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Superlu72
Luana
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07 Settembre 2025 alle ore 08:07
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Buongiorno a tutti, io mi trovo in una situazione particolarmente e non so a chi mi devo rivolgere e se mi serve un avvocato. Io abito in un centro storico privo di parcheggi. Ho acquistato per disperazione un piccolo piano terra nel mio stabile e vorrei ricavarne un garage. In comune sembra non vi siano ostacoli. Vogliono però che io abbia il permesso del proprietario del secondo piano dello stabile (in tutto 5 piani, io ne posseggo 4). La famiglia marocchina in questione e molti altri usano lo spazio davanti alle finestre del piano terra (pubblica piazzetta) che dovrebbero trasformarsi in cler come parcheggio e quindi non mi daranno mai il permesso. La domanda è: mi serve questo permesso? Noi non siamo un condominio... questi signori infatti tempo fa hanno dato una mano di blu alla loro porzione mentre la casa è gialla... cose da pazzi! Se non esiste un condominio ed è impensabile costituire uno come bisogna regolarsi?
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Topgun
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17 Settembre 2022 alle ore 22:43
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Se la piazzetta è proprietà pubblica, la proprietá è del comune, non c'è bisogno del consenso di altri proprietari per richiedere al comune l'autorizzazione per il divieto di sosta per il libero accesso al garage. Se non la rilasciano non può essere perché un altro cittadino non dà il consenso, ma per contrasto alle norme del C. D. S. Il passaggio deve avere determinate caratteristiche e posizionamento per la sicurezza dei veicoli all'uscita ed all'entrata al garage. Diverso discorso sarebbe se la piazzetta è di proprietà privata di chi la utilizza per l'accesso alla propria UIU ma di uso pubblico. In questo caso ci vuole è vero, il consenso di tutti i proprietari della piazzetta e non è quindi necessaria la richiesta di autorizzazione del comune per divieto di sosta.
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Superlu72
Luana
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Grazie per avermi risposto. La piazza è pubblica. Il comune ha detto al mio architetto che si è recato lì x un parere preventivo che non ci sono problemi. L unico problema che hanno sollevato riguarda il consenso del signore del secondo piano che dovrebbe darmi il permesso di modificare lo stato della facciata. Io temo che da parte del comune ci sia una rivalsa nei miei riguardi a causa di una canna fumaria sfociante in facciata (la facciata in questione) per la quale da due anni chiedo al comune di obbligare il proprietario (lo stesso che dovrebbe autorizzarmi a fare il garage) a una messa a norma in quanto la soletta del mio terrazzo sopra sta marcendo. Mi sembra una questione folle, questo signore ha dipinto il suo pezzo di facciata di blu quando la casa è gialla e ha in mano una diffida del comune da oltre un anno che gli intima la messa a norma degli impianti (pena l inagibilità), e se ne frega e io dovrei chiedere il loro consenso per eseguire lavori a norma. Non vi pare una follia?
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Topgun
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"Superlu72" ha scritto: Grazie per avermi risposto. La piazza è pubblica. Il comune ha detto al mio architetto che si è recato lì x un parere preventivo che non ci sono problemi. L unico problema che hanno sollevato riguarda il consenso del signore del secondo piano che dovrebbe darmi il permesso di modificare lo stato della facciata. Io temo che da parte del comune ci sia una rivalsa nei miei riguardi a causa di una canna fumaria sfociante in facciata (la facciata in questione) per la quale da due anni chiedo al comune di obbligare il proprietario (lo stesso che dovrebbe autorizzarmi a fare il garage) a una messa a norma in quanto la soletta del mio terrazzo sopra sta marcendo. Mi sembra una questione folle, questo signore ha dipinto il suo pezzo di facciata di blu quando la casa è gialla e ha in mano una diffida del comune da oltre un anno che gli intima la messa a norma degli impianti (pena l inagibilità), e se ne frega e io dovrei chiedere il loro consenso per eseguire lavori a norma. Non vi pare una follia? Se ci sono idonee condizioni per riasciare l'autorizzazione da parte del comune, l'architetto argomenterà in questo senso, lasciando perdere screzzi interni tra vicini condomini. Se tui hai tutte le carte in regola per ottenere l'autorizzazione, il comune te la deve rilasciare. L'architetto progettista deve fare da tramite sull'aspetto della corretta applicazione delle norme urbanistiche. Il Comune deve recepire quanto riportato dal progettista e sulla base di questo rilasciare o no l'autorizzazione. Se l'ufficio urbanistica del comune chiede il consenso di un condomino e se per regolamento locale non lo può fare, l'architetto spiegherà in relazione all'ufficio le motivazioni affinchè il comune non ha ragione nel chiedere il consenso del condomino, se ce ne sono, ovviamente.
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EFFEGI
f.g.
