone il collegio dei geometri. Tra l'altro è un' opzione che ho già visto riportata nei post precedenti, se non vado errato, dico bene? Grazie
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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07 Novembre 2006
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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it
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Per saltafossi E' vero quello che tu dici nell'ultima parte del post. A volte infatti sono arrivato esausto alla lettura del trentesimo punto di coordinate, con gli occhi che ti brillano e spesso per la stanchezza proveniente dalla tensione e dalla posizione assunta nella lettura. E' altresì inequivocabilmente vero che ogni passaggio successivo alla lettura delle coordinate aggravia la precisione. Quindi, se vogliamo fare le operzioni migliori possibili e più univoche in contaddittorio, bisogna assolutamente evitare ogni passaggio successivo alla lettura. Tieni conto che potrebbe succedere che ad una sovrapposizione rilievo-mappa tra un lucido prodotto da te ed un lucido prodotto da controparte ci potrebbero anche essere ml. 1 di differenza su qualche punto. Come dicevo sopra, mai mi è accaduto di riscontrare differenze nella lettura delle coordinate in contraddittorio oltre i cm. 20. Qundo dici che speri che vada in porto il progetto che prevede la completa acquisizione digitale delle mappe di Impianto, ti devo confessare che anch'io sono grande sostenitore di questa procedura, fortunatamente assentita dall'ADT con una recente circolare. Ne parlo entusisticamente anche in un esempio del mio libro e penso che sia l'unica alternativa valida alla misura diretta. Purtroppo, proprio in questi giorni stiamo valutando come commissione catasto i preventivi che ci hanno rimesso le ditte di scannerizzazione e ti devo dire che non sono proprio insignificanti. A proposito di questa cosa se qualcuno dei lettori del topic ha informazioni sui costi sarei grato se me li facesse sapere. Saluti e cordialità
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saltafossi
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17 Giugno 2005
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x geocinel: ti ho appena mandato un messaggio privato. ciao
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BOJINOV
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Alta Valdera (PI)
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X ANTONIO ISOLANI: ciao sono denni doveri, come va? altri tempi quando venivo a scuola a volterra.... anche io utilizzo il suo metodo, maestro, (anche se occorre valutare attentamente caso per caso, in quanto a volte capita di non avere fabbricati o punti d'appoggio vicini). a parte tutto la topografia è la materia che ho appreso meglio e questo soprattutto grazie al suo modo di insegnare (al contrario di altri che insegnavano e insegnano solo x arrotondare...). con più insegnanti come antonio isolani sicuramente uscirebbero dalle scuole geometri meglio preparati per la professione; il problema è che le scuole italiane non preparano a dovere, e di conseguenza nella nostra professione noto che spesso c'è tanta ignoranza, anche da parte di qualche collega con i capelli bianchi e la barba lunga......
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salvatorepiero
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"geosim" ha scritto: Io procederi così: - sopralluogo con fotocopia della mappa di impianto per rintracciare alcuni punti di appoggio già presenti in quella mappa (spigoli fabbricati ecc.), per un buon lavoro ne servirebbero almeno 5 o più; - rilievo con stazione totale dei predetti punti di appoggio avendo cura di posizionare le stazioni in maniera da poter successivamente tracciare il confine; - lettura delle coordinate dei vertici della dividente e dei punti di appoggio utilizzati sul foglio originale di impianto (no fotocopie). - calcolo del rilievo con rototraslazione baricentrica sui predetti punti di appoggio (da vedere se con variazione di scala o meno) e quindi tracciamento della dividente dalle stazioni precedentemente determinate. salve richiamo questo post pe rchiedere delle delucidazioni in merito alla lettura delle cordinatre dei vertici da foglio originale... precisando che non ho mai provato la procedura da me illustrata, potrei avendo effettuato il rilievo in campagna con stazione totale, sovraporre direttamente il rilievo con i dxf da me posseduto della mappa rototraslando con autocad solo in base ai punti di appoggio da me battuti e presenti nella mappa stessa? e fatto ciò posso misurare su autocad gli angoli e le distanze del confine dalla stazione che ho fatto per il mio rilievo??? in breve calcolerei le distanze e angoli leggendoli su autocad dalla mia stazione senza dover procurare le cordinate dalla mappa cartacea grazie cordiali saluti
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salviotto
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Siena
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come no! azz..... sai che io non ci avevo mai pensato! e io che ho perso mattinate interne a leggere le coordiante sui fogli ORIGINALI...... spero per te che tu sia solamente un disturbatore del Forum tipo Pinko ....Mmmm adesso non ricordo
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einste
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Andria
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per salvatorepiero il dxf della mappa che possiedi cos'è, come lo hai ricevuto?
