La rettifica dei confini di mappa, da parte del Catasto, non viene eseguita senza che vi sia un valido documento che giustifichi dette variazioni.
Inoltre se devi eseguire una riconfinazione su base mappa occorrono:
- la mappa di impianto o comunque quella fornita (a pagamento) dai collegi e ordini professionali, qualora trattasi di confini di particella di impianto;
- le copie dei tipi di frazionamento, mappali, ecc. qualora la particella da riconfinare sia stata oggetto di detti atti di aggiornamento (dalla visura storica si può indirettamente verificare, confrontando le superfici, ecc., se a partire dall'impianto la particella in questione abbia subito modifiche planimetriche nel corso degli anni).
Dopo essere venuti in possesso dei documenti sopra citati, a seconda dei casi, si può tranquillamente verificare se i confini di mappa abbiano subito modifiche rilevanti.
Fermo restando che la mappa Wegis di visura non è attendibile.
Preciso che qualora io venissi incaricato da un mio cliente di riconfinare particelle di mappa ed il tecnico della contro parte mi portasse a conoscenza dei risultati delle sue verifiche prendendo come base delle sue elaborazioni la mappa Wegis (purtroppo già mi è capitato), lo inviterei di sicuro, come minimo, a rivedere le sue strampalate elaborazioni.
In almeno un caso l'ho pure dovuto mandare a quel paese, il collega della contro parte, visto che non ne voleva sapere di rivedere le sue elaborazioni sulla base di mappa attendibile o sulla base di tipi di aggiornamento nel corso degli anni presentati.