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geoitalia
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orestevidal
029371038
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Che confusione ! La normativa impone ai costruttori di strumenti regole ben precise. Gli strumenti devono sottostare alla Classe concessa per la tipologia di utilizzo dello strumento nelle condizioni d'uso dello stesso. Ne deriva il fatto che i distanziometri laser hanno tutti la stessa potenza e la stessa densità di potenza emessa per quel tipo d'impiego. Se, come ha vissuto il Geom. Leoncini ( che saluto cordialmente ) per impieghi militari e/o civili si devono utilizzare strumenti di classe superiore alla Classe2 o 3A visibile gli operatori dovranno utilizzare le precauzioni d'uso previste per quella Classe. Nota bene : la Classe 3A dice che " un operatore istruito sul fatto che, nel caso il raggio laser debba colpirlo direttamente in un occhio, lo stesso deve chiudere e distogliere l'occhio dal raggio laser ". Questo tempo di reazione è standardizzato in 1/25 di secondo ed è il tempo di reazione dell'occhio che si chiude. Oltre questo periodo di tempo il raggio laser è considerato dannoso all'occhio. Cordiali saluti. Geom. Oreste Vidal vidaLaser
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gialti
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Grazie Chiara, ma allora il classe 3R dichiarato da Leica a cosa corrisponde? alla classe 2? perché mi pare che il classe 3 A e B siano già parecchio dannosi!. ciao 8O
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geobax
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"orestevidal" ha scritto:
[...] Puoi fare una verifica "non empirica" collimando un target a 10m ed accendendo il puntatore laser. Se tutto è a posto il punto collimato otticamente ed il puntatore laser devono trovarsi sullo stesso punto altrimenti lo strumento è starato. [...] Gent. geom. Vidal, leggo il Suo topic e, premettendo di aver già fatto (per curiosità) questa prova qualche mese fa trovando soddisfatta la condizione da Lei indicata, mi sovviene quanto riportato nel manuale topcon: il puntatore laser indica la posizione approssimata del punto collimato del cannocchiale. non indica il punto esatto collimato. quindi per il gpt-3000ln, è da considerarsi in tolleranza una divergenza di 6mm del centro del punto laser rispetto al centro del reticolo posto a 10 m di distanza. per quanto concerne il metodo di misurazione adottato del "tempo di volo" ovvero "di percorrenza", lo stesso, mi pare abbastanza bistrattato negli interventi precedenti, permette di filtrare i segnali riflessi da superfici poste prima e/o dopo il punto oggetto di collimazione. altro non so aggiungere, come Lei sa, non sono un venditore... buona giornata PS grazie a 'chiara' per l'interessante dispensa sui laser.
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lupi
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orestevidal
029371038
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Riporto "geobax" : "leggo il Suo topic e, premettendo di aver già fatto (per curiosità) questa prova qualche mese fa trovando soddisfatta la condizione da Lei indicata, mi sovviene quanto riportato nel manuale topcon: il puntatore laser indica la posizione approssimata del punto collimato del cannocchiale. non indica il punto esatto collimato. quindi per il gpt-3000ln, è da considerarsi in tolleranza una divergenza di 6mm del centro del punto laser rispetto al centro del reticolo posto a 10 m di distanza. Posso dirLe che sulle nostre stazioni FOIF il punto visibile è il riferimento della misura del distanziometro senza prisma e, in quanto tale, deve essere perfettamente coassiale all'asse di collimazione. Le nostre funzionano così . . . le altre, non mi permetto di giudicare. per quanto concerne il metodo di misurazione adottato del "tempo di volo" ovvero "di percorrenza", lo stesso, mi pare abbastanza bistrattato negli interventi precedenti, permette di filtrare i segnali riflessi da superfici poste prima e/o dopo il punto oggetto di collimazione. Le voglio rispondere con un problemino da risolvere : 1 ) Prenda la minima distanza di misura del Suo strumento. 2 ) Calcoli il tempo di percorrenza alla velocità della luce per quella distanza x2 ( andata e ritorno ) del raggio laser. 3 ) Mi dice che precisione dovrebbe avere il cronometro per ottenere la precisione dello strumento ? altro non so aggiungere, come Lei sa, non sono un venditore... Altro non voglio aggiungere, come Lei ben sa, sono un venditore. buona giornata Cordiali saluti. Geom. Oreste Vidal vidaLaser