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geoalfa
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Salve! non penso che salvatorepiero è un disturbatore! penso invece che è uno che ha fretta e non ha fatto la dovuta ricerca, e lettura di argomenti già ampiamente discussi e che hanno fatto letteratura! ricerca, che ho fatto io, per prova e / o dimostrazione e la risposta è stata questa: www.google.it/cse?cx=partner-pub-5056827... caro salvatorepiero, se l'avessi fatto avresti evitato questa inutile magra .... :oops: ..! come vedi non ce n'era bisogno.... al primo posto c'è anche una interessante FAQ compilata con l'apporto di esperti colleghi che da sempre trattano la materia ed addirittura hanno scritto dei testi andati a ruba..... !!
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salvatorepiero
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"geoalfa" ha scritto: Salve! non penso che salvatorepiero è un disturbatore! penso invece che è uno che ha fretta e non ha fatto la dovuta ricerca, e lettura di argomenti già ampiamente discussi e che hanno fatto letteratura! ricerca, che ho fatto io, per prova e / o dimostrazione e la risposta è stata questa: www.google.it/cse?cx=partner-pub-5056827... caro salvatorepiero, se l'avessi fatto avresti evitato questa inutile magra .... :oops: ..! come vedi non ce n'era bisogno.... al primo posto c'è anche una interessante FAQ compilata con l'apporto di esperti colleghi che da sempre trattano la materia ed addirittura hanno scritto dei testi andati a ruba..... !! non sono un disturbatore! mi potrei definire un curioso di questa procedura e vorrei capire meglio come funziona... grazie dei tuoi consigli cercherò di leggere attentamente tutti i discorsi e penso anche il famoso libro. grazie anche a coloro che hanno risposto diversamente forse non sanno che nessuno può sapere tutto di ogni cosa! tengo a precisare che non sono geometra!
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Soad88
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11 Maggio 2009
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Mi accodo al post per chiedere delucidazioni sulle modalita' di tracciamento con stazione totale una volta in possesso di tutto l'occorrente, riguardo i casi di riconfinamento su particelle d'impianto. Esso infatti è l'ultimo passaggio, ma chiaramente è anche quello con il quale vengono anche inseriti i picchetti definitivi, quindi di grande importanza. La mia domanda era piu' che altro un consiglio sulla metodologia da voi adottata per il tracciamento, ovvero...posizionandosi con la stazione totale sullo stesso punto precedentemente usato per il rilievo di inquadramento, e azzerandosi sul punto precedentemente battuto, siamo in possesso di un angolo e una distanza, e fin qui ci siamo... Il modo migliore qual'è per trovare il punto avendo questi dati? Non ho mai fatto riconfinamenti con questa procedura, ma mi è capitato sempre di usare paline e rotella, poichè avevo dei frazionamenti ante 88, per fortuna fatti in maniera piu' che degna. Io avevo pensato di mio a questa procedura, ovvero: impostare lo strumento sull'angolo preciso, dopodichè indicare al canneggiatore man mano come spostarsi affinche' possa leggerlo, e in un secondo momento una volta posizionato bene angolarmente, battermi tante volte la distanza, finchè non arrivo a quella desiderata. E giusto tutto cio? Se si, non ci ho mai provato è credo che per trovare un punto ci voglia parecchio tempo, tutto sta anche all'esperienza del canneggiatore ovviamente, senza contare che dovrei battere tanti punti prima di arrivare ad un risultato che si avvicini ad una tolleranza di qualche mm... Confermate tutto cio? Avete qualche consiglio sulla procedura affinchè questa operazione diventi meno "difficoltosa"? Grazie
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