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Irpinia
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"Topgun" ha scritto: Se la piazzetta è proprietà pubblica, la proprietá è del comune, non c'è bisogno del consenso di altri proprietari per richiedere al comune l'autorizzazione per il divieto di sosta per il libero accesso al garage. Se non la rilasciano non può essere perché un altro cittadino non dà il consenso, ma per contrasto alle norme del C. D. S. Il passaggio deve avere determinate caratteristiche e posizionamento per la sicurezza dei veicoli all'uscita ed all'entrata al garage. Diverso discorso sarebbe se la piazzetta è di proprietà privata di chi la utilizza per l'accesso alla propria UIU ma di uso pubblico. In questo caso ci vuole è vero, il consenso di tutti i proprietari della piazzetta e non è quindi necessaria la richiesta di autorizzazione del comune per divieto di sosta. Antonio (Topgun) poi ti lamenti che altri su questo sito ti ammoniscono perchè rispondi sempre frettolosamente come hai fatto per questo post? La domanda postata è: Puo il comune richiedere l'autorizzaione di un altro condomino per il cambiamento d'uso da deposito (penso) in autorimessa? STOP. La questione non è proprio semplice in quanto occorre capire se effettivamente vi è una modifica delle parti comuni e la facciata è una parte comune. In linea generale vale la regola che ognuno nella sua casa può fare le modifiche che vuole a condizione di osservare limiti imposti dalle leggi che possono essere "urbanistici" e "civilistici". I limiti (o vincoli) urbanistici impongono, per alcune categorie di lavori, la necessità di dover richiedere permessi al Comune; Quelli civilistici invece attengono al rispetto dei diritti privati degli altri condomini (i famosi diritti di terzi). Questi due vincoli di norma viaggiano in parallelo tra loro. Il comune verifica i vincoli urbanisti; il giudice si pronuncia sui rispetto dei diritti degli altri condomini. Pertanto, da quanto sopra, ne discende che NON spetta al comune la richiesta della delibera assembleale (nel caso di condomini regolarmente costituiti) o di atti di assenso del proprietario del quinto piano dello stabile in questione. Il comune deve richiedere solo la documentazione attinente al rispetto delle norme urbanistiche. La giurisprudenza si è pronunciata sulla questione più volte e in tempi diversi e non si registrano orientamenti contrari (almeno da quello che sono riuscito a trovare in rete). Da ricerca su internet: cfr. tra le altre Tar Trento, sent. n. 45/2017; Tar Salerno, sent. n. 740/2014; Tar Lecce sent. n. 4286/2007; Cons. Stato, sez. IV, 4 aprile 2012 n. 1990; Tar Veneto, sent. n. 2154/2005). Quindi, per prima cosa occorre verificare se il Comune ha imposto dei limiti alle modifiche di destinazioni per particolari esigenze, proprio perchè l'edificio di cui è parola si trova in un centro storico. Qualora non vi siano particolari e non derogabili vincoli urbanistici, il proprietario può, sotto il profilo urbanistico, procedere al cambio d'uso. Naturalmente l'altro condomino potrà sempre agire in giudizio per far valere i suoi diritti per eventuali modifiche delle parti comuni che nel caso de quo è proprio la facciata. P.S. Poi si sa che l'Italia è lunga e stretta e ogni comune, anzi ogni responsabile di U.T.C. fa Stato a se ed il più delle volte si cerca di non entrare mai in contrasto con loro. P.S. Quanto sopra in linea generale, dato che siamo su un social si può discutere solo di aspetti generali e non fare consulenze specifiche -per giunta gratis- senza conoscere altri elementi utili e aver visionato la necessaria documentazione e stato dei luogi. Per le consulenze "a pagamento" rimando ai tecnici professionisti regolarmente abilitati. Saluti
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Topgun
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Ecco un altro che si crede il padrone del sito. Invito a diffidate da costoro,che pensano di sapere tutto e si permettono di giudicare frettolose e quindi sbagliate, le risposte degli altri. Questo sito, per la precisione, non è un social, ma un serio forum tecnico (almeno.... dovrebbe !).
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EFFEGI
f.g.
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Irpinia
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"Topgun" ha scritto: Ecco un altro che si crede il padrone del sito. Invito a diffidate da costoro,che pensano di sapere tutto e si permettono di giudicare frettolose e quindi sbagliate, le risposte degli altri. Questo sito, per la precisione, non è un social, ma un serio forum tecnico (almeno.... dovrebbe !). Non avevo dubbio che mi avresti risposto così, ma con me non attacca non guardo a questi "dettagli".. tu intanto rileggeti (almeno un paio di volte, meglio tre) la tua prima risposta e poi ... attendo. Pensa che per me questo sito è SOLO UN SOCIAL a libero accesso (previa registrazione con nick name di cui tu ne hai almeno una decina se non di più). Ora capisco perchè sei così ossessionato dal rispondere cavolo... adesso tutto torna. ANTONIO (TOPGUN) siamo nell'era di INTERNET e dei SOCIAL... e dell'INTELLIGENZA ARTIFICAILE. Le consulenze le devi fare nel tuo studio con la documentazione alla mano dietro pagamento o anche gratis è una tua scelta, ma non su un social dove si devono dare solo risposte generiche. INOLTRE questo social è accessibile a tutti quindi non può essere un "ufficio per consulenze pubbliche gratis" senza alcuna documentazione a disposizione. Non può essere diversamente. Hai mai trovato qualche social di medici rivolto a TUTTI dove i professionisti medici fanno consulenze sui social sulla base di una semplice domanda? Io no. RILASSATI (senza offesa naturalmente).
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Superlu72
Luana
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No, per favore, non litigate per colpa mia. Trovo le vostre osservazioni molto utili e vi ringrazio di cuore per i suggerimenti! Però l utente che ha citato le sentenze e che ringrazio per il lavoro svolto, ha centrato 100 % il quesito che è proprio se il comune può esigere l assenso del condominio o se eventualmente poi il condominio può rivaleggiare in appropriata sede
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EFFEGI
f.g.
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Irpinia
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"Superlu72" ha scritto: No, per favore, non litigate per colpa mia. Trovo le vostre osservazioni molto utili e vi ringrazio di cuore per i suggerimenti! Però l utente che ha citato le sentenze e che ringrazio per il lavoro svolto, ha centrato 100 % il quesito che è proprio se il comune può esigere l assenso del condominio o se eventualmente poi il condominio può rivaleggiare in appropriata sede Tranquilla io non litigo con Antonio alias Topgun. Gli ho sempre dato solo consigli che lui interpreta in malo modo. E di questo mi dispiace. Saluti
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CESKO
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Pippocad
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Südtirol
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"Topgun" ha scritto: Questo sito, per la precisione, non è un social, ma un serio forum tecnico (almeno.... dovrebbe !). Sarebbe più serio senza di te.
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Topgun
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"Superlu72" ha scritto: .... se il comune può esigere l assenso del condominio o se eventualmente poi il condominio può rivaleggiare in appropriata sede Il comune lo può fare in determinati casi. E' solo l'Architetto progettista che tu hai incaricato, che può sapere cosa deve produrre in integrazione al progetto, per ottenere la autorizzazione dal comune nel rispetto delle norme urbanistiche e civilistiche. Bisogna indicare nei progetti se l'immobile su cui si esegue l'intervento è su parte esclusiva oppure è di competenza condominiale, quindi si sta parlando di diritti dettati dal codice civile, non solo di rispetto di norme edilizie o urbanistiche, che bisogna obbligatoriamente indicare nella pratica. Questo proprio perchè c'è l'esigenza di avere il consenso di tutti gli aventi diritto o esercitanti un potere di controllo sull'intero edificio in condominio, sulle norme di regolamento di diritto civile, come può essere quello comunitario, scritto o non scritto, e per il quale permesso autorizzativo rilasciato senza specifico consenso, non avrebbe alcun valore di legittimità e non sarebbe rilasciabile dall'ente amministrativo. Ma quello che tu, superlu72, riporti sul mediocre rapporto con altri condomini, rivalse, vendette varie, non ha nulla a che vedere con il rilascio dell'autorizzazione da parte del comune e con favoritismi dello stesso a favore di un cittadino che rompe piuttosto che un altro più simpatico. CHIUDO
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EFFEGI
f.g.
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Irpinia
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"Topgun" ha scritto: "Superlu72" ha scritto: .... se il comune può esigere l assenso del condominio o se eventualmente poi il condominio può rivaleggiare in appropriata sede Il comune lo può fare in determinati casi. E' solo l'Architetto progettista che tu hai incaricato, che può sapere cosa deve produrre in integrazione al progetto, per ottenere la autorizzazione dal comune nel rispetto delle norme urbanistiche e civilistiche. Bisogna indicare nei progetti se l'immobile su cui si esegue l'intervento è su parte esclusiva oppure è di competenza condominiale, quindi si sta parlando di diritti dettati dal codice civile, non solo di rispetto di norme edilizie o urbanistiche, che bisogna obbligatoriamente indicare nella pratica. Questo proprio perchè c'è l'esigenza di avere il consenso di tutti gli aventi diritto o esercitanti un potere di controllo sull'intero edificio in condominio, sulle norme di regolamento di diritto civile, come può essere quello comunitario, scritto o non scritto, e per il quale permesso autorizzativo rilasciato senza specifico consenso, non avrebbe alcun valore di legittimità e non sarebbe rilasciabile dall'ente amministrativo. Ma quello che tu, superlu72, riporti sul mediocre rapporto con altri condomini, rivalse, vendette varie, non ha nulla a che vedere con il rilascio dell'autorizzazione da parte del comune e con favoritismi dello stesso a favore di un cittadino che rompe piuttosto che un altro più simpatico. CHIUDO Concordo con te. Questa volta hai dato la risposta che un tecnico si aspetta di leggere. Come vedi io non ho preclusione verso di te (a differenza tua) nel riconoscere quando dici (scrivi) cose giuste e quando scrivi cavolate.
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