Ho di recente visitato un immobile composto da due appartamenti accatastati come A/7, ai piani primo e secondo. Al piano terra ci sono garage, tavera, lavanderia, locali tecnici ed un terzo appartamentino di circa 50m2 anch'esso in categoria A/7, così dice la visura che ho fatto dal sito dell'ag. entrate.

Ora: il piano terra (e dunque anche l'appartamentino) avrà forse un'altezza di 2.40m, in ogni caso sicuramente in meno dei 2.70m richiesti. L'appartamentino è effettivamente arredato come tale. Ora le mie domande:

1. Che logica ha una cosa simile? Mi sembra che in questo modo i proprietari vadano a pagare imposte per una categoria costosa quando di fatto non lo sarebbe, e per avere un alloggio comunque non a norma. Perché non l'hanno accatastato C/2?

2. Come può essere successo? Chiaramente le altezze non ci sono mai state nei locali in oggetto. Come ha potuto dunque essere avvenuto l'accatastamento errato? Preciso che l'immobile è di fine anni 70, quindi non si tratta quindi di una irregolarità "storica".

3. Come dovrebbe comportarsi un acquirente che desideri acquistare l'intero immobile? L'irregolarità va citata nei documenti di compravendita? Come si sana la situazione?

Grazie e siate clementi: non sono neanche un principiante, sono solo allo sbaraglio!

Alla 1 e 2 è un pò difficile dare unica risposta.

Alla 3

"Come dovrebbe comportarsi un acquirente che desideri acquistare l'intero immobile?"

Consultare Tecnico di Fiducia (Tecnico, non Agenzia).

Altezza minima per abitabilità
Che fare se l’appartamento non ha l’altezza minima richiesta da legge e come comportarsi se lo si vuole vendere.





Potrebbe succedere di trovarsi dinanzi a un appartamento privo dell’altezza minima per l’abitabilità.

Sicché, in ipotesi del genere, si porrà il problema, non solo dell’agibilità in senso stretto (con i conseguenti rischi di sanzioni amministrative), ma anche della possibile vendita che, per l’effetto, non può essere considerata a norma e, quindi, valida.