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geobax
(GURU)
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"lupi" ha scritto:
Dovendo comparare degli strumenti non ho fatto altro che fare misurare a tutti i medesimi punti e sul dato oggettivo valutare la qualità di ogn'uno. Nel caso specifico nella misurazione della distanza senza prisma. E' l'unico sistema che ho reputato il più oggettivo possibile. A questo punto se cerchiamo di capire grazie a qualc'uno con concetti semplici la differenza delle due tecnologie ed il perche di scelte differenti fra varie case tanto meglio. Un saluto lupi Caro lupi, ti ringrazio per la stima. non vorrei cmq essere stato frainteso: non è che voglio difendere a tutti i costi il mio acquisto (come si diceva in un precedente topic, sta al singolo valutare un aspetto piuttosto che un altro), volevo proprio cercare di capire meglio, portando sul forum l'esperienza fatta personalmente e quanto avevo letto sul manuale d'uso. In tal senso, ringrazio anche il geom. Vidal che mi ha gentilmente e celermente risposto. E' per questo che non mi piacciono certi topic: perchè la curiosità e la voglia di capire determinate cose che a volte si danno per scontate, spesso, trae in inganno... cmq grazie a tutti per le spiegazioni... x orestevidal: una noticina: limito il più possibile la misurazione senza prisma per punti prossimi alla stazione, a meno di casi disgraziati, per i quali cerco sempre di effettuare misurazioni di controllo...sa com'è, non si sa mai :wink:
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orestevidal
029371038
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Riporto "geobax" : " . . . limito il più possibile la misurazione senza prisma per punti prossimi alla stazione, a meno di casi disgraziati, per i quali cerco sempre di effettuare misurazioni di controllo...sa com'è, non si sa mai " Concordo, le letture senza prisma sono sempre delle emergenze e vanno gestite come tali. Cordiali saluti. Geom. Oreste Vidal vidaLaser
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lupi
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geobax
(GURU)
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"lupi" ha scritto:
Forse non ho ben inteso ma permettimi di dissentire geobax. Non capisco perchè bisogna chiudere gli occhi! [...] Personalmente più cose capisco è più mi sento sicuro ed autonomo nel controbattere le performances che molti venditori ti espongono credendo di non avere possibilità di replica dalla controparte. Con stima lupi Chiudere gli occhi? Chi ha parlato di comprare senza capire? Mi sa che mi sono espresso moooolto bene... La penso esattamente come Te: quello che volevo far capire era che non stavo cercando strenuamente di difendere lo strumento che possiedo e le mie scelte, stavo solo cercando di approfondire argomentazioni su cui, spesso, molti (compresi i venditori) si soffermano poco... Tutto qua... saluti a tutti
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chiara
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"gialti" ha scritto: Grazie Chiara, ma allora il classe 3R dichiarato da Leica a cosa corrisponde? alla classe 2? perché mi pare che il classe 3 A e B siano già parecchio dannosi!. ciao 8O Io ho visto su alcuni manuali la dizione "Laser classe IIIa - classe 3R". Presumo pertanto che un laser classe 3R abbia caratteristiche simili ad un IIIa, in ogni caso meno pericoloso di un IIIb. Provo a documentarmi sul web ................ :idea:
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orestevidal
029371038
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Abbiamo la normativa EN80625-1 in originale ma la Classe 3R non compare. Sono incuriosito. Cordiali saluti. Geom. Oreste Vidal vidaLaser
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chiara
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Piemonte
