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riconfinamento di dividenti generate da TF dopo circ. 2/88 |

geocort
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 Salve a tutti, vorrei illustrarvi un quesito: dovendo riconfinare due particelle ad esempio 100 e 200, il cui confine è stato generato da un TF redatto secondo la nuova procedura, cioè dopo la circ. 2/88, ho proceduto in questo modo, mi sono recato in campagna, ho battuto i PF sono ritornato allo studio, ho inserito il libretto stampato all'AdT e in autocad ho sovrapposto i due rilievi e mi sono calcolati i punti, ritorno sul posto e materializzo la dividente senza fare aperture a terra o altri calcoli vari e senza far riferimento alla mappa. Vado in contestazione con il tecnico del cliente affianco che fa il suo bel rilievo facendo riferimento solo alla mappa e alle coordinate della dividente senza nemmeno proccuparsi di stampare il libretto precedente, ed ecco il patatrac, 7 mt di differenza fra gli stessi punti della dividente. Incontrandoci mi sento dire che quello che ho utilizzato è un metodo tutto mio (effettivamente non lo so se c'è da qualche parte però io penso di aver messo ha terra solo il tipo fatto da un'altro tecnico, quindi non credo di aver colpe di sorta). Ora la mia domanda è questa, secondo voi in maniera logica, il metodo da me utilizzato può essere valido anche se non mi sono rifatto a coordinate di vecchi punti in mappa perchè non mi sembrano necessari oppure devo letteralmente cambiare mestiere? (7 mt non son pochi, sono un'infinità) Grazie in anticipo per i vostri pareri e spero di essermi spiegato bene :roll:
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geocinel
Carlo Cinelli
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Se ho capito bene il tuo post a cambiar mestiere ci deve pensare l'altro. Saluti
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VARES8
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La tua procedura è esatta ! Un frazionamento, ma anche un tipo mappale, redatto ai sensi della Circ. 2/88 è un atto di valenza geometrica che prevale a qualsiasi altro elemento di prova in materia di confini per le linee vettorilizzate. Mentre per quelle non materializzate ..... ho visto la disfatta di qualche tecnico che sosteneva il corretto posizionamento di una recinzione su una linea di confine che con un precedente atto di aggiornamento non era stata dichiarata !
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geocort
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non voglio esere presuntuoso, ma penso che dalla tua risposta io abbia ragione (ho mi sbaglio) P.S. Complimenti per il topic sugli onorari da te lanciato, finalmente un confronto serio su un argomento molto serio, cortesemente mi puoi segnalare il titolo del tuo libro, in un topic ho letto che ti facevano i complimenti e vorrei comprarlo, sarà sicuramente molto utile Ciao e Grazie per le risposte anche a vares8
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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Il titolo del libro è CASI PRATICI DI RICONFINAZIONI CATASTALI edito da Maggioli. Tornando al Topic. Certo che hai ragione. Tu non hai fatto altro che fare una rototraslazione grafica sulla base di punti comuni che in questo caso e giustamente sono i PF. Mi immagino che avrai trovato, come quasi sempre accade, scarti irrisori e dalla tua stazione hai calcolato le coordinate polari ritracciando i punti. L'altro signore si è basato su elementi esterni ed estranei al rilievo. Non ho ben capito quel passaggio ma mi sembra sulle coordinate provenienti da Pregeo per la dividente e da non so che altro per l'inquadramento. Mischiando cavolfiore con zucchine spesso viene il minestrone. Tornando alle procedure corrette, una può essere la tua (procedura grafica da punti numerici), l'altra può essere quella di far coincidere analiticamente il baricentro dei due rilievi e vedere le risultanze del calcolo. I rilsultati sono identici. Tu puoi solo modificare il tipo di rototraslazione: baricentrica o con coincidenza in un PF e orientamento su altro. A mio parere queste procedure grafiche aiutano molto nell'apprendimento di ciò che andiamo a fare. Saluti e cordialità
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geocort
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 grazie infinite geocinel, allora avevo capito bene il senso del tuo msg, a volte 10 anni di esperienza e un po di logica aiutano più di 30 anni di esperienza sul campo(così mi hanno risposto, che io ero ancora agli albori mentre lui era un tecnico topografo esperto, mah!) Grazie anche per il titolo del libro, domani corro ad acquistarlo Ciao e buon lavoro
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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Volevo ampliare un pò la risposta avendola data precedentemente in maniera assai stringata e veloce. Il caso delle riconfinazioni di linee derivanti da aggiornamenti post circolare 2/88 è quello che come procedure crea in chi le deve eseguire un pò di confusione perché, rispetto alle riconfinazioni di linee di impianto e linee derivanti da atti di aggiornamento anteriori alla circolare 2/88, apporta degli elementi di novità. Innanzitutto il primo elemento che crea ancora incredulità è che queste procedure possono essere risolte anche senza conoscere le coordinate cartesiane di alcun punto. Infatti il metodo più semplice, quello da te usato ed a mio parere il migliore, abbisogna di copia dell'elaborato Tipo di frazionamento di confinazione e dell'esecuzione di rilievo appoggiato agli stessi Punti Fiduciali. Una volta inserite le coordinate polari del Tipo in un qualsiasi programma di Topografia che risolva un calcolo celerimetrico, lo esportiamo verso un CAD e lo stesso faremo con il nostro rilievo. L'altro elemento di novità è che noi dobbiamo manipolare e sovrapporre queste due figure rigide individuandone i punti comuni che sono i PF. Come sopra dicevo e come nel 99% dei casi gli scarti sono entro limiti irrisori, dovremo scegliere se fare una sovrapposizione baricentrica oppure appoggiata ad un PF orientando su altro. Comunque stiamo parlando di lana caprina perché le differenze tra i due sistemi saranno la metà dello scarto che c'è tra i PF. Altro sistema potrebbe essere quello di far eseguire tutto ciò ad un programma che effettua calcoli analitici e che noi conosciamo bene. I risultati saranno i medesimi. Altro sistema potrebbe essere quello di far eseguire tutto ciò a Pregeo ed all'ottimo programma di esportazione VIGEO del buon Salvatore Cutrì. Una volta impostate le coordinate dei PF nel nostro database (fisse per i due rilievi) inseriamo il rilievo del Tipo di Frazionamento e lo esportiamo con VIGEO. Successivamente inseriamo ed esportiamo il nostro rilievo. Quei due file in origine CAD 0,0 andranno a sovrapporsi da soli in maniera baricentrica. Da lì possiamo individuare le coordinate polari per il tracciamento attraverso le differenze cartesiane. Qui si torna in minima parte a parlare di cartesiane. Le differenze procedurali e di risultati tra i tre procedimenti sono comunque minime, quasi inesistenti. Saluti e cordialità
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numero
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prato
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"geocinel" ha scritto: Se ho capito bene il tuo post a cambiar mestiere ci deve pensare l'altro. Saluti Concordo pienamente. Geocort vai pure in causa e goditi la bruttissima figura che il tuo collega farà senz'altro (a meno che il C.T.U. non dimostri altrettanza incompetenza, il che potrebbe anche succedere). Sul fatto di utilizzare solo i PF come elementi in comune non sono completamente d'accordo. Anche altri punti battuti stabilmente materializzati posti nell'intorno dell'oggetto del rilievo possono essere adibiti a tale scopo. Credo infatti che il criterio principale sia in ogni caso quello di utilizzare punti il più possibile esterni e circostanti al confine da ripristinare, onde minimizzare l'ampiezza delle ellissi di errore. saluti
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geocort
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 grazie numero, sula questione dei punti da utilizzare, posso utilizzare solo i pf, che ssul posto sono materializzati da tre spigoli di fabbircati, in quanto nel TF precedente era stata creata solo la nuova dividente poi non materializzata in loco. Grazie ancora e buon lavoro
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geocinel
Carlo Cinelli
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"numero" ha scritto: "geocinel" ha scritto: Se ho capito bene il tuo post a cambiar mestiere ci deve pensare l'altro. Saluti Concordo pienamente. Geocort vai pure in causa e goditi la bruttissima figura che il tuo collega farà senz'altro (a meno che il C.T.U. non dimostri altrettanza incompetenza, il che potrebbe anche succedere). Sul fatto di utilizzare solo i PF come elementi in comune non sono completamente d'accordo. Anche altri punti battuti stabilmente materializzati posti nell'intorno dell'oggetto del rilievo possono essere adibiti a tale scopo. Credo infatti che il criterio principale sia in ogni caso quello di utilizzare punti il più possibile esterni e circostanti al confine da ripristinare, onde minimizzare l'ampiezza delle ellissi di errore. saluti Sono d'accordo sugli altri punti stabilmente materializzati e su come influiscono sugli ellissi d'errore. Il problema è che quasi mai vengono battuti. Tieni conto inoltre che non essendo monografati come i PF nel caso di materializzazione opinabile qualcuno potrebbe affermare che non hai battuto quello giusto. Per materializzazione opinabile mi riferisco a spigoli di muri di cinta, pali di vario genere, tombini ecc.. E comunque quando fra tutti i PF (ammesso che siano sempre presenti) si presentano scarti dell'ordine di 2/5 cm., come spesso accade tra rilievi realmente eseguiti, per realizzare una buona riconfinazione sono più che sufficienti i PF. Saluti
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vordcienpion
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Salve a tutti. Leggevo un po' questo topic. A breve dovrei riconfinare una dividente, nata con atto approvato il 7 Dicembre 1988, quindi dopo la circolare 2/88. In mano ho il rilievo che al tempo fece il tecnico, nonchè copia del frazionamento approvato. Nel rilievo del Tecnico, ho una stazione che si orienta su 2 trigonometrici e di conseguenza mette a terra i 3 punti che formano la nuova dividente. Mentre nell'atto di aggiornamento approvato, ho come dati le coordinate del trigonometrico di partenza e le coordinate della stazione e dei 3 punti di dividente. Non mi ritrovo invece il libretto delle misure. Per riconfinare i punti, avevo intenzione di rimettere lo strumento sulla stazione di partenza, eseguire gli stessi azzeramenti dell'angolo azimutale, e seguire pari pari il libretto delle misure del tecnico, dove son indicati angoli e distanze dei punti da riconfinare. E' una procedura corretta? Non son stati battuti PF allora. Grazie a tutti
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geocinel
Carlo Cinelli
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"vordcienpion" ha scritto: Salve a tutti. Leggevo un po' questo topic. A breve dovrei riconfinare una dividente, nata con atto approvato il 7 Dicembre 1988, quindi dopo la circolare 2/88. In mano ho il rilievo che al tempo fece il tecnico, nonchè copia del frazionamento approvato. Nel rilievo del Tecnico, ho una stazione che si orienta su 2 trigonometrici e di conseguenza mette a terra i 3 punti che formano la nuova dividente. Mentre nell'atto di aggiornamento approvato, ho come dati le coordinate del trigonometrico di partenza e le coordinate della stazione e dei 3 punti di dividente. Non mi ritrovo invece il libretto delle misure. Per riconfinare i punti, avevo intenzione di rimettere lo strumento sulla stazione di partenza, eseguire gli stessi azzeramenti dell'angolo azimutale, e seguire pari pari il libretto delle misure del tecnico, dove son indicati angoli e distanze dei punti da riconfinare. E' una procedura corretta? Non son stati battuti PF allora. Grazie a tutti In quell'epoca non era stata ancora digerita la circolare 2/88 e tanti uffici non erano ancora pronti a partire. Quindi succedeva di tutto e di più. Io ho persino trovato un frazionamento in deroga. 8O Comunque non perdiamoci nei meandri se fu corretto o meno quello che fecero all'epoca. Tu devi rispettare la genesi di come è nato quel confine. Se possibili quelle operazioni che tu dici (presenza del punto di stazione) sono sicuramente le più corrette. Cordialmente Carlo Cinelli
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vordcienpion
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Grazie Carlè.... .....aspetta aspetta che ieri è venuto fuori che all'80% il frazionamento è stato fatto a tavolino.... Ci sarà da ridere.... In pratica sul frazionamento approvato , dai dati in mio possesso, è presente una stazione che batte 50 punti, impossibili da vedere da quella stazione li! Recupero il frazionamento originale dal catasto per sincerarmi del tutto, poi ci aggiorniamo. Grazie ancora e buon lavoro!
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Apprendista
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07 Agosto 2013 alle ore 16:21
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Ciao: 1) hai stampato dall'adt il libretto originale o approvato? 2) Nelle riconfinazioni,i pf non sono affidabili. 3)Devi collimare punti coincidenti con quelli che leggi nel libretto per avere dei punti in comune. 4) Non è detto che il frazionamento approvato sia attendibile. Bisogna vedere bene cosa ha preso come punti vertice. 5)Molte volte c'è il buon senso.Ma le cose vanno fatte con criterio,testa,giudizio e soprattutto intelligenza.
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geoalfa
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"Apprendista" ha scritto: Ciao: 1) hai stampato dall'adt il libretto originale o approvato? 2) Nelle riconfinazioni,i pf non sono affidabili. 3)Devi collimare punti coincidenti con quelli che leggi nel libretto per avere dei punti in comune. 4) Non è detto che il frazionamento approvato sia attendibile. Bisogna vedere bene cosa ha preso come punti vertice. 5)Molte volte c'è il buon senso.Ma le cose vanno fatte con criterio,testa,giudizio e soprattutto intelligenza. Mi domando e vi domando: Mi sono perso qualcosa o è la topografia catastale che sa evolvendo? a voi la risposta! grazie
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