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Argomento: soppressione e costituzione di C/2 e F/5

Autore Risposta

juan

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27 Luglio 2018 alle ore 16:21

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 0 -  0 - Inviato: 01 Agosto 2018 alle ore 10:43

buongiorno vedo che si continua a discutere...lascio il dubbio a Totonno che ha le sue convinzioni tanto sono supposizioni che non servono a dirimere le mie domande credo che non dobbiate prendervela e cercare di fare i saccenti...forse io juan non ho controllato neanche se c’era il palazzo? Il problema del catasto deriva propio dalla pressapochezza dei vecchi tecnici che per incamerare due lire erano disposti a firmare di tutto. Buone vacanze.

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bioffa69

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23 Settembre 2009

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BRESCIA

 0 -  0 - Inviato: 01 Agosto 2018 alle ore 11:25

"juan" ha scritto:
buongiorno vedo che si continua a discutere...lascio il dubbio a Totonno che ha le sue convinzioni tanto sono supposizioni che non servono a dirimere le mie domande credo che non dobbiate prendervela e cercare di fare i saccenti...forse io juan non ho controllato neanche se c’era il palazzo? Il problema del catasto deriva propio dalla pressapochezza dei vecchi tecnici che per incamerare due lire erano disposti a firmare di tutto. Buone vacanze.





In realtà non dipende dai vecchi tecnici,la maggior parte delle pratiche sono perfette e le restituzioni dei rilievi impeccabili.

Dipende sempre da che preparazione avevano i tecnici che le hanno redatte.

Per esempio quando ci sono stati i condoni, tutti "buttavano"su le pratiche, anche chi non aveva mai fatto catasto, cosa che sta succedendo adesso, con la crisi, acnhe chi non si è mai avvicinato a questo ambiente , facendo girare un programma pensa di sapere , ma i danni si vedranno in futuro.

Chiaramente non mi sto assolutamente riferendo a te, è solo una chiacchiera fra noi, ma ti posso assicurare che mi capitano in mano pratiche di tecnci che ormai sfiorano i 70/ 80, che sono perfette sotto tutti i punti di vista, la professionalità è ciò che ci distingue.



Saluti

P.S. Come sappiamo chi invece ha sempre lavorato "male, facendo furbate, si conoscono le mele marcie.

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EALFIN

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03 Dicembre 2006

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 0 -  0 - Inviato: 01 Agosto 2018 alle ore 16:55

"totonno" ha scritto:
"EALFIN" ha scritto:
Nei miei due casi sopra esposti:

- da un punto di vista urbanistico il Comune potrà fare tutti i controlli che vuole tanto troverà la situazione come dichiarata sia in S.C.I.A. che al Catasto (per di più per l'abitazione H = 2,07 il tecnico comunale assunto dopo l'85 mi ha pure detto "come hanno fatto a rilasciare una sanatoria per un appartamento simile non a norma?");

- da un punto di vista catastale il Catasto potrà fare tutti i controlli che vuole tanto troverà un magazzino e non un'abitazione.

Non credo nemmeno che il Catasto possa ripristinare la situazione precedente ad abitazione se non altro perché la rendita è minore e quindi al Catasto interessa solo cercare di ottenere rendite maggiori.




Descrivi i tuoi casi, per forza dobbiamo analizzare e approfondire i medesimi che hai affrontato.

Le mie osservazioni sono le seguenti.

- Punto 1. Sulla SCIA il comune tramite i vigili può andare a verificare la conformità dei lavori con quanto previsto dal progetto. La paura ce l'ha il direttore dei lavori nel caso il committente abbia fatto lavori abusivi. Sulla SCIA c'era scritto 2,07 di altezza o sul condono. Il progettista parte dalla situazione di fatto legittimata dalla licenza originaria per la costruzione dell'immobile e dal condono, non dai letti che non trova o dalle caffettiere che non può accendere o dalla assenza di finestre. Se c'è un condono ti devi aspettare degli interventi che NON rispettano i regolamenti edilizi ed igienico sanitari quindi anche un cambio di destinazione d'uso con altezza inferiore alla minima, oppure addirittura con locali senza finestre, perchè così consentiva la legge sul condono.

- Punto 2. Il catasto veniva eseguito in conseguenza di quello condonato al comune, perchè ci doveva essere la conformità con quanto dichiarato nel condono. Non scordiamoci che con il condono (soprattutto quello del 1985 prima versione) potevi regolarizzare tutti i lavori abusivi anche quelli in difformità con le norme edilizie, urbanistiche, e igieniche sanitarie.

- Punto 3 Dopo più di trenta anni arriva un tecnico e si accorge che quell'immobile di fatto non è più corrispondente a quanto dichiarato nel condono e addirittura, come il caso di Juan, il condono non viene neppure rilasciato. Cosa deve fare ? Deve andare in comune a verificare la conformità urbanistica del bene in comune e quale sia la destinazione urbanistica del medesimo che provi la destinazione d'uso di quell'edificio quando è stato costruito e prima degli interventi abusivi. il catasto viene dopo. Juan intende cambiare la categoria di classamento all'immobile in catasto e risolve tutto con la semplicistica affermazione che l'immobile è un locale di sgombro senza manco sapere se forse questo è stato realizzato completamente abusivo oppure è un locale condominiale come quelle che stavano in cima agli edifici condominiali per stendere i panni e nel condono un tizio se ne è appropriato. Per questo è necessario e basilare pure andare a prendere il titolo di provenienza che Juan mi sembra non se ne sia proprio interessato. Forse per paura di trovarsi nella bega che il cliente non è il titolare del bene.






Saluti



Punto 1. Per la S.C.I.A. senza opere non c'è Direttore dei Lavori in quanto non eseguiti ma c'è solo la responabilità del progettista il quale si deve preoccupare dell'effettivo cambio d'uso eseguito (ecco perché alla pratica edilizia ed alla variazione catastale sono state allegate foto attestanti lo stato di fatto). L'altezza h = 2,07 risulta nei disegni del condono, nell'accatastamento originario, nella pratica di cambio d'uso senza opere e nella variazione catastale da abitazione a magazzino. La Legge sul condono sanava la parte urbanistica ma la parte igienico sanitaria doveva comunque essere oggetto di adeguamento successivo, solo che siamo in Italia e tutto se ne va a tarallucci e vino. Basti pensare che condoni su locali commerciali, in casi a me capitati, non sono stati sufficienti a compiere determinate azioni (cambio di conduttore) perchè la ASL mi ha detto in sostanza che a Loro non importava più di tanto del condono, se mancava l'altezza non avrebbero autorizzato nuove attività diverse da quelle già insiedate. Magari verranno i vigili a controllare pratiche da me redatte scrupolosamente con tanto di prove allegate così successivamente mi divertirò non poco a mandare i vigili a controllare altre situazioni al limite della decenza e che gli stessi vigili fanno finta di non vedere. Si potrebbe trattare anche di ricatto secondo quanto da me affermato ma se vogliamo cambiare l'Italia sarò io il primo a volerlo fare assumendomi tutti i rischi per tutto quello che mi riguarda, purché pagheranno anche gli altri.

- Punto 2. Il Catasto per legge deve ammettere qualsiasi variazione di destinazione e, solo in qualche caso (esempio cambio d'uso da negozio a magazzino), il Catasto non digerisce detta variazione e ripristina la situazione originaria non perché "ama le categorie C/1" ma perché la rendita di esse è maggiore di una C/2 mentre nelle mie variazioni la rendita precedente era minore e per questo il Catasto non ha eseguito e non eseguirà di sicuro controlli (se lo farà ben venga, troverà quello che ho dichiarato in Docfa, se poi la penserà comunque diversamente a me importa fino ad un certo punto).

- Punto 3. Dopo più di trent'anni anzi prima il proprietario toglie tutti i mobili (aredi del bagno compresi) e li porta al nuovo appartamento al piano superiore costruito ovvero ultimato dopo la domanda di condono edilizio. Quindi il locale rimane "quasi" in corso di costruzione. Inoltre il propietario vi deposita il serbatoio dell'olio riempito con "liquido" derivato dalla lavorazione di olive prodotte nei terreni di proprietà, vi deposita la cisterna del vino prodotto dalle uve di vigneti di proprietà, vi deposita ovvero vi appende i prosciutti e salumi prodotti dai maiali ed altri animali allevati nel lotto di proprietà (tanto è vero che bisogna schivare, abbassando la testa, le leccornie vista l'altezza ridotta del locale), vi deposita le bottiglie di acqua minerale, bibite, ecc. per alleviare il caldo di questi giorni, vi deposita il grano e il mais per sfamare gli animali di proprietà, vi deposita scarpe, calzature, abbigliamenti vari, ecc. necessari per eseguire i lavori nei campi, ecc.

Quindi se il Catasto e/o il Comune ritenesse, dopo un sopralluogo, che quanto da me eseguito e dichiarato nella pratica edlizia e/o nella pratica catastale è contro la norma, agirò di conseguenza se la materia toccherà il mio aspetto professionale. Se non toccherà la materia professionale ma semplicemente sarà solo il proprietario a subire le angherie comunali e catastali sarà lo stesso proprietario a decidere cosa fare visto anche che già sono stato pagato per le prestazioni svolte e per dirla tutta mi importa fino ad un certo punto di cosa succederà in futuro al proprio cliente.

Se per ogni pratica edilizia e per ogni variazione catastale devo stare a pensare quello che un eventuale burocrate intenderà fare in merito sarà meglio per me creare le condizioni per poter avvalermi del "reddito di cittadinanza".

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totonno
(GURU)
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 0 -  0 - Inviato: 01 Agosto 2018 alle ore 18:09

"EALFIN" ha scritto:

Punto 1. Per la S.C.I.A. senza opere non c'è Direttore dei Lavori in quanto non eseguiti ma c'è solo la responabilità del progettista il quale si deve preoccupare dell'effettivo cambio d'uso eseguito (ecco perché alla pratica edilizia ed alla variazione catastale sono state allegate foto attestanti lo stato di fatto). L'altezza h = 2,07 risulta nei disegni del condono, nell'accatastamento originario, nella pratica di cambio d'uso senza opere e nella variazione catastale da abitazione a magazzino. La Legge sul condono sanava la parte urbanistica ma la parte igienico sanitaria doveva comunque essere oggetto di adeguamento successivo, solo che siamo in Italia e tutto se ne va a tarallucci e vino. Basti pensare che condoni su locali commerciali, in casi a me capitati, non sono stati sufficienti a compiere determinate azioni (cambio di conduttore) perchè la ASL mi ha detto in sostanza che a Loro non importava più di tanto del condono, se mancava l'altezza non avrebbero autorizzato nuove attività diverse da quelle già insiedate. Magari verranno i vigili a controllare pratiche da me redatte scrupolosamente con tanto di prove allegate così successivamente mi divertirò non poco a mandare i vigili a controllare altre situazioni al limite della decenza e che gli stessi vigili fanno finta di non vedere. Si potrebbe trattare anche di ricatto secondo quanto da me affermato ma se vogliamo cambiare l'Italia sarò io il primo a volerlo fare assumendomi tutti i rischi per tutto quello che mi riguarda, purché pagheranno anche gli altri.



Ma tu hai fatto un cambio di destinazione d'uso senza opere di un immobile condonato ?? Non è ammissibile nel momento in cui le caratteristiche dell'immobile con nuova destinazione non sono conformi alle norme urbanistiche edilizie e igienico sanitarie vigenti al momento del cambio di destinazione. Mi sembra, il concetto, di una semplicità disarmante. Se tu sei andato alla ASL vuol dire che quell'immobile che sarebbe diventato un magazzino di 2,07 mt di altezza si doveva svolgere attività commerciale o produttiva che doveva essere autorizzata dalla ASL, e, secondo te, la ASL ti rilascia una autorizzazione su un immobile che non ha i requisiti ?? E tu pensi che sia legittimo che la ASL ti dia l'autorizzazione solo perchè l'immobile è stato condonato a 2,07mt di altezza con destinazione pure diversa e precedente a quella per la quale si chieda autorizzazione alla ASL ?? L'immobile è condonato ad abitazione di 2,07 mt di altezza se lo vuoi trasformare a magazzino senza opere e svolgerci attività produttiva o commerciale con un altezza del genere se pur condonata ad altra destinazione te la puoi scordare. Prima esegui le opere eventuali per adeguarlo alla attività che tu vuoi esercitare su quell'immobile e lo rendi legittimo soprattutto dal punto di vista igienico sanitario, e, però,... intervenire sull'altezza la vedo durissima! Catastalmente lo trasformi in magazzino, magari con aumento di rendita facendo star buono il catasto, ma che vantaggio gli dai al cliente se questi non ci può svolgere la propria attività in quanto la ASL non gli da il permesso ?

Queste son le norme e le leggi da rispettare non è che siamo in Italia e si può fare come ci pare visto che c'è stato diversi condoni questi ce li dobbiamo tenere anche se hanno procurato più casini che altro non vuol dire che è permesso dare una nuova destinazione ad un bene continuando a farlo in deroga alle leggi soprattutto igienico-sanitarie oltre che urbanistiche, aggiungerei: grazie al cielo, meno male ! Si continuerebbe a girare il cortello nella piaga del condono sanguinante ! Siccome l'immobile è 2,07 mt. condonato, alè, evvai, in quel bene è consentito svolgere tutte le attività che vogliamo in barba a tutti i regolamenti vigenti.

"EALFIN" ha scritto:

- Punto 2. Il Catasto per legge deve ammettere qualsiasi variazione di destinazione e, solo in qualche caso (esempio cambio d'uso da negozio a magazzino), il Catasto non digerisce detta variazione e ripristina la situazione originaria non perché "ama le categorie C/1" ma perché la rendita di esse è maggiore di una C/2 mentre nelle mie variazioni la rendita precedente era minore e per questo il Catasto non ha eseguito e non eseguirà di sicuro controlli (se lo farà ben venga, troverà quello che ho dichiarato in Docfa, se poi la penserà comunque diversamente a me importa fino ad un certo punto).



Nel tuo caso credo che il catasto sia il male minore. Il cliente comunque fa affidamento alle tue conoscenze di tecnico incaricato pertanto un accertamento catastale anche con una rendita inferiore che potrebbe subire non lo farà saltare di gioia specie in caso di trasferimento del bene, pertanto, bene o male ti devi preparare a questa evenienza, non è che puoi sempre sparare contro l'Agenzia o i colleghi che sono venuti prima di te.

"EALFIN" ha scritto:

- Punto 3. Dopo più di trent'anni anzi prima il proprietario toglie tutti i mobili (aredi del bagno compresi) e li porta al nuovo appartamento al piano superiore costruito ovvero ultimato dopo la domanda di condono edilizio. Quindi il locale rimane "quasi" in corso di costruzione. Inoltre il propietario vi deposita il serbatoio dell'olio riempito con "liquido" derivato dalla lavorazione di olive prodotte nei terreni di proprietà, vi deposita la cisterna del vino prodotto dalle uve di vigneti di proprietà, vi deposita ovvero vi appende i prosciutti e salumi prodotti dai maiali ed altri animali allevati nel lotto di proprietà (tanto è vero che bisogna schivare, abbassando la testa, le leccornie vista l'altezza ridotta del locale), vi deposita le bottiglie di acqua minerale, bibite, ecc. per alleviare il caldo di questi giorni, vi deposita il grano e il mais per sfamare gli animali di proprietà, vi deposita scarpe, calzature, abbigliamenti vari, ecc. necessari per eseguire i lavori nei campi, ecc.

Quindi se il Catasto e/o il Comune ritenesse, dopo un sopralluogo, che quanto da me eseguito e dichiarato nella pratica edlizia e/o nella pratica catastale è contro la norma, agirò di conseguenza se la materia toccherà il mio aspetto professionale. Se non toccherà la materia professionale ma semplicemente sarà solo il proprietario a subire le angherie comunali e catastali sarà lo stesso proprietario a decidere cosa fare visto anche che già sono stato pagato per le prestazioni svolte e per dirla tutta mi importa fino ad un certo punto di cosa succederà in futuro al proprio cliente.

Se per ogni pratica edilizia e per ogni variazione catastale devo stare a pensare quello che un eventuale burocrate intenderà fare in merito sarà meglio per me creare le condizioni per poter avvalermi del "reddito di cittadinanza".



Pensi che questo basti a regolarizzare un bene immobile sotto tutti i profili ? Il cambio di destinazione d'uso modifica il carico urbanistico previsto nei piani strutturali sul territorio. Ci si paga gli oneri in comune sempre, anche senza effettuare opere. Tu pensi che basti togliere un letto e appendere un salame per cambiare la destinazione di un bene, pergiunta già destinato a altro utilizzo dichiarato e formalizzato con un condono in deroga ? Allora dovrebbe essere possibile anche il contrario, hai una porcilaia ci levi i maiali ci metti un vater, un lavandino, un lavello con una cucina a gas, lo fotografi alleghi il tutto al docfa e hai già fatto un cambio di destinazione a residenza, anche ad altezza 2,00 mt. con loggiato. Che ti importa, catastalmente hai fatto il tuo accatastando quello che hai visto e verificato.

Saluti

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