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"orestevidal" ha scritto: Abbiamo la normativa EN80625-1 in originale ma la Classe 3R non compare. Sono incuriosito. Cordiali saluti. Geom. Oreste Vidal vidaLaser Il web è una fonte inesauribile di sapere ....... Con una ricerca su google tipo "laser 3R", tra migliaia di pagine, ho trovato questo sunto: CLASSIFICAZIONE DEI LASER Descrizione delle classi laser: Classe 1: il fascio laser è considerato innocuo in qualsiasi condizioni d’uso perché l’EMP non può mai essere superato. Comprende sia i laser a bassa potenza, la cui radiazione emessa resta sempre al di sotto degli standard previsti dalla norma CEI 60825-1 Quarta Edizione sia i laser costruiti in maniera tale da impedire il contatto diretto fra Operatore e fascio (ad esempio i laser delle stampanti). Classe 1M: a questa classe appartengono solo laser che emettono nell’intervallo di lunghezza d’onda da 302,5 a 4000 nm. I laser di questa classe differiscono da quelli delle classe 1 per il fatto di essere pericolosi nel caso di utilizzo di strumenti ottici all’interno del fascio. Si applicano due condizioni: 1. per fasci divergenti se l’utilizzatore pone i componenti ottici all’interno entro 100 mm dalla sorgente per concentrare il fascio 2. per un fascio collimato con un diametro superiore a quello specificato nella Tabella 10 norma CEI 60825-1 Quarta Edizione per le misure dell’irradiamento e dell’esposizione energetica Classe 2: i laser di questa classe possono emettere radiazioni pericolose, tuttavia la loro potenza è sufficientemente bassa da consentire, con un’azione di riflesso, di evitare esposizioni inattese (la lunghezza d’onda è compresa tra i 400 nm e i 700 nm, cioè nel visibile). Questi laser non sono in grado di arrecare danno, in caso di esposizione accidentale, in quanto la protezione dell’occhio è normalmente assicurata dalle reazioni di difesa compreso il riflesso palpebrale. Classe 2M: i laser di questa classe emettono nell’intervallo di lunghezza d’onda da 400 a 700 nm. I laser di questa classe differiscono da quelli delle classe 2 per il fatto di essere pericolosi nel caso di utilizzo di strumenti ottici all’interno del fascio. Si applicano due condizioni: 1. per fasci divergenti se l’utilizzatore pone i componenti ottici all’interno entro 100 mm dalla sorgente per concentrare il fascio 2. per un fascio collimato con un diametro superiore a quello specificato nella Tabella 10 norma CEI 60825-1 Quarta Edizione per le misure dell’irradiamento e dell’esposizione energetica Classe 3R: i laser di questa classe emettono nell’intervallo di lunghezze d’onda da 302,5 a 106 nm. in cui la visione del fascio è potenzialmente pericolosa ma il rischio è inferiore a quello dei laser di classe 3B Per i laser di questa classe la visione diretta del fascio o di sue riflessioni speculari è pericolosa con o senza strumenti ottici. Classe 3B: in questa classe sono compresi quei laser in grado di danneggiare l’occhio e la pelle nel caso di esposizione diretta del fascio. Possono emettere radiazioni visibili o invisibili i cui livelli di emissione non devono superare quelli riportati nelle tabelle delle norme CEI EN 60825-1 e comunque non devono superare i 500 mW per i laser continui, mentre per i laser impulsati l’esposizione energetica deve essere non superiore a 105 Jm-2. Classe 4: sono i laser più potenti e pericolosi; questa classe comprende tutti i sistemi che superano i livelli imposti alla classe 3B. Oltre ad avere una potenza tale da causare seri danni ad occhi e pelle anche se il fascio è diffuso, possono costituire un potenziale rischio d’incendio.
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orestevidal
029371038
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Per "chiara" : può cortesemente inviarmi il link in oggetto tramite MP o pubblicamente ? Cordiali saluti. Geom. Oreste Vidal vidaLaser
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chiara
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"orestevidal" ha scritto: Per "chiara" : può cortesemente inviarmi il link in oggetto tramite MP o pubblicamente ? Cordiali saluti. Geom. Oreste Vidal vidaLaser Le predette definizioni le ho pescate su: www.unipr.it/arpa/spp/Lineeguida1/Infost... e poi http://www2.healthphysics.at/default.asp?id=527&lid=2 www.unipv.it/ele/safety/reglaser.pdf http://www.unimib.it/upload/Semin_sicur_laser.pdf http://www.unisa.it/download/2342_1_573478497_0702-UniSa-N-RnI-Lasr+UltrSn%20Stmp.pdf Per altre informazioni ti rimando a: http://www.google.com/search?hl=it&rls=com.microsoft:en-US&sa=X&oi=spell&resnum=0&ct=result&cd=1&q=laser+classification&spell=1 Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma (e si scopiazza ...........) Salutoni